1 / 6

Senza apparente utilità

Senza apparente utilità. racconto breve scritto da Sabrina Lorenzoni. Senza apparente utilità.

otylia
Download Presentation

Senza apparente utilità

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Senza apparente utilità racconto breve scritto da Sabrina Lorenzoni

  2. Senza apparente utilità Sono solo un parallelepipedo di plexiglas trasparente, ormai un po’ rotto, con dentro un apparecchio metallico argenteo. Vivo qui, all’aperto, sotto gli alberi, estate e inverno, vicino al parcheggio.

  3. Senza apparente utilità Giovani e anziani, uomini e donne, italiani e stranieri vengono da me per comunicare. Spesso sono domande ordinarie. Come stai? Hai mangiato oggi? Com’è andato il compito? A volte hanno un problema da risolvere. Piove e non ho l’ombrello! La macchina non parte! Non mi sento bene!

  4. Senza apparente utilità Poi c’era lei, ragazza piccola e insignificante, che non aveva nessuno da avvisare. Così entrava e parlava con me, il plexiglas. Diceva: piove, vieni a prendermi? Dopo usciva, apriva l’ombrello e camminava sotto l’acqua. Oppure mi disegnava sopra cuori col pennarello e ci scriveva sotto ti amo. A volte diceva: l’esame è andato bene! oppure anche oggi non sono riuscita a mangiare niente!

  5. Senza apparente utilità Quella sera gelida era molto tardi. Si era rifugiata qui, dentro questo prisma di plastica a piangere e gridare. Provava freddo, paura, vergogna, orrore. Capivo che scappava da quegli “uomini” che le avevano fatto del male. Sentiva ancora le loro mani sporche e ruvide addosso, quell’ alito pesante di birra e tabacco, i lividi, le ferite, i mozziconi di sigaretta spenti sulla pelle e le loro voci, stai zitta, non gridare, muoviti un po’, ci vogliamo divertire!

  6. Senza apparente utilità E stava qui, al gelo, a piangere e vomitare e io, stupida, non potevo fare niente per lei, se non ripararla e fare da schermo al suo dolore. Chissà se sarà guarita. Potrei raccontare molte storie, ma non so scrivere, nemmeno parlare. Prima servivo a qualcosa, mentre oggi sono solo una inutile, vecchia, cabina telefonica e la mia vita finirà presto, come dicono sia scritto sul cartello rosso sulla lastra qui fuori: “Questa cabina sarà rimossa il giorno 31/12/2011”

More Related