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DOCIMOLOGIA Scienza della valutazione

DOCIMOLOGIA Scienza della valutazione. 1840 Horan Mann Massachussets – prove scritte di valutazione 1840 George Fisher “Scale Book” Fisher's "Scale-Book": An Early Attempt at Educational Measurement. 1910 Elliot (USA) soggettività della valutazione

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DOCIMOLOGIA Scienza della valutazione

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Presentation Transcript


  1. DOCIMOLOGIA Scienza della valutazione 1840 Horan Mann Massachussets – prove scritte di valutazione 1840 George Fisher “Scale Book” Fisher's "Scale-Book": An Early Attempt at Educational Measurement. 1910 Elliot (USA) soggettività della valutazione 1922 Henri Piéron Francia introduce nel lessico scientifico il termine DOCIMOLOGIA 1950 Visalberghi e Calonghi Italia Pedagogia sperimentale

  2. Cosa valutare Il contesto di provenienza degli alunni I risultati di apprendimento I processi formativi (strategie, metodi, strumenti, ecc.) Il clima relazionale L’operato dell’Istituto scolastico La soddisfazione degli utenti (alunni, genitori)

  3. S.S.I.S VIII° CICLO I° ANNO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DE L’AQUILA 2006/2007 – Docente: Laura Vettraino Cosa valutare Il contesto di provenienza degli alunni I risultati di apprendimento I processi formativi (strategie, metodi, strumenti, ecc.) Il clima relazionale L’operato dell’Istituto scolastico La soddisfazione degli utenti (alunni, genitori) Aspetti legati all’apprendimento Aspetti legati all’insegnamento Aspetti legati all’organizzazione della scuola

  4. Cosa valutare • Il contesto di provenienza degli alunni • VALUTAZIONE DIAGNOSTICA • …e la privacy? • Legge 675 del 1996 • Art. 4-22-26 • Dati sensibili • Origine razziale e religiosa • Convinzioni religiose e filosofiche • Opinioni politiche • Adesione a partiti, sindacati e associazioni • Stato di salute • Vita sessuale

  5. Cosa valutare I risultati di apprendimento Del singolo o del gruppo? VALUTAZIONE: EX-ANTE - INIZIALE IN ITINERE - FORMATIVA EX POST - SOMMATIVA

  6. I risultati di apprendimento VALUTAZIONE SOMMATIVA Cosa valutare Allagarono il Parini, tutti promossi– la Repubblica G [ed. Milano 15.06.05] «Alla fine è andata bene» sospira uno dei quattro studenti del Panni che lo scorso ottobre hanno allagato il liceo. …li hanno promossi tutti. Con otto in condotta, un debito in tedesco per uno, una lettera per richiamare qualche lacuna, per un’altra. Si conclude così, per i quattro amici della prima E – la quinta ha cambiato scuola a dicembre – che hanno sabotato il liceo per saltare un compito di greco, l’anno più lungo della loro vita. È la prima parte di una vicenda che difficilmente potranno archiviare. La seconda, quella del processo penale, si aprirà a luglio con l’udienza preliminare. …[Teresa Monestiroli] La scuola educa ancora? – il Giornale – [Ed. Milano 16.06.05]…Complimenti. Alla scuola, al preside, agli studenti. …gli studenti sono quei quattro birichini …che per evitare un compito in classe allagarono il liceo. …la scuola …li ha ampiamente assolti. Dove sono i tempi in cui per aver risposto male a un professore si veniva sospesi? Finiti, per fortuna. Oggi la scuola è buonista: elargisce otto in condotta indifferentemente a chi in classe chiacchiera un po’ troppo o fa un numero eccessivo di ritardi. E a chi procura danni per migliaia di euro. Tutti uguali. [Domizia Carafòli] http://www.diesse.org/mailing_archivio/38.htm

  7. Cosa valutare I risultati di apprendimento I risvolti emotivi della valutazione La gestione delle emozioni negative…degli alunni …e dei docenti Vi ricordate cosa si provava nei panni da studente il giorno dell’interrogazione, del compito in classe, dell’esame…andato male?

  8. Cosa valutare I risultati di apprendimento I risvolti emotivi degli alunni… …e dei docenti La Corte di Cassazione ha stabilito che gli studenti possono accusare per iscritto i loro insegnanti e non commettono reato anche se le accuse si rivelano "infondate": le accuse, per quanto possano "offendere" la reputazione dei docenti, devono infatti essere inquadrate nelle "battaglie ricorrenti nella vita scolastica", come se la scuola fosse unicamente un luogo di scontro. Gli stessi insegnanti, ormai impauriti, non hanno più una cultura né esistenziale, né professionale di riferimento e si limitano, quando va bene, a chiedere severità, solo severità, come la professoressa del Parini che è stata subito messa nell’angolo come se avesse chiesto all’arbitro di fischiare un rigore contro la Juve. E c’è già chi ha saltato il fosso e a capo chino confessa di non potercela fare più, oppure esalta la "rabbiosa e ilare furia" dei nuovi barbari che allagano le scuole quasi osannando un nuovo vincitore. Ma non è così. Il punto è un altro, un altro è l’orizzonte al quale guardare. Noi da anni sosteniamo che occorre ripartire da quel punto. Ogni giorno, ogni ora. Quel punto è l’esperienza a cui apparteniamo, cioè il patrimonio di sapere, sapienza e conoscenza che ci abilita ad essere insegnanti. Ben vengano condizioni strutturali ed economiche che ci permettono di fare meglio il nostro lavoro, ma, per parafrasare il sacro detto, diciamo: "Allo Stato ciò che è dello Stato, alla Moratti ciò che è della Moratti; all’insegnamento ciò che è proprio dell’insegnamento". Senza essere afflitti da alcun complesso. http://www.diesse.org/mailing_archivio/38.htm

  9. Cosa valutare I risultati di apprendimento I risvolti emotivi degli alunni… …e dei docenti L’indagine Getsemani rileva l'elevatissima percentuale di casi di burn-out tra gli insegnanti, cioè quel disagio psicologico e sociale che induce a disaffezione e apatia il lavoratore. "Soltanto che il burn-out non è un disturbo psichiatrico riconosciuto nel DSM IV (il manuale che è alla base della diagnosi psichiatrica moderna) e quindi non viene tenuto in considerazione dagli psichiatri". Lo studio Golgota fa un passo avanti, e va a esaminare le patologie psichiatriche riconosciute, come i disturbi dell'umore (depressione, ansia). L'indagine è stata condotta tra i lavoratori iscritti all'INPDAP che hanno presentato alla commissione di Milano domanda di inabilità al lavoro: un totale di 3447 pratiche relative a 774 insegnanti, 651 impiegati, 1556 operatori manuali e 466 operatori sanitari. Ed è qui che c'è stata la conferma: tra gli insegnati la prevalenza di patologie psichiatriche è il 49.8% mentre tra gli altri iscritti all'INPDAP si "fermava" al 23.9%: in altre parole, se si è insegnanti il rischio di ammalarsi di patologie psichiatriche è più di 2 volte superiore a quello degli altri lavoratori. Ricerca Getsemani, Vittorio Lodolo D’oria (a cura di), Scuola di follia, Armando Armando, Roma, 2005.

  10. Cosa valutare I risultati di apprendimento La natura fondamentale dell’insegnamento è fornire un supporto al processo di apprendimento che ha come conseguenza lo stabilirsi nell’allievo, di cinque categorie di capacità: 1) abilità intellettuali 2) strategie cognitive 3) informazioni 4) atteggiamenti 5) abilità motorie 6) COMPETENZE GAGNÈ, BRIGGS, Fondamenti di progettazione didattica, Torino, S.E.I.,1990

  11. Cosa valutare I processi formativi (strategie, metodi, strumenti, ecc.) GERARCHIA DEGLI EVENTI DELL’INSEGNAMENTO 1) Ottenere l’attenzione 2) Comunicare l’obiettivo all’allievo 3) Stimolare il richiamo di capacità prerequisite 4) Presentare il materiale stimolo 5) Sollecitare la prestazione 6) Fornire il feedback 7) Verificare le prestazioni 8) Migliorare la ritenzione 9) Migliorare il transfer GAGNÈ, BRIGGS, Fondamenti di progettazione didattica, Torino, S.E.I.,1990

  12. Cosa valutare I processi formativi (strategie, metodi, strumenti, ecc.) DAI PROGRAMMI ALLA PROGRAMMAZIONE Ministro Boselli nel 1894 aveva attribuito ai docenti il compito di formulare un loro personale piano di lavoro, adeguato alla concreta realtà della sua classe. D.P.R. 416/1974, il collegio dei docenti doveva elaborare la Programmazione educativa La L. 517/1977 introduce l'individualizzazionedell’insegnamento e le classi aperte Con il D.P.R. 419/1974 arrivano le Sperimentazioni che suppliscono ai programmi ormai obsoleti delle scuole secondarie e negli anni '80 arrivano i Progetti educativi Infine, si è arrivati al POF (art. 3 del D.P.R. 275/1999) e all'abolizione dei Programmi didattici (art. 13 del D.P.R. 275/1999). Con la Riforma L. 53/2003 sono arrivati le Unità di apprendimento ed i Piani di studio personalizzati DALLA SCHEDA DI VALUTAZIONE AL PORTFOLIO Alcuni saggi sul portfolio http://www.orientamentoirreer.it/materiali/indice_portfolio.htm Varisco B., Portfolio, Valutare gli apprendimenti e le competenze, Roma, Carocci, 2004

  13. Cosa valutare I processi formativi (strategie, metodi, strumenti, ecc.) Perché? Cosa accade se? Che cosa? Come? Kolb D. A., On management and the learning process, in Kolb, Rubin, McIntire, Organizational Psichology. A book of readings, Prentice-Hall, Englewood Cliffs, N.J., 1974.

  14. Cosa valutare • Il clima relazionale • Serenità del gruppo classe • Presenza di sottogruppi • Episodi di bullismo • Episodi di emarginazione Cavalieri M.P., (a cura di) Identità, diversità: ipotesi di intervento per la formazione nella società globale, Anicia, Roma, 2003 Izzo D., Manucci A., Manuale di pedagogia della marginalità e della devianza, 2003, ETS

  15. Cosa valutare L’operato dell’Istituto scolastico Auto-valutazione di Istituto revisionare specifici aspetti organizzativi o curricolari della scuola … ottenere informazioni valide sulle condizioni, le funzioni, gli scopi e la produttività di una scuola rendere trasparenti tutti i processi scolastici realizzare un processo di miglioramento nella scuola realizzare una maggiore partecipazione dei membri dell’organizzazione coinvolgendo i partecipanti in un processo collegiale Valutare la soddisfazione degli utenti

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