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Breve biografia

Breve biografia. Nato nel 1864 a Erfurt, figlio del politico nazional-liberale Max Weber. Cresciuto a Berlino 1889 ricerca di dottorato sulla legislatura sociale nell’Italia medievale. Voto: magna cum laude.

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  1. Breve biografia • Nato nel 1864 a Erfurt, figlio del politico nazional-liberale Max Weber. • Cresciuto a Berlino • 1889 ricerca di dottorato sulla legislatura sociale nell’Italia medievale. Voto: magna cum laude. • 1892 “Habilitation” sulla legislatura agraria romana. Importante per il suo curriculum è il collegamento stretto tra storia dell’economia e giurisprudenza. • Nel 1893 sposa Marianne Schnitger, una delle donne protagoniste del movimento delle donne. • Dal 1894 professore all’università di Freiburg alla facoltà di economia nazionale. • 1920 deceduto a Monaco in seguito ad una polmonite.

  2. I suoi scritti • La sua fama si basa sui suoi studi di sociologia religiosa sull’etica dell’economia delle grandi religioni mondiali. • La sua posizione riguardo la prima guerra mondiale era: “Se la Germania perde questa o una prossima guerra, si formerebbe un vuoto di potere nel centro dell’Europa con la conseguenza che tra poco gli Stati uniti e la Russia si dividerebbero il governo del mondo.” • Tra i suoi trattati si trova l’opera importante: “Die protestantische Ethik und der “Geist” des Kapitalismus” del 1905, ed è per questo contesto che viene maggiormente ricordato.

  3. Die protestantische Ethik und der “Geist” des Kapitalismus • Max Weber parte da una banale statistica: il capitale per la pensione che deriva di tasse sul capitale di 1000 protestanti è di 954.000 marchi, quello di 1000 cattolici è di 589.000 marchi e quello di 1000 ebrei più di 4 milioni marchi. • Questi fatti lo spingono a chiedersi se c’è un’influenza delle religioni sul comportamento economico e se sì quale. • Si concentra sul protestantismo che paragona con il cattolicesimo. • Evidenzia che la parola tedesca Beruf, nella quale è contenuto Ruf (inglese: calling), esiste nei paesi di popolazione protestante, ma non in paesi di lingua latina e popolazione cattolica.

  4. Osservazioni di Martin Offenbacher • Un’altra osservazione è stata fatta di un allievo di Weber, Martin Offenbacher. • Tra gli alunni che prendono la maturità nel fine secolo Ia maggior parte sono protestanti. • Dagli alunni che prendono la maturità la maggioranza deriva da scuole che sono indirizzate a curricoli tecnici o commerciali mentre i cattolici frequentano maggiormente licei umanistici. • Gli apprendisti protestanti si indirizzano maggiormente verso posizioni faticosi, ma ben pagati nell’industria mentre gli apprendisti cattolici rimangono maggiormente nei settori tradizionali mirando allo stato di maestro lavorando in proprio. • In genere i protestanti badensi mostrano quindi una maggiore determinazione, dinamica economica e razionalità rispetto ai cattolici, indipendente dalla fascia sociale dalla quale derivano.

  5. La parola greca Klesis vuol dire Berufung (vocazione), ma viene usata unicamente per incarichi clericali. • Luther invece traduce anche ergon (lavoro) e ponos (fatica) con Beruf e da così un’interpretazione insolita della bibbia. • Il Beruf interpretato così è quindi un richiamo divino, il lavoro diventa un atto religioso che mostra la devozione a Dio. • Un altro aspetto della ricerca di Weber riguarda la negazione assoluta della vita contemplativa da parte del calvinismo come anche la negazione del possesso. • Il possesso viene visto come non-etico, se non serve per creare valori, cioè riprodursi.

  6. Se quindi il cattolico lavora per poter vivere, la vita del protestante gira attorno al lavoro, che diventa così lo scopo della vita: Selbstzweck des Lebens. • Questo comportamento si rivela come più adeguato alla vita economica moderna che quello dei cattolici. • Oltre a questo concetto protestante di Beruf la fede dei calvinisti della predestinazione è un argomento approfondito da Weber. • Secondo Weber il calvinista è torturato in modo permanente dall’insicurezza individuale del suo destino. • Per lui al contrario dei membri di altre religioni non esistono riti, sacramenti o sacrifici per uscire dalla pressione e farsi voler bene da Dio. • In mancanza di un segno di riconoscimento di essere tra gli eletti di Dio il calvinista si aiuta con il suo andamento nella vita quotidiana: se ha successo è altamente probabile che sia tra gli eletti.

  7. La vita senza successo, senza carriera, senza ricchezza mostra quindi il peccato, una vita senza etica che sarà condannata nell’aldilà. • Il compito della ricchezza non è quindi di servire l’uomo, ma di simboleggiare un segno di Dio. • Molte chiese e sette protestanti punivano un fallimento economico addirittura con l’esclusione dalla communità. • Il protestante si comportava di conseguenza calcolando precisamente i rischi, ma allo stesso tempo era aperto alle novità tecniche. • Era naturalmente escluso di condurre una vita lussuosa con il reddito, perché quello doveva servire esclusivamente per nuovi investimenti indirizzati ad un ulteriore successo. • Visto così l’uomo era diventato il guardiano del suo possesso e l’amministratore servile dei suoi propri mezzi.

  8. Questa continua prova dello stato eletto dell’individuo non aveva mai fine, doveva sempre essere rinnovata. • Le sette religiose si distinguono dalla chiesa ufficiale nel fatto che erano communità esclusive delle quali non tutti potevano far parte, mentre la chiesa si vedeva come universale e aperta a tutti. • All’interno però erano radicalmente egalitarie e l’appartenenza era un risultato della libera scelta del membro. • Quindi se da una parte il membro fu più integrato nella communità, dall’altra parte fu più controllato e doveva obbedire strettamente alle regole e agli ordini. • Tutto ciò fa nascere un nuovo tipo di personalità, che vede la divinità espressa attraverso l’economia e che è altamente motivato a riuscire ad ogni costo, con la continua minaccia del fallimento come segno del peccato.

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