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Dopo la diagnosi: abilitare, riabilitare, compensare

Dopo la diagnosi: abilitare, riabilitare, compensare. La dislessia nella scuola secondaria Corso di formazione per insegnanti I.Magistrale e I.T.G. Mantova, 3 Marzo 2008 Laura Bertezzolo Logopedista

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Dopo la diagnosi: abilitare, riabilitare, compensare

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Presentation Transcript


  1. Dopo la diagnosi: abilitare, riabilitare, compensare La dislessia nella scuola secondaria Corso di formazione per insegnanti I.Magistrale e I.T.G. Mantova, 3 Marzo 2008 Laura Bertezzolo Logopedista Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza - Az. Ospedaliera “C.Poma” di Mantova

  2. DSA: percorsi e strumenti Nella relazione si analizzeranno i percorsi riabilitativi nei DSA. Metteremo in risalto i principi metodologici utili nel delineare questi percorsi.

  3. All’interno del nostro Servizio, nella pratica clinica, incontriamo bambini e ragazzi con DSA. Nonostante la stessa definizione diagnostica, si rilevano: variabilità del profilo inter-individuale variabilità del profilo intra-individuale ( cambia l’espressività del disturbo in funzione dell’età ) segue

  4. …… L’équipe clinica, dopo aver posto la diagnosi nosografica, deve tenere conto di questa variabilità per individuare il tipo di presa in carico e gli idonei percorsi terapeutici. È comunque opportuna una “presa in carico”, cioè “un processo integrato e continuativo per garantire il governo coordinato degli interventi utili a ridurre il disturbo, favorire l’inserimento scolastico, sociale e lavorativo” (I° Conferenza Nazionale delle politiche dell’Handicap – 1999-Roma)

  5. Il “lessico” della presa in caricodalle Linee Guida sulla Riabilitazione del Ministero della Sanità 1998 Riabilitazione: processo di soluzione dei problemi e di educazione nel corso del quale si porta una persona a raggiungere il migliorelivello di vita sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle scelte operative.

  6. Intervento: azioni e modalità integrate e coordinate utili ad affrontare il disturbo e a modificarne la prognosi. Trattamento: l’insieme delle azioni dirette ad aumentare l’efficienza di un processo alterato. È gestito da un professionista sanitario, ha caratteristiche di specificità sia per gli obiettivi a cui si indirizza sia per le caratteristiche metodologiche e di erogazione.

  7. Abilitazione: insieme degli interventi volti a favorire l’acquisizione ed il normale sviluppo e potenziamento di una funzione. Riferita ai disturbi di apprendimento può essere intesa sia come interventi clinici che pedagogici. Strumenti compensativi: strumenti che tendono a ristabilire un equilibrio funzionale

  8. I criteri per la presa in carico e l’avvio di un progetto riabilitativo devono considerare: L’età del soggetto / la gravità del disturbo specifico La comorbilità, cioè la contemporanea o concomitante presenza di più disturbi in assenza di una relazione di tipo causale. Sia altri disturbi specifici ( disortografia, discalculia,…) sia altre patologie ( disturbo della coordinazione motoria, ADHD, psicopatologia,…) grado di impairment, cioè l’impatto che il disturbo ha sull’andamento del soggetto nel contesto scolastico e sulle attività quotidiane

  9. Nel progetto riabilitativo si definiscono gli interventi necessari ad affrontare il disturbo ed a modificare in senso positivo la prognosi Nel caso del DSA fra gli interventi possibili c’è quello riabilitativo e, spesso, si tratta di un intervento logopedico

  10. Il progetto riabilitativo Definisce: le aree e le modalità dell’intervento (trattamento diretto, indiretto attraverso la famiglia, la scuola, il doposcuola/tutor,…) Individua: - obiettivi generali del trattamento ( abilitare una funzione, aumentare l’efficienza di una funzione, compensare una funzione deficitaria) - obiettivi specificidel trattamento ( es. aumentare la velocità di lettura, diminuire il numero degli errori ortografici)

  11. PROGETTO RIABILITATIVO INTERVENTO AMBULATORIALE INTERVENTOIN FAMIGLIA Ad es. aumentare il numero di letture effettuate dal genitore ed ascoltate dal ragazzo Trattamento Ad es. training al tachistoscopio per aumentare velocità di lettura Trattamento Ad es. training visuo-percettivo Per migliorare discriminazione b / d Ad es. adozione di una strategia di studio efficace

  12. È una questione solo lessicale? NO Non si deve confondere il metodo di trattamento con la metodologia dell’intervento. Il DSA è un disturbo complesso in cui la scelta di un trattamento ( X Y ) non è da sola condizione di garanzia per il raggiungimento del risultato complessivo

  13. Caratteristiche del trattamento -Basato su un modello teorico esplicito Basato su evidenze scientifiche che dimostrino l’efficacia Il miglioramento dato dal trattamento deve essere maggiore alla evoluzione naturale - Precoce - Basato sul profilo funzionale emerso dalla valutazione del soggetto - Va monitorato, va verificato l’outcome

  14. I principi su cui fondare le scelte riabilitative: interventi e trattamenti - Le Linee Guide sulla Riabilitazione del Ministero della Sanità del 1998: principi generali - Linee Guida della Consensus Conference del 2006: indicazioni specifiche per il DSA

  15. Consensus conference Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della consensus conference Milano, 26-1-2007 (Pag. 19) Abilitazione L’abilitazione è l’insieme degli interventi volti a favorire l’acquisizione ed il normale sviluppo e potenziamento di una funzione. Riferita ai disturbi di apprendimento (difficoltà di lettura, scrittura e calcolo) può essere intesa sia come un insieme di interventi di carattere clinico che pedagogico in senso lato.

  16. Consensus conference Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della consensus conference Milano, 26-1-2007 ( pag.22) Strumenti compensativi Fanno parte dell’abilitazione. Sulla base della diagnosi, della presa in carico e del progetto riabilitativo si decideranno quando e come usare gli strumenti compensativi

  17. Scopi dell’interventoDipendono da qual è il problema considerato e da come lo si vuole affrontare Eliminare il problema soggiacente per portare il ragazzo al normale apprendimento Scopo spesso poco realistico perché il disturbo non è rimediabile

  18. Scopi dell’intervento(segue) 2) Modificare il disordine, migliorando specifici aspetti della funzione e insegnando specifici comportamenti. La funzione diventa più efficiente

  19. Scopi dell’intervento(segue) 3) Insegnare strategie di compenso Dotare di strumenti che permettano di funzionare meglio nonostante il deficit

  20. Scopi dell’intervento (segue) Cambiare o modificare l’ambiente, che diventa il focus dell’intervento stesso. Si ottimizzano le potenzialità di utilizzo. Spesso questo scopo si combina con uno o più degli altri tre.

  21. DIDATTICA ABILITAZIONEsinergia ma distinzione Obiettivi diversi Raggiungere gli obiettivi Aumentare l’efficienza dei curricolari possibili adottando processi di lettura e delle le opportune strategie funzioni cognitive correlate, didattiche e adottando finalizzandole al miglior uso strumenti compensativi comunicativo e sociale Contesti diversi in classe individuale o piccolo gruppo

  22. La scelta dei contenuti dell’intervento L’intervento e il/i trattamenti tengono conto del profilo emerso dalla valutazione diagnostica (soprattutto di quella funzionale) Il profilo ci dice quali sono i punti di forza e di debolezza per: FUNZIONI IMPLICATE: - Lettura: velocità, correttezza, comprensione - Scrittura: ortografia, grafia - Calcolo: sistema del numero, calcolo segue

  23. …… ABILITA’ SOTTOCOMPONENTI E CORRELATE Linguistiche Percettive Prassiche Visuo-motorie Mnestiche Attentive segue

  24. …… FATTORI AMBIENTALI, EMOTIVI E RELAZIONALI La Scuola La Famiglia I Coetanei

  25. E la motivazione? La voglia di imparare e la curiosità si riducono precocemente di fronte alle difficoltà e alla fatica nell’apprendere la lettura. Si crea molto presto uno sfasamento tra le potenzialità del soggetto/piacere funzionale/fatica e tempi lunghi nell’acquisire e mantenere la strumentalità necessaria.

  26. Più della metà dei soggetti con DSA sviluppa un problema emotivo. Per molti di essi è chiaramente di tipo reattivo, si manifesta solo rispetto alle richieste scolastiche e si riduce spontaneamente al ridursi del DSA ( Penge 2006 )

  27. Considerando che, come già definito, il disturbo specifico di apprendimento ha a che vedere con le cose che acquisiamo in maniera esplicita nel contesto scolastico: leggere, scrivere eseguire calcoli, ecc., paradossalmente si deve considerare che la dislessia è una “malattia scolastica” (E. Adorno- Dirigente Scolastico della Regione Veneto) Ma …..per affrontarla è necessario agire in modo sinergico SCUOLA SANITA’ FAMIGLIA

  28. Scuola L’insegnante può essere la prima persona che si accorge del problema, per la discrepanza tra potenzialità intellettive adeguate e notevoli difficoltà nella letto-scrittura L’insegnante indirizza i genitori ad un corretto iter diagnostico adattare opportune strategie didattiche valorizzare le capacità integre armonizzare il lavoro didattico con quello riabilitativo una competenza deficitaria deve essere comunque finalizzata al suo massimo uso sociale evitare che un problema settoriale influisca negativamente sugli altri apprendimenti, sulla motivazione e sull’autostima

  29. Il ragazzo che fatica ad imparare non è un ragazzo che non vuole: è un ragazzo che non puòLa Didattica deve modificarsi di fronte ad un ragazzo che non puòCome la Didattica si deve modificare è una sfida che coinvolge e richiede lo sforzo comune di scuola, famiglia e sanità Nell’ambiente educativo non è giusto dare a tutti la stessa cosa, ma dare ad ognuno ciò di cui ha bisogno

  30. La dislessia evolutiva dopo la scuola primaria: perché tanti problemi? L’evoluzione del ragazzo con dislessia sembra paradossale: la lettura migliora ma i problemi scolastici aumentano: perché con il procedere della scolarizzazione la lettura è sempre più importante per fissare i contenuti delle varie discipline Perché le modalità di verifica adattate dalla scuola implicano maggiormente la lettura

  31. Dislessia “compensata”(caratteristiche neuropsicologiche) E’ in grado di leggere con discreta fluenza (> 2,5 sill/sec) che permette, pur con fatica, la comprensione autonoma legge stimoli significativi senza commettere errori ( compenso lessicale) gli errori compaiono negli stimoli a bassa frequenza (non parole, lessici specialistici, ecc.) Permane deficit di automatizzazione (prontezza nella risposta) segue

  32. Dislessia “compensata” (conseguenze funzionali) affaticabilità in tutti i compiti che richiedono lettura difficoltà di comprensione e di studio difficoltà con la lettura delle lingue straniere difficoltà nelle prove a tempo difficoltà con le prove con risposte a scelta multipla bassa autostima segue

  33. ….. A proposito della comprensione Nella dislessia la comprensione della lettura: non è compromessa in modo primario dipende in parte dall’abilità di decodifica ( l’eccessiva lentezza influisce ) dipende in parte dalle abilità linguistiche e metalinguistiche varia con l’età

  34. Dislessia “persistente” lettura molto stentata, lenta ( < 2 sill/sec) lettura scorretta inaccurata ( -2 ds) impossibilità di studiare senza aiuto rifiuto della scolarizzazione disturbi emotivi e di socializzazione

  35. Lo studio del dislessico Tendenza a leggere solo una volta Utilizzo quasi esclusivo della via lessicale Tendenza a “riparare” le incongruenze senza ricorrere alle verifiche attraverso la rilettura Difficoltà a sviluppare tecniche di analisi testuale ( parole-chiave, sintesi,..)

  36. “Ingredienti” minimi per l’integrazione Flessibilità e individualizzazione delle fasi di apprendimento Integrazione fra didattica e rieducazione (diretta e indiretta) Accessibilità agli strumenti di conoscenza Clima relazionale

  37. …….gli strumenti devono essere accessibili cioè…..sul banco! PC per la scrittura dei testi (utilizzo di facilitatori per il successo nella scrittura: predizione ortografica, correzione ortografica) PC per utilizzo di strumenti di facilitazione per la lettura e per lo studio (power-point, ecc.)

  38. Compito in classe con il PC sul banco

  39. Circolare MIURUfficio IV prot. N 4099/A/4 del 05.10.2004 La SCUOLA ha a disposizione questa Circolare che, oltre a definire il disturbo e le sue manifestazioni, indica una serie di strumenti Compensativi e Dispensativi che i docenti utilizzino al fine di offrire risposte positive al diritto allo studio e all’apprendimento dei soggetti con DSA segue

  40. Oltre questa Circolare, molte altre Note Ministeriali offrono indicazioni, ne citiamo una recente circa gli Esami di Stato: Con la C.M. 46711 MPI, oltre a sottolineare l’importanza delle misure compensative già raccomandate nella nota 5-10-2004 n° 4099/A/4 e nell’O.M. per l’esame di Stato n° 26 del 17-03-2007, vuole richiamare particolarmente l’attenzione sulle prove orali come misure compensative dovute nei confronti delle corrispondenti prove scritte effettuate nelle lingue non native sia moderne che antiche.

  41. …..ma nella Scuola Secondaria i ragazzi come vivono il loro DSA e l’uso degli strumenti compensativi……

  42. Iacopo, II Istituto Tecnico Che strategia usi per compensare il DSA? Nulla…. La calcolatrice? Solo in fisica, lì è obbligatoria, in matematica non si può A casa la usi? No, preferisco fare i calcoli a mano La videoscrittura? Si, in laboratorio di informatica, li sono bravo E per la lettura come fai? Tipo? Studiare storia, scienze, italiano…. Sto attento in classe e vado benissimo, non ho bisogno di leggere Biancardi, 2007

  43. Lucia, I Socio Pedagogico Che strategia usi per compensare il DSA? In inglese uso il P.C., guardo i libri delle medie per trovare le parole. In matematica faccio esercizi aggiuntivi Qualcuno ti aiuta a studiare nell’extra scolastico? No. I miei genitori volevano qualcuno, ma io ho rifiutato, non ne ho bisogno Biancardi, 2007

  44. Sara, I Istituto Alberghiero Che strategie usi per compensare il DSA? Ripetere molto a casa le materie da studiare. A scuola uso la calcolatrice. Anche gli altri la usano. Nelle verifiche loro non possono e io si, siamo d’accordo che faccio finta di non farmi vedere dalla Prof. La Prof. quando ho bisogno di studiare mi fa al PC o cassette audio i riassunti delle pagine. Le interrogazioni sono programmate a me sempre, per gli altri a volte. E’ la Prof. a dirmelo in privato, gli altri compagni non lo sanno Biancardi, 2007

  45. Giulia, I Liceo Linguistico Che strategie usi per compensare il DSA? C’è una persona che legge al posto mio, ci metterei troppo tempo e poi continuo a sbagliare le parole e non capisco niente. A casa uso la calcolatrice, ma a scuola il Prof. non la vuole; quando faccio radici cubiche non riesco La Prof. di Italiano mi interroga anche chiamandomi fuori e fa interrogazioni programmate. Poi nessuno mi fa leggere ad alta voce in classe, ma niente altro. Qualcuno ti aiuta a studiare nell’extrascolastico? Non a studiare, ma a leggere. Solo mi leggono a voce alta, poi gli schemi li faccio io, come mi ha insegnato Francesca ( Tutor ) e poi ripato con li schemi davanti Biancardi, 2007

  46. STRUMENTI COMPENSATIVI ESSENZIALI Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri tavola pitagorica tabella delle misure, tabella delle forme geometriche calcolatrice registratore computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale

  47. STRUMENTI DISPENSATIVIDispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline Eventuale dispensa ove necessario dello studio della lingua straniera in forma scritta. Programmazione i tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa. Organizzazione di interrogazioni programmate Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma.

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