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Ferite Piaghe Ustioni

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA. FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA. CORSO INTEGRATO DI CHIRURGIA. Ferite Piaghe Ustioni. Prof. A. Milone. FERITA. è una lesione di continuo di data recente prodotta da un agente meccanico che tende alla guarigione.

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Ferite Piaghe Ustioni

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Presentation Transcript


  1. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO INTEGRATO DI CHIRURGIA Ferite Piaghe Ustioni Prof. A. Milone

  2. FERITA è una lesione di continuo di data recente prodotta da un agente meccanico che tende alla guarigione SUPERFICIALI interessano cute e sottocute PROFONDE Interessano i piani anatomici sottostanti, raggiungere una cavità (ferite penetranti)

  3. FERITA Da taglio Da punta Lacere e lacero-contuse

  4. FERITA • Senza perdita di sostanza • Lineari • A lembo • Con perdita di sostanza • Tangenziali • A tutto spessore

  5. EMOSTASI Manovra che si impiega per prevenire od arrestare l’emorragia • Emostasi terapeutica temporanea : • Compressione dei vasi con laccio, con le mani, • con un manicotto pneumatico o fasciatura • Emostasi terapeutica definitiva : • Legatura dei vasi con laccio o dopo transfissione, • elettrocoagulazione, sutura riparativa della parete vasale

  6. Guarigione per prima intenzione: I margini sono contrapposti, condizione che si verifica con la sutura Guarigione per seconda intenzione: La perdita di sostanza sarà colmata prima da tessuto di granulazione e poi da una massa cicatriziale

  7. Semeiotica delle ferite Sede Morfologia Orientamento Profondità (superficiali, profonde, penetranti) Sanguinamento Vitalità margini (lineari, contuse ,lacere, da punta)

  8. Ematoma • Raccolta di sangue misto a coaguli nel contesto della ferita • Per emostasi incompleta, terapia anticoagulante,trauma • Tumefazione dolente della ferita ricoperta di cute bluastra ed emorragia dalla ferita • Ematomi sotto pressione procedere alla revisione ferita • Profondi del collo possono comprimere la trachea (evacuare) • Trattamento conservativo per gli altri • Gli ematomi aumentano il rischio di infezione

  9. Sieroma ( raccolta sierosa ) • Raccolta di liquido sterile nella ferita ( siero, linfa, trasudato, tessuto adiposo in necrosi, tracce di sangue • Tende a formarsi dopo estese dissezioni di adipe o svuotamenti linfoghiandolari • Raccolte piccole tendono a riassorbirsi le voluminose vanno drenate perché determinano deiscenza o ritardo di guarigione

  10. SINTESI Ripristino totale o parziale dell’integrità anatomica e funzionale dei tessuti incisi o sezionati al fine di guidare i processi di riparazione e cicatrizzazione Strisce adesive (steri-strip) Suture Suturatrici cutanee

  11. Suture • Materiali riassorbibili: degradati in pochi giorni con un processo enzimatico per idrolisi lenta in 3-6 mesi (acido poliglicolico, acido poliglattico,polidiossanone) • Materiali non riassorbibili o a lento riassorbimento: • per la sutura di strutture sottoposte a trazione o di ferite • potenzialmente contaminate (seta, lino, nylon, polipropilene monofilamento, acciaio) • La lunghezza dei fili, preparati in confezioni sterili sigillate, è • intorno ai 50 cm (da 30 a 90 cm). • Il diametro è variabile: il numero del filo equivale al suo valore in decimi di millimetri e va da 0.1 a 8 • Gli aghi vengono suddivisi in base alla • forma (retti, mezzi curvi, curvi • La punta degli aghi, scelta in rapporto al • tessuto da suturare, può essere smussa, conica o piramidale

  12. Deiscenza • Apertura spontanea della ferita per cedimento parziale o totale delle sutura o della cicatrice recente • Può essere a carico dei piani superficiali o profondi • si manifesta a seguito infezione od ematoma • si manifesta con sanguinamento per strappamento dei vasi • neoformati ed apertura della ferita alla fine della 1a settimana • Revisione e risutura della ferita dopo risoluzione della eventuale • infezione • La deiscenza della ferita laparatomica se completa porta ad • eviscerazione complicanza grave gravata da aumento della mortalità

  13. Contusioni Lesioni traumatiche provocate con meccanismo di compressione o schiacciamento delle parti molli tra un corpo contundente ed un piano di resistenza (scheletro) senza soluzioni di continuo del rivestimento epidermico il trauma determina lesioni di vasi sanguigni e linfatici con soffusione di sangue nei tessuti circostanti (soffusioni, ecchimosi, ematomi)

  14. Contusioni • Sintomatologia • Tumefazione • Ecchimosi • Dolore • Terapia • Impacchi freddi • Fasciatura compressiva (ematoma) • In un secondo tempo impacchi caldi, pomate epariniche

  15. Ustioni L’ ustione è una lesione di continuo della cute dovuta a calore, freddo, agenti chimici, radiazioni o corrente elettrica

  16. Ustioni Classificazione Le ustioni di I grado consistono in intensi e dolenti arrossamenti cutanei (eritemi) legati a fenomeni vasoattivi; le alterazioni sono a carico degli strati più superficiali dell’epidermide

  17. Ustioni Classificazione Le ustioni di II grado possono essere distinte in : - superficiali caratterizzate dalla presenza di flittene dovute al distacco dell’ epidermide e del derma dai piani profondi - profonde caratterizzate da una superficie biancastro purpureo, priva di flittene, dovuta alla distruzione del derma papillare, minime sono le reazioni flogistiche

  18. Ustioni Classificazione Le ustioni III grado presentano un colore differente a seconda dell’agente ustionante; sono caratterizzate dall’escara con aspetto di gangrena secca od umida con distruzione della componente cutanea e dei tessuti sottostanti

  19. Ustioni Classificazione Le ustioni di IV grado coinvolgono i tessuti profondi Definizione di gravità • I principali fattori sono: • profondità • estenzione % della superficie corporea calcolata con la regola del 9 • Sede anatomica della lesione interessanti vie respiratorie, complicazioni broncopneumoniche • Età giovani ed anziani mortalità maggiore • Malattie pregresse e concomitanti

  20. Ustioni Terapia • Ustioni superiori al 20% nell’adulo e al 10% nel bambino sono causa di alterazioni fisiopatologiche che interessano tutto l’organismo e che configurano la malattia da ustione • l’ imponente perdita di liquidi è causa di shock ipovolemico con emoconcentrazione • L’apparato respiratorio può essere coinvolto direttamente o indirettamente nelle prime 24-72h con il quadro di polmone da shock • L’infezione ed il conseguente riassorbimento di sostanze tossiche costituiscono l’evoluzione della malattia da ustione e sono la principale causa di morte dell’ustionato

  21. Ustioni Terapia • Le ustioni di I grado guariscono in 5-7 gg senza esiti cicatriziali • Le ustioni di II grado superficiali guariscono in 9-15 gg grazie agli elementi epiteliali superstiti (pilo sebacei, ghiandole sudoripare) • Le ustioni di II grado profonde guariscono in 15-20 gg con esiti cicatriziali ( cicatrici choidee, retraenti) dipendenti dalle infezioni, dal tipo di medicazione • Le ustioni di III grado guariscono con formazione di tessuto di granulazione e riepitilizzazione dai margini

  22. Terapia • Terapia della fase di shock • Trattamento della fase subacuta (infezioni) • Terapia topica: accurata detersione della superficie colpita e delle zone circostanti • trattamento occlusivo consiste nel separare dall’ambiente esterno con medicazione le superfici ustionate • trattamento esposto consiste nella esposizione all’aria delle superfici ustionate col fine di favorire la formazione di crosta od escara che separi la superficie dall’ambiente esterno • Terapia chirurgica escarectomia seguita da copertura delle aree cruente con innnesti di cute autologa

  23. DEBRIDAMENTO • Rimozione meccanica di un tessuto necrotico o infetto al fine di curare un’infezione o favorire la guarigione di una ferita • Il concetto base è quello di rimuovere quanto più tessuto devitalizzato possibile ma garantendo la copertura delle strutture più importanti anche a costo di mantenere parzialmente aree di tessuto devitalizzato • Il debridamento deve essere realizzato in modo da • ridurre al minimo la perdita di tessuti vitali • avendo in mente un programma valido per il tempo ricostruttivo • Il debridamento superficiale è limitato solo da strutture come arterie, tendini e nervi che devono essere rispettati a meno che siano non vitali

  24. Medicazione • Impedire l’essiccamento dell’essudato o l’eccessiva disidratazione • degli strati superficiali, mantenendo un gradiente ottimale di • umidità, senza peraltro determinare un accumulo di liquidi • ed aumento del rischio di infezione (semipermeabilità) • La medicazione locale deve: • 1. Essere permeabile all’ossigeno ed ai vapori • 2. Ridurre le perdite plasmatiche • 3. Ostacolare la contaminazione batterica • 4. Attivare la formazione di tessuto di granulazione • 5. Favorire la epidermizzazione • 6. Aumentare la forza tensile • • Medicazione compressiva con benda elastica adesiva ad alta tenuta

  25. LESIONI DA FREDDO • Dipendono da temperatura, tempo di esposizione, condizioni ambientali, vestiario, stato generale di salute • Il freddo determina una vasocostrizione intensa e prolungata cui consegue grave ipossia tissutale tale da dare necrosi • Geloni: chiazze rosso cianotiche seguite da vescicole • Assideramento:abbassamento della temperatura corporea • Congelamento • 1° grado: intorpidimento, edema ed eritema • 2° grado: edema, eritema e vescicole • 3° grado: cianosi, edema, vescicole seguite da escara la cute è interessata a tutto spessore • 4° grado: mummificazione di una parte più o meno estesa di un arto interessamento di cute e strutture sottostanti

  26. LESIONI DA FREDDO

  27. FERITE PIAGHE USTIONI Test di autovalutazione • Quando una ferita è superficiale? • Cos’è l’emostasi? • Quando la guarigione è per seconda intenzione? • Gli ematomi diminuiscono il rischio d’infezione? • Un ustione è di II grado profonda in quanto guarisce e come? • Qual è la regola del 9? • Quali caratteristiche ha una lesione da freddo di IV grado • Cos’è il debridamento?

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