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Capitolo 6 La disoccupazione

Capitolo 6 La disoccupazione. Il percorso La disoccupazione. Tasso di disoccupazione naturale (§ 6.1) CAUSE della disoccupazione: Disoccupazione frizionale (§ 6.2) Disoccupazione strutturale (§ 6.3) salario minimo sindacati e contrattazione collettiva il salario di efficienza

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Presentation Transcript


  1. Capitolo 6La disoccupazione Capitolo 6: La disoccupazione

  2. Il percorsoLa disoccupazione • Tasso di disoccupazione naturale (§ 6.1) • CAUSE della disoccupazione: • Disoccupazione frizionale (§ 6.2) • Disoccupazione strutturale (§ 6.3) • salario minimo • sindacati e contrattazione collettiva • il salario di efficienza • I connotati della disoccupazione (§ 6.4) • Tendenze nel tempo (Usa, Europa, Italia) Capitolo 6: La disoccupazione

  3. Tasso naturale di disoccupazione In questo capitolo viene studiata la disoccupazione presente nel sistema economico anche nel lungo periodo. Definizione: Il tasso naturale di disoccupazioneè il tasso di disoccupazione medio attorno a cui l’economia fluttua Il tasso di disoccupazione corrente può essere superiore o inferiore a quello naturale. È superiore a quello naturale durante periodi di recessione economica e inferiore durante i periodi di espansione (boom). Capitolo 6: La disoccupazione

  4. La disoccupazioneTasso naturale e tasso corrente: Stati Uniti 11 10 9 8 7 Percentuale della forza lavoro 6 5 4 3 2 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 Tasso di disoccupazione Tasso naturale di disoccupazione Capitolo 6: La disoccupazione

  5. Il tasso naturale di disoccupazione Ogni giorno ci sono lavoratori che vengono licenziati o che volontariamente lasciano il posto di lavoro, e ci sono disoccupati che trovano una nuova occupazione. Questo perpetuo flusso e reflusso determina la quota della forza lavoro che è disoccupata. Svilupperemo un modello della dinamica della forza lavoro che possa spiegare il tasso naturale di disoccupazione. Capitolo 6: La disoccupazione

  6. Il tasso naturale di disoccupazioneNotazione L: Forza lavoro totale (L = O + D) D: Stock di disoccupati in ogni istante di tempo O: Stock di occupati in ogni istante di tempo tasso di disoccupazione:D/L s: Tasso di separazione Percentuale di occupati che perde il lavoro in un dato periodo di tempo o: Tasso di occupazione Percentuale di disoccupati che trova lavoro in un dato periodo di tempo Capitolo 6: La disoccupazione

  7. Il tasso naturale di disoccupazioneNotazione Per stabilire cosa determinail tasso di disoccupazione, ipotizziamo che la forza lavoro sia fissa e concentriamoci sulla transizione dei singoli individui che compongono la forza lavoro dalla situazione di occupazione a quella di disoccupazione e viceversa. Questa dinamica è sintetizzata graficamente nella figura 6.2 Capitolo 6: La disoccupazione

  8. Il tasso naturale di disoccupazionePerdita del lavoro e nuovi occupati s x O (Nuovi disoccupati) Separazione dal lavoro O: occupati D: disoccupati Ottenimento del lavoro o x D (Nuovi occupati) Capitolo 6: La disoccupazione

  9. Il tasso naturale di disoccupazionePerdita del lavoro e nuovi occupati In ogni istante di tempo ci sono: s xO nuovi disoccupati o xD nuovi occupati Quando il numero di nuovi occupati è uguale al numero di nuovi disoccupati il tasso di disoccupazione non cambia: o xD = s xO Questa equazione definisce l’equilibrio di stato stazionario in cui la disoccupazione non cambia. Capitolo 6: La disoccupazione

  10. Il tasso naturale di disoccupazionePerdita del lavoro e nuovi occupati La condizione di stato stazionario permette di identificare il tasso di disoccupazione naturale. Poiché O = (L – D) cioè il numero degli occupati è uguale alla differenza tra il numero dei partecipanti alla forza lavoro e quello dei disoccupati, allora: s xO=sx(L–D) = s xL– s xD In stato stazionario (o xD = s xO) : o xD = s xL– s xDquindi:(o + s)D = s xL Calcoliamo il tasso di disoccupazione naturale: D/L D/L =s/ (o + s) Capitolo 6: La disoccupazione

  11. Il tasso naturale di disoccupazionePerdita del lavoro e nuovi occupati Tasso di disoccupazione: D/L =s/ (o + s) Questa equazione dimostra che il tasso di disoccupazione di stato stazionario (cioè quella a cui l’economia tende nel lungo periodo) dipende dal tasso di separazione s e dal tasso di ottenimento o Quanto più elevato è s, tanto più elevato è D/L; quanto più elevato è o, tanto più basso è D/L Capitolo 6: La disoccupazione

  12. EsempioCalcolo del tasso di disoccupazione naturale Se ogni mese: • L’1% dei lavoratori impiegati perde il proprio lavoro s= 0,01 • Il 20% dei disoccupati trova un nuovo lavoro o = 0,20 Allora il tasso naturale di disoccupazione è dato da: Capitolo 6: La disoccupazione

  13. Il tasso di disoccupazione naturalePolitiche economiche Politiche economiche. Il tasso di disoccupazione naturale cala se: • o aumenta • s diminuisce È necessario studiare le cause di o e s Politiche che influenzano o e s influenzano il tasso di disoccupazione naturale. Questo modello non spiega perché c’è disoccupazione, perché non si può trovare lavoro rapidamente. Capitolo 6: La disoccupazione

  14. Cause della disoccupazione La ricerca del lavoro e la rigidità dei salari Esamineremo due delle cause della disoccupazione: • la ricerca del lavoro (disoccupazione frizionale) • la rigidità salariale (disoccupazione strutturale) Capitolo 6: La disoccupazione

  15. La disoccupazione frizionaleLa ricerca del lavoro Se il processo di ottenimento di lavoro fosse istantaneo (ovvero se o= 1), allora il periodo di disoccupazione sarebbe quasi nullo e il tasso naturale vicino a zero. L’economia ha disoccupazione anche se la domanda di lavoro sarebbe sufficiente a occupare tutti i lavoratori. La disoccupazione dovuta al tempo necessario per trovare un lavoro è detta: disoccupazione frizionale Capitolo 6: La disoccupazione

  16. La disoccupazione frizionaleLa ricerca del lavoro Per trovare un lavoro occorre tempo perché: • I posti di lavoro non sono tutti uguali e anche i lavoratori sono diversi tra loro (abilità, educazione, ecc.). • Reperire informazioni sui posti di lavoro e sui lavoratori richiede tempo ed è costoso. • I posti di lavoro e i lavoratori sono distribuiti sul territorio e la mobilità geografica richiede tempo ed è costosa. Capitolo 6: La disoccupazione

  17. La disoccupazione frizionaleLa ricerca del lavoro • L’innovazione tecnologica cambia in continuazione la domanda di lavoro (richiede nuove competenze). • Cambiamenti settoriali: (agricoltura – industria – servizi). La domanda di lavoro cambia. • Spostamenti di attività produttive tra diverse regioni. La variazione nella composizione della domanda di lavoro tra settori o aree diverse si chiama spostamento intersettoriale Capitolo 6: La disoccupazione

  18. Occupazione e settori Capitolo 6: La disoccupazione

  19. Disoccupazione frizionalePolitiche economiche Il governo può rendere più facile l’incontro tra lavoratori e imprese: • Uffici pubblici di collocamento:forniscono informazioni sui nuovi lavori e favoriscono l’incontro tra lavoratori e imprese. Il governo può attivarsi per riqualificare i lavoratori con competenze obsolete: • Programmi di formazione professionale:aiutano i lavoratori delle industrie in declino ad acquisire la professionalità richiesta nei settori emergenti. Capitolo 6: La disoccupazione

  20. Disoccupazione frizionale Politiche economiche: i sussidi di disoccupazione Definizione: Il governo paga al disoccupato parte del suo precedente salario (per un periodo di tempo limitato) dopo la perdita del lavoro. • Vantaggi: I lavoratori possono cercare un lavoro più adatto alle loro esigenze e preferenze. • Effetti: La disoccupazione frizionaleaumenta all’aumentare del periodo di sussidio. Capitolo 6: La disoccupazione

  21. Disoccupazione frizionale Politiche economiche: i sussidi di disoccupazione • Lavoratori meno incentivati a cercare lavoro • I lavoratori tendono più probabilmente a rifiutare l’offerta di lavoro che non ritengono adeguata Il tasso di occupazione si riduce perché il sussidio riduce l’urgenza di trovare lavoro. Capitolo 6: La disoccupazione

  22. Disoccupazione frizionale Politiche economiche: i sussidi di disoccupazione Il reddito è protetto dal sussidio • diminuisce l’interesse a cercare posti di lavoro con prospettive occupazionali durature • Diminuisce l’interesse a contrattare garanzie di sicurezza di occupazione con il datore di lavoro Il tasso di separazione aumenta. Capitolo 6: La disoccupazione

  23. Disoccupazione strutturale Rigidità dei salari La seconda ragione per cui esiste disoccupazione è larigidità dei salari, ovvero l’incapacità dei salari di aggiustarsi istantaneamente, facendo sì che offerta e domanda di lavoro si eguaglino Se W/P è al di sopra del livello di equilibrio tra D e O, la quantità di lavoro offerta è > di quella domandata e le imprese razionano i posti di lavoro disponibili: si riduce il tasso di ottenimento di lavoro e, quindi, la disoccupazione aumenta. La figura 6.3 spiega perché la rigidità dei salari provoca disoccupazione Capitolo 6: La disoccupazione

  24. La disoccupazione strutturaleRigidità e inefficienze del mercato del lavoro Consideriamo il grafico di equilibrio sul mercato del lavoro Se non esistono rigidità il salario reale si aggiusta fino a eguagliare domanda e offerta PML L’offerta di lavoro è costante e pari a tutto il lavoro disponibile nell’economia Salario W/P LD = PML L Capitolo 6: La disoccupazione

  25. La disoccupazione strutturaleRigidità e inefficienze del mercato del lavoro Se il salario non è libero di aggiustarsi liberamente (per esempio, esiste un salario minimo) non tutto il lavoro viene impiegato: l’offerta è superiore alla domanda Nell’equilibrio di mercato esiste quindi disoccupazione strutturale PML Salario (W/P)min W/P LD = PML L Quantità di lavoratori occupati Quantità di lavoratori disposti a lavorare Capitolo 6: La disoccupazione

  26. La disoccupazione strutturaleLe cause principali QUINDI, vi è disoccupazione strutturale quando il salario reale corrente è più alto di quello di equilibrio per cui l’offerta di lavoro è superiore alla domanda Perché le imprese non riducono i salari? • Leggi sul salario minimo • Sindacati e contrattazione collettiva • I salari di efficienza Capitolo 6: La disoccupazione

  27. La disoccupazione strutturale1.Leggi sul salario minimo Definizione: salario minimo legale che le imprese devono corrispondere ai lavoratori • Il salario minimo è inferiore al salario medio e non si applica alla maggioranza dei lavoratori (ovvero è inferiore al salario di equilibrio). • Quindi non può essere causa del tasso di disoccupazione naturale in quanto non si applica alla maggioranza dei lavoratori. Capitolo 6: La disoccupazione

  28. La disoccupazione strutturaleLeggi sul salario minimo Tuttavia è spesso superiore al salario di equilibrio di: • lavoratori a bassa qualifica • lavoratori giovani con poca esperienza (per cui parte della remunerazione avviene sotto forma di formazione professionale) Un aumento del 10% del salario minimo riduce l’occupazione giovanile dell’1-3%. Capitolo 6: La disoccupazione

  29. La disoccupazione strutturaleLeggi sul salario minimo Altre critiche: Strumento non mirato: spesso utilizzato da giovani di classe media in part-time Strumenti alternativi: Credito d’imposta concesso in modo mirato a famiglie a basso reddito E’ una somma che alle famiglie povere sarebbe consentito detrarre dalle imposte dovute ATTENZIONE: tra gli economisti c’è grande disaccordo sull’effetto del salario minimo sulla disoccupazione . Si consideri Analisi di un caso: Un’interpretazione revisionata del salario minimo Capitolo 6: La disoccupazione

  30. La disoccupazione strutturale2.Sindacati e contrattazione collettiva Perché i sindacati possono cercare di ottenere salari superiori a quelli di equilibrio? • I sindacati rappresentano (e massimizzano l’utilità) degli occupati (insider). • I disoccupati preferirebbero salari inferiori che garantiscano la piena occupazione (outsider) Conflitto tra i due gruppi di lavoratori: gli effetti del processo di contrattazione sui salari e sull’occupazione dipendono dall’influenza di ciascun gruppo Capitolo 6: La disoccupazione

  31. La disoccupazione strutturaleSindacati e contrattazione collettiva Negli Stati Uniti la contrattazione salariale avviene a livello di impresa o di singolo impianto produttivo. In Italia i contratti di lavoro sottoscritti dai sindacati sono efficaci anche per i non iscritti. Capitolo 6: La disoccupazione

  32. La disoccupazione strutturaleSindacati e contrattazione collettiva Capitolo 6: La disoccupazione

  33. La disoccupazione strutturale3.Teoria dei salari di efficienza È possibile che le imprese decidano volontariamente di pagare salari superiori a quelli di equilibrio? Sì, se salari elevati aumentano la produttività e permettono di aumentare i profitti. L’influenza dei salari sulla produttività potrebbe spiegare il fatto che le imprese non riescono a tagliare le retribuzioni anche in presenza di un eccesso di offerta di lavoro. La riduzione dei salari, secondo questa teoria, avrebbe l’effetto di ridurre la produttività dei lavoratori e, quindi, il profitto dell’impresa. Capitolo 6: La disoccupazione

  34. La disoccupazione strutturaleTeoria dei salari di efficienza Rapporto tra salari e produttività è spiegato da diverse teorie: • Paesi in via di sviluppo:migliore retribuzione migliora lo stato di salute e di nutrizione e quindi la produttività • Riducono il “turnover” e i costi di formazione di nuovo personale • Attirano i lavoratori migliori (selezione avversa) • Aumentano l’impegno sul lavoro e riducono l’assenteismo. • Riducono i conflitti sindacali e gli scioperi. Capitolo 6: La disoccupazione

  35. La disoccupazione strutturaleTeoria dei salari di efficienza Conclusione: dato che a salari più elevati corrisponde una maggiore efficienza dell’impresa, questa può trovare conveniente mantenere i salari al di sopra del livello per cui domanda e offerta si equilibrano. A un salario superiore al livello di equilibrio corrisponde un tasso di ottenimento di lavoro più basso e una più alta disoccupazione strutturale Capitolo 6: La disoccupazione

  36. I connotati della disoccupazione • La durata • La disoccupazione in differenti gruppi demografici • Le tendenze della disoccupazione • caratteri demografici • spostamenti intersettoriali • produttività • le variazioni della partecipazione alla forza lavoro • La disoccupazione in Europa Capitolo 6: La disoccupazione

  37. I connotati della disoccupazioneLa durata La durata della disoccupazione permette di capire se si tratta di disoccupazione frizionale o strutturale di breve periodo → frizionale di lungo periodo → strutturale Comprendere le cause della disoccupazione è cruciale per disegnare le politiche per combatterla. Nella maggior parte dei casi, il periodo di disoccupazione è di breve durata, ma la maggior parte dei mesi di disoccupazione sono a carico dei disoccupati di lungo periodo. Capitolo 6: La disoccupazione

  38. I connotati della disoccupazioneLa durata Esempio: Durata e disoccupazione • 10 lavoratori sono disoccupati • 8 per un mese e 2 per 12 mesi • Totale mesi disoccupazione: 32 • Il 75% dei mesi, 24 su 32, è a carico dei 2 disoccupati di lunga data L’interpretazione del fenomeno cambia se si prende in considerazione la durata o il numero di mesi complessivi di disoccupazione: i disoccupati a lungo termine sono la minoranza (2 su 8), però la maggiore quantità di disoccupazione si riferisce alla disoccupazione a lungo termine (24 mesi su 32) Capitolo 6: La disoccupazione

  39. I connotati della disoccupazioneLa durata Implicazioni di politica economica La politica economica deve concentrarsi sulla disoccupazione a lungo termine, perché è quella a cui si riferisce la maggiore quantità di disoccupazione. In questo caso, però, gli interventi devono essere mirati, poiché i disoccupati a lungo termine sono una esigua minoranza Capitolo 6: La disoccupazione

  40. I connotati della disoccupazionePrincipali differenze per gruppi demografici Il tasso di disoccupazione varia tra i diversi gruppi di popolazione (in Italia, dati al 2006) Le differenze fondamentali: • Uomini vs Donne Il tasso di disoccupazione femminile: 8,8 Il tasso di disoccupazione maschile: 5,4 • Adolescenti vs Adulti Il tasso di disoccupazione : 6,8 Il tasso di disoccupazione giovanile : 21,6 • Centro Nord vs Mezzogiorno Il tasso di disoccupazione Centro Nord: 4,4 Il tasso di disoccupazione Mezzogiorno: 12,2 Fonte:ISTAT, Rilevazione sulle forse lavoro Capitolo 6: La disoccupazione

  41. I connotati della disoccupazioneAdolescenti e adulti Gli adolescenti hanno tassi di disoccupazione più elevati. Perché? Minore esperienza? Il modello del tasso naturale di disoccupazione isola due possibili cause di un elevato tasso di disoccupazione: basso tasso di ottenimento di lavoro e un alto tasso di separazione I dati mostrano: • Tasso di ottenimento simile. MA • Tasso di separazione più elevato. Capitolo 6: La disoccupazione

  42. Misure della disoccupazionePartecipazione e disoccupazione Finora abbiamo ipotizzato che la forza lavoro sia fissa e cioè che non vi siano Entrate e Uscite dalla forza lavoro! In questo modo l’unica ragione della disoccupazione è la separazione dal lavoro L’unica ragione di uscita dalla disoccupazione è l’ottenimento di un posto di lavoro Nella realtà le variazioni della forza lavoro rivestono grande importanza Capitolo 6: La disoccupazione

  43. Misure della disoccupazionePartecipazione e disoccupazione Le variazioni della forza lavoro rivestono grande importanza: circa i 1/3 dei disoccupati sono nuovi entrati nella Forza Lavoro (giovani in cerca di prima occupazione, chi ha già lavorato ma aveva temporaneamente abbandonato la forza lavoro) non tutta la disoccupazione finisce con l’ottenimento di un posto di lavoro (la metà dei disoccupati escono dal mercato del lavoro) Questo rende più difficile interpretare le statistiche relative alla disoccupazione Capitolo 6: La disoccupazione

  44. Misure della disoccupazionePartecipazione e disoccupazione Alcuni individui che si definiscono disoccupati, in realtà non cercano attivamente un lavoro e dovrebbero essere considerati non partecipanti alla forza lavoro Altri vorrebbero un lavoro ma, dopo molte ricerche infruttuose, ha smesso di cercarlo. Questi lavoratori scoraggiatinon sono inclusi tra i partecipanti alla forza lavoro e non sono perciò inclusi nelle statistiche sulla disoccupazione Poiché è difficile distinguere un disoccupato da un individuo che non partecipa alla forza di lavoro perché scoraggiato, esistono altre misure delle forza lavoro Capitolo 6: La disoccupazione

  45. Occupati a In cerca di occupazione b Forza Lavoro c=a+b In età lavorativa ma non nella forza lavoro d Popolazione in età lavorativa (Attivi) e=c+d Popolazione non in età da lavoro (non attivi) f Popolazione totale g=e+f Fuori dalla forza lavoro h=d+f Tasso di disoccupazione In cerca di occupazione/Forza Lavoro b/c Tasso di attività (partecipazione) Forza lavoro/Pop. in età di lavoro c/e Tasso di occupazione Occupati/Pop in età di lavoro a/e Altri indicatori del mercato del lavoro Capitolo 6: La disoccupazione

  46. Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti 18 16 14 12 10 Tasso di disoccupazione 8 6 4 2 0 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 Andamento del tasso naturale di disoccupazioneStati Uniti Capitolo 6: La disoccupazione

  47. Tendenze della disoccupazione nel tempo (USA)Cause Il comportamento del tasso naturale di disoccupazione (USA) • Aumentato dal 1950 ai primi anni 1980 poi è diminuito: • Possibili spiegazioni: • cambiamento della composizione demografica della forza lavoro (baby-boom) • spostamenti intersettoriali • rallentamento della produttività Capitolo 6: La disoccupazione

  48. Tendenze della disoccupazione nel tempo (USA)1. Caratteri demografici Il baby-boom del dopoguerra – negli anni 1950 – ha creato un aumento dei lavoratori negli anni 1970 che è rallentato negli anni 1990. Questo effetto tuttavia non spiega l’andamento della disoccupazione Capitolo 6: La disoccupazione

  49. Tendenze della disoccupazione nel tempo (USA)2. Spostamenti intersettoriali Gli shock petroliferi possono avere indotto una riallocazione da settori basati sul petrolio ad altri. In effetti la caduta della disoccupazione negli anni 1990 coincide con bassi prezzi del petrolio. Capitolo 6: La disoccupazione

  50. Tendenze della disoccupazione nel tempo (USA)3. Il rallentamento della produttività Se i salari sono vischiosi la disoccupazione cala quando la produttività del lavoro cresce. Negli anni 1970 la produttività è cresciuta meno che nei decenni precedenti e questo può aver portato a disoccupazione. Negli anni 1990 la produttività è cresciuta maggiormente (information technology). ... Ma in Europa? Capitolo 6: La disoccupazione

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