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SCUOLA SECONDARIA I grado “BORGESE-XXVII MAGGIO” Piazza Contardo Ferrini 13 – 90146 Palermo

SCUOLA SECONDARIA I grado “BORGESE-XXVII MAGGIO” Piazza Contardo Ferrini 13 – 90146 Palermo tel.091/6713244 – fax 091/6713352 www.borgeseXXVIImaggio.it. Codice progetto FSE F-1 – FSE- 2011 - 549 «Interventi per promuovere il successo scolastico per le scuole del primo ciclo»

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SCUOLA SECONDARIA I grado “BORGESE-XXVII MAGGIO” Piazza Contardo Ferrini 13 – 90146 Palermo

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Presentation Transcript


  1. SCUOLA SECONDARIA I grado “BORGESE-XXVII MAGGIO” Piazza Contardo Ferrini 13 – 90146 Palermo tel.091/6713244 – fax 091/6713352 www.borgeseXXVIImaggio.it Codice progetto FSE F-1 – FSE- 2011 - 549 «Interventi per promuovere il successo scolastico per le scuole del primo ciclo» Anno scolastico 2011- 2012 Sostegno al ruolo della genitorialità Ecco cosa vuol dire essere buoni genitori: indicare a tuo figlio le strade del mondo

  2. Il corretto svolgimento del ruolo di genitori è importante nell’armonico sviluppo dei figli. L’educazione alla genitorialità viene, infatti, oggi ampiamente riconosciuta come importante ai fini di una crescita equilibrata dei figli, sia piccoli che adolescenti.

  3. La scuola dove frequentano i nostri figli ha organizzato incontri settimanali… … per migliorare le proprie competenze educative … per attivare le capacità di risoluzione dei problemi e aumentare la consapevolezza dei nostri comportamenti.

  4. Il laboratorio è stato… … un luogo dove ascoltarsi e ascoltare

  5. Abbiamo trovato un ambiente  motivante e interessato a potenziare le nostre abilità che ha permesso anche lo svolgimento di momenti ricreativi volti alla socializzazione, all'aiuto reciproco, alla creazione di un buon clima di gruppo così da poter incentivare l'autostima e la fiducia in sé.

  6. Ognuno è stato chiamato a mettersi in gioco, a esaminare i propri atteggiamenti e giudizi e le loro conseguenze sugli altri familiari, a riflettere con serenità sulle dinamiche e sui valori che, in modo esplicito o implicito, caratterizzano ogni famiglia.

  7. Siamo state aiutate nel comprendere con più attenzione le esigenze educative dei nostri figli per potervi rispondere in maniera più efficace di quanto non facciamo già con il nostro buon senso.... ....infine siamo state accompagnate ad interrogarci su temi quali: la comunicazione in famiglia, il valore delle regole e degli affetti, l’importanza del gioco.

  8. «Essere un buon genitore è la cosa più difficile del mondo» è la frase che ogni genitore pronuncia almeno una volta nella vita. In effetti è un compito tanto bello quanto faticoso per il quale non possono esistere delle Università e sono i figli i nostri primi insegnanti.

  9. Essere genitori efficaci non significa essere genitori perfetti,  ma significa essere fiduciosi nella capacità di comunicare con i propri figli, riuscendo ad instaurare e mantenere una vita familiare serena e collaborativa, aiutandoli a sviluppare autostima e fiducia in se stessi … … in altre parole aiutarli a diventare adulti responsabili e sereni

  10. Il ruolo di un padre e di una madre non si limita a imporre, autorizzare o proibire, ma consiste soprattutto nel ricostruire senza fine il dialogo con il proprio figlio. Ed è qui che nascono i problemi, soprattutto con gli adolescenti: i genitori dichiarano di scontrarsi spesso con un muro contro muro, i figli di sentirli estranei al proprio mondo.

  11. “Morbidi, duri o come?” Alla ricerca di uno stile educativo affetto calore

  12. ricettività punizione permissività

  13. Se fino ad alcuni decenni fa il modello familiare dominante era quello di tipo più tradizionalmente “autoritario”, imperniato sulla disciplina e l’obbedienza, ritenuti punti di riferimento indiscutibili per ogni sistema familiare. L’educazione era concepita molto rigidamente e fondata sul rispetto delle regole, sul senso di colpa e la paura del dolore fisico o mentale della punizione.

  14. Oggi la famiglia ha subito numerose trasformazioni rendendosi più fluidi i confini fra i vari ruoli e meno rigide le sue regole di condotta. Si è posta molta attenzione all’affettività e al benessere dei suoi membri. Le famiglie attuali lasciano maggiore spazio agli affetti e ai bisogni individuali. Per aiutare i nostri figli a crescere, smettiamo di idealizzare e ovattare la giovinezza e mostriamo loro di essere adulti capaci di felicità.

  15. I genitori, pur accedendo ad un ruolo più paritario coi propri figli, devono rimanere, soprattutto oggi, una guida autorevole che sappia orientarli nelle molteplici scelte che, più che in passato, si troveranno a dover affrontare. …ma non c’è uno stile migliore dell’altro, ciò che conta è creare un equilibrio familiare.

  16. Tra i compiti dei genitori c’è quello di accettare i propri limiti e perdonare l’imperfezione che ci accompagna: si può sbagliare e l’importante è ammettere l’errore con sé stessi e con i propri figli. Sono soprattutto loro, se saremo in grado di ascoltarli e gli daremo credito, che possono aiutarci a capire i nostri difetti e a “correggere la rotta”.

  17. L'elogio dell'ascolto anonimo Ascoltare: bisogna imparare a farlo. Ascoltami, per favore, ho bisogno di parlarti • concedimi solamente qualche istante. Accetta quello che vivo, quello che sento, • senza reticenza , senza giudicare. • non bombardarmi di domande, consigli, idee. Non sentirti obbligato a risolvere le mie difficoltà, mancheresti tu di fiducia nelle mie capacità?

  18. non cercare di distrarmi o prendermi in giro, penserei che tu non comprenda l'importanza di quello che c'è dentro di me. • non sentirti obbligato ad approvare: se ho bisogno di raccontarmi è semplicemente per sfogarmi. • non interpretare e non cercare di analizzare. Mi sentirò incompreso e manipolato. • non interrompere per fare domande. Non cercare di forzare il mio io nascosto, io so fin dove posso e voglio andare.

  19. rispetta i silenzi che mi fanno camminare. Guardati bene dal frantumarli: è da essi assai spesso che sono illuminato. Adesso, che mi hai ascoltato per bene ti prego puoi parlare; con attenzione e disponibilità a mia volta, io ti ascolterò.

  20. Durante l’adolescenza è molto importante l’uso del dialogo; mantenere un atteggiamento accogliente e pronto all’ascolto, aiuta a prevenire eventuali disagi e a ridimensionare problemi che sembrano insormontabili. ascoltami

  21. La famiglia può favorire o ostacolare la maturazione di un ragazzo. I ragazzi vivono in un mondo in cui accanto al progresso tecnico e scientifico regnano il consumismo e la confusione dei valori; in un mondo in cui ricchezza, successo e piacere sono al di sopra dei più alti valori umani. Il ruolo dei genitori diventa sempre più difficile ma primario: bisogna sapere ascoltare con tanta pazienza e interesse i problemi del figlio, sapendo che per lui sono tutti gravi e importanti, anche se a noi non sembrano tali. ciao no grazie sì baci uffa

  22. Saper parlare con i propri figli si impara. È necessario che i genitori trovino il tempo per parlare con i figli: non è una questione di quantità, basta anche poco tempo, se il dialogo si ripete spesso e si basa sul ragionamento. La famiglia resta sempre il suo punto di riferimento, quello su cui confida: vostro figlio ha bisogno di essere indirizzato ad accettare regole di comportamento e valori, perché veri e giusti.Bisogna dargli fiducia per aiutarlo a credere in se stesso.

  23. “Ti ho già detto di... NI” Saper dire di no tra capricci e sensi di colpa A volte i genitori pensano che per essere dei bravi genitori bisogna rendere sempre, per forza felici i propri figli e questo coincide per loro con il concedere loro tutto, o quasi, quello che i figli chiedono. Dire di no diventa una delle regole d’oro, importantissime per imparare a stabilire una buona relazione con il proprio figlio.

  24. Non abbiate, paura di dire di no. Anche se a volte per loro è difficile capirlo e tollerare la frustrazione del momento, con il tempo sarete contenti dei risultati che avrete ottenuto e anche i vostri figli lo saranno delle cose che avete insegnato loro.

  25. La cosa migliore da fare è “resistere” e continuare a far sentire loro, la propria presenza: non lo ammetteranno mai  ma questo dà loro sicurezza. Non mettersi sullo stesso piano dei figlireagendo aggressivamente alle loro intemperanze. Ci sono orari, doveri, regole alle quali attenersi: anche se i figli ribelli tendono a non rispettarli. Guai a dire si o no, a seconda dell’umore del momento o del proprio comodo. Cerchiamo di essere noi adulti quello che vorremmo che fossero i nostri ragazzi.

  26. Ieri è trascorso. Domani deve ancora venire.Noi abbiamo solo l'oggi.Se aiutiamo i nostri figliad essere ciò che dovrebbero essere oggi,avranno il coraggio necessarioper affrontare la vita con maggior amore.

  27. Il gioco: sviluppo affettivo, cognitivo e sociale. «L’uomo è pienamente tale solo quando gioca» Shiller Attraverso il gioco ognuno mantiene libera la propria mente da qualsiasi pensiero, e ha modo di poter scaricare la sua emotività e la sua istintività.

  28. Il Gioco è l'espressione della vitalità e della creatività del bambino! Dai più piccoli agli adulti ed agli anziani, giocare significa provare esperienze differenti. Con il gioco è possibile cambiare il proprio punto di vista.

  29. Il Gioco: un potente strumento formativo Il gioco è un potente strumento formativo per l'infanzia ed un valido supporto nell'età più avanzata, racchiude in sé la capacità di combinare ed elaborare in modo differente i dati e le informazioni che si possiedono o che devono essere acquisite.

  30. Un buon genitore dovrebbe favorire il gioco dei bambini dando loro spazio e tempi adeguati, facilitando i contatti con gli amichetti, stando attento negli acquisti e comperando giocattoli adatti alla loro età.

  31. Il gioco insomma ci deve accompagnare dalla nascita, aiutando la formazione nell'infanzia dei bambini, nella crescita e nel passaggio da ragazzi ad adulti. Il Gioco è Gioco e si deve fare per Gioco, facendoci sorridere e divertire nella vita...

  32. E crescendo impari… E crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose.Non è quella che si insegue a vent'anni, quando si combatte il mondo per uscirne vittoriosi ...La felicità non è quella che affannosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente. Non è quella delle emozioni forti...La felicità non è quella di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.

  33. Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma preziose.......e impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.

  34. E impari che la felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore.

  35. E impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.

  36. E impari che l'amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che basta chiudere gli occhi, leggere una poesia, o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.

  37. E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccoli attimi felici.E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.

  38. E impari che tenere in braccio un bimbo è una deliziosa felicità.

  39. E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami... E impari che c’è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.

  40. E impari che nonostante le tue difese,nonostante il tuo volere o il tuo destino,in ogni gabbiano che vola c’è nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.

  41. … e impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

  42. Corsiste: Angelica Maria Lo Cicero Rosalia Costantino Daniela Calamaro Giuseppa Di Bella Daniela Donnarumma Annamaria Versaci Alessandra Aiello Carmela De Lisi Lidia Butera Maria Grazia Pepe Antonina La Mantia Rosaria Di Gaetano Letizia Diaba Fatima Agnese Orofino Maria Contino Cinzia Bongiorno Carmela Bongiorno Sonia Maniscalco Francesca Sala Amelia PON F1 Sostegno alla genitorialità Anno scolastico 2011-2012 Docente Esperto esterno: Dott.ssa Donatella Valenti Docente Tutor: Prof.ssa M. Grazia Gugliotta

  43. Un grazie speciale al Dirigente scolastico, al Personale e a tutti i genitori che hanno permesso la realizzazione di questo laboratorio. a tutti i genitori buon lavoro .....

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