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Massimo Bordignon Università Cattolica Milano, febbraio 2013

Sopravvivremo al nostro debito pubblico ? Tutto quello che avreste voluto sapere sul debito pubblico e non avete mai osato chiedere. Massimo Bordignon Università Cattolica Milano, febbraio 2013. Indice. * Cos’è (e quant’è ) il debito pubblico ? Chi ce l’ha ?

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Massimo Bordignon Università Cattolica Milano, febbraio 2013

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Presentation Transcript


  1. Sopravvivremo al nostro debito pubblico?Tutto quello che avreste voluto sapere sul debito pubblico e non avete mai osato chiedere Massimo Bordignon Università Cattolica Milano, febbraio 2013

  2. Indice * Cos’è (e quant’è) ildebitopubblico? • Chi cel’ha? • Quand’ècheildebito è sostenibile o no? • Cosadetermina la dinamica del debito? • I numeri: da dove arrivaildebitopubblicoitaliano? • Come ne usciamo? • Chesuccederà?

  3. Il debitopubblico Cos’èildebitopubblico? …valore nominale di tutte le passività lorde consolidate delle amministrazioni pubbliche verso il settore privato (residenti esteri e nazionali, banche, famiglie, imprese…) ..biglietti, titoli, prestiti etc... E’ un concetto di stock, non flusso Al 31/12

  4. DebitoPubblico

  5. Il debitopubblico

  6. Il debitopubblico

  7. Il debitopubblico …Definizioneufficiale e che è usataneiconfrontiinternazionali .. …Ma tutt’altrochesoddisfacente.. per due ragioni: 1) intanto è lordo: forsedovremmoguardare al debitopubblico al netto di tutte le attivitàfinanziariepossedute dal settorepubblico .. Secondo Bankitalia (Financial account, nov. 2013), le AP italianepossiedonotraazioni, obbligazioni, crediti e DSP circa 300 mld di attivitàfinanziaria..

  8. Il debitopubblico * Non siusailnettoperché non esistemisurauniformetrapaesi (unichestime OCSE) e perchéalcune di questerisorsesonodubbie in quantoimpegate a fronte di impegnifuturi (e.g. fondipensione..) .. E comunque è illordochedevirifianziare.. * Ma importante; per es. Giapponelordo: 204% Pil, netto 112%; Italia, 130%, netto 104% (OCSE)

  9. Il debitopubblico 2) Neldebitopubblico non dovremmoconsiderareanchegliimpegninon finanziaticheilsettorepubblico ha presoneiconfronti del privato? • Per esempio, prestazioninel campo sanitario o pensionisticopromesse ma non finanziatidagliesborsifuturiprevisti.. • Oppure, ildebito (moltiplicato per ilrelativorischio) delleistituzionifinanziarie privatevistoche in caso di default lo statodovrebbecomunqueintervenire per salvarle..

  10. Il debitopubblico * Esercizi di generational accounting (valoreattualizzato al presente di tutte le spesepreviste dal governonel campo sanitario e pensionisticomenotutte le entrate) ci pongonogeneralmente in condizionimigliori di altripaesi.. (IMF, OECD) * Stime (ovviamente) controverseperchédipendono da assunzionisucrescita, invecchiamentopopolazione, domandaservizi, tasso di sconto etc. Ma utili, comunque per capiresituazione. * Es. Hagist et als, (2009), Dice

  11. Il debitopubblico secondo la GA

  12. Le impostenecessarie

  13. Il debitopubblico *L’Italia è messameglioperché, nonostantel’invecchiamentodellapopolazione, 1)abbiamoriformatopesantementeilsistemapensionistico; 2) la spesa sanitaria è piùbassa, e più sotto controllochealtrove; 3) a parte sanità e pensioni non abbiamoaltrostatosociale; • Perchéimercati non ne tengonocontonelvalutare la situazionefinanziariadeidiversipaesi? Miopia, calcolicomplicati, maggiorefiducianelleclassidirigentideglialtristati di risolvereiproblemi?

  14. Chi detieneildebitopubblicoitaliano? * torniamo al debitopubblicoitaliano come misuratodaidatiufficiali; * chi presta I soldiallostatoitaliano?

  15. Chi detieneildebitopubblicoitaliano

  16. Chi detieneildebitopubblico *Negliultimianni è aumentata la quota detenutadairesidenti; I detentoriesteri di titoliitalianieranoil 60% nel 2008, il 50% nel 2010; nel 2012 sonoscesi al 40%, stabili da allora. • Traquestidetentoriesteri ci sonoanche I contributiitaliani per salvataggiopaesi EMU (ESM + prestiti), circa 50 mld . • Nell’ ultimo anno (2013) si è ridotta la percentualefamiglie e aumentataquelladelleBancheitalianecheoradetengono circa il 50% del debitoitaliano.

  17. La sostenibilità del debitopubblico: ilrapporto D/Y • Il valore del debito in assoluto non ha ovviamentesignificato.. dipende se lo sipuòripagare. • Tipicamente, siusailrapportodebitosul PIL, (cioèuno stock/ un flusso) perchéil PIL (redditocomplessivoprodotto da un Paese in un anno..) da un’indicazionedellerisorsemassimeche lo statopuòsollevare con le imposte per ripagareildebito..

  18. La sostenibilitàdebitopubblico: ilrapporto D/Y • Giusto o sbagliato? C’è chi sostienechedovremmousareinvece la ricchezzaprivata(e.g. Marco Fortis) ..per es, ilnostro ex ministroTremonti.. • .. Ovvioperché.. gliitalianihannomoltapiùricchezzachereddito e ne hannoanche di piùrispettoaglialtri..

  19. La ricchezzadegliitaliani

  20. La ricchezzaprivata (BI, 2013)

  21. La sostenibilitàdebitopubblico • Ma non è chiaroperché..almenoche non siintendache in caso di necessitàquestaricchezzapossaesseretassata per finanziareildebito… • ma ci sonoproblemi (su cui torno..) per tassare le ricchezza.. Non è dettochequestaricchezzasiaancoralì se proviamo a tassarla..

  22. La sostenibilitàdebitopubblico • Quelloche è vero è che la gestionemacroeconomica è piùdifficilequandooltreaidebitipubblicisiaggiungonodebitiprivati.. • La crisi del 2008 è statageneratadaidebitiprivati (che poi sonodiventatipubblici), non daidebitipubblici. • La situazionepatrimonialedellefamiglieitaliane è (ancora) migliore di quella di altripaesi.

  23. La sostenibilitàdebitopubblico • Supponiamoallorachesia D/Y l’indicatore giusto di sostenibilità del debito.. Esiste un rapporto D/Y tale per cui ildebito non è piùsostenibile?

  24. La sostenibilitàdebitopubblico • La risposta non è chiara ne concettualmente ne empiricamente. • Molto dipende se ildebito è in valutanazionale o straniera; se nazionale, in un certosenso, qualunquerapporto è sostenibileperchéunostatopuòsempredecidere di monetizzareildebitotramite la propriabancanazionale.

  25. La sostenibilitàdebitopubblico • C’ècerto un rischio di inflazione(tantamoneta a cacciadeglistessibeni..), chepuòspingeregliinvestitori a chiederetassi di interessinominalipiùelevati; • ma non di default..(ilche non significatuttaviacheunostatoanchesovranonon possadecidere di non restituireilpropriodebito, piuttostochescatenareun’ondatainlfazionistica..).

  26. La sostenibilitàdebitopubblico • Diversoilcaso del debito in valutastraniera; qui lo statopuòeffettivamenteesserecostretto a fare default sulpropriodebito (Argentina); • Il nostrodebito è in Euro: l’Euro è unavalutanazionale o straniera? • L’Italia (e ognipaesedell’EMU) non è completamentesovranosullapropriamonetache è co-gestitatramite la BCE con glialtripaesi

  27. La sostenibilitàdebitopubblico • Unamonetizzazione (parziale o totale) del debitodeiPaesieuropei da parte della BCE potrebbedeterminaredeitrasferimentitra I diversiPaesiEuropei (direttamente o indirettamente) a cui ipaesimessimegliosioppongono. • Ciò ha resodifficile per la BCE svolgereilsuoruolo di “prestatore di ultimaistanza” generando la crisidell’Euro; I mercatisisonocalmati (per ora) solo quandoDraghi è riuscito a lanciare le OMT (Outright Monetary Transactions). Ma maiusate, e oramesse in discussioneda decisioneCorte Costituzionaletedesca.

  28. La sostenibilitàdebitopubblico • Ma supponiamo pure cheildebitosiasostenibile: un alto debitopubblico (sul PIL) ha effettinegativisull’economia ? (i.e. spiazzamentoinvestimentiprivati) • Non ovvio: chiaracorrelazionenegativatracrescita e debitoneipaesi; più alto debitomenocrescita • Ma cosadeterminal’altro? E’ la bassacrescitache genera piùdebito o è ildebitoche genera bassacrescita?

  29. La sostenibilitàdebitopubblico • Ampiodibattitonellaletteratura (Rogoff & Reinhard, 2012 – Krugman, 2013). Inconclusivo. • Nelcasoitaliano, difficilenegarecheilrapportocausalevadasoprattutto da menocrescita a piùdebito; • In tuttiicasi, un alto debitopubblicosu PIL rende un Paese fragile nelsenso di esserefortementedipendenteda variazionineitassi di interesse.. La dinamica di D/Y

  30. La dinamica del rapporto D/Y (1) dD/dt= S-E +iD; (2) d(D/Y)/dt= (dD/dt)/Y –(dY/dt)D/Y2 (3) d(D/Y)/dt=(S-E +iD)/Y –(dY/dt)D/Y2 definisci a=(E-S)/Y avanzo primario sul PIL; d=D/Y rapporto debito pubblico su PIL;g= (dY/dt)/Y tasso di crescita del PIL nominale; (4) d(D/Y)/dt=dd/dt = -a+d(i-g)

  31. I numeri

  32. La crescita del debito

  33. La crescita del debito • Forte crescita a partire dal 1980 fino al 1992; ildebitoraddoppia (da 60 a 120) in pocopiù di un decennio; • Consolidamento a partire dal 1992; • Decrescita a partire dal 1998 fino al 2007; • Forte crescita a partire dal 2008; --- Perché?

  34. La crescita del debito • DivorzioBancad’Italia – Tesoro 1981; • Tassi di interessirealipositivineglianni ’80; • Perdita di controllofinanzepubblica; • Riduzionetasso di crescita; • Liberalizzazionemovimenti di capitale, 1990; • Crisi 1992 e rincorsa verso Maastricht 1992-97; • Riduzionetasso di crescita; • Il dividendodell’Euro 1998-2007; • La crisiinternazionale 2008-2009; • La crisidell’Euro; 2011-12; • Riduzionetasso di crescita

  35. Fig. 5 Tasso medio annuo di crescita del PIL pro-capite: paesi dell’Eurozona (1999-2010)

  36. Il debito pubblico (in % del PIL)

  37. Il dividendo di Maastricht: la Spesa di interessi sul PIL

  38. Il debitopubblico

  39. La dinamica del PIL italiano (reale) 2008 -1,4% 2009 -5,1% 2010 +1,3% 2011 +0,4% 2012-2,4% • -1,9% 2014+1% (previsione governo. + probabile 0.6-0.7%)

  40. La crescitarecente del debito: non solo un problemanostro

  41. Qual’è la situazioneoggi e qualisono le prospettive? - Lo spreadtra Bund e BTP è ancora di circa 50-100 puntisuperiore al periodo pre crisi (200 invece di 100-150) dopo aver raggiuntoi 550 puntinelmomento di massimacrisi (novembre 2011) ; • Nonostante la crescita del rapporto D/Y gliinterventidella BCE e le mutate aspettativedeimercatihannofortementeridottoilcostomedio del debitoitaliano.

  42. Qual’è la situazioneoggi e qualisono le prospettive? • Nel 2013 iltasso di interessemediodeicollocamentititoli in Italia è al 2,17% (0,90% Bot , 3,3% scadenzepiùlunghe), in diminuzione dal 3,17% del 2012. E’ ilpiù basso tassonominale di sempre, anche se siapplica solo aititolirinnovatinel 2013. • Ma l’inflazione è ancheeccezionalmentebassa (+0.6%), ilchesignificachel’onerereale del debito non si è ridotto.

  43. Qual’è la situazioneoggi e qualisono le prospettive? -In Italia prossimo anno pilnominalepocosoprail 2% , costomediopocosoprail 3,5%, debitosuPilattorno al 130%, dunque: a*=d(i-g)=1.3x(3,7-2,1)=2,4 -Che è più o menol’avanzoprimarioprevistonel 2013; eccoperchéildebitodovrebberimanerestabile nel 2014 e in lieveriduzionenegliannisuccessivi (il DEF). - Ma situazione fragile:dipende da crescita e tassi di interesse; che a lorovoltadipendono da evoluzioneunionemonetaria(? OMT?) e volatilitàmercatifinanziari (tapering Usa?).

  44. Come ne usciamo?

  45. 1. Tagliamo la spesapubblica.. • La spesapubblica è inefficiente e variformata; ma, tolte le pensioni e gliinteressisuldebito, in realtàspendiamoMENO di tuttialtripaesicomparabilisiarispetto al PIL siaprocapite; • risparmipossibili, ma limitati. Ridurre la spesasuPil del 5% in unalegislaturagiàobiettivoambizioso; tolte le pensioni, la spesasi è giàridotta in termini nominali di 10 mldnel 2012-13; • E tagli di spesa (se non accompagnati da riduzioneimposte) hannoeffettirecessivisullacrescita; riduconoil PIL e dunquerendonoMENO non piùsostenibileildebito;

  46. 2. Vendiamoilpatrimoniopubblico.. • Il patrimoniopubblico è enorme, circa 1,8 mld di euro; • Ma molto è indisponibile; oltrettutto, piùcollocatotra le amministrazionilocalichecentrali (dovremmocostringereglientilocali a vendere, non ovviosiacostituzionalmentepossibile); • Esperienzeprecedenti (Scip 1 e 2) non favorevoli; • Potremmosicuramentefar megliosia in termini di valorizzazione (concessioni..) cheprivatizzazioni (lo statopessimoimprenditore, ma ilprivato è persinopeggio) • Comunquelimitato; per es. Oltre Il declino, circa 200 mld in unalegislatura..

  47. 2. Vendiamoilpatrimoniopubblico.. • Versioni alternative dellastessa idea (Guarino, Friedman..) prevedonoiltrasferimento del patrimoniopubblico a fondoprivatocheemetteobbligazioni in cambio di titolipubblici, obbligazionigarantite da sfruttamento/venditapatrimonio; • Ma non chiaro se ilcambiotitolipubblici /privati è forzoso (ma allora è una forma di consolidamento, con cheeffettisuaspettative?) o libero (a chetasso?) • E chesuccedeallacapitalizzazionebanche (imaggioridetentori) con nuovititoli? • E chesuccede al debitopubblicoresiduo, non piùgarantito da patrimoniopubblico?

  48. 3. Forte ripresacrescitaeconomica - Sarebbesoluzioneideale; - La politicadell’Unione Europa ha imposto e continua a imporreunapoliticaeccessivamentedeflazionistica; difficileriprendere a crescereall’internodeivincoliimposti da UE; - Qualcheallentamentovincoli (piùsurientrodebitoche deficit) desiderabile e forsepossibile, ma effettiprefigurabililimitati e di breveperiodo;

  49. 3. Forte ripresacrescitaeconomica --nelmedio/lungoperiodo la crescitadipende da evoluzioneinternazionalee dall’introduzione di riformestrutturali(giustizia, mercato del lavoro, del credito, scuola etc.); -ilnuovogoverno o qualunquealtro, ha sufficienteautorità/ consenso e idee per imporrequesteriforme?

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