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EPG di PSICOMETRIA II

A.A 2013 - 2014. EPG di PSICOMETRIA II. Mariavittoria Martino. CONTATTI. E-mail: mariavittoria.martino@unich.it Telefono: 0871-3555309 (Laboratorio di Psicometria Palazzo Ex Farmacia – Vicino aula C). INFORMAZIONI GENERALI SUL CORSO. Orario lezioni: Martedì dalle 11 alle 13 aula B

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EPG di PSICOMETRIA II

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Presentation Transcript


  1. A.A 2013 - 2014 EPG di PSICOMETRIA II Mariavittoria Martino

  2. CONTATTI • E-mail: mariavittoria.martino@unich.it • Telefono: 0871-3555309 (Laboratorio di Psicometria Palazzo Ex Farmacia – Vicino aula C)

  3. INFORMAZIONI GENERALI SUL CORSO • Orario lezioni: Martedì dalle 11 alle 13 aula B • Frequenza non obbligatoria ma consigliata • Attestazione della frequenza al corso attraverso la raccolta delle firme • Per i frequentanti: 25% di assenze possibili

  4. MODALITA’ DI ESAME • 20 domande a risposta multipla sugli argomenti trattati sia durante le lezioni dell’EPG che durante il corso di Psicometria II • 2 esercizi da svolgere, ognuno dei quali ha valore di 5 punti

  5. PROGRAMMA D’ESAME • Ricerca non sperimentale • I veri esperimenti

  6. UNA RICERCA NON SPERIMENTALE:L’INCHIESTA • Cosa è una inchiesta? • A cosa serve? • Come si prepara? • Come si somministra? • A chi si somministra? • Come si sceglie il campione a cui somministrarla?

  7. COSA È UNA INCHIESTA? • Metodo per raccogliere informazioni.

  8. A COSA SERVE UNA INCHIESTA? • Raccogliere informazioni scientifiche od opinioni della gente in merito a particolari argomenti. • Sfatare i miti

  9. COME SI PREPARA UN’INCHIESTA? • Creazione di un questionarioche condivide con i disegni di ricerca molti accorgimenti. • Si possono usare questionari già noti (così si possono confrontare i risultati) o crearne di nuovi. • Ovviamente anche i questionari rientrano nella categoria ‘TEST’ e come tali devono essere standardizzati. 1. IL QUESTIONARIO

  10. COME SI PREPARA UN’INCHIESTA? • Individuare lo scopo da raggiungere • Domande obiettive • Domande generali (esempio sicurezza nel campus) • No influenza sperimentatore 2. SCOPO DEL QUESTIONARIO

  11. COME SI PREPARA UN’INCHIESTA 3. DETERMINARE I TIPI DI DOMANDA • Due tipi : aperta o chiusa • Vantaggi aperta: permette ai soggetti di rispondere liberamente; permette di scoprire qualcosa che non è stato considerato in anticipo • Svantaggi aperta: difficile codifica, difficile sintesi, richiede abilità linguistiche • Vantaggi chiusa: facile codifica,facile analisi, non richiede abilità linguistiche • Svantaggi chiusa: poche alternative o disaccordo degli intervistati, poca chiarezza • Usare le aperte nelle ricerche preliminari su piccoli campioni, usare le chiuse su ricerche a grande scala

  12. COME SI PREPARA UN’INCHIESTA 4. SCRIVERE GLI ITEM • Un solo argomento per volta per evitare ambiguità e confusione • Le domande devono essere posto in modo da non influenzare i soggetti • Rendere chiare le alternative in modo che siano mutualmente escludentisi ed esaustive • Attenzione alla desiderabilità sociale (scala di menzogna) • Attenzione all’acquiescenza • Scegliere il formato • Scegliere la sequenza degli item (dati anagrafici, domande chiuse, domande aperte…)

  13. IL FORMATO DEGLI ITEM 1.Dicotomici Ti rechi ogni settimana dal parrucchiere SI NO Ritieni il palazzo dove vivi sicuro accordo 1 2 3 4 5 6 7 disaccordo Le scale Likert indicano non solo la direzione dell’accordo ma anche il grado. • Ti rechi dal parrucchiere: • Una volta alla settimana • 2 volte al mese • 1 volta al mese • meno di una volta al mese 2. A scelta multipla 3. Scala Likert Quanti drinh bevi il sabato? 0 1 2 3 Se rispondi 0 passa alla 5, altrimenti leggi la domanda successiva. 4. Item ramificati

  14. COME SI PREPARA UN’INCHIESTA 5. ANALISI DEI DATI • Scegliere come codificare i dati • Attribuire specifici punteggi ai dati del questionario per poterlo analizzare • Scegliere quale tecnica di riduzione dei dati usare

  15. COME SI SOMMINISTRA IL QUESTIONARIO? 1.IL METODO DELLA SOMMINISTRAZIONE • Faccia a faccia • Per iscritto • Con il computer • Per telefono • IL METODO MIGLIORE? • Dipende dalla situazione!! • Raccogliere info nella classe • Raccogliere info nel Campus • Sondaggi elettorali • Questionario online

  16. COME SI SOMMINISTRA IL QUESTIONARIO? VANTAGGI SVANTAGGI Effetto – intervistatore Metodo costoso No controllo intervistatore (manipolazione) 1. FACCIA A FACCIA • Stabilire rapporto diretto • Dirigere l’attenzione • Chiarire dubbi • Zero missing

  17. COME SI SOMMINISTRA IL QUESTIONARIO? VANTAGGI SVANTAGGI Tassi di risposte variabili Se c’è un dubbio non lo si può chiarire all’intervistato Minima alfabetizzazione AD UN GRUPPO 2. PER ISCRITTO • Economico • Maggiore anonimato • Minor effetto dello sperimentatore IN UN DETERMINATO POSTO INVIO PER POSTA

  18. COME SI SOMMINISTRA IL QUESTIONARIO? VANTAGGI SVANTAGGI Non si può verificare la veridicità delle risposte Il campione non è realmente casuale Difficile programmazione del programma 3. CON IL COMPUTER • Può essere compilato da casa • È impersonale • Minore desiderabilità sociale • No missing • Economico

  19. COME SI SOMMINISTRA IL QUESTIONARIO 4. PER TELEFONO vantaggi SVANTAGGI Bassa validità esterna Minore anonimato Stanchezza soggetti • Basso costo • Facile raggiungibilità sg • Rapidità • Interviste assistite dal pc • Supervisione dell’intervstatore

  20. LE PERCENTUALI DELLE RISPOSTE • Rappresentano un problema nelle interviste • Alta percentuale di rifiuto • Bassa motivazione degli intervistati • Poche risposte=maggior peso degli intervistati che alzano più la voce

  21. A CHI SI SOMMINISTRA L’INTERVISTA? Al CAMPIONE. • Chi è il campione? Un numero ridotto di N casi estratti dalla POPOLAZIONE. Infatti, quando si svolge una ricerca, non è possibile esaminare l’intero UNIVERSO O POPOLAZIONE di RIFERIMENTO (N), ma si lavora su una parte di esso, ovvero il CAMPIONE . Come deve essere il CAMPIONE? RAPPRESENTATIVO, ossia deve avere le stesse caratteristiche della popolazione di riferimento, consentendo di generalizzare i risultati.

  22. COME SI SCEGLIE IL CAMPIONE A CUI SOMMINISTRARE L’INTERVISTA? Attraverso il CAMPIONAMENTO. È una tecnica che permette di estrarre dalla POPOLAZIONE il CAMPIONE RAPPRESENTATIVO. IL CAMPIONAMENTO PUO’ ESSERE: • Arbitrario • Finalizzato ad uno scopo • Di convenienza • Probabilistico

  23. IL CAMPIONAMENTO PROBABILISTICO • In questo tipo di campionamento ogni elemento della popolazione ha la stessa probabilità di essere scelto per far parte del campione. Questo permette di avere un CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DELLA POPOLAZIONE. • Il campionamento probabilistico: 1)campionamento casuale semplice 2)campionamento casuale stratificato 3)campionamento sistematico 4)campionamento a stadi 5)campionamento a grappoli

  24. IL CAMPIONAMENTO CASUALE SEMPLICE Tutte le unità della popolazione hanno la stessa probabilità di essere estratte per far parte del campione. Per poter realizzare questo tipo di campionamento si deve disporre di una lista di tutte le unità della popolazione a cui è associato un codice numerico. C’ è bisogno di una tavola di numeri random, in cui si scelgono i numeri con due modalità: • Si punta il dito ad occhi chiusi su un punto della tavola; • Si comincia all’inizio della tavola e si usa una parte di essa solo una volta.

  25. CAMPIONAMENTO CASUALE STRATIFICATO • Si suddivide la popolazione in sottopopolazioni o strati e poi si estraggono casualmente i soggetti dai clusters, che devono avere numerosità adeguata per creare un campione.

  26. CAMPIONAMENTO SISTEMATICO • È un campionamento probabilistico ma non casuale, perché la selezione dei soggetti del campione non sono estratti a sorteggio o mediante tavola dei numeri random, ma si seleziona sistematicamente un soggetto ad ogni dato intervallo (si prende ogni “ennesimo” individuo da un elenco).

  27. CAMPIONAMENTO A STADI La popolazione è suddivisa su più livelli gerarchicamente ordinati, da cui i soggetti sono estratti con tecnica “ad imbuto”. Esempio: si vuole costruire un campione nazionale di maestre elementari. La popolazione si suddivide in unità PRIMARIE (circoli didattici) e SECONDARIE (maestri). Successivamente si estrae casualmente un campione di unità didattiche (ES. 50 circoli didattici) e un campione di maestri (ES. 50 maestri).

  28. CAMPIONAMENTO A GRAPPOLI È usato quando nella popolazione non è suddivisa in unità, ma in gruppi omogenei (es. famiglie o gruppi classe), chiamati GRAPPOLI. Esempio: in una ricerca sul tifo calcistico si può assumere come popolazione di riferimento l’insieme dei tifosi che seguono in un treno riservato la trasferta della squadra. Si può scegliere, con campionamento sistematico, due scompartimenti per ogni vagone ed intervistare tutti i soggetti facenti parte degli scompartimenti prescelti.

  29. RICERCA SPERIMENTALE • Vero esperimento • Quasi esperimento

  30. VERO ESPERIMENTO • Controllo completo delle variabili • Validità non minacciata • Controllo assegnazione soggetti alle condizioni e presentazione delle condizioni • Manipolazione variabile indipendente

  31. QUASI ESPERIMENTI • Manipolazione della variabile indipendente o fattore, ma non l’assegnazione dei soggetti alle condizioni sperimentali

  32. Caratteristichedel VERO ESPERIMENTO • Le variabili indipendenti sono chiamate FATTORI; • Ognuna delle variabili indipendenti è caratterizzata da LIVELLI o VALORI. Ogni variabile indipendente ha almeno due livelli; • CONDIZIONE o TRATTAMENTO si riferisce al modo di trattare i soggetti.

  33. I VERI ESPERIMENTI:DISEGNI SPERIMENTALI AD UN SOLO FATTORE • ESEMPIO: Supponete di star conducendo un esperimento sugli effetti che la manipolazione da parte dell’uomo ha sullo stato emotivo dei ratti. VARIABILE INDIPENDENTE = MANIPOLAZIONE VARIABILE DIPENDENTE = EFFETTO SULLO STATO EMOTIVO DEI RATTI LIVELLI DELLA VARIABILE INDIPENDENTE = MANIPOLAZIONE VS NON MANIPOLAZIONE CONDIZIONE O TRATTAMENTO = RATTI MANIPOLATI vs RATTI NON MANIPOLATI (coincidono con i gruppi).

  34. I VERI ESPERIMENTI:DISEGNI SPERIMENTALI AD UN SOLO FATTORE • DISEGNI ENTRO I SOGGETTI • DISEGNI TRA I SOGGETTI

  35. DISEGNI ENTRO I SOGGETTI • GLI STESSI SOGGETTI SONO SOTTOPOSTI A TUTTE LE CONDIZIONI SPERIMENTALI Questo disegno sperimentale può essere influenzato dagli effetti dell’ordine e effetti della sequenza

  36. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI • EFFETTI DELL’ORDINE: derivano dalla POSIZIONE ordinale delle condizioni nell’esperimento indipendentemente dalla specificità delle condizioni stesse. Esempio:effetto del riscaldamento pratica in esperimenti sull’apprendimento.

  37. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI • EFFETTI DELLA SEQUENZA: dipendono dalla INTERAZIONE TRA LE CONDIZIONI DELL’ESPERIMENTO. Esempio: esperimento sulla valutazione della pesantezza di oggetti sollevati.

  38. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI • Vi sono due strategie per controllare gli effetti dell’ordine e della sequenza : disporre l’ordine dei trattamenti in modo che gli effetti dell’ordine e della sequenza siano controllati ENTRO I SOGGETTI; quando questo non è possibile si controllano gli effetti dell’ordine e della sequenza TRA I SOGGETTI. Come e quando si effettuano tali controlli entro i soggetti e tra gruppi???

  39. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: controllo dell’effetto dell’ordine e della sequenza entro i soggetti • Il controllo degli effetti dell’ordine e della sequenza è possibile quando ciascun soggetto è sottoposto a TUTTE LE CONDIZIONI!. In questo caso è utile randomizzare l’ordine delle condizioni per ciascun soggetto. • Un’utile randomizzazione è per BLOCCHI, in cui l’ordine delle condizioni è randomizzato con la restrizione che ciascuna condizione venga applicata una volta prima della ripetizione di qualsiasi condizione.

  40. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: controllo dell’effetto dell’ordine e della sequenza entro i soggetti • Esempio: Nella sequenza BCAD, ADCB ciascuna delle 4 condizioni è applicata una sola volta in ordine casuale entro ciascuno dei due blocchi. Vi è una possibilità minore che effetti indesiderati della sequenza vengano prodotti da ordini del seguente tipo: AABDBCCD. La randomizzazione a blocchi è utile in particolare quando si applica ciascuna condizione due volte e l’esperimento richiede due sedute.

  41. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: controllo dell’effetto dell’ordine e della sequenza entro i soggetti • Quando vi sono pochi soggetti e molte condizioni da applicare poche volte si può utilizzare il CONTROBILANCIAMENTO INVERSO per controllare gli effetti dell’ordine. • Esempio: presenza di tre condizioni, ciascuna delle quali è applicata due volte. In questo caso, la prima volta le condizioni sono presentate in ordine e, la seconda volta, sono presentate nell’ordine inverso. La tecnica è nota come sequenza ABCCBA o ABBA.

  42. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: controllo dell’effetto dell’ordine e della sequenza entro i soggetti Effetto d’ordine lineare, perché produce un aumento della variabile dipendente.Il controbilanciamento ha funzionato.

  43. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: controllo dell’effetto dell’ordine e della sequenza entro i soggetti Effetto d’ordine non lineare, perché produce un aumento e poi una riduzione della variabile dipendente.Il controbilanciamento non ha funzionato.

  44. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: controllo dell’effetto dell’ordine e della sequenza entro i gruppi • Se non è possibile randomizzare l’ordine di presentazione delle condizioni o se il controbilanciamento entro i soggetti non sembra appropriato, dovete lasciare che l’ordine e la sequenza si confondano con la condizione entro i soggetti ma controllati entro i gruppi. • In questo caso si utilizza la tecnica del controbilanciamento completo oppure il quadro latino.

  45. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: controllo dell’effetto dell’ordine e della sequenza entro i gruppi CONTROBILANCIAMENTO COMPLETO Vi sono tre condizioni, ciascuna delle quali deve essere applicata a ciascun soggetto una sola volta. Se i soggetti sono 6 si possono controllare ordine e sequenza in questo modo: Ordine e sequenza dei trattamenti sono controbilanciati, perché ciascuna condizione occupa ciascuna posizione ordinale lo stesso numero di volte (posizione), e segue ciascun’altra condizione lo stesso numero di volte (sequenza).

  46. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: controllo dell’effetto dell’ordine e della sequenza entro i gruppi • Quando si controlla l’ordine ma non la sequenza delle condizioni si utilizza la tecnica del QUADRO LATINO. Uno svantaggio del quadro latino è che la sequenza non è controllata.

  47. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: controllo dell’effetto dell’ordine e della sequenza entro i gruppi • Tuttavia si possono controllare gli effetti della sequenza dell’ordine attraverso particolari quadri latini: QUADRO LARTINO BILANCIATO, in cui ciascuna condizione è preceduta immediatamente per una sola volta da ciascun’altra condizione. Quando potete ritenere che gli effetti di contrasto riguardino principalmente le coppie di condizioni, il quadro latino bilanciato è efficace.

  48. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: alcuni tipi di disegni sperimentali • DISEGNO SPERIMENTALE A DUE CONDIZIONI: ha solo due condizioni e ciascun soggetto serve da controllo di se stesso.

  49. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: alcuni tipi di disegni sperimentali • Esempio: Marshall e Teitelbaum (1974) esperimento sul neglect in 12 ratti, attraverso lesione dell’ipotalamo laterale. Dopo la convalescenza post operatoria venne esaminata la capacità di reagire agli stimoli presentati da un lato del corpo o dall’altro. Tutti i ratti rispondevano solo quando gli stimoli venivano presentati dallo stesso lato della lesione. Quindi ogni ratto fungeva da controllo di se stesso.

  50. DISEGNI SPERIMENTALI ENTRO I SOGGETTI: alcuni tipi di disegni sperimentali • DISEGNO SPERIMENTALE A CONDIZIONI MULTIPLE: è usato per confrontare l’efficacia di parecchie variabili o trattamenti (es. verificare quale tra tre tipi di psicoterapia è più efficace); determinare la forma della funzione che lega variabili dipendenti ed indipendenti.

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