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Direzione Regionale dell’Emilia Romagna Settore Audit e sicurezza Ufficio Audit esterno

Direzione Regionale dell’Emilia Romagna Settore Audit e sicurezza Ufficio Audit esterno. L'ATTIVITA' DI CONTROLLO NEI CONFRONTI DEI CAF. Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? ( G. Leopardi - Canto notturno di un pastore errante dell'Asia)

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Direzione Regionale dell’Emilia Romagna Settore Audit e sicurezza Ufficio Audit esterno

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Presentation Transcript


  1. Direzione Regionale dell’Emilia Romagna Settore Audit e sicurezzaUfficio Audit esterno L'ATTIVITA' DI CONTROLLO NEI CONFRONTI DEI CAF

  2. Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,silenziosa luna?(G. Leopardi - Canto notturno di un pastore errante dell'Asia) Che fai tu, Ufficio Audit esterno, alla Direzione Regionale dell’Emilia Romagna? DICCI CHE FAI (Incontro con i Caf - 1° marzo 2005)

  3. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale Quadro normativo di riferimento • art. 10 del Decreto Ministeriale n. 164/1999 e art.4 del Decreto Direttoriale 12 luglio 1999 (vigilanza) • art. 39 del Decreto Legislativo n. 241/1997 (sanzioni)

  4. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale Oggetto L’attività di controllo è diretta a verificare: • l’attuale sussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dalla normativa • il rispetto degli adempimenti previsti • la correttezza delle operazioni di assistenza fiscale

  5. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale Modalità operative L’attività di vigilanza si svolge: • utilizzando le tecniche di auditing • considerando le attività operative dei Centri di assistenza fiscale come correlate e finalizzate allo svolgimento di un efficace ed efficiente servizio di assistenza fiscale

  6. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale Obiettivi L’attività di controllo è pertanto finalizzata a: • “fotografare” e constatare in modo analitico lo svolgimento delle attività come delineate dalla normativa e dalla prassi; • analizzare l’organizzazione al fine di identificare eventuali criticità condivise, possibilmente, con il soggetto assoggettato a controllo

  7. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale Obiettivi (segue) • “provocare” un innalzamento qualitativo di tutti i servizi forniti dalle strutture auditate

  8. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione RegionaleTipologia delle strutture auditate

  9. L’attività di controllo dell’Ufficio Auditesterno della Direzione Regionale Istruttoria preliminare Prima dell’accesso vengono raccolti dati ed elementi mediante: • l’utilizzo della procedura informatica presente nel sistema dell’Anagrafe tributaria “Gestione Albo CAF” • la consultazione del sito Internet del CAF

  10. L’attività di controllo dell’Ufficio Auditesterno della Direzione Regionale Istruttoria preliminare (segue) • l’esame dei dati dell’attività di trasmissione telematica risultanti in anagrafe tributaria • la valutazione dei controlli già svolti presso analoghe strutture dello stesso CAF

  11. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale SPORTELLI E CENTRI DI RACCOLTA L’accesso è diretto a verificare che: • l’attività svolta sia contenuta nei limiti della predisposizione degli elementi per la formale elaborazione delle dichiarazioni • la qualifica degli addetti alla raccolta corrisponda necessariamente a quella di socio o associato del CAF (rif.to nota D.C. Gest.Tributi n.3/4/117874 del 30.7.2003)

  12. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale SPORTELLI E CENTRI DI RACCOLTA (segue) • sia stata esposta la copia dell’autorizzazione e la locandina con le indicazioni sull’attività svolta • sussistano i requisiti minimi di operatività dell’organizzazione rapportati all’attività svolta con particolare riferimento all’eventuale utilizzo promiscuo di strumenti e mezzi

  13. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale SEDI SECONDARIE L’accesso è diretto a verificare: • l’effettiva qualificazione giuridica come struttura periferica del CAF mediante l’esame dello Statuto e le interrogazioni in Anagrafe tributaria del registro delle imprese presso le Camere di Commercio

  14. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale SEDI SECONDARIE (segue) • il corretto svolgimento dell’attività di assistenza fiscale mediante controllo: - delle prestazioni di assistenza fiscale effettuate esclusivamente a favore dei soggetti indicati nell’art.11,comma 3, D.M. 164/1999 per i CAF imprese e nell’art.34, comma 2, D.Lgs.241/1997, per i CAF dipendenti

  15. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale SEDI SECONDARIE (segue) - dell’assolvimento dell’obbligo di rilascio della fattura in relazione ad ogni eventuale prestazione resa agli assistiti - della corretta effettuazione delle attività previste dell’art.34, comma 3, D.Lgs.241/1997 e dall’art.16, commi 1,2, e 3 del D.M.164/1999

  16. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale SEDI SECONDARIE(segue) Con riferimento all’art. 34, comma 3, del D.Lgs. n.241/1997 costituisce, in particolare, oggetto del controllo il rispetto degli obblighi legati alla trasmissione telematica (conservazione, invio e tempestiva trasmissione delle dichiarazioni nonché trasmissione di dati conformi a quelli contenuti nel modello 730)

  17. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale SEDI SECONDARIE(segue) Nello svolgimento dell’accesso è sottoposta a verifica anche la regolarità della procedura di apposizione del visto di conformità da parte del R.a.f. In particolare, per i CAF Dipendenti, occorre accertare, anche a campione, che il visto sia stato apposto dal R.a.f., le modalità della sottoscrizione e l’effettivo adempimento a quanto stabilito dall’art.2, comma 1, D.M. n.164/1999

  18. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale SEDI SECONDARIE(segue) Per i CAF Imprese, mediamente selezione di un campione di dichiarazioni e in base anche alle scritture contabili ed alla documentazione disponibile, è oggetto di accertamento: • l’apposizione del visto da parte del Raf in presenza delle condizioni di cui all’art.12, comma 2 del D.M. n.164/1999

  19. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale SEDI SECONDARIE(segue) • la previsione ed il rispetto di adeguate procedure tali da consentire l’effettivo svolgimento dei riscontri di cui al citato art.2 del D.M. n.164/1999

  20. L’attività di controllo dell’Ufficio Audit esterno della Direzione Regionale SOCIETA’ DI SERVIZI Nel corso dell’accesso vengono acquisiti: • la convenzione tra CAF e società di servizi • lo statuto e l’atto costitutivo della società di servizi

  21. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale SOCIETA’ DI SERVIZI(segue) Esaminati tali documenti vengono verificati: • le modalità di controllo del CAF sull’attività svolta dalla società in base a quanto previsto dall’art.11, comma 2, del D.M. 164/1999 • la sussistenza dei requisiti soggettivi dei componenti del consiglio di amministrazione

  22. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale SOCIETA’ DI SERVIZI(segue) • la sussistenza del requisito di cui all’art.11, comma 1, D.M. 164/1999 relativamente alla partecipazione al capitale sociale • la qualifica del personale addetto all’assistenza fiscale • la regolarità dell’attività di assistenza fiscale prestata (in particolare il rispetto degli obblighi di trasmissione telematica e la regolare apposizione del visto di conformità)

  23. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale SEDE LEGALE Dopo aver esaminato la richiesta di autorizzazione e la documentazione correlata è oggetto di controllo: • l’attuale sussistenza dei requisiti del R.A.F. • l’attuale sussistenza dei requisiti soggettivi dei componenti del consiglio di amministrazione

  24. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale SEDE LEGALE (segue) Presso tale struttura è inoltre oggetto di controllo: • l’entità del capitale sociale che non deve scendere al di sotto di 51.645 euro • l’osservanza dell’obbligo di comunicare tempestivamente la variazione dei dati relativi alla propria attività • le eventuali convenzioni stipulate con le società di servizi

  25. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale SEDE LEGALE (segue) Inoltre e’ anche oggetto di controllo il rispetto delle garanzie assicurative stabilite dall’art.6 del D.M.164/1999 affinchè: • la copertura assicurativa non contenga franchigie tali da non coprire interamente gli eventuali danni subiti dal contribuente

  26. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione RegionaleSEDE LEGALE(segue) • non sia prevista la formula “claim made” la quale non garantisce la richiesta di risarcimento avanzate dopo la scadenza del contratto • non sia prevista una riduzione della cifra massima rimborsabile in caso di sanzioni fiscali inflitte al contribuente-utente • il massimale sia adeguato al numero dei visti di conformità

  27. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale SEDE LEGALE (segue) Nel caso in cui presso la sede legale viene svolta attività di assistenza fiscale è oggetto di controllo, in particolare, il rispetto degli obblighi di trasmissione telematica e la regolare apposizione del visto di conformità

  28. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale Documentazione dei controlli L’attività di controllo si concretizza con la redazione di un apposito processo verbale conclusivo dal quale emergono: • i riscontri effettuati • le modalità operative seguite • i criteri adottati per la scelta dei campioni

  29. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale Documentazione dei controlli(segue) • le osservazioni del soggetto auditato • i suggerimenti e/o le raccomandazioni degli auditors • le irregolarità eventualmente rilevate • l’eventuale contestazione delle violazioni concernente la tardiva e/o omessa trasmissione telematica delle dichiarazioni (artt.13 e 14 L.689/1981)

  30. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale Documentazione dei controlli(segue) Irregolarità eventualmente rilevate • violazioni degli articoli 5 (capitale minimo) 6 (garanzie) 7 (procedimento per l’autorizzazione) e 8 (requisiti soggettivi) del D.M. 164/1999 con assegnazione al CAF di un termine massimo di 90 giorni per l’eliminazione delle irregolarità o per la produzione delle osservazioni

  31. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale Documentazione dei controlli(segue) Irregolarità eventualmente rilevate • violazioni ad altre disposizioni vigenti in materia individuate e documentate ai fini di una possibile applicazione dell’art.39 comma 4 del D.Lgs.241/1997

  32. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale Documentazione dei controlli(segue) Irregolarità eventualmente rilevate • irregolare apposizione del visto di conformità con conseguente segnalazione all’Ufficio locale competente

  33. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale CAF DIPENDENTI Tipologia di strutture e numeri di controlli effettuati nel 2004: • Centri di raccolta 19 • Società di servizi 13 • Sedi secondarie 3 • Sedi legali 1

  34. L’attività di controllo dell’UfficioAudit esterno della Direzione Regionale CAF IMPRESE Tipologia di strutture e numeri di controlli effettuati nel 2004: • Società di servizi 1 • Sedi legali 1 • Altre tipologie 3

  35. CENTRI DI RACCOLTA IRREGOLARITA’ E/O DISFUNZIONI RILEVATE • utilizzo promiscuo delle strutture • mancata esposizione della locandina e/o manifesto o scarse indicazioni relative al servizio prestato come centro di raccolta • errata apposizione della scelta dell’8 per mille rispetto all’indicazione fornita (o non fornita) dal contribuente

  36. CENTRI DI RACCOLTA (segue) IRREGOLARITA’ E/O DISFUNZIONI RILEVATE • delega del R.A.F all’incaricato del centro di raccolta ad apporre il visto di conformità con riserva di effettuare periodici controlli • comunicazione al sostituto d’imposta dei dati relativi ai conguagli (mod. 730/4)

  37. CENTRI DI RACCOLTA (segue) IRREGOLARITA’ E/O DISFUNZIONI RILEVATE • visto di conformità apposto dal R.A.F. automaticamente tramite procedura telematica senza eseguire materialmente alcun controllo con obbligo per il Centro di raccolta di consentirgli l’accesso per esaminare l’attività • previsione nella convenzione dello svolgimento di una vera e propria attività di assistenza fiscale

  38. CENTRI DI RACCOLTA (segue) IRREGOLARITA’ E/O DISFUNZIONI RILEVATE • professionista socio o associato di un CAF dipendenti non appartenente alla categoria dei lavoratori dipendenti in violazione degli art 11 e 16, comma 4 del D.M.164/1999 • archiviazione dei modelli 730 effettuata presso il centro di raccolta

  39. SOCIETA’ DI SERVIZI IRREGOLARITA’ E/O DISFUNZIONI RILEVATE • mancata indicazione nella locandina delle caratteristiche del servizio prestato • compilazione del modello 730-2 in forma sintetica nonostante la consegna al contribuente della documentazione

  40. SOCIETA’ DI SERVIZI (segue) IRREGOLARITA’ E/O DISFUNZIONI RILEVATE • totale riferimento nella convenzione, stipulata in tempi recenti, a disposizioni legislative non più in vigore quali l’art.78 della L.413/91 • richiesta al contribuente di un compenso quale servizio di prenotazione ed appuntamento per il mod.730

  41. SEDI SECONDARIE IRREGOLARITA’ E/O DISFUNZIONI RILEVATE • non adeguato controllo da parte del R.A.F. sulla corretta apposizione del visto di conformità

  42. SEDI LEGALI IRREGOLARITA’ E/O DISFUNZIONI RILEVATE tardiva trasmissione telematica di dichiarazioni polizza assicurativa con indicazione di un limite massimo di risarcibilità per utente danneggiato e per sinistro

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