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REGOLAMENTAZIONE E POLITICHE PER LA CONCORRENZA

Capitolo VI. REGOLAMENTAZIONE E POLITICHE PER LA CONCORRENZA. POLITICHE PER LA CONCORRENZA. Le politiche per la concorrenza. Concorrenza per il mercato: le aste Concorrenza nel mercato: la regolamentazione. Concorrenza per il mercato: le aste.

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REGOLAMENTAZIONE E POLITICHE PER LA CONCORRENZA

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Presentation Transcript


  1. Capitolo VI. REGOLAMENTAZIONE E POLITICHE PER LA CONCORRENZA

  2. POLITICHE PER LA CONCORRENZA

  3. Le politiche per la concorrenza • Concorrenza per il mercato: le aste • Concorrenza nel mercato: la regolamentazione

  4. Concorrenza per il mercato: le aste Affidamento dell’offerta dei servizi a privati, che acquisiscono tale diritto se risultano vincitori di aste pubbliche

  5. Teorema di Demsetz Un meccanismo d’asta è in grado di realizzare soluzioni di second best (p=CM), che comportano l’estrazione delle rendita del monopolista, se: • tutte le imprese possono accedere alle tecnologie più efficienti • i costi di collusione sono elevati

  6. Alcuni meccanismi d’asta • Asta inglese • Asta olandese • Asta a busta chiusa al prezzo massimo • Asta in busta chiusa al second price (meccanismo alla Vickrey)

  7. Asta al prezzo massimo • Immaginiamo due soli partecipanti, A e B • nA e nB siano le valutazioni vere che attribuiscono al progetto • bA e bB le dichiarazioni in busta • Il vantaggio del vincitore dell’asta è tanto maggiore quanto più ampia è la differenza tra ni ebi

  8. Asta al prezzo massimo Difetto: i partecipanti che pensano di potere offrire il prezzo più elevato sono incentivati a sottovalutare. Esempio con due partecipanti: A B valutazione vera 100 60 dichiarazione in busta 61 60

  9. Asta al second price (Vickrey) È un asta in busta chiusa in cui • vince chi dichiara il prezzo più elevato • il vincitore paga il secondo prezzo più elevato • se il vincitore è A, paga 60 e ha un vantaggio pari a nA(100)- bB(60)= 40, indipendentemente da bA. • l’incentivo a sottovalutare è eliminato

  10. Asta al second price (Vickrey) C’è allora l’incentivo a sopravvalutare? No. Esempio: A B valutazione vera nA nB dichiarazione in busta bA bB Ex ante A può prefigurare due esiti futuri nA > nB nA < nB

  11. Asta al second price (vickrey) In entrambi i casi non ha incentivo a sopravvalutare: 1° caso: nA>nB se è vero che nA>nB, dichiarando bA=nA vince. Potrebbe però temere che B sopravvaluti costringendolo a perdere. Ma ciò non è possibile...

  12. Asta al second price (Vickrey) Nell’ottica ex ante di B (nB<nA) sopravvalutare è inutile o pericoloso. Inutile: se non lo fa in misura adeguata, perde ugualmente Pericoloso: se lo fa in misura adeguata, si può creare una situazione in cui nB-bA è negativo. B vince, ma paga più della valutazione vera.

  13. Asta al second price (Vickrey) ESEMPIO nB<nA A B ni 100 60 bi 80 110 B sopravvaluta per vincere, ma se A dichiara un valore superiore a 60 (ad esempio 80), B sarà costretto a pagare 80, che è un valore superiore alla sua vera valutazione. nB-bA è negativo.

  14. Limiti dei meccanismi d’asta • Possibilità di collusioni, tanto più probabili quanto meno numerosi sono i partecipanti • Il bando d’asta non è di facile scrittura (contratti incompleti) • Sono necessarie ripetizioni periodiche delle aste, ma ciò crea problema se ci sono elevati costi non recuperabili

  15. Aspetti istituzionali in tema di aste in Italia • L’Atto Unico europeo ha allargato il numero dei partecipanti a tutti i paesi • Estensione dei contratti tipo “chiavi in mano” per evitare le lievitazioni dei costi in corso d’opera • Nomina dell’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici nel 1999

  16. Concorrenza nel mercato: la regolamentazione Definizione di regole contrattuali tra lo Stato regolatore e un’impresa (pubblica o privata) che produce un bene o un servizio per conto dello Stato

  17. Regolamentazione di servizio pubblico In presenza di consumatori del servizio, il contratto riguarda: • criteri di fissazione del prezzo del servizio • quantità e qualità dell’offerta • trasferimenti da parte dello Stato per incentivare l’impresa ad accettare il contratto • finanziamento degli investimenti

  18. Regolamentazione di servizio pubblico Modelli di regolamentazione: 1. Costo del servizio o ROR 2. Price Cap

  19. Costo del servizio o ror Il prezzo o tariffa è fissato aggiungendo al costo un tasso di profitto equo (ROR, Rate Of Return) sul capitale investito

  20. Costo del servizio o ror Vantaggi • Attrae capitale privato nel settore delle utilities Svantaggi • Disincentiva il controllo dei costi • Genera sovra capitalizzazione delle imprese (effetto Averch-Johnson)

  21. Price cap • Fissa il prezzo iniziale del servizio a un livello inferiore a quello del monopolio non regolamentato • La dinamica del prezzo del servizio avviene secondo la regola: RPI-X% RPI, Retail Price Index X% tasso di variazione della produttività

  22. Price cap Vantaggi • Incentiva la minimizzazione dei costi, l'efficienza interna e l’innovazione • Amministrazione più semplice del ROR Svantaggi • Rischi di deterioramento della qualità del servizio

  23. Regolamentazione e asimmetria informativa Il contratto di regolamentazione ha quasi sempre le caratteristiche di un contratto stipulato in condizioni di asimmetria informativa Rapporto Principale Agente lo Stato regolatore è il principale (P) l'impresa regolamentata è l’agente (A).

  24. Regolamentazione e asimmetria informativa L’Agente può avere un vantaggio informativo su: • tecnica (costi) (adverse selection) • sforzo (produttività) (moral hazard) • domanda (adverse selection)

  25. Regolamentazione e asimmetria informativa Lo stato (P) stipula un contratto in cui affida all’impresa (A) la gestione di un servizio offerto al pubblico su domanda la cui offerta è caratterizzata da monopolio naturale, ...

  26. Regolamentazione e asimmetria informativa cercando di realizzare condizioni di efficienza economica (massimizzazione del benessere sociale), evitando di pagare rendite ad A in ragione del vantaggio informativo di cui A dispone

  27. Regolamentazione e asimmetria informativa Il contratto deve prevedere: • il prezzo a cui il servizio è venduto al consumatore • l’eventuale trasferimento a favore dell’impresa, nel caso in cui il prezzo non sia sufficiente a incentivare la partecipazione di A

  28. Regolamentazione e asimmetria informativaIl modello di Loeb Magat (1979) Consideriamo il caso in cui P: • non conosce i costi di A Sia C= C(q,a) = K + aq P non conosce il valore vero di a, ma ne conosce la distribuzione di probabilità • conosce la domanda del servizio

  29. Regolamentazione e asimmetria informativa Come può fare P a ridurre il suo deficit di informazione? • effettuare indagini, ricerche, che spesso sono costose e poco produttive • richiedere le informazioni ad A, con il rischio che questi non dia informazioni corrette (ad es. dichiari costi più elevati) (meccanismo diretto)

  30. Regolamentazione e asimmetria informativa Un teorema della teoria dei giochi detto Principio di rivelazione afferma che la soluzione del nostro problema può essere ricercato nell’ambito dei meccanismi diretti

  31. Regolamentazione e asimmetria informativaIl modello di Loeb Magat (1979) In un contesto di informazione completa, con funzione di costo di tipo lineare, il contratto ottimale prevede: • p uguale al costo marginale a • un trasferimento pari a T per coprire i costi fissi realizzando una soluzione di first best (analogia con il problema della tariffa a due parti)

  32. Regolamentazione e asimmetria informativaIl modello di Loeb Magat (1979) In un contesto di asimmetria informativa si tratta di massimizzare la funzione del benessere sociale rispettando due vincoli: • vincolo di partecipazione • vincolo di compatibilità degli incentivi

  33. Il benessere sociale è pari alla somma del surplus del consumatore e del surplus del produttore Surplus lordo del consumatore V(q)= ∫p(q)dq Surplus netto del consumatore [V(q)-p(q)q-T] Surplus netto del produttore [p(q)q-C+T] Benessere sociale: W= [V(q)-p(q)q-T]+ [p(q)q-C+T]

  34. Il problema è la massimizzazione del valore atteso del benessere sociale: max E(W) = E([V(q)-p(q)q-T ]+ [p(q)q-C+T ]) s.t. • vincolo di partecipazione • vincolo di compatibilità degli incentivi

  35. Vincolo di partecipazione Il prezzo fissato (p) e il trasferimento (T) devono essere tali che il profitto che A ricava sia positivo

  36. Vincolo di compatibilità degli incentivi A è incentivato a mentire, dichiarando costi più elevati di quelli effettivamente sostenuti Il prezzo fissato e il trasferimento devono essere tali che A non abbia interesse a mentire

  37. Vincolo di compatibilità degli incentivi Matematicamente, si tratta di imporre il vincolo che il profitto attenuto da A sia maggiore nel caso in cui dice la verità rispetto al caso in cui mente.

  38. Vincolo di compatibilità degli incentivi Ricorda: A deve a soddisfare tutta la domanda che gli viene rivolta dai consumatori al prezzo fissato dal contratto Se dichiara un costo più elevato di quello vero, e quindi viene fissato un prezzo alto, la domanda dei consumatori cala e si riducono le possibilità di profitto

  39. La soluzione del problema ha le seguenti fasi: P chiede ad A di dichiarare a quindi P decide il valore di p e di T

  40. Modello di Loeb-Magat (1979) Il contratto ottimale è il seguente: p= a • T uguale all’intero surplus del consumatore. Una soluzione di first best prezzo = costo marginale

  41. Modello di Loeb e Magat Domanda perdita . A p1 a1 . B C p2 a2 (vero) H . D E p3 a3 q1 q2 q3

  42. Modello di Loeb-Magat (1979) Il modello è interessante perché produce una soluzione di first best anche in condizione di asimmetria informativa ….

  43. Modello di Loeb-Magat (1979) ma non è soddisfacente, perché: • valuta nello stesso modo il surplus dei consumatori e il surplus dei produttori • arriva ad una soluzione in cui al produttore è ceduta tutta la rendita

  44. Modello di Baron-Myerson (1982) introduce l’ipotesi che il surplus dei consumatori abbia un peso maggiore del surplus dei produttori nella funzione di benessere sociale

  45. Modello di Baron-Myerson (1982) Un questo caso la soluzione di cedere tutto il surplus non è più quella ottimale, perché ciò danneggia i consumatori …..

  46. Modello di Baron-Myerson (1982) Esiste un trade off tra soluzione di first best e concessione del surplus all’impresa

  47. Modello di Baron-Myerson (1982) Immaginiamo una funzione di costo molto semplice C = a q L’impresa può avere due tipi di costi: a1 (impresa inefficiente) a2 (impresa inefficiente) con a1 > a2

  48. Senza asimmetria informativa

  49. Il Modello di Baron e Myerson P’1 E D P1=a1 H A B C P2=a2 Q’1 Q1 Q2 0 Q

  50. Con asimmetria informativa • l’impresa inefficiente non ha interesse a mentire, e cioè a spacciarsi per impresa efficiente, perché in tale caso dovrebbe vendere il proprio servizio ad un prezzo più basso, P1invece di P2, e cioè a un prezzo inferiore ai suoi costi, e registrerebbe una perdita (pari ad A+B+C+H); • l’impresa efficiente ha interesse a mentire. Se dichiarasse di avere costi marginali pari ad a1, potrebbe infatti vendere, ad un prezzo P1 > a2 la quantità Q1, lucrando una rendita informativa pari ad A + B. • A fronte di questa rendita privata dell’impresa efficiente, vi sarebbe una perdita di efficienza allocativa, perché si avrebbe p > Cm, con conseguente minore soddisfazione della domanda rispetto alla situazione ottimale, e una perdita di benessere pari a C.

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