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PARAFILIE E DISTURBI SESSUALI

PARAFILIE E DISTURBI SESSUALI. Comportamento sessuale perverso. La definizione freudiana di attività sessuale perversa comprende tre criteri: 1. attività focalizzata su regioni del corpo non genitali;

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PARAFILIE E DISTURBI SESSUALI

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Presentation Transcript


  1. PARAFILIE E DISTURBI SESSUALI

  2. Comportamento sessuale perverso La definizione freudiana di attività sessuale perversa comprende tre criteri: • 1. attività focalizzata su regioni del corpo non genitali; • 2. l’attività soppianta e sostituisce l’abituale pratica di rapporti genitali con partner di sesso opposto; • 3.  tende a essere la pratica sessuale esclusiva.

  3. Distingue: • le perversioni in quanto deviazioni rispetto all’oggetto sessuale, tra le quali rientrano l’omossessualità e la zoofilia; • le perversioni in quanto deviazioni rispetto alla meta sessuale, tra le quali rientrano le prevaricazioni anatomiche (coito orale, coito anale, feticismo) • le fissazioni di mete sessuali provvisorie (voyerismo, sadismo e masochismo).

  4. Fenichel (1945) perversione come determinata dell’angoscia di castrazione (l’assenza di orgasmo tipica del parafiliaco); • Melanie Klein (1945) propone una visione completamente centrata sull’aggressività innata del bambino proiettata sulla figura materna, provocando una distorsione paranoide: immagine combinata padre-madre, scena primaria investita da potenti distorsioni sadomasochistiche;

  5. ChasseguetSmirgèl • (1985) perversione come “tentazione comune all’umanità” connessa a un “nucleo perverso” manifesto e stabilizzato oppure “latente” in ciascun individuo. Rielaborazione delle posizioni kleiniane, con spostamento d’accento sul diniego difensivo delle differenze sessuali e generazionali. • Centra la sua teorizzazione su quelle situazioni in cui il bambino viene fatto oggetto di traumi o ferite narcisistiche che provocano un’insolita smanianei confronti del trauma, che scatena un eccitamento: tentativo difensivo di trasformare la ferita narcisistica e il trauma (che non possono essere eliminati) in eccitazione sessuale (che invece può essere scaricata) = recupero dell’autostima tramite le concomitanti fantasie di vendetta.

  6. Comprensione attuale • Stoller: due definizioni successive: 1- comportamento in cui è rintracciabile il desiderio di umiliare e degradare il partner e se stessi – intenzione come variabile critica; 2- comportamento che tende a evitare una relazione a lungo termine, emotivamente intima, con un’altra persona – finalità come variabile critica; IL COMPORTAMENTO NON È PERVERSO SE ESPERITO ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE INTIMA E STABILE • Mitchell: fuga dalla relazionalità oggettualeche minaccia l’individuazione con il rischio di una fusione-inglobamento con l’oggetto, sia esterno che interno;

  7. Il DSM: • Nel tentativo di assumere un atteggiamento non giudicante, si è cambiato il termine da perversioni in parafilie, definendo queste ultime come situazioni in cui vengono usati oggetti non umani, viene inflitto dolore a sé o al partner o vengono coinvolti minori o adulti non consenzienti. • Il DSM definisce la gravità della patologia sul continuum fantasia-azione.

  8. Feticismo • Eccitazione sessuale mediante l'uso di oggetti inanimati; • Il feticista una volta in possesso del feticcio, non ha bisogno di mantenere una relazione con l’altro, in quanto l’oggetto inanimato non ha desideri, interessi, non cambia, resta a disposizione e soprattutto non è imprevedibile; • Mitchell (1988) bisogno del feticcio come risposta ad un’ansia intensa rispetto all’integrità del proprio senso di sé.

  9. Travestitismo • Impulsi sessuali provocati dal travestirsi con abiti del sesso opposto; • La spiegazione classica si sofferma sull’identificazione con la madre fallica (Fenichel, 1945) per superare l’angoscia di castrazione; • Attualmente, si tende a vedere l’identificazione del bambino maschio con la madre come la manifestazione dell’ansia che la separazione da lei può causare; • Nella vita adulta, l’atto di travestirsi permetterebbe di sentire un qualche grado di fusione con l’oggetto interno e quindi esperire una sorta di rassicurazione rispetto alla temuta perdita dell’oggetto materno.

  10. Esibizionismo e Voyeurismo • Esposizione dei propri genitali, spesso durante attività masturbatorie, di fronte ad estranei non consenzienti;piacere sessuale derivato dal guardare le attività sessuali o gli organi sessuali di altre persone quasi sempre inconsapevoli di essere osservati; • Mitchell = adulti esibizionisti come bambini “non visti” all’interno delle dinamiche familiari; • L’aspetto principale del voyerismo è un controllo onnipotente su di una situazione sessuale gestito attraverso l’anonimato; • Mitchell legge queste due parafilie come emblematiche rispetto alle qualità essenziali delle perversioni: una relazione dinamica tra ciò che è in superficie, visibile e disponibile e ciò che è profondo, segreto e negato.

  11. Sadismo e Masochismo • Trarre godimento sessuale dall'essere sottoposto a sofferenze fisiche e psicologiche e umiliazioni da parte di altri; eccitazione sessuale derivante da atti reali e non simulati che implicano il somministrare ad altri non consenzienti sofferenze ed umiliazioni psicologiche e fisiche; • La relazione sado-masochista basata sul controllo e la sottomissione; • Ripetizione statica di un copione ove non sempre è facile distinguere il sadico dal masochista (dinamica hegeliana); • L’approccio relazionale interpreta il sadismo come il risultato di una relazione interna con un oggetto che si presenta come rifiutante, gli atti sadici sarebbero la manifestazione dello sforzo necessario per superare la propria resistenza rispetto ad una corrispondente rappresentazione di sé. Il masochismo, in modo speculare, è la risultante di un particolare modello relazione nel quale l’oggetto interno risponde solo se umiliato.

  12. Pedofilia • Impulsi ed attività sessuali nei confronti dei bambini; • La visione classica (Freud, 1905; Fenichel, 1945) vede la pedofilia come una scelta oggettuale narcisistica; • Nella pratica clinica la pedofilia è spesso presente in soggetti con una struttura di personalità narcisistica o psicopatica (Gabbard, 2002; 2007) e può presentarsi accompagnata da dinamiche sadiche (trionfo inconscio sul trauma subito); • Pedofilia da blocco evolutivo = si manifesta fin dall’adolescenza, molte vittime (solitamente maschi), tipicamente in ambito extrafamiliare. Prognosi infausta in quanto questo soggetto non prova attrazione sessuale per donne adulte; • Pedofilia da regressione = esordisce in età adulta, spesso agita solo su bambine della famiglia. Poche vittime. Prognosi meno severa.

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