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IMMAGINE E FILOSOFIA

IMMAGINE E FILOSOFIA. Aristotele: la meraviglia è la madre della filosofia: la meraviglia sta alla radice anche dell’immagine in movimento- luce che si muove = cinema. Perché leggere l’immagine?

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IMMAGINE E FILOSOFIA

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  1. IMMAGINE E FILOSOFIA Aristotele: la meraviglia è la madre della filosofia: la meraviglia sta alla radice anche dell’immagine in movimento- luce che si muove = cinema Perché leggere l’immagine? Non esiste un analfabetismo nel coglimento dell’immagine nella sua denotazione (E. Morin, Il cinema o l’uomo immaginario) Ma l’immagine è anche connotazione, ovvero non solo fattualità ma rimando più profondo

  2. Immagine è rimando a... Immagine come presenza che rimanda a un’assenza: l’affascinazione di Rilke ( V Elegia duinese) Lo schermo cinematografico come specchio delle apparenze: lo sfondamento dell’apparenza come matrice della filosofia e necessità della fruizione del cinema (oltre la narrazione) Le madri del cinema sono infatti la scienza e la magia (Bergman, La lanterna magica, Winnicott)

  3. Scienza e magia del cinema Come la filosofia, il cinema è scienza (logos), ma anche tecnica,industria /e narrazione, magia, evento magico • SCIENZA • da Leonardo: studi sulla visione • la persistenza retinica e il moto • MAGIA • ombre/realtà • mito della caverna platonica • lanterna magica • sacralità • mito/fiaba (squarciare le tenebre - meraviglia e timore) • ( Bergman, Il settimo sigillo - Stand by me - Il western: il bivacco; parole=fiat lux)

  4. Realismo rigido (F.lli Lumière e macchina fissa)= MIMESI Riproduzione fedele ma esteriore Realismo raffinato (Bazin, Trouffaut)=METESSI Non riproduco ma rappresento: necessità di un’ermeneutica come metodo di approccio Filosofie del cinema: il realismo

  5. Filosofia dell’immaginario Filosofia del linguaggio/pragmatica della comunicazione Filosofie del cinema - oltre il realismo Strutturalismo/semiologia:processi producono senso cinema evento: ruolo dello spettatore Onirico-inferi

  6. Codice percettivo-figurativo = composizione dell’inquadratura - grammatica Codice linguistico-sonoro I CODICI Codici narrativi: organizzazione/ordine del racconto Codice del montaggio= rapporto fra inquadrature sintassi

  7. IL LINGUAGGIO

  8. IL NARRATORE

  9. Spazio chiuso CULTURA Spazio aperto NATURA La finestra e lo specchio:LO SPAZIO FILMICO (NON SCHERMICO) Interni: prigionia, asfissia, ineluttabilità, malattia, ossessione... Esterni, libertà, leggerezza, evoluzione, novum, lieto fine (?) ECCEZIONI...

  10. ECCEZIONI... Sono legate alla volontà di decentramento o sviamento dello spettatore, o definiscono uno spazio ideologico: EX: Mamma Roma (Pasolini - carcere è morte) Alien (il ‘dentro’ è anche tema della maternità) Western: villaggio chiuso è protetto dalle insidie esterne etc.

  11. Diegesi stretta: il plot narrativo si sviluppa quasi in tempo reale Diegesi lunga: necessita di spazio unico usa pianosequenza (camera senza stacchi) (EX. : Mezzogiorno di fuoco, Così è la vita, Ballando ballando, The roop) IL TEMPO (Diegesi)

  12. INDIZI DI MARCA • Titoli di giornale, titolo del film, date,indicazioni extradiegetiche (sovrimpressione), calendario che scorre, alba e tramonto (western) • ciclicità delle stagioni (Pollack, Corvo rosso)

  13. Il montaggio invisibile Il montaggio delle attrazioni IL MONTAGGIO Immagini di scontro alternanze per contrasto successione di piani cinema intellettuale che stimola lo spettatore Enfatizza il narrativo Si cela, crea finzione di realtà Verosimiglianza ricercata Spettatore ha un ruolo orizzontale nella lettura del film

  14. Narratività forte (calda) Narratività debole (fredda) Struttura narrativa Il racconto supera il linguaggio Il linguaggio prevale sul racconto • lineare, continua • circolare • a incastro • alternata/parallela • ad affresco • frammentaria • iterativa( cartoon, comico) • metalinguistico

  15. TEMI DEL RACCONTO • Cinque tipi ( o uno solo?) IL VIAGGIO (il film pereccellenza - lineare o intercalata) L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE (la grande commedia - lineare o binaria) L’ENIGMA/L’INDAGINE (detective story - struttura ad intreccio ) LA LOTTA MORALE (avventura, western, horror, fiction - intercalata o lineare) LA MORTE (struttura ad affresco)

  16. Il pianosequenza Il pianosequenza espressivo IL MONTAGGIO - E’ un montaggio assente - il fuoco è totale (realismo) - rappresenta molti livelli di visione e di profondità simultaneamente - lo spettatore spazia lo sguardo su più elementi scenici E’ antirealistico rifiuta le rogole cronologiche e percettive definisce disagio nello spettatore (s-paesamento) Anni Sessanta (Fellini, Antonioni etc.)

  17. LE FUNZIONI DEL MONTAGGIO

  18. LA SCENA: è il risultato di: Il Profilmico: scelte funzionali all e riprese definite prima e al di fuori di esse Ex: musica, oggettistica, tagli, inquadrature Il Filmico: ciò che riguarda il solo movimento della m.d.op.

  19. IL PAESAGGIO Può avere una funzione Drammaturgica ruolo attivo protagonista Decorativa descrittiva naturale sfondo Produttiva valenza psicologica metaforica visionaria soffocante

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