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CRISTOLOGIA

CRISTOLOGIA. I MISTERI DELLA VITA TERRENA DI CRISTO E IL SUO VALORE REDENTORE. 6 lezione. Tutta la vita di Cristo fa parte del mistero della redenzione. Tutta la vita di Cristo fa parte del mistero della redenzione.

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Presentation Transcript


  1. CRISTOLOGIA I MISTERI DELLA VITA TERRENA DI CRISTO E IL SUO VALORE REDENTORE 6 lezione

  2. Tutta la vita di Cristo fa parte del mistero della redenzione

  3. Tutta la vita di Cristo fa parte del mistero della redenzione Il Credo ricorda i misteri della vita di Cristo −dall’Incarnazione fino alla sua Ascensione in cielo e alla sua seconda venuta− finalizzandoli «per noi uomini e per la nostra salvezza». Con ciò si vuole dire che la redenzione dell’uomo è dovuta a ciascuno di questi misteri e, allo stesso tempo, che tutta la vita di Cristo costituisce nel suo insieme un’unità redentrice alla quale si deve la nostra redenzione come ad un’unica causa.

  4. Tutta la vita di Cristo fa parte del mistero della redenzione Ogni atto umano di Gesù, essendo un atto umano di Dio, possiede per noi un valore trascendente di salvezza e di Redenzione. Persino negli atti apparentemente meno importanti di Gesù rinveniamo un efficace esercizio della sua mediazione tra Dio e gli uomini. Inoltre questi atti, ognuno dei quali ha un valore infinito, costituiscono nel loro insieme un’unità dall’efficacia redentrice in quanto tutta la vita terrena di Gesù è orientata verso il mistero pasquale.

  5. Tutta la vita di Cristo fa parte del mistero della redenzione L’essenza dell’atto redentore è l’amore del Figlio di Dio, che si fa offerta della propria umanità al Padre per la salvezza degli uomini; amore che si manifesta nell’obbedienza al Padre. • I misteri della vita di Cristo, fin dal momento dell’Incarnazione, NON sono una mera preparazione alla Redenzione, ma SONO già in se stessi una realtà redentrice, poiché costituiscono un’unità salvifica con il mistero pasquale. • Tutta la vita di Gesù forma un’unità con il mistero pasquale, per l’obbedienza al disegno salvifico del Padre.

  6. Tutta la vita di Cristo fa parte del mistero della redenzione Possiamo notare in particolare ed evidenziare che Cristo secondo il progetto di Dio Padre «ha compiuto l’opera della redenzione umana [….] principalmente per mezzo del mistero pasquale della sua beata passione, risurrezione da morte e gloriosa ascensione, mistero col quale, morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ha restaurato la vita» (Concilio Vaticano II, Sacrosanctumconcilium,5). «Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno». (Lc 9, 22) Questo DOVER SOFFRIRE si riferisce al disegno del Padre e, di conseguenza, all’obbedienza del Figlio fatto uomo; in tal modo, tutta la sua vita sulla terra fu una preparazione, un cammino, verso la Croce e la Resurrezione.

  7. Tutta la vita di Cristo fa parte del mistero della redenzione In effetti, la Scrittura molte volte riassume tutta l’opera redentrice nel mistero della Morte di Cristo o nel suo sangue sparso sulla croce: per essa siamo stati redenti, lavati dai peccati, giustificati, santificati e riammessi alla comunione con Dio . Anche la Liturgia ci spinge a pregare così: «Ti adoriamo Cristo, e ti benediciamo perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo». Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che «la Redenzione è frutto innanzi tutto del sangue della croce» . Non dobbiamo però intendere che la salvezza sia frutto della Passione di Cristo isolata dalla Risurrezione, ma frutto in un’unione indissolubile delle due e con tutti i misteri della sua vita.

  8. Misteri dell’infanzia di Gesù

  9. Misteri dell’infanzia di Gesù Il mistero del Natale Gli angeli ci spiegano questo grande mistero che è per noi una grande gioia: «E’ nato per noi nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore» (Lc 2,10-11). E’ iniziata la redenzione, il «mirabile scambio» con cui il Creatore del genere umano, facendosi uomo e nascendo da una vergine, ci rende partecipi della sua divinità.

  10. Misteri dell’infanzia di Gesù Il mistero del Natale Dalla cattedra di Betlemme, Gesù Bambino ci imparte tanti e tali insegnamenti da non potere mai finire di meditarli. Forse il principale di essi è che il Figlio di Dio viene a liberarci dal male e a vincere il nemico, non con le armi del potere e della forza umane, bensì con quelle dell’amore e dell’umiltà, con la sua kénosis (cfr Fil 2,5-7): sono qui la vera saggezza e la forza di Dio, più forti di quelle degli uomini (cfr 1 Cor 1,24-25). Facendosi un Bambino, ci insegna che farsi piccolo nel rapporto con Dio è la condizione per entrare nel regno (cfr Mt 18,3-4); per questo è necessario abbassarsi (cfr Mt 23,12), farsi piccolo […..] per “diventare figli di Dio” (Gv 1,12)» .

  11. Misteri dell’infanzia di Gesù L’Epifania «Epifania» significa «manifestazione». L’epifania di Gesù è la sua manifestazione come Messia di Israele e Salvatore del mondo. Se nel suo Natale Gesù fu manifestato dagli Angeli ai pastori, gente di Israele, in questo mistero −nell’adorazione dei magi− si manifesta ai gentili per mezzo di una stella (cfr Mt 2,1-12).

  12. Misteri dell’infanzia di Gesù L’Epifania Il Vangelo vede nei «magi» o sapienti i rappresentanti dei popoli del vicino oriente, le primizie delle nazioni che accolgono il Salvatore e la Buona Novella della salvezza. San Matteo vuole mostrarci fin dal principio che la salvezza è universale. Tutti gli uomini sono chiamati a «partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della promessa in Cristo Gesù per mezzo del Vangelo» (Ef 3,6). Dio chiama tutti a venire a Cristo, e tutti dobbiamo rispondere come i magi, che videro la loro stella a oriente, si lasciarono guidare da essa, cercarono il Signore e giunsero pieni di gioia fino al Bambino con Maria, sua madre.

  13. Misteri dell’infanzia di Gesù La presentazione di Gesù al tempio La presentazione di Gesù al tempio (cfr Lc 2,22-39) lo mostra come il Primogenito che appartiene al Signore (cfr Es 13,2.12-13). In Simeone e Anna è tutta l’attesa di Israele che viene all’Incontro con il suo Salvatore (la tradizione bizantina chiama così questo avvenimento). (CCC, 529)

  14. Misteri dell’infanzia di Gesù La presentazione di Gesù al tempio Gesù è riconosciuto come il Messia tanto a lungo atteso, «luce delle genti» «gloria di Israele», ma anche «segno di contraddizione». La spada di dolore predetta a Maria annunzia l’altra offerta, perfetta e unica, quella della croce, la quale darà la salvezza “preparata da Dio davanti a tutti i popoli”» . (CCC, 529)

  15. Misteri dell’infanzia di Gesù La fuga in Egitto e la strage degli innocenti «La fuga in Egitto e la strage degli innocenti (Mt 2,13-18) manifestano l’opposizione delle tenebre alla luce: “Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto” (GV 1,1).

  16. Misteri dell’infanzia di Gesù La fuga in Egitto e la strage degli innocenti L’intera vita di Cristo sarà sotto il segno della persecuzione. I suoi condividono con lui questa sorte. Il suo ritorno dall’Egitto ricorda l’Esodo e presenta Gesù come il liberatore definitivo

  17. Misteri della vita nascosta di Gesù a Nazaret

  18. Misteri della vita nascosta di Gesù a Nazaret La vita ordinaria di Gesù Gesù, per la maggior parte della sua vita, ha condiviso la comune-ordinaria condizione della stragrande maggioranza degli uomini. Per questo, i suoi concittadini lo consideravano in tutto uguale a loro, come uno di loro, meravigliandosi della sapienza e dei miracoli che avrebbe in seguito compiuto nella sua vita pubblica (cfr Mc 6,2-3).

  19. Misteri della vita nascosta di Gesù a Nazaret La vita ordinaria di Gesù Quegli anni appaiono forse senza rilievo umano, anni in ombra (vita nascosta), ovvero come mera preparazione al suo ministero pubblico; non è però così: 1) Gesù stava realizzando la nostra redenzione mediante il suo amore e la sua obbedienza presenti in ciascuna delle sue azioni che andava offrendo al Padre per noi. 2) Il Verbo eterno ha redento e santificato così tutte le realtà terrene nobili con le quali è intessuta la comune vita terrena degli uomini: la famiglia, le amicizie, le relazioni sociali, il lavoro e il riposo, ecc.

  20. Misteri della vita nascosta di Gesù a Nazaret La vita ordinaria di Gesù Tutti questi aspetti della vita di Gesù in Nazaret sono anche un insegnamento per noi: «Gesù, Nostro Signore e Modello, crescendo e vivendo come uno di noi, ci rivela che l’esistenza umana −la tua−, le occupazioni comuni e ordinarie, hanno un senso divino di eternità» (San Josemaría Escrivá, E’ Gesù che passa, 47).

  21. Misteri della vita nascosta di Gesù a Nazaret La vita ordinaria di Gesù Parte principale della vita di Gesù in Nazaret era la vita di famiglia. Dal Vangelo viene riassunta in poche parole perché era normale, ma allo stesso tempo divina: «Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui» (Lc 2,40); e più avanti si aggiunge che «tornò con loro (i genitori) a Nazaret e stava loro sottomesso» (Lc 2,51).

  22. Misteri della vita nascosta di Gesù a Nazaret La vita ordinaria di Gesù Mentre Gesù santifica la vita famigliare e insieme ci redime, la Sacra Famiglia costituisce lo specchio e il modello di ogni famiglia. Ci viene mostrata… la sua delicata comunione di amore, la sua semplice e austera bellezza, il suo carattere sacro e inviolabile, l’insostituibilità della sua funzione per lo sviluppo delle persone e della vita sociale.

  23. Misteri della vita nascosta di Gesù a Nazaret La vita ordinaria di Gesù Gesù ha dedicato la maggior parte della sua vita al suo lavoro, fino ai trent’anni. I suoi concittadini, infatti, lo conoscevano come «l’artigiano» (Mc 6,3). Si sforzava di far bene il suo lavoro, curandone i dettagli, vivendolo con spirito di servizio e trattando i suoi vicini con amabilità: «ha fatto bene ogni cosa» (Mc 7,37).

  24. Misteri della vita nascosta di Gesù a Nazaret La vita ordinaria di Gesù Nelle mani di Gesù il lavoro si converte in lavoro divino, in «attività redenta e redentrice: non è solo l’ambito nel quale l’uomo vive, ma mezzo e strada di santità, realtà santificabile e santificatrice» (San Josemaría Escrivá, E’ Gesù che passa, 47). Per questo, la vita di Gesù a Nazaret è stata chiamata il Vangelo del lavoro, poiché costituisce una lezione sulla dignità e sull’importanza del lavoro umano; un insegnamento volto a unirci a Dio con la nostra attività e, per mezzo di essa, collaborare alla salvezza del mondo.

  25. Misteri della vita nascosta di Gesù a Nazaret La vita ordinaria di Gesù L’episodio del Bambino perduto e ritrovato nel Tempio Questo avvenimento è l’unico che «rompe il silenzio dei Vangeli su gli anni nascosti di Gesù. Gesù vi lascia intravedere il mistero della sua totale consacrazione a una missione che deriva dalla sua filiazione divina: ”Non sapevate che io devo occuparmi delle cose dl Padre mio?” (Lc 2,49)

  26. Misteri della vita nascosta di Gesù a Nazaret La vita ordinaria di Gesù L’episodio del Bambino perduto e ritrovato nel Tempio Maria e Giuseppe «non compresero» queste parole, ma le accolsero nella fede. Maria “serbava tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2,51) nel corso degli anni in cui Gesù rimase nascosto nel silenzio di una vita ordinaria». Gesù ci dà l’esempio della fermezza che dobbiamo avere per compiere la volontà divina, anche se ciò costa sacrificio e altri non comprendono.

  27. Misteri della vita pubblica di Gesù

  28. Misteri della vita pubblica di Gesù Il battesimo di Gesù nel Giordano L'immersione di Gesù nelle acque del Giordano è simbolo della sua morte e della sua discesa “agli inferi” una realtà presente, però, in tutta la sua vita. pp. 29-46

  29. Misteri della vita pubblica di Gesù Le tentazioni del deserto Per salvare l'umanità Egli deve vincere le tentazioni principali che minacciano, in forme diverse, gli uomini di tutti i tempi e, trasformandole in obbedienza, riaprire la strada verso Dio, verso la vera Terra promessa che è il 'regno di Dio'. pp. 47-68

  30. Misteri della vita pubblica di Gesù La predicazione di Gesù Il tema del 'regno di Dio' (cap. 3) che attraversa tutto l'annuncio di Gesù viene ulteriormente approfondito nella riflessine sul 'Discorso della montagna' (cap. 4)", in cui "le Beatitudini costituiscono i punti cardine della nuova Legge e, al contempo, sono un autoritratto di Gesù". Si dimostra così che questa Legge non è soltanto - come nel caso di Mosè - il risultato di un colloquio 'faccia a faccia' con Dio, ma reca in sé la pienezza che proviene dall'intima unione di Gesù con il Padre. pp. 69-156

  31. Misteri della vita pubblica di Gesù La preghiera del Signore Un elemento fondamentale" della vita dell'essere umano è il parlare con Dio e l'ascoltare Dio. Per questo Benedetto XVI dedica un capitolo intero alla preghiera, spiegando il 'Padre nostro', che Gesù stesso ci ha insegnato pp. 157-202

  32. Misteri della vita pubblica di Gesù La convocazione dei discepoli Il contatto profondo degli uomini con Dio Padre, mediante Gesù nello Spirito Santo, li raccoglie nel 'noi' di una nuova famiglia che, mediante la scelta dei Dodici, rimanda alle origini di Israele. Pur nella sua composizione quanto mai eterogenea, la nuova famiglia di Gesù, la Chiesa di tutti i tempi, trova in Lui il suo centro unificante e l'orientamento per vivere il carattere universale del suo Vangelo pp. 203-218

  33. Misteri della vita pubblica di Gesù Il messaggio delle parabole Per rendere più accessibile il contenuto del suo messaggio e farlo diventare, appunto, orientamento pratico, Gesù si serve della forma della parabola. Egli avvicina le realtà che intende comunicare alla comprensione dell'ascoltatore attraverso il ponte della similitudine con le realtà a lui ben conosciute. Accanto a questo aspetto umano c'è però anche una spiegazione puramente teologica del senso delle parabole, che Joseph Ratzinger evidenza con un'analisi di rara profondità pp. 219-256

  34. Misteri della vita pubblica di Gesù Le grandi immagini Giovannee Anche il capitolo seguente tratta di similitudini usate da Gesù per spiegare il suo mistero: sono le grandi immagini giovannee: L’acqua La vite e il vino Il pane Il pastore Prima di analizzarle, il Papa espone un riassunto molto interessante dei vari risultati della ricerca scientifica su chi era l'evangelista Giovanni ed apre al lettore nuovi orizzonti che rivelano Gesù in modo sempre più chiaro come il 'Verbo di Dio' fattosi uomo per la nostra salvezza, come il 'Figlio di Dio’ pp. 257-332

  35. Misteri della vita pubblica di Gesù Due momenti importanti nel cammino di Gesù: La confessione di Pietro e la Trasfigurazione Questa visione viene ulteriormente ampliata negli ultimi due capitoli. Il racconto della trasfigurazione di Gesù spiega e approfondisce la confessione di Pietro e, al tempo stesso, la collega al mistero della morte e della risurrezione'. Ambedue gli eventi sono momenti decisivi per il Gesù terreno come anche per i suoi discepoli. Ora viene stabilito definitivamente qual è la vera missione del Messia di Dio e qual è il destino di chi vuole seguirlo. pp. 333-366

  36. Misteri della vita pubblica di Gesù Le affermazioni di Gesù su se stesso Una profonda analisi dei titoli che, secondo i Vangeli, Gesù ha utilizzato per sé, conclude il libro del Pontefice: Il Figlio dell’Uomo Il Figlio “Io Sono” pp. 367-406

  37. Misteri della vita pubblica di Gesù Gesù di Nazaret Benedetto XVI Accanto all'uomo di fede, accanto al coltissimo teologo, che spazia sui risultati delle analisi dottrinali antiche e recenti, emerge nel libro anche il pastore che riesce davvero a 'favorire nel lettore la crescita di un vivo rapporto' con Gesù Cristo. In questa prospettiva il Pontefice non teme di denunciare un mondo che, escludendo Dio e aggrappandosi solo alle realtà visibili e materiali, rischia di autodistruggersi nella ricerca egoistica di un benessere solo materiale diventando sordo per la vera chiamata dell'essere umano a divenire, nel Figlio, figlio di Dio e a raggiungere così la vera libertà nella 'Terra promessa' del 'Regno di Dio'.

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