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Infanzia e cultura scritta

Infanzia e cultura scritta. Lilia Andrea Teruggi. I bambini non chiedono permesso per imparare. I bambini non chiedono permesso per imparare. Biglietto per i genitori. A proposito dell’olio. Idee dei bambini. Giuse: non va bene! Devono essere scambiate, scambiate:

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Infanzia e cultura scritta

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Presentation Transcript


  1. Infanzia e cultura scritta Lilia Andrea Teruggi

  2. I bambini non chiedono permesso per imparare...

  3. I bambini non chiedono permesso per imparare...

  4. Biglietto per i genitori

  5. A proposito dell’olio...

  6. Idee dei bambini Giuse: non va bene! Devono essere scambiate, scambiate: la “ci”, la “bi”, la “a”… Altrimenti ti dicono: tu non sai scrivere! Daniela, 3 anni

  7. Idee dei bambini gatto cane coccodrillo Marco Il gatto mangia il topo Francesco Luca, 5;11 Francesco, 4;0

  8. Idee dei bambini

  9. Idee dei bambini Stefano, 4;5 “purea” Alessandro, 4;10 “spinaci”

  10. Dispiaceri… Denis (4 anni) : a me non mi piace il mio nome … Ma perché non ti piace? Denis: non so … lo vedi che non si capisce Ma cosa non si capisce… ( Denis tace e non prosegue) ……. Guardate bambini questi nomi, li leggiamo insieme, anche il mio, quindi abbiamo Maria, Matteo, Manuel, Alessandra e Alexandra, Mirco, Simona e Roberta, e questo è Denis, cosa vuol dire Denis, quando dice che il suo non si capisce, cos’ha di diverso, dai nostri, è sempre un nome vero? Matteo (4 anni) : il suo lo devi sapere, perché non finisce con niente, non c’è l’ha una lettera A da femmina o una da maschio, come noi Denis volevi dire questo? Denis : sì, io vorrei chiamarmi Roberto perché è lungo ed è da maschio Alexandra (4 anni): guarda che c’è anche con la A se vuoi, e poi io lo so che questo è tuo perché finisce con la “s” di serpente e quando la vedo dico che è tua …

  11. Luca: qui, guarda, ci sono delle lettere! E’ vero! E cosa ci sarà scritto? Davide: “acqua” magari Carlotta: c’è scritto “bottiglia”, nel cervello mi è venuto così! E le lettere servono per scrivere bottiglia! Siete d’accordo anche voi? C’è scritto bottiglia? Davide: no, c’è scritto “acqua” , la bottiglia la vedi!!! Carlotta: anche l’acqua la vedi, perché è trasparente questa plastica!!! Davide: o se no c’è scritto “acqua naturale”, così lo sai !!!

  12. Raccontando storie... Giorgio: un bel giorno la strega mettò fuori il gatto nel prato, lui si messe per terra e la strega non lo vede e farò tre capriole e finisce nel cespuglio con le rose. Trasformò il gatto in tanti colori e quando era nel prato lo vedeva, quando era sugli alberi lo vedeva e gli uccelli lo scherzavano. La strega pensava che era triste e allora con un colpo di bacchetta il gatto scendò a far le fuse. Giada: “fuori di lì” rispose il cacciatore e il lupo non ci facesse vedere mai più e la nonna così facesse una grande festa. Felici e contenti.

  13. La famiglia Offre i primi contatti con la cultura scritta

  14. Il piccolo principe “Bambini guardate! Nella stanza di mio figlioho trovato questo bellissimo libro, ma non sono riuscita a leggere queste parole (apre a caso una pagina del libro “Le Petit Prince” e indica con il dito una frase: <deux fleurs>) mi aiutate a capire come mai?” Giovanni: (5;3): “Secondo me è scritto in un’altra lingua” Matteo (5;4): “Secondo me è una lingua francese” “Una lingua francese!! E come si fa a capire che è una lingua francese?” Giovanni: “Perché c’è il disegno del piccolo principe che parla sono in francese” “Come mai questo personaggio parla sono in francese?” Matteo: “Perché l’ha scritto uno scrittore che abita in Francia, io a casa ho un libro del piccolo principe scritto in francese” Micol (5;5): “Allora il piccolo principe è nato in Francia” Giovanni: “Ma il mio libro è scritto in italiano. Sono sicuro, perché quando papà me lo ha letto parlava in italiano” Matilde (5;4): “Ci saranno due principi! Uno nato in Italia e l’altro nato in Francia” Rachele (5;0):“Questo è il principe nato in Francia perciò hanno scritto il libro con le parole francesi” .... Giovanni: “Perché le lettere sono messe in un altro modo?” Matteo: “Qualcuna è al contrario, qualcuna no e allora diventa difficile leggerle” Rachele: “Sono messe così perché qualcuno ha dimenticato di metterle nel modo giusto” Giovanni: “No! Sono state messe così perché lo scrittore è francese” Matteo: “I francesi non scrivono come gli italiani” Rachele: “Loro mettono le lettere storte così noi italiani non capiamo niente”

  15. Pinocchio Aya: l’ha portato Matteo perché è rumeno. Alessandro: in italiano perché pinocchio è italiano. Non ci può essere un altro Pinocchio. No perché c’è soltanto questo Pinocchio. Rebecca: in italiano perché l’hanno scritto gli italiani la storia di Pinocchio. Alice: è scritta in rumeno, perché ci sono dei segni diversi e perché l’ha portato Matteo, la storia di Pinocchio esiste in tutti i paesi. Rebecca: la storia di pinocchio è bella, l’hanno passata in tutti i paesi per i bambini così la mamma poteva leggerla. Matteo (il bambino che ha portato il libro): è Pinocchio, è scritta in rumeno, le letterine sono diverse perché hanno queste (con il dito indica) ȘÀ

  16. C’era una volta... “Allora decidete fra di voi cosa scrivere e quando siete pronti potete iniziare …” I bambini discutono fra loro…. Alessia (4;8): Iniziamo con “C’era una volta” Shakira (5;7): Sì, le storie iniziano così! Gabriele (5;10): Non tutte le storie iniziano con c’era una volta! “Come mai dici così?” Gabriele: Perché alcune storie che mi ha letto mia mamma iniziavano in modo diverso “E secondo te perché?” Gabriele: Perché quando il signore la scritta ha detto forse inizio in un altro modo perché gli piaceva di più!

  17. Cos’è un avviso? “Allora Claudio ha detto che voleva scrivere un avviso… voi sapete che cos’è un avviso? “ Marco C (5;4): Un avviso dice agli altri le cose che non sanno! Carola (4;11): - E’ una cosa scritta che serve per qualcuno! Sara (4;7): - Un avviso è una cosa scritta di una cosa che la mamma e i papà non sanno…. Serve … Marco D (5;9): - Per avvisare i genitori! Marco M (5;2) : Un avviso devi scrivere delle cose e poi devi appenderlo alla porta e gli altri lo leggono Carola: mia mamma mi chiede sempre: ti ha dato qualcosa Mary? Se c’è un foglio scritto lo legge sempre. ..... “Ma sull’avviso si può scrivere qualsiasi cosa? “ Tutti: No! Marco M: Si deve scrivere le cose giuste… “E qual è la cosa giusta?” Carola: E’ sulla festa di Carnevale!

  18. A proposito dei gialli “Oggi volevo proporvi di fare un gioco con me” Antonio: lo conosciamo? “Non so” Carlo: come si chiama? “La parola nascosta” Carlo: wow che bello! Sembra un giallo “Davvero? E che cos’è un giallo? Carlo: sono quei film oppure storie dove bisogna scoprire delle cose Antonio: ah sì, mio papà li legge

  19. “La mamma dice che si deve pensare”Lorenzo (4;3) “Qualcuno di voi è capace di scrivere il proprio nome?” Cesar (4;3) “E sì io credo di sì!” “Vuoi provare?” Cesar: “Magari ci penso un po’! La mamma dice che si deve pensare” “Ha ragione la mamma, che ha voglia di provare?” Lorenzo (3;4): “Io sono esperto ve lo scrivo io!” Le porgo un foglio ed un pennarello, ma lui si alza e dice: Lorenzo: “Vado a prendermi un altro pennarello perché me lo fa scrivere meglio, ecco questo che lo usa anche la mamma (prende un pennarello e poi scrive).  “Faccio due di questi... (due O O) ecco fatto con questo colore ci riesco sempre!” “E’ vero ti è venuto proprio bene, mi fai vedere come lo leggi?” Lorenzo: “Sì!” e legge il suo nome globalmente

  20. La scuola Espande i contatti con la cultura scritta Offre un contesto sociale di apprendimento Offre figure professionali esperte

  21. “è la prima volta che lo scrive, poi lo impara”Luca (5;9) Fabio (5;10): “Io voglio scrivere Walid perché è mio amico!” (Scrive dopo molte esitazioni ) “Io riesco così!” TLUOZ “Va bene non preoccuparti, vuoi provare a leggerlo?” Fabio legge: T L U O Z Ua-a-a-a Ualid Matteo (6;1): “No non c’è scritto così, c’è scritto TLUOZ e non vuol dire niente!” Fabio: “Ma tu lo leggi così, perché solo io so leggere quello che scrivo e poi lui è mio amico e mi capisce” Matteo: “Lasciamo perdere!” Sofia (5;6) “Lorenzo, scrivo Lorenzo ma senza altre scritte: Scrive: I O F A e legge Lo re nzo Teodor (5;11): “Manca la O “Vuoi provare a scriverlo anche tu?” Teodor: “No, ma non c’è proprio scritto Lorenzo!” Luca (5;9): “Leggo io: I O F A no è un po’ sbagliato, ma non importa perché è la prima volta che lo scrive, poi lo impara, infondo basta che lo so scrivere io e anche tu (si riferisce all’insegnante) se no sarebbe un guaio!” “Perché sarebbe un guaio?” Luca: “Perché non sapresti quali sono le mie cose!” “E’ vero, hai detto una cosa proprio importante!”

  22. Lettera di fidanzamento Lorenzo è molto pensieroso, si avvicina all’insegnante dicendo che ha un problema e che il problema consiste nel fatto che non sa scrivere la parola fidanzamento… L’insegnante propone a Lorenzo di provare a chiedere a qualche suo compagno se ha voglia di aiutarlo. Lorenzo è ben contento…. Lorenzo (5;8): Siccome io a casa avevo scritto una lettera per un fidanzamento, ma l’avevo lasciata lì perché c’erano delle lettere sbagliate adesso ho deciso e sono qui anzi volevo…. (Lorenzo è un po’ imbarazzato…) Cesar (6;1): Calmati e parla piano, se no ti confondi, non devi parlare veloce Lorenzo: Eh sì è vero, abbiamo fatto questo gruppo perché volevo chiedervi se mi aiutate a scrivere la parola fidanzamento! Elena (5;11): Ma una lettera di fidanzamento o solo la parola? Lorenzo: La lettera la so scrivere ma forse è meglio se facciamo anche la lettera però la fidanzata è Mary

  23. . • Francesca: (prende in mano il libro e inizia a sfogliarlo) E’ una storia che si può guardare, nelle pagine ci sono tanti disegni sembrano dei cartoni animati • “Perchè dici che sembrano cartoni animati?” Francesca:Perché fanno tante cose, sembra che si muovano e parlano. Andrea:Ma ci sono anche delle scritte. Francesca: Tutti i libri hanno le scritte e le figure altrimenti non sono libri. Arianna:Io ho un libro come questo, ma diverso, perché dice altre cose, ma anche nel mio ci sono le freccette, perché questo parla. Francesca: volevano fare un libro un po’ diverso Andrea: gli altri libri sono scritti tutti sulla stessa riga vedi (va a prendere un libro dello scaffale e lo fa vedere agli altri. Qui è scritto in un altro modo Francesca: questo è un libro per bambini, perchè ci sono tanti disegni e lo possono leggere anche da soli, quello lo devono leggere i grandi perchè ci sono più scritte. Giulia: ci sono tanti tipi di scrittura Giorgia: qui Asterix sta pensando di dire qualcosa (indica un fumetto) Esplorando nuovi testi

  24. Qualcuno di voi conosce una leggenda? Alunno: <..io le conosco tutte… io ti porto un libro antico> Frezza, (rivolta al compagno): <…scusa, le leggende tu dici che le conosci, ma la leggenda è una e non sono tutte!> Manuel: <io ho i libri dei dinosauri> Arena. <…quella dei dinosauri non è una leggenda!> Alunna: <la mia mamma ce ne ha cento… (di leggende)…. mio padre mi ha raccontato la storia delle leggende > < …mi sembra di capire che molti di voi sanno che cos’è una leggenda, ma c’è qualcuno tra di voi che si ricorda di una leggenda che ha sentito leggere o raccontare?> Alunno: <la leggenda è un libro scritto…. disegnato. La mia mamma me l’ha letta la leggenda di Tutankamon, quando è morto… perché io sono andata in Egitto! > Alunno:<…è una cosa vecchia… antichissima che ci sono nei libri o… è interessante…è bella> Martina: <…i libri vecchi sono (pieni) di polvere e anche di ragnatele> <avete detto che la leggenda è una storia… che ai nostri tempi non ci sono più le leggende e che se noi vogliamo conoscerle dobbiamo cercarle nei libri e questo va bene, ma…. qualcuno saprebbe dirmi di che cosa parla una leggenda?> Ignazio: <…la leggenda parla di una cosa vecchia… di una cosa strana… di una “cosa” imbalsamata> Alessia: <…. appunto!...Quella di Tutankamon è antichissima!> La discussione diventa sempre più accesa e si focalizza sul seguente punto: “di che cosa parla una leggenda”

  25. Scuola dell’infanzia Castelfiorentino Cosa possiamo scrivere? R: Mamma portare pennarelli nuovi M: A scuola perché non funzionano G: Bisogna aggiungerci… per i bambini Rileggiamo “Mamma portare i pennarelli nuovi a scuola per i bambini” Ma: Bisogna scriverci per piacere G: Oppure per favore C: È meglio per piacere Dove si scrive? M: Accanto alla mamma Rileggiamo “Mamma per piacere portare i pennarelli nuovi a scuola per i bambini” può andare bene così? Ma: No…per il bambino di quella mamma, per gli altri no C: Bisogna scrivere “Per me”, non si mette per i bambini Ma: Sennò la mamma capisce per tutti i bambini e spende troppi soldi …. R: Ma manca il nome, si scrive in fondo Ma: Ma la mamma dice “Chi l’ha detto di scrivere il biglietto?” G: Ce l’ha detto la maestra R: Si, si mette in fondo prima del nome

  26. Scrivere in lingue altre Dencel (5;10): Io lo scrivo in filippino e un altro bambino in italiano! “Mi sembra una buona idea voi cosa ne pensate? “ Gabriele (5;8): Sì, così almeno sono due lingue che i genitori sanno! Dencel: Io scrivo CARI GENITORI…..! Tutti i bambini sono molto attenti…. Marco D (5;11): Mamma mia come scrivi bene! Dencel: Ho scritto cari genitori! “Mi fai vedere come lo leggi? “ Dencel legge col dito…. Dencel: Adesso scrivo C’è UNA FESTA UN PO’’ FUORI E UN PO’ DENTRO DELLA SCUOLA! (questo perché la festa si articola sia all’interno che all’esterno della scuola) ….. mentre Dencel scrive… Claudio (6;2): Sta scrivendo molto bene in filippino! Marco D: Sì credo anche io però non lo capisco! Claudio: Hai fatto un OTTO, perché? Marco M (5;5): E’ un otto? Dencel: Sì! Marco M . Ma che c’entra un otto che è un numero con le lettere? Dencel: Il filippino lo so scrivere anche con i numeri!

  27. Istituto Comprensivo di Montespertoli Classe prima [Ins. Scrive: PER FAVORE CARE CUSTODI CI POTETE AIUTARE A LEVARE I BIDONI GRANDI] Sara: Non solo care, ma cari custodi, anche i maschi. [Ins. Cancella Care custodi e sostituisce con CARI CUSTODI. Rilegge] Manca qualcosa? Volete aggiungere qualcosa? Gabriele: Sì. Cosa? [Silenzio] Lorenzo: Cestini. Maia: Dalle classi. Gabriele: Da tutte le classi. Simone: Dalla prima A, prima B, prima C, sennò li levano da tutte le classi. Irene: E già, sennò anche dalle quinte. [Ins. Scrive e rilegge: PER FAVORE CARI CUSTODI CI POTETE AIUTARE A LEVARE I BIDONI GRANDI DALLE CLASSI PRIMA A PRIMA B PRIMA C] Ma se li tolgono, dove li devono mettere? Simone: Fuori. Maia: E metteteli fuori.

  28. Istituto Comprensivo di Montespertoli Classe prima [Ins. Scrive e rilegge: PER FAVORE CARI CUSTODI CI POTETE AIUTARE A LEVARE I BIDONI GRANDI GIALLO DELLA CARTA E BLU DELLA PLASTICA DALLE CLASSI PRIMA A PRIMA B PRIMA C. E METTETELI FUORI NEL CORRIDOIO PERCHE' NON SI PASSA PERCHE' LE CLASSI SONO PICCOLE E NOI SIAMO IN TROPPI E I BIDONI SONO UN PO' INGOMBRANTI DAGLI ALUNNI E DALLE INSEGNANTI] Simone: Sembra dagli alunni e dalle insegnanti. Cos'è che non ti torna? Simone: La fine. Dagli alunni e dalle insegnanti. Gabriele: Anche a me. Simone: Dalle insegnanti, perché c'è anche il maestro Marco. Dalle insegnanti e dallo insegnante. Maia: Dallo insegnante non torna. Lo non torna con maestro e con insegnante. Simone: Ha ragione Maia. Lo insegnante non va. Maia: L'insegnante! [Ins. Aggiunge: ...E DALL'INSEGNANTE. Maia: dall'insegnante Marco!

  29. Scuola Primaria di MontegufoniClasse prima e seconda I ° MAIALE ° SI ° TUFA ° SUL ° I ° FAGO ° A (2°): IL, devi scrivere il. S (1°): No, io volevo dire : I MAIALE. A: Ma in italiano si dice : il maiale. S: Ah…(corregge) A: Tuffa, non tufa perché se mettevi una S e sbagliavi veniva STUFA. E’ TUFFA con la doppia. S: Le doppie sono 2. A: No…è che tipo…CAP- PUC- CET- TO devi stare attento perché le doppie sono 3. Le doppie servono a scrivere; tipo mio cugino scrive nono invece di nonno, con il suono che diventa più forte. S: E’ più lungo. Tipo PALLA con due L. A: Fango ci vuole la N. Poi sembra che lui sta sopra il fango come se è tutto ghiacciato. Invece ci entra tutto dentro. Devi mettere NEL fango e senza I.

  30. Scuola Primaria di Montegufoni Classe seconda Sarebbe bello riuscire per esempio ad inventare un problema che parla del Carnevale e delle stelle filanti…per esempio. A: Bello, ma difficile… con le stelle filanti! S: Eh…eh… difficile! A : A me sul Carnevale vengono in mente storie e rime. S: Sì, rime come quelle del calendario . A febbraio c’è Arlecchino che saluta con l’inchino. E’ meglio con le bombolette. A: Forse un po’ ce l’ho in mente. Volevo fare che un bambino finisce le bombolette. Come si potrebbe iniziare? C’è un bambino che per Carnevale finisce una bomboletta… S: Sì, ma ci vogliono anche i numeri. A: Ma non è che ne può usare 3 insieme. …… A: C’è un bambino che a Carnevale…non possiede lui il Carnevale . A è senza acca. S: Che è: C H E (fa lo spelling). Bambino non bambimo. A: Usa 8 bombolette di stelle filanti. S: Stellefilanti è attaccato. A: No è stelle e poi filanti. Ma un bambino gliene ruba 6. E’ con il meno. Ma come si scrive gliene?

  31. Scuola Primaria di Montegufoni Classe seconda S: Samuele! A: Ah, sì , Samuele. S: Che si chiama Samuele. A: C’è un bambino che a Carnevale che si chiama Samuele… S: No. C’è un bambino che si chiama Samuele che a Carnevale… A e S sono perplesse, sentono che qualcosa non torna nella frase. Scusa, rileggimi ancora, non ho sentito bene…(rileggono). Ah, ecco, mi sembra di sentire come qualcosa che si ripete, qualcosa che non va… S: Che e che. A: A me viene da dire sempre che. Passano alcuni minuti e non riescono a trovare una soluzione. S: Peccato perché non mi viene nulla ed era così bellino…peccato! Quando vogliamo dire il nome, possiamo anche dire : di… A: Di nome, sì di nome Samuele! S: C’è un bambino di nome Samuele che a Carnevale… A: Così mi pare che va proprio bene.

  32. Stesura della prima parte del giallo V classe • Elisa : Il parco era pieno di persone mascherate. • Silvia: Mettiamo “pieno”? •  Olga: Era affollato. •  Giorgia: Mettiamo: Il parco era affollato, due punti e descriviamo. •  Giulio: E molto gente era mascherata. •  Giorgia: Meglio mettere due punti tutti erano mascherati. • Giulio: Scriviamo perché! •  Luca: Era la notte di Halloween.

  33. Scuola Primaria di Montespertoli Classe quinta Emilia: Cari genitori, noi bambini delle classi quinte, vi invitiamo a mandare … Giovanni: no, a iscrivere. Emilia: a iscrivere i vostri figli alle scuole del Comune di Montespertoli, perché le maestre spiegano bene … Taip: e sono molto buone. Vittoria: Macché! Spiegano bene e hanno molta comprensione. Francesco: e alla fine della spiegazione se non hai capito te la rispiegano. Vittoria: non te, se qualcuno non ha capito ripetono di nuovo. Emilia: Ora rileggo. Francesco: Mettiamo la cerimonia di inizio. Emilia: I tavoli… Giovanni: Facciamo quando si accolgono. Giovanni: All’inizio dell’anno i vostri figli verranno accolti dagli alunni di quinta, con festoni e un regalino che a loro potrà servire durante l’anno. Vittoria: Nella classe c’è un’agorà per riposarsi o per leggere un libro, un computer…

  34. Scuola Primaria di Montespertoli Classe quinta Vittoria: Ogni anno ci saranno delle gite per divertimento. Alessandro: Non per divertimento, anche, ma per scoprire nuove cose. Anche se il divertimento c’è sempre. Vittoria: Ogni anno ci saranno delle gite, anche per divertimento, ma soprattutto per imparare nuove cose. Francesco: I laboratori di pomeriggio. Giovanni: Chi sceglie il T.P. Francesco: Si divertirà a fare i laboratori, a recitare.. Emilia: Non lo sappiamo se reciteranno. Alessandro: Laboratori in generale. Giovanni: Chi sceglie il tempo pieno, solo al capoluogo, farà i compiti a scuola e non a casa. Il venerdì è un giorno di laboratori e di giochi. Alessandro: Chiudiamo con una specie di pubblicità “La scuola Senza Zaino..” Francesco:Cos’è che le scuole comuni non hanno rispetto alla nostra? Alessandro: Non pesano le cartelle.

  35. Cari genitori, noi bambini delle classi quinte, vi invitiamo a iscrivere i vostri figli alle scuole del Comune di Montespertoli, perché le maestre spiegano bene e hanno molta comprensione , alla fine della spiegazione se qualcuno non ha capito ripetono di nuovo. All’inizio dell’anno i vostri figli verranno accolti dagli alunni di quinta, con festoni e un regalino che a loro potrà servire durante l’anno. Nella classe c’è un’agorà per riposarsi o per leggere un libro, un computer per esercitarsi o giocare. Ci sono quattro tavoli e ognuno ha un colore diverso Ci sono quattro cassettiere, dove ogni bambino può mettere le schede o i quaderni. Si può andare in bagno in qualsiasi momento, usando il semaforo. La mattina canteranno la canzone mascote. Il responsabile del materiale prenderà il contenitore con le matite, i lapis, le gomme per il tavolo, poi il necessario dalla libreria. I bambini di prima e seconda mangiano in classe. La mattina le cuoche distribuiscono la colazione. La palestra è spaziosa, si possono praticare diversi sport. Le maestre diranno cosa è necessario portare scarpine o calzini antiscivolo. Il giardino è molto grande ma ci sono regole da rispettare. Ogni tanto i vostri figli faranno delle prove di evacuazione antincendio. Ogni anno ci saranno delle gite, anche per divertimento, ma soprattutto per imparare nuove cose. Chi sceglie il tempo pieno, solo al capoluogo, farà i compiti a scuola e non a casa. Il venerdì è un giorno di laboratori e di giochi. Vi aspettiamo nella scuola Senza Zaino perché: NON PESANO LE CARTELLE LA SCUOLA FORNISCE TUTTO L’OCCORRENTE POSSIAMO AIUTARCI NON CI SONO BANCHI ISOLATI, MA TAVOLI PER STARE INSIEME TUTTO NELLA SCUOLA SI SVOLGE IN TRANQUILLITÀ E SENZA RUMORE

  36. A proposito della revisione collaborativa Casse 5 Gloria: questo lavoro mi è servito anche per imparare cose nuove, cose che prima non sapevo e che ora so Fabrizio: puoi imparare nuovi modi di scrivere e prendere spunto anche dagli altri Alessandro: vedendo gli altri, impari a scrivere parole che non riesci a scrivere bene Edoardo C: anche se abbiamo fatto lo stesso testo, sono comunque diversi, perché vedi come l’altro lo elabora, lo struttura Fabrizio: io non ho parlato delle mie emozioni, ma mi sono reso conto che potevo metterle per capirle Marta: sono d’accordo, perché, guardando il testo di qualcuno, posso arricchire e, se il compagno ha una scrittura più bella della mia, posso provare a migliorare per scrivere anch’io meglio Alessia: quando Valentina C mi ha corretto il testo, ha messo delle parole più adatte che io non conoscevo e, così facendo, me le spiegava Edoardo C: se lo confrontiamo, possiamo scrivere le stesse cose in modo diverso, come un “sinonimo” del testo

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