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Progettazione servizio civile

Progettazione servizio civile. 8 – 9 giugno 2009. Il progetto di servizio civile. Frutto del processo di progettazione che inizia prima e prosegue dopo la stesura della scheda Il testo del progetto ha una triplice valenza: Per i giovani: la scelta Per le sedi e la Caritas: l’impegno

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Presentation Transcript


  1. Progettazione servizio civile 8 – 9 giugno 2009

  2. Il progetto di servizio civile • Frutto del processo di progettazione che inizia prima e prosegue dopo la stesura della scheda • Il testo del progetto ha una triplice valenza: • Per i giovani: la scelta • Per le sedi e la Caritas: l’impegno • Per l’Ufficio Nazionale:la valutazione • La logica di fondo: il valore aggiunto che si produce ai servizi della sede in risposta ai bisogni del territorio

  3. La scheda progetto • Differente per i progetti in Italia e all’estero • E’ composta da quattro parti: • Anagrafica ente: voci 1 - 3 • Le caratteristiche del progetto: voci 4 – 15 • Le caratteristiche organizzative voci 16 – 26 Ita 16 – 33 Estero • Le caratteristiche delle conoscenze acquisibili: voci 27 – 43 Ita, voci 34 – 50 Estero • I criteri sono definiti nel Prontuario del 3 agosto 2006 • Attenzione a:linguaggio, chiarezza, linearità, conseguenzialità logica

  4. Il senso del progetto secondo i criteri UNSC • Il progetto di servizio civile è pensato per produrre un cambiamento in un contesto all’interno di una sede • E’ attorno a questo cambiamento e a questa sede che il progetto è costruito individuando: la situazione di partenza (v.6), il cambiamento atteso (v. 7), ciò che serve fare e come per produrre il cambiamento (v. 8), le risorse umane necessarie (v.8.3, v.9), le risorse tecniche e finanziarie necessarie ( v.24, v.26), la rete necessaria (v.25) • E’ fondamentale la linearità e la connessione tra questi elementi

  5. Dati preliminari • L’ente (v.1): Caritas Italiana + Caritas diocesana • Codice, albo e classe (v.2, v.3): precompilate • Il titolo del progetto (v. 4): breve, con indicazione della diocesi, evitare simboli quali virgolette, apostrofi, caratteri accentati • Il settore e l’area di intervento: da scegliere tra quelli indicati nel Prontuario

  6. La situazione di partenza: la descrizione del contesto v. 6 ita v. 7 est • Descrizione del fenomeno sociale su cui agisce il progetto nello specifico territorio sui cui opera la sede: I minori immigrati nel comune X. • Descrizione della sede di attuazione e del servizio offerto con dati quantitativi sull’utenza e le sue problematiche, sui servizi elargiti: L’oratorio, il numero di giovani coinvolti, le attività che vengono svolte; • Descrizione della domanda e dei servizi analoghi rispetto a quel fenomeno nel territorio dove opera la sede: I luoghi di integrazione dei minori immigrati nel comune X offerti da altri soggetti, la stima della domanda di tali servizi • Analisi della operatività della sede e individuazione delle problematiche specifiche su cui si intende agire con il progetto di servizio civile. Es. scarsa frequenza dei minori immigrati nell’oratorio: • Individuazione degli indicatori quantitativi che misurano tale problematica specifica: Es. rapporto immigrati/totale minori che frequente l’oratorio • Misurazione dell’indicatore per definire il valore di partenza su cui agire: rapporto immigrati/totale minori che frequente l’oratoriopari a 10%

  7. Costruzione dell’albero dei problemi: • Per costruire l’albero dei problemi, si sceglie, tra tutti i problemi identificati, uno da cui partire. • Si individua poi un secondo problema in relazione al primo e si verifica se esso sia: • una CAUSA del primo problema, nel qual caso lo si colloca graficamente ad un LIVELLO INFERIORE; • un EFFETTO del primo problema, nel qual caso lo si colloca ad un LIVELLOSUPERIORE, • né una causa né un effetto, nel qual caso lo si colloca allo STESSOLIVELLO, cioè accanto.

  8. Costruzione dell’albero dei problemi: EFFETTO Conseguenze dei problemi Conseguenze dei problemi problema problema problema Cause del problema Cause del problema Cause del problema Cause del problema Una volta completato l’albero, si tracciano delle linee di connessione, sempre dirette verso l’alto, che evidenziano i legami tra i diversi problemi. CAUSA

  9. Costruzione dell’albero dei problemi: Conseguenze dei problemi Alti tassi di infezione post parto e neonatale EFFETTO Conseguenze dei problemi Mortalità neonatale Problema Complicazioni alla nascita Diagnosticate tardi o per niente Problema Pochi bimbi e neonati vaccinati Problema Bassi standard di igiene e cura pazienti da staff Cause problema Bassa frequentazione cliniche rurali Cause problema Personale poco formato Cause problema Acqua non fruibile villaggi Cause problema Mancanza medicine Una volta completata l’analisi si tracciano delle linee di connessione, sempre dirette verso l’alto, che evidenziano i legami tra i diversi problemi. CAUSA

  10. La situazione di arrivo: gli obiettivi specifici v. 7 ita v. 8 est • A partire dalle problematiche specifiche individuate nella descrizione del contesto (situazione di partenza) occorre individuare il cambiamento possibile attraverso il progetto di SC • Con le stesse variabili quantitative utilizzate per descrivere la situazione di partenza, definire un cambiamento atteso delle stesse possibile nei 12 mesi. Es. aumento del rapporto minori immigrati/totale minori che frequenta l’oratorio dal 10% al 20%

  11. Per essere specifici gli ob.vi … • Perseguibile dal progetto di SC senza altri fattori esterni • Raggiungibile entro i 12 mesi • Rappresentare un cambiamento preciso nella problematica individuata • Deve essere rappresentato con una variazione numerica di un indicatore

  12. La descrizione del progetto v.8 ita v. 9 est Il progetto è descritto tramite 4 elementi: • i piani di attuazione per il raggiungimento degli obiettivi (v.8.1) • le attività per realizzare i piani di attuazione (v. 8.2) • le risorse umane (v 8.3) • il ruolo e le attività previste per i volontari (v. 8.4) • Questi punti sono strettamente connessi l’uno con l’altro ma vanno descritti separatamente.

  13. I piani di attuazione v. 8.1 ita v. 9.1 est • Per piano di attuazione si intende un gruppo organico di azioni (dettagliate nella voce 8.2) connesse tra loro, realizzate in un certo tempo e riferibili ad un determinato obiettivo • Il piano è formulato come espressione sintetica di una serie di attività con l’indicazione del tempo di realizzazione • I piani di attuazione si distinguono in due parti: i piani relativi alla fase di ideazione, sviluppo e avvio del progetto e i piani relativi alla fase di realizzazione del progetto

  14. I piani per l’ideazione, lo sviluppo, l’avvio del progetto • Descrizione di ciò che serve per preparare l’avvio del progetto: es. analisi del territorio, individuazione degli obiettivi e dei beneficiari, costruzione della rete con gli enti partner, costituzione del gruppo di lavoro, … • La formulazione di questa parte è fatta individuando sinteticamente le attività necessarie e il tempo di realizzazione

  15. I piani per la realizzazione del progetto • Per ogni obiettivo si descrivono i piani come descrizione sintetica delle attività necessarie e il tempo di realizzazione a partire dall’avvio del progetto • Si tratta delle attività riferite ai beneficiari dei servizi della sede e non ai volontari in SC • La formulazione dei piani può essere in forma schematica, ma deve essere specifica e non generica. Meglio se accompagnata da un cronogramma con indicazione di obiettivi e piani

  16. La descrizione delle attività (v 8.2 ita v. 9.2 est) • Per attività si intendono le azioni in cui si sviluppano i piani individuati in 8.1 • Si tratta delle azioni svolte da tutti gli operatori delle sedi coinvolti nel perseguimento degli obiettivi (v 8.3) • E’ opportuno inserire una frase iniziale in cui si precisa che si tratta delle attività complessive del progetto realizzate sia dal personale dell’ente sia dai giovani in servizio civile. • Il livello di dettaglio della descrizione è opportuno sia la più ampia e specifica possibile e deve contenere sia le azioni concrete che si realizzano sia la metodologia utilizzata (il che cosa e il come) • Le attività si distinguono tra attività per la realizzazione dei piani per l’ideazione, lo sviluppo e l’avvio del progetto e attività per la realizzazione dei piani di attuazione del progetto

  17. Schema per la descrizione delle attività dei piani di ideazione, sviluppo e avvio Attività per la realizzazione dei piani di ideazione, sviluppo e avvio del progetto

  18. Descrizione delle attività per la realizzazione dei piani previsti per il raggiungimento degli obiettivi

  19. Risorse umane v. 8.3 ita v 9.3 est • Tutte le risorse umane di caritas, delle sedi e dei partner e copromotori coinvolti nelle attività previste in 8.2 • Occorre indicare la tipologia di figura, il suo ruolo in modo sintetico, il numero, se è retribuito o se è volontario

  20. Esempio per le risorse umane

  21. Il ruolo e le attività dei volontari in SC v 8.4 ita v. 9.4 est • Per ciascun obiettivo e attività descritto in 8.2 dettagliare il ruolo e le attività concrete svolte dai volontari • E’ opportuno uno schema che senza ridondanze evidenzi il legame con obiettivi e attività complessive (8.2)

  22. Attività non ammesse • obiettivi/attività di promozione del servizio civile (queste sono ammesse solo alla voce 18 per pr. Italia e alla voce 25 per l’estero) o di promozione del volontariato; • obiettivi/attività a beneficio delle attività ordinarie/istituzionali di Caritas o delle sedi (attività autoreferenziali).

  23. Attività non ammesse • pulizia e igiene personale degli utenti; • pulizia/riordino/manutenzione delle sedi; • attività sostitutive di figure professionali specifiche; • attività antincendio o che richiedono l’uso di particolari strumenti (es. decespugliatori, roncole, falci, cesoie …) ad eccezione dei casi strettamente connessi ad eventi calamitosi; • attività per acquisire esperienze lavorative; • attività notturne, attività di segreteria; • attività in altre sedi anche se per poche ore alla settimana o per brevi periodi (ovviamente ciò non esclude attività in luoghi non accreditabili come le visite domiciliari o attività di strada); • campi ( o altre esperienze che prevedono un distacco dalla sede) di formazione/educazione dei giovani in SC (es. Grest) • le missioni umanitarie o gli interventi in casi di emergenze (per questo la normativa prevede già un’ipotesi di distacco a prescindere dall’indicazione nei progetti).

  24. Attività incerte • Obiettivi/attività di sostegno alla ricerca e all’inserimento lavorativo; • obiettivi/attività di sostegno alla ricerca abitativa; • obiettivi/attività riconducibili all’ambito socio-economico/produttivo, commerciale, finanziario

  25. Le risorse tecniche e strumentali v. 26 ita v. 33 est • La valutazione dipende dall’adeguatezza e dalla coerenza delle risorse previste con le attività e gli obiettivi e • dalla precisione/dettaglio nella descrizione • Occorre una disamina puntuale sede per sede di ciò che è necessario per la realizzazione delle attività previste in 8.2 • Verificare che vi siano risorse tecniche ulteriori a ciò che è la normale dotazione delle sedi (quali il computer, fax, fotocopiatrice, la scrivania) e specifiche per le attività di progetto

  26. Suggerimenti per la compilazione • Descrivere le risorse sede per sede • Indicare la quantità di ciascuna risorsa • Evidenziare la connessione con le attività di progetto e l’adeguatezza rispetto agli obiettivi indicando sinteticamente le attività a cui si riferiscono le risorse • evitare formulazioni generiche come ad esempio “ sedi attrezzateadeguatamente”, “attrezzature varie • Non inserire le risorse per la formazione e la promozione

  27. Schema

  28. Risorse finanziarie v. 24 ita v. 31 est • Quota parte personale retribuito indicato in 8.3 e che non ha ruoli previsti da accreditamento da progetto (olp, rlea, tutor): indicare le singole figure e la % di tempo dedicato al progetto • Costi legati alle risorse tecniche e strumentali • Costi per formazione specifica: compenso formatori, materiali, sale • Costi per attività di promozione e sensibilizzazione (v. 18): materiali, trasporti

  29. Copromotri e partner v. 25 ita v. 32 est • Indicare gli enti copromotori e partner del progetto • Indicare il concreto apporto alla realizzazione del progetto allegando la documentazione dalla quale risulti il codice fiscale e gli impegni assunti a firma del loro legale rappresentante. • I predetti enti in nessun caso possono essere sedi di attuazione dell’ente che presenta il progetto o di altri enti accreditati, né iscritti autonomamente all’albo nazionale, regionale o delle Province autonome degli enti di servizio civile. • Il partner è considerato rilevante se offre un contributo importante alla realizzazione delle attività del progetto descritte in 8.2 • Il partner è considerato poco rilevante se offre un contributo alla formazione, alla promozione, al monitoraggio, alla certificazione di competenze

  30. Competenze formatori di formazione specifica (v. 39 ita v. 46 est) • Esperienza pluriennale nelle attività di progetto • Laurea attinente alle attività di progetto

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