1 / 52

Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario

Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario. OSS: Massimo La Macchia. Figure di supporto assistenziali. Ausiliario(1969)”A”:ha compiti semplici e a carattere prettamente esclusivo(pulizia degli ambienti,trasporto materiale).

moke
Download Presentation

Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario OSS:Massimo La Macchia

  2. Figure di supporto assistenziali Ausiliario(1969)”A”:ha compiti semplici e a carattere prettamente esclusivo(pulizia degli ambienti,trasporto materiale). Ausiliario socio sanitario(1979)”A2”:risponde ai campanelli,porta pappagalli e padelle,rifacimento letti vuoti Ausiliario s.s.specializzato(1984)”A3”:necessita di un corso di addestramento,trasporta pz.,collabora con l’infermiere nella pulizia del pz.,prende parte alla programmazione di interventi assistenziali. Ota(1990)”B”:necessita di un corso di qualifica,acquisisce mansioni superiori,dipende sempre dall’infermiere,accompagna i pz. alla toilette,ha una sua autonomia per i compiti assistenziali,partecipa ad attività sanitarie sempre in collaborazione con personale con qualifica superiore Oss(2001)”B2” Osss(2003)

  3. Infermiere professionale L'Infermiere è il professionista sanitario che, avendo conseguito la Laurea in Infermieristica, ed essendo iscritto all'Albo presso il Collegio provinciale IPASVI di appartenenza, è responsabile unico della Assistenza Infermieristica. .

  4. Perché nasce l’oss? Invecchiamento della popolazione Riduzione delle nascite Richiesta sempre maggiore di servizi sociali Sviluppo dell’assistenza domiciliare e residenziale Emergenza infermieristica e necessità di miglioramento continuo dell’assistenza Maggiore professionalità e responsabilità dell’infermiere Riduzione costi per il S.S.N.

  5. Quando nasce? CONFERENZA STATO REGIONI Seduta del 22 febbraio 2001Oggetto: Accordo tra il Ministro della sanità, il Ministro per la solidarietà sociale e le regioni e province autonome di Trento e Bolzano, per la individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell' operatore socio sanitario e per la definizione dell'ordinamento didattico dei corsi di formazione.

  6. Figura e profilo È individuata la figura dell' operatore socio sanitario 2. L'operatore socio sanitario è l'operatore che, a seguito dell'attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a: a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell'ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario b) favorire il benessere e l'autonomia dell'utente.

  7. 1-Contesti operativi2-Contesto relazionale 1-L'operatore socio sanitario svolge la sua attività sia nel settore sociale che in quello sanitario in servizi di tipo socio - assistenziale e socio - sanitario, residenziali o semiresidenziali, in ambiente ospedaliero e al domicilio dell'utente. 2-L' operatore socio sanitario svolge la sua attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all'assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofessionale.

  8. Attività Le attività dell' operatore socio sanitario sono rivolte alla persona e al suo ambiente di vita: a) assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero;b) intervento igienico - sanitario e di carattere sociale; c) supporto gestionale, organizzativo e formativo.

  9. Principali attività per l’oss Assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero: assiste la persona, in particolare non autosufficiente o allettata, nelle attività quotidiane e di igiene personale; realizza attività semplici di supporto diagnostico e terapeutico; collabora ad attività finalizzate al mantenimento delle capacità psico-fisiche residue, alla rieducazione, riattivazione, recupero funzionale; realizza attività di animazione e socializzazione di singoli e gruppi; coadiuva il personale sanitario e sociale nell'assistenza al malato anche terminale e morente; aiuta la gestione dell'utente nel suo ambito di vita; cura la pulizia e l'igiene ambientale. Intervento igienico sanitario e di carattere sociale: osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischio-danno dell'utente; collabora alla attuazione degli interventi assistenziali; valuta, per quanto di competenza, gli interventi più appropriati da proporre; collabora alla attuazione di sistemi di verifica degli interventi; riconosce ed utilizza linguaggi e sistemi di comunicazione/relazione appropriati in relazione alle condizioni operative; mette in atto relazioni-comunicazioni di aiuto con l'utente e la famiglia, per l'integrazione sociale ed il mantenimento erecupero della identità personale.3) Supporto gestionale, organizzativo e formativo: utilizza strumenti informativi di uso comune per la registrazione di quanto rilevato durante il servizio; collabora alla verifica della qualità del servizio; concorre, rispetto agli operatori dello stesso profilo, alla realizzazione dei tirocini ed alla loro valutazione; collabora alla definizione dei propri bisogni di formazione e frequenta corsi di aggiornamento; collabora, anche nei servizi assistenziali non di ricovero, alla realizzazione di attività semplici. 

  10. Competenze Competenze tecnico professionali Competenze relative alle conoscenze richieste. Conosce le principali tipologie di utenti e le problematiche connesse. Competenze relazionali

  11. Competenze tecnico professionali È in grado di collaborare con l'utente e la sua famiglia: nel governo della casa e dell'ambiente di vita, nell'igiene e cambio biancheria; nella preparazione e/o aiuto all'assunzione dei pasti; quando necessario, e a domicilio, per l'effettuazione degli acquisti; nella sanificazione e sanitizzazione ambientale. È in grado di curare la pulizia e la manutenzione di arredi e attrezzature, nonché la conservazione degli stessi e il riordino del materiale dopo l'assunzione dei pasti. >segue

  12. Sa curare il lavaggio, l'asciugatura e la preparazione del materiale da sterilizzare.Sa garantire la raccolta e lo stoccaggio corretto dei rifiuti, il trasporto del materiale biologico sanitario, e dei campioni per gli esami diagnostici, secondo protocolli stabiliti.Sa svolgere attività finalizzate all'igiene personale, al cambio della biancheria, all'espletamento delle funzioni fisiologiche, all'aiuto nella deambulazione, all'uso corretto di presidi, ausili e attrezzature, all'apprendimento e mantenimento di posture corrette. >segue

  13. In sostituzione e appoggio dei famigliari e su indicazione del personale preposto è in grado di:aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso; aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie; osservare, riconoscere e riferire alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l'utente può presentare (pallore, sudorazione ecc.); attuare interventi di primo soccorso; effettuare piccole medicazioni o cambio delle stesse; controllare e assistere la somministrazione delle diete; aiutare nelle attività di animazione e che favoriscono la socializzazione, il recupero ed il mantenimento di capacità cognitive e manuali ; collaborare ad educare al movimento e favorire movimenti di mobilizzazione semplici su singoli e gruppi; provvedere al trasporto di utenti, anche allettati, in barella carrozzella; collaborare alla composizione della salma e provvedere al suo trasferimento; utilizzare specifici protocolli per mantenere la sicurezza dell'utente, riducendo al massimo il rischio; svolgere attività di informazione sui servizi del territorio e curare il disbrigo di pratiche burocratiche; accompagnare l'utente per l'accesso ai servizi.

  14. Competenze relative alle conoscenze richieste Conosce le principali tipologie di utenti e le problematiche connesse. Conosce le diverse fasi di elaborazione dei progetti di intervento personalizzati.Riconosce per i vari ambiti, le dinamiche relazionali appropriate per rapportarsi all'utente sofferente, disorientato, agitato, demente o handicappato mentale ecc.È in grado di riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni dell'utente per le quali è necessario mettere in atto le differenti competenze tecniche.Conosce le modalità di rilevazione, segnalazione e comunicazione dei problemi generali e specifici relativi all'utente.Conosce le condizioni di rischio e le più comuni sindromi da prolungato allettamento e immobilizzazione. Conosce i principali interventi semplici di educazione alla salute, rivolti agli utenti e ai loro famigliari. Conosce l'organizzazione dei servizi sociali e sanitari e quella delle reti informali.

  15. Competenze relazionali Sa lavorare in equipe.Si avvicina e si rapporta con l'utente e con la famiglia, comunicando in modo partecipativo in tutte le attività quotidiane di assistenza; sa rispondere esaurientemente, coinvolgendo e stimolando al dialogo.È in grado di interagire, in collaborazione con il personale sanitario, con il malato morente.Sa coinvolgere le reti informali, sa rapportarsi con le strutture sociali, ricreative, culturali dei territori. Sa sollecitare ed organizzare momenti di socializzazione, fornendo sostegno alla partecipazione ad iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambito residenziale.È in grado di partecipare all'accoglimento dell'utente per assicurare una puntuale informazione sul servizio e sulle risorse.È in grado di gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità.Affiancandosi ai tirocinanti, sa trasmettere i propri contenuti operativi.

  16. La formazione La formazione dell' operatore socio sanitario è di competenza delle regioni e province autonome, che provvedono alla organizzazione dei corsi e delle relative attività didattiche, nel rispetto delle disposizioni del presente decreto.  Le regioni e le province autonome, sulla base del proprio fabbisogno annualmente determinato, accreditano le aziende UU.SS.LL. e ospedaliere e le istituzioni pubbliche e private, che rispondono ai requisiti minimi specificati dal Ministero della sanità e dal dipartimento degli affari sociali con appositelinee guida, alla effettuazione dei corsi di formazione.

  17. Requisiti di accesso Per l'accesso ai corsi di formazione dell' operatore socio sanitario è richiesto il diploma di scuola dell'obbligo ed il compimento del diciassettesimo anno di età alla data di iscrizione al corso.

  18. Organizzazione didattica 1. La didattica è strutturata per moduli e per aree disciplinari. Ogni corso comprende i seguenti moduli didattici: a) un modulo di base;b) un modulo professionalizzante.2. I corsi di formazione per operatore socio sanitario avranno durata annuale, per un numero di ore non inferiore a 1000, articolate secondo i seguenti moduli didattici:- modulo di base: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 200 motivazione orientamento e conoscenze di base.- modulo professionalizzante: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 250; esercitazioni e stages, numero minimo di ore 100; tirocinio, numero minimo di ore 450.3. Le regioni e provincie autonome, attesa l'ampia possibilità di utilizzo dell' operatore socio sanitario, possono prevedere, per un più congruo inserimento nei servizi, moduli didattici riferiti a tematiche specifiche sia mirate all'utenza (ospedalizzata, anziana, portatrice di handicap, psichiatrica, con dipendenze patologiche ecc..) sia alla struttura di riferimento (residenza assistita, domicilio, casa di riposo, comunità, ecc.).4. Oltre al corso di qualificazione di base sono previsti moduli di formazione integrativa, per un massimo di 200 ore di cui 100 di tirocinio; i moduli sono mirati a specifiche utenze e specifici contesti operativi, quali utenti anziani, portatori di handicap, utenti psichiatrici, malati terminali, contesto residenziale, ospedaliero, casa alloggio, RSA, centro diurno, domicilio, ecc. Modulo tematico: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 50. Tematiche professionali: tipo di formazione esercitazioni/stages, numero minimodi ore 50.Specifiche: tipo di formazione tirocinio, numero minimo di ore 100. 

  19. Materie di insegnamento Le materie di insegnamento sono articolate nelle seguenti aree disciplinari: a) area socio culturale, istituzionale e legislativa;b) area psicologica e sociale;c) area igienico sanitaria;d) area tecnico operativa.

  20. Tirocinio Tutti i corsi comprendono un tirocinio guidato, presso le strutture ed i servizi nel cui ambito la figura professionale dell' operatore socio sanitario è prevista.

  21. Titoli pregressi Spetta alle regioni e province autonome, nel contesto del proprio sistema della formazione, quantificare il credito formativo da attribuirsi a titoli e servizi pregressi, in relazione all'acquisizione dell'attestato di qualifica relativo alla figura professionale di operatore socio sanitario prevedendo misure compensative in tutti i casi in cui la formazione pregressa risulti insufficiente, per la parte sanitaria o per quella sociale rispetto a quella prevista dal presente decreto.

  22. Principali materie di insegnamento Area socio culturale, istituzionale e legislativa:  Elementi di legislazione nazionale e regionale a contenuto socio assistenziale e previdenziale.Elementi di legislazione sanitaria e organizzazione dei servizi ( normativa specifica OSS )Elementi di etica e deontologia.Elementi di diritto del lavoro e il rapporto di dipendenza.Area psicologica e sociale:Elementi di psicologia e sociologia.Aspetti psico-relazionali ed interventi assistenziali in rapporto alle specificità dell'utenza. Area igienico sanitaria ed area tecnico-operativa: Elementi di igiene.Disposizioni generali in materia di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. Igiene dell'ambiente e comfort alberghiero.Interventi assistenziali rivolti alla persona in rapporto a particolari situazioni di vita e tipologia di utenza.Metodologia del lavoro sociale e sanitario.Assistenza sociale

  23. Esame finale e rilascio dell'attestato La frequenza ai corsi è obbligatoria e non possono essere ammessi alle prove di valutazione finale coloro che abbiano superato il tetto massimo di assenze indicato dalla regione o provincia autonoma nel provvedimento istitutivo dei corsi, e comunque non superiore al 10% delle ore complessive. Al termine del corso gli allievi sono sottoposti ad una prova teorica e ad una prova pratica da parte di una apposita commissione d'esame, la cui composizione è individuata dal citato provvedimento regionale e della quale fa parte un esperto designato dall'assessorato regionale alla sanità ed uno dall'assessorato regionale alle politiche sociali. In caso di assenze superiori al 10% delle ore complessive, il corso si considera interrotto e la sua eventuale ripresa nel corso successivo avverrà secondo modalità stabilite dalla struttura didattica. All'allievo che supera le prove, è rilasciato dalle regioni e provincie autonome un attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale, nelle strutture, attività e servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali.

  24. L’Oss in ospedale,clinica,rsa,casa protetta,ecc. Cambio biancheria sporco; Sistemazione biancheria pulita Rifacimento letto vuoto,se occupato in affiancamento con .; Pulizia dell’unità dell’utente; Aiuto nell’assunzione dei pasti su disposizioni inf.; Igiene dell’utente,prima e dopo il pasto e pulizia degli ambienti Allontanamento e smaltimento dei rifiuti solidi,liquidi e speciali(secondo protocollo); Pulizia utensili,presidi,apparecchiature; Trasporto materiale biologico(secondo protocollo); Mantenimento delle posizioni terapeutiche(secondo protocollo); Aiuto al pz.nel cambio biancheria e nelle funzioni fisiologiche; Trasporto del pz.(secondo istruzioni); Aiuto nella deambulazione Trasporto farmaci; Trasporto/ritiro referti ed altro materiale da sterilizzare.

  25. L’Oss nel poliambulatorio specialistico Collabora con l’inf. nelle procedure assistenziali; Prepara il materiale,per poi inviarlo alla sterilizzazione; Prepara e riordina gli ambulatori; Sistema i materiali in magazzino; Trasporta i campioni biologici ed il materiale farmaceutico; Trasporta referti ed altro materiale all’interno della struttura; Sistema la biancheria Svolge attività di accoglienza; Collabora con il medico per le pratiche amministrative di competenza; Smaltisce i rifiuti; Fotocopia; Come operatore addetto all’emergenza,interviene nei relativi casi.

  26. L’Oss nell’assistenza domiciliare Alzata e messa a letto; Igiene compreso il cambio pannolone; Bagno e riordino dell’ambiente; Mobilizzazione ed uso degli ausili per la deambulazione e la postura; Controllo dell’assunzione dei farmaci; Riordino letto e stanza; Mènage domestico(pulizia alloggio); Monitoraggio dell’utente;verifica e cura della funzionalità dell’alloggio; Accompagnamento fuori casa; Preparazione e/o somministrazione dei pasti; Prevenzione lesioni da decubito e controllo delle zone a rischio.

  27. L’Oss fc (terza s) Accordo tra il Ministro della salute, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano per la disciplina della formazione complementare in assistenza sanitaria della figura professionale dell’operatore socio sanitario di cui all’art. 1, comma 8, del decreto-legge 12 novembre 2001n. 402, convertito, con modificazioni, dalla legge 8-01-2001 n. 1. (GU n. 51 del 3-3-2003)LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO

  28. Attività principali dell’Oss fc - la somministrazione, per via naturale, della terapia prescritta, conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione; la terapia intramuscolare e sottocutanea su specifica pianificazione infermieristica, conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione;- i bagni terapeutici, impacchi medicali e frizioni;- la rilevazione e l’annotazione di alcuni parametri vitali (frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e temperatura) del paziente;- la raccolta di escrezioni e secrezioni a scopo diagnostico;- le medicazioni semplici e bendaggi;- i clisteri;- la mobilizzazione dei pazienti non autosufficienti per la prevenzione di decubiti e alterazioni cutanee;- la respirazione artificiale, massaggio cardiaco esterno;- la cura e il lavaggio e preparazione del materiale per la sterilizzazione;- l’attuazione e il mantenimento dell’igiene della persona;- la pulizia, disinfezione e sterilizzazione delle apparecchiature, delle attrezzature sanitarie e dei dispositivi medici;- la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti differenziati;- il trasporto del materiale biologico ai fini diagnostici;- la somministrazione dei pasti e delle diete;- la sorveglianza delle fleboclisi, conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione

  29. Importante non è ciò che facciamo ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo;bisogna fare piccole cose con grande amoreMadre Teresa di CalcuttaFINE

  30. Organizzazione aziendale • L'organizzazione aziendale è l'insieme delle unità e dei processi lavorativi/produttivi che permettono il funzionamento di una impresa (azienda). L'organizzazione aziendale è la struttura interna dell'impresa ed è orientata al perseguimento degli obiettivi aziendali. Non esiste un solo modello di organizzazione. Ogni impresa è caratterizzata da una organizzazione aziendale che si distingue, in tutto o in parte, da quelle riscontrabili in altre aziende. L'organizzazione aziendale è infatti determinata dagli obiettivi, dalle strategie, dalla dimensione e dalle risorse dell'azienda stessa.  La struttura organizzativa dell'azienda è uno dei fattori determinanti del livello di competitività aziendale.Dall’organizzazione aziendale: STRUTTURA ORGANIZZATIVA-GERARCHIA

  31. Contratto di lavoro Il contratto individuale di lavoro è il contratto stipulato tra un datore di lavoro (impresa individuale, società, associazione, studio professionale, etc.) e un lavoratore per la costituzione di un rapporto di lavoro. Del contratto di lavoro sono dunque parte il datore di lavoro ed il lavoratore (o prestatore): quest’ultimo si obbliga a mettere a disposizione del datore la sua attività di lavoro, mentre il datore si obbliga a corrispondere al prestatore una retribuzione. Il rapporto di lavoro è regolato da apposite norme che definiscono le diverse tipologie di contratto che le parti possono stipulare.

  32. Sottoscrizione contratto -la tipologia del rapporto di lavoro; - la data di decorrenza dell'assunzione; - il livello di inquadramento cui viene assegnata o assegnato; - il trattamento economico; - la durata del periodo di prova; - tutte le eventuali altre condizioni concordate.

  33. C.C.N.L è un accordo a livello nazionale tra i sindacati dei lavoratori (o comunque organizzazioni rappresentative dei lavoratori) e le associazioni dei datori di lavoro. Vedi: Il Contratto di lavoro dei lavoratori Metalmeccanici Il Contratto di lavoro dei lavoratori del settore alimentare Il Contratto di lavoro dei lavoratori del Commercio e dei Servizi Il Contratto di lavoro dei lavoratori Chimici-Farmaceutica

  34. C.C.N.L. Sanità C.C.N.L. Sanità Pubblica (Bs) C.C.N.L. AIOP (B2) C.C.N.L AIAS (C) C.C.N.L.COOP. SOC.(4°/5°) C.C.N.L. UNEBAUNIONE NAZ.ISTITUZIONI E INIZIATIVE DI ASSISTENZA SOCIALE (4° LIVELLO SE CON ANZIANITA’ 24 MESI 4°SUPER)

  35. Tipologie di contratti Contratti tradizionali Apprendistato L'istituto dell'apprendistato è un rapporto di lavoro nel quale l'imprenditore è tenuto a impartire e/o far impartire l'addestramento necessario perché il lavoratore possa conseguire la capacità tecnica per diventare lavoratore qualificato. Inserimento lavorativo Il contratto di inserimento lavorativo sostituisce, a seguito della cosiddetta riforma Biagi, il contratto di formazione e lavoro. Tempo determinato Il contratto di lavoro a termine può essere stipulato quando vi siano ragioni di ordine tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, che richiedono un incremento di manodopera per un periodo di tempo limitato. Tempo parziale Il contratto di lavoro a tempo parziale prevede un orario inferiore rispetto a quello normale indicato dalla legge o dal contratto collettivo. Lavoro ripartito Il lavoro ripartito, o job sharing, è uno speciale contratto di lavoro mediante il quale due lavoratori assumono in solido l'adempimento di un'unica ed identica obbligazione lavorativa. Somministrazione di lavoro Particolare tipo di contratto di lavoro subordinato che coinvolge tre soggetti: il somministratore, l'utilizzatore e il lavoratore. Il lavoratore è assunto dal somministratore, ma viene inviato a svolgere la propria attività presso l'utilizzatore (c.d. missione). Tra somministratore e utilizzatore viene stipulato un contratto di fornitura di manodopera, che è un normale contratto commerciale.

  36. Nuove tipologia di contratti (Legge 30/2003) Lavoro a chiamata Il lavoro intermittente è un contratto mediante il quale un lavoratore si mette a disposizione di un datore di lavoro, che può utilizzare la prestazione lavorativa quando ne ha effettivo bisogno. Lavoro a progetto Il lavoro a progetto sostituisce la precedente accezione di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, regolamentandone sia la forma contrattuale che la finalità. Lavoro occasionale La collaborazione occasionale è caratterizzate da un duplice vincolo: deve essere di durata complessiva non superiore a 30 giorni nel corso dell'anno solare con lo stesso committente e non deve comportare un compenso superiore a cinque mila euro nello stesso anno solare e con lo stesso committente. Lavoro accessorio E’ un particolare tipo di contratto avente ad oggetto prestazioni di lavoro “accessorie”, ossia attività di natura meramente occasionale rese nell’ambito di specifici settori di attività espressamente indicati dalla legge.

  37. Diritti del lavoratore Diritto al trattamento economico Diritto all’esercito delle mansioni inerenti al profilo professionale Diritto alle ferie Diritto ad un giorno di riposo settimanale Diritto di permessi retribuiti Diritto di assenza per malattia Diritto alla tutela della maternità Diritto alla conservazione del posto di lavoro per servizio militare Diritto all’aspettativa Diritto ai permessi in caso di incarichi pubblici Diritto allo sciopero

  38. Doveri del lavotatore Osservare le norme del contratto di lavoro Rispettare il segreto d’ufficio Non utilizzare a fini privati le informazioni di cui si disponga per ragioni d’ufficio Rispettare l’orario di lavoro Durante l’orario di lavoro,mantenere una condotta corretta Astenersi da comportamenti lesivi con persone Eseguire disposizioni inerenti alle proprie funzioni o mansioni impartite da superiori Avere cura dei beni strumentali affidati Non chiedere ne accettare compensi,regali,ecc.in connessione alla prestazione lavorativa Non valersi di quanto proprietà della azienda per ragioni che non siano di servizio Osservare scrupolosamente le disposizioni che regolano l’accesso ai locali dell’azienda Comunicare alla azienda la propria residenza a seguito di ogni cambio In caso di malattia dare tempestivo avviso all’ufficio di appartenenza ed inviare certificato medico Astenersi dal partecipare,nelle ore di servizio,di adottare scelte che possano avere direttamente o indirettamente interessi personali

  39. Responsabilità dei lavoratori Responsabilità penale Responsabilità civile Responsabilità penale

  40. Responsabilità penale È una responsabilità personale e si configura quando la trasgressione assume carattere di violazione dell’ordine giuridico e si concreta in reato che provoca l’intervento dello Stato che nell’esercizio della sua funzione infligge la pena

  41. Responsabilità Civile Si configura quando il dipendente con la sua trasgressione arreca danno all’azienda o a terzi un danno patrimoniale;la sanzione consiste nel risarcimento del danno solo nel caso in cui vi sia dolo o colpa

  42. Responsabilità disciplinare È una responsabilità che si configura per la violazione dei doveri inerenti al comportamento in servizio,è disciplinata dai diversi C.C.N.L.

  43. Provvedimenti disciplinari in conformità all’art.7 della legge n.300/70 le mancanze del dipendente danno luogo all’adozione di provvedimenti disciplinari da parte dell’azienda

  44. Rimprovero verbale Infrazioni di lieve entità

  45. Rimprovero scritto È un provvedimento preliminare,dopo il terzo richiamo scritto non caduto in prescrizione e se recidivo si incorre in provvedimenti più gravi multa o sospensione non superiore ad un giorno

  46. Multa Inosservanza dell’orario di lavoro Assenza non giustificata non superiore ad un giorno trattenuta 5%delle ore non lavorate Inosservanza di misure prevenzione infortuni,quando non ricorrano casi in cui e prevista la sospensione o licenziamento Irregolarità di servizio,abusi,disattenzione,negligenza dei compiti,mancata comunicazione cambio residenza e recapito telefonico solo dove previsto L’importo delle suddette multe è devoluto alle istituzioni assistenziali o previdenziali aziendali,o in mancanzadi questo all’inps,fatta eccezione di recidiva di due volte,in tal caso rischio sospensione fino a 4 giorni

  47. sospensione -inosservanza ripetuta per oltre 3 volte dell'orario di lavoro; - assenza arbitraria di durata superiore a 1 giorno e non superiore a 3; - inosservanza delle misure di prevenzione degli infortuni e delle relative disposizioni emanate dall'azienda, quando la mancanza possa cagionare danni lievi alle cose e nessun danno alle persone; - presentarsi al lavoro e prestare servizio in stato di ubriachezza o di alterazione derivante dall'uso di sostanze stupefacenti; - abbandono del posto di lavoro senza giustificato motivo salvo quanto incorre il provvedimento di licenziamento; - insubordinazione verso i superiori; - irregolarità volontaria nelle formalità per il controllo delle presenze quando non costituisca recidiva; - assunzione di un contegno scorretto e offensivo verso gli utenti, i soggetti esterni, i colleghi, atti o molestie anche di carattere sessuale che siano lesivi della dignità della persona; - rifiuti ad eseguire incarichi affidati e/o mansioni impartite

  48. Licenziamento - assenze ingiustificate e prolungate oltre i 3 giorni consecutivi; - assenze ingiustificate, ripetute 3 volte in 1 anno, nel giorno precedente o seguente i festivi o le ferie; - abbandono del proprio posto di lavoro o grave negligenza nell'esecuzione dei lavori o di ordini che implichino pregiudizio all'incolumità delle persone o alla sicurezza degli ambienti affidati; - inosservanza delle norme mediche per malattia; - grave insubordinazione verso i superiori, minacce o vie di fatto; - danneggiamento volontario all'eventuale attrezzatura affidata; - litigi di particolare gravità, ingiurie, risse sul luogo di lavoro; - furto nell'azienda di beni a chiunque appartenenti; - esecuzione di attività per proprio conto o di terzi effettuati durante l'orario di lavoro; - contraffazione o mendace dichiarazione di grave entità sulla documentazione inerente all'assunzione; - azioni in grave contrasto con i principi della cooperativa; - gravi comportamenti lesivi della dignità della persona.

  49. TFR-trattamentofine rapporto Il "trattamento di fine rapporto", in sigla Tfr, e' la somma che spetta al lavoratore dipendente al termine del lavoro in un'azienda. Conosciuta, specie in passato, piu' popolarmente come "liquidazione", e' una prestazione al cui pagamento è tenuto il datore di lavoro nel momento in cui cessa il rapporto stesso. 

  50. Come si calcola sommando per ciascun anno di lavoro una quota pari all'importo della retribuzione annua divisa per 13,5 (la retribuzione utile per il calcolo del Tfr comprende tutte le voci retributive corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, salvo diversa previsione dei contratti collettivi). Tenendo conto che di questa quota una parte, lo 0,5%, va all'Inps come contributo per le prestazioni pensionistiche, la quota accantonata annualmente in termini percentuali è pari al 6,91% della retribuzione utile.

More Related