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Le ferite difficili

Le ferite difficili. Bibbiena 12 marzo 2011. prevenzione diagnosi precoce. Valutazione del rischio.

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Le ferite difficili

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Presentation Transcript


  1. Le ferite difficili Bibbiena 12 marzo 2011

  2. prevenzione diagnosi precoce

  3. Valutazione del rischio 􀂾 l'immobilità; 􀂾 l'incontinenza; 􀂾 i fattori nutrizionali; 􀂾 il livello di coscienza alterato 􀂾 fattori dismetabolicie patologie sistemiche

  4. Le scale del rischio

  5. Scala Norton Plus

  6. La diagnosi precoce

  7. Tutti gli individui considerati a rischio dovrebbero essere sottoposti ad un'ispezione cutanea sistematica almeno una volta al giorno SACRO TALLONI CRESTE ILIACHE MALLEOLI GOMITI OCCIPITE

  8. Le regole per la prevenzione

  9. Diagnosi • Cercare sempre la possibile causa medica di un’ulcera che non guarisce • Rimuovere, se possibile, la malattia che è causa di una ulcerazione che non guarisce

  10. Igiene e protezione La cute dovrebbe essere pulita non appena si sporca La sudorazione eccessiva provoca macerazione, le urine provocano anch’esse macerazione ed alterano il pH fisiologico della cute; Il pH fecale stimola le proteasi fecali

  11. L’igiene deve essere accurata, ma non aggressiva, utilizzando detergenti che non alterino il pH della cute (che normalmente è tra i 4,5 e i 5,5) e che non rimuovano il film idrolipidico della superficie cutanea Anche l’acqua a causa del suo pH a 7,5 è irritante L’acqua troppo calda è ancor più irritante

  12. Durante la pulizia è necessario prestare estrema attenzione per ridurre al minimo la forza e la frizione applicate alla cute Evitare massaggi su preminenze ossee poiché ciò non previene la lesione da decubito ma al contrario può causare ulteriori danni

  13. Ridurre al minimo i fattori ambientali che possono causare disidratazione della pelle come scarsa umidità (meno del 40%) ed esposizione al freddo. E’assolutamente controindicato l’uso di soluzioni alcooliche che provocano secchezza e disidratazione della cute.

  14. Evitare il danneggiamento della cute causato da frizioni o attriti durante il posizionamento adottando tecniche corrette di spostamento e sollevamento.

  15. Igiene e protezione della cute • Tenere la pelle molto pulita e proteggerla dagli agenti atmosferici. • Controllare almeno una volta al giorno la pelle. • Lavare con acqua tiepida evitando prodotti troppo aggressivi. • Usare prodotti a ph neutro. • Mantenere l’idratazione ed impiegare creme per ripristinare il film idrolipidico • Evitare le prolungate esposizioni solari.

  16. Stato nutrizionale Particolare attenzione deve essere rivolta allo stato nutrizionale del paziente intervenendo sia sull’eccesso ponderale sia sulla malnutrizione o denutrizione.

  17. Ci sono prove che la malnutrizione è positivamente correlata con l'incidenza e la gravità delle ulcere da pressione Se l'alimentazione naturale, anche modificata (ad es. in consistenza) o supplementata rimane inadeguata si dovrebbero prendere in considerazione altri interventi nutrizionali come la nutrizione enterale o parenterale

  18. Alimentazione • La malnutrizione contribuisce ad aumentare il rischio di insorgenza di lesioni della pelle • L’alimentazione deve essere consigliata da un medico. • Dieta ricca di proteine (carne, pesce, uova, formaggio), fibre e frutta. • Idonea quantità di liquidi ingeriti.

  19. Decompressione La decompressione della zona a rischio o lesionata è il presupposto fondamentale per la prevenzione o la cura di qualsiasi tipo di lesione Ogni individuo allettato, che viene considerato a rischio di sviluppare una lesione da decubito, dovrebbe essere mobilizzato e riposizionato almeno ogni due ore alternando il decubito laterale destro e sinistro a 30° (evitare il posizionamento a 90° sul trocantere). Se il paziente è in sedia o in carrozzella si dovrebbe mobilizzare ogni ora oppure riportarlo a letto; gli individui che ne sono capaci dovrebbero essere educati a cambiare posizione ogni 15 minuti.

  20. Le posizioni più idonee Figura 1: Decubito laterale a 30° Figura 2: Decubito Semi-Fowler 30° Figura 3: Decubito prono

  21. Per attuare la decompressione nelle zone corporee in appoggio può rendersi utile l’adozione di ausili Es. materassi statici o dinamici, sovramaterassi ad aria a pressione alternata, vari tipi di cuscini non sostituiscono mai la mobilizzazione, bensì permettono di allungare i tempi di mobilizzazione.

  22. Raccomandazioni sugli ausiliCUSCINI • i cuscini ad aria sono i più efficaci nel quadro della prevenzione delle ulcere da pressione • i cuscini in schiuma permettono una riduzione delle pressioni • i cuscini in gel e a fibra cava non possono essere raccomandati • il vello di pecora non può essere raccomandato • i cuscini ad acqua possono essere raccomandati solo nelle persone a basso rischio • i cuscini a forma di anello non devono essere utilizzati in nessun caso

  23. Raccomandazioni sugli ausiliMATERASSI • I materassi statici a riduzione di pressione giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione delle ulcere da pressione se associati a cambi di posizione programmati • Il numero di strati (lenzuola, traverse, ecc.) presenti tra la persona e il materasso a riduzione di pressione, ne riduce l'efficacia • I materassi in schiuma viscoelastica possono essere raccomandati • I materassi ad acqua e quelli a fibra cava non possono essere raccomandati

  24. Presidi preventivi • Presidi antidecubito in caso di immobilizzazione • In caso di presenza di varici, con una pelle secca, di colore scuro e sottile, indossare calze elastiche durante il giorno. • Per le persone affette da diabete, soprattutto se con un danno dei nervi del piede, utilizzare sempre scarpe apposite su misura.

  25. Movimento Se esiste un potenziale per migliorare la mobilità e lo stato di attività degli assistiti devono essere attuati tutti gli sforzi possibili per la riabilitazione

  26. La lesione superficiale non deve far diminuire la nostra attenzione nella cura è possibile passare con facilità dal danno superficiale a quello profondo, con le conseguenze negative ben note, nella prognosi

  27. Movimento • Mantenere un buon tono muscolare • Camminare, fare ginnastica dolce. • Evitare di restare fermi, in piedi o seduti per periodi troppo lunghi. • Se possibile, sollevarsi consecutivamente sulla punta dei piedi per circa 20 volte ogni ora

  28. Aspetto psicologico • La solitudine, il lasciarsi andare, riduce il rispetto del se e favorisce lo sviluppo di situazioni di cronicità che possono portare ad arresto del fisiologico processo di riparazione, quindi lo sviluppo di piaghe

  29. Autocura • Da evitare se la ferita rimane aperta per più di 7 gg • In questi casi consultare il medico

  30. Il decalogo "Per una vita senza piaghe“ (AIUC) • Alimentazione • Igiene e protezione della cute • Movimento • Compagnia • Prevenzione • I presidi preventivi • Diagnostica • Rimozione delle cause e cura • Accessibilità e materiali • Percorsi ed assistenza

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