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Il mistero del reale: vita, morte e tempo

Il mistero del reale: vita, morte e tempo. Le forme storiche del Sacro. Prof. Federico Munari. Le credenze religiose che strutturano il rapporto con il sacro , non solo permettono di entrare in rapporto con gli aspetti problematici e vitali della realtà: vita, morte e tempo ma di dominarli

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Il mistero del reale: vita, morte e tempo

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Presentation Transcript


  1. Il mistero del reale: vita, morte e tempo Le forme storiche del Sacro Prof. Federico Munari

  2. Le credenze religioseche strutturano il rapporto con ilsacro, non solo permettono di entrare in rapporto con gli aspetti problematici e vitali della realtà:vita,morte e tempoma di dominarli mentalmente: attraverso il linguaggio dei mitiche sono storie esplicative, eziologie simboliche.(nominare per dominare) Praticamente: attraverso i riti che sono azioni pratiche, religione in atto.

  3. Sacro: “Mysterium tremendum et fascinans”(R. Otto) Crato-fanie/ Iero-fanie Sacro manifestazione Potenza

  4. Sacro/Profano. Esempio del BIDENTAL: secondo l’usanza etrusca, quando il fulmine aveva colpito un dato luogo, i presunti frammenti della folgore venivano raccolti dai Sacerdoti BIDENTALES e sepolti pronunciando una formula; il luogo veniva murato e vi veniva scritto FULGOR CONDITUM o similia. Era TABU’ e chiunque lo toccasse era INCESTUS. Il luogo veniva chiamato BIDENTAL.

  5. Sacro/profano • Spazio • Uomini • Gesti • Testi • Tempo

  6. LE FORME STORICHE DEL SACRO • NATURISMO: personificazione delle forze naturali che vengono considerate manifestazione della Potenza. Osservando i fenomeni naturali nella loro imponenza (la nascita e la morte, il fulmine e il tuono, il fuoco e l’acqua), l’uomo ha pensato, che le cratofanie, le manifestazioni della forza degli elementi naturali, rimandassero a una potenza qualitativamente superiore, trascendente, fossero cioè ierofanie. • Mana: forza divina che si manifesta nei fenomeni straordinari e in alcune persone straordinarie. • Tabù: divieto sacro (vedi Bidental)

  7. ANIMISMO: la forza della natura vista oltre che come potenza anche come principio dinamico; è probabile che alla base della nozione di anima vi siano stati alcuni aspetti allora indecifrabili della vita psichica umana, quali il sogno, la visione e il delirio. L'anima è il sacro dell'uomo, è l'elemento vitale, invisibile come il soffio e il respiro. Nell'uomo possono essere diverse in base alle diverse funzioni. • L’estensione del concetto di anima anche a realtà diverse dall’uomo sta alla base dell’animismo: è una sorta di proiezione delle caratteristiche umane su un oggetto inanimato, che viene perciò modificato sostanzialmente.

  8. TOTEMISMO: l'anima viene attribuita anche agli animali, che non sono così “distanti “ dall’essere umano. • L'animale totemico è sacro perché segno di potenza. • Il culto dell'animale totemico è un modo di venerare gli antenati che rivivono in lui a testimonianza della credenza che tra uomini e animali vi siano legami di parentela. • L'animale totemico diventa simbolo attorno al quale la tribù ritrova il significato della propria unità. • Si ritrovano in queste manifestazioni della religiosità primitiva gli elementi che rappresentano l'esperienza dello stretto legame che intercorre tra l'uomo e l'animale in questa fase della storia dell'umanità e la convinzione che l'animale fosse superiore rispetto all'uomo, investito di una potenza e sacralità superiori. Lo stretto rapporto tra “radici” dell’uomo e animali permea del resto tutta la cultura umana fino ad oggi: basti pensare alle favole in cui l’uomo viene trasformato per magia in animale e viceversa. Tra le varie specie ricorrono frequentemente come totem il lupo e il serpente, l’addomesticarli è considerato un atto religioso.

  9. ZOOLATRIA:l’adorazione di animali; si può dire che sia esistita presso tutti i popoli.

  10. MANISMO: (I Manes presso gli antichi romani erano i morti della famiglia considerati sacri).L’anima dell’uomo è portatrice di potenza; con la morte questa potenza non va dispersa ma serve al gruppo per renderlo più compatto e forte. • IL CULTO DEI MORTI:(la morte considerata come esperienza di contatto con il Sacro) è un tentativo di varcare questa soglia altrimenti invalicabile e di dare una storia di immortalità all’uomo. Il ruolo dei morti non sempre è positivo, talvolta costituiscono un pericolo e devono essere tenuti lontano e placati attraverso particolari riti ( es: pasti preparati appositamente per loro).

  11. LA CONCEZIONE DELLA MORTE: la morte è una manifestazione di potenza ed è quindi un momento sacro; se da molte civiltà è considerata un passaggio da uno stato a un altro, per la mentalità dell’uomo europeo essa rappresenta solo il secondo dei due poli tra cui si svolge la vita. Per quelle civiltà che la considerano un passaggio diventa importante dotare il defunto del necessario per affrontare il giudizio finale e la vita nel regno dell’oltretomba. • Le tombe sono diventate delle miniere di informazioni relative alla vita quotidiane dei popoli che praticavano i diversi culti funebri.

  12. FETICISMO: L’anima che l’uomo ritiene di possedere viene proiettata non solo sugli animali ma anche su oggetti di uso quotidiano, che assumono così una potenza particolare e con il loro possesso consentono un intervento sulla natura. Il feticcio, l’oggetto sacro considerato sede di potenza deve essere di piccole dimensioni, cioè trasportabile. Tra gli oggetti sacri dotati di potenza, occupa il primo posto lo strumento di lavoro. Fra tutti gli strumenti le armi sono ritenute particolarmente potenti. • E’ necessario distinguere dal feticcio l’AMULETO, che è un piccolo oggetto dotato di potenza che si porta sul corpo. La potenza dell’amuleto è tendenzialmente di difesa dagli influssi malefici, mentre quella del feticcio può essere anche offensiva. • Se feticci e amuleti hanno ricevuto la loro potenza da un luogo o da una persona sacri, allora rientrano nella categoria delleRELIQUIE.

  13. IDOLATRIA: il passaggio dal feticcio all’IDOLO, come immagine di un dio è un fenomeno frequente. Inizialmente si trattava di grossolani blocchi di legno o di pietra aventi forma distante da quella del corpo umano e proprio per questo più divina e più vicina alla potenza.

  14. MAGIA: la magia è in qualche modo una forma religiosa perché ha a che fare con la potenza; si configura come un tentativo di manipolazione della potenza. E’ condannata dalla Bibbia soprattutto per il fatto che essa è al servizio esclusivo dell’uomo, che vuole in qualche modo sostituirsi a Dio.

  15. SCIAMANESIMO: lo sciamano è una figura sacra che funge da mediatore, pontefice tra il sacro e l’uomo. Lo Sciamano è un uomo dotato di un’anima potente, è in grado di guarire.

  16. ANTROPOMORFISMO E ZOOMORFISMO: alle forze indistinte in cui il sacro si manifesta vengono attribuite caratteristiche personali e figura umana o figura animale; si riferisce loro la capacità di pensare, di provare sentimenti, di compiere delle scelte, come se essi possedessero una consapevolezza assimilabile a quella umana. Ciò permette all’uomo un progressivo avvicinamento, una familiarità con il sacro che altrimenti, percepito come “totalmente altro”, vanificherebbe ogni possibilità di rapporto efficace.

  17. MONISMO: i molteplici aspetti delle forze della natura e le diverse forme dell’Animismo sembrano contraddire la sensazione di unità che traspare da una visione della natura che appare all’uomo come un tutto ordinato e coordinato, con un unico progetto e un’unica logica. (riforma religiosa di Amenofi IV che propone Atom come divinità principale accantonando altre figure divine.

  18. POLITEISMO: dalla molteplicità di forze dell’Animismo, alle quali vengono attribuiti caratteri umani (antropomorfismo), si passa alla formazione di una struttura complessa in cui le varie entità che presiedono alle diverse forze si organizzano in vere e proprie genealogie divine. Il rapporto tra l’uomo e queste divinità molteplici è prevalentemente di sudditanza e di dipendenza assolute. L’umanità è soltanto la pedina di un gioco che si svolge sulla sua testa.

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