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Corso Federazione Ginnastica

Corso Federazione Ginnastica Genova settembre 2009 Cristina Caprile. Istruttore allenatore insegnante educatore maestro.

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Presentation Transcript


  1. Corso Federazione Ginnastica Genova settembre 2009 Cristina Caprile

  2. Istruttore allenatore insegnante educatore maestro

  3. cosa deve saper fare? cosa deve sapere? chi é?

  4. Istruttore figura che riveste un ruolo professionale?!?! • Figura di riferimento per l’attività di insegnamento e trasmissione di conoscenze, competenze e potenziamento di capacità • è sicuramente un insegnante e da ciò deriva che gli occorrono competenze ed abilità relative

  5. Abilità prerequisitecaratterizzano l’istruttore come persona • Saper comunicare in maniera ottimale • saper risolvere problemi e prendere decisioni • Saper costruire una relazione • saper gestire situazioni di stress • essere consapevole di avere un modello di riferimento per definire se stesso e gli altri

  6. Abilità tecniche generaliche qualificano l’istruttore comeportatore di cultura sportiva e tecnica • Saper progettare e programmare (insegnamento/allenamento) • saper comunicare in situazioni di apprendimento di abilità motorie e potenziamento di capacità • saper motivare • saper osservare

  7. Abilità tecnico professionaliche qualificano l’istruttore come tecnico competente in ambito motorio sportivo • Saper insegnare abilità motorie generali e specifiche • conoscere la propria disciplina sportiva • saper trasferire le abilità e capacità prerequisite generali in abilità e capacità specifiche e speciali • Saper gestire situazioni di crisi

  8. I Tecnici Sportivi Debbono inevitabilmente rivestire ruoli molteplici essi sono: • Tecnici della pratica sportiva, • Educatori del movimento e con il movimento.

  9. Se fa solo il tecnico Cerca di lavorare per realizzare un risultato sportivo; se insegue tale riscontro con i giovani deve affrettare la specializzazione. Si occupa prevalentemente di insegnare abilità tecniche. Cerca di selezionare un gruppo di giovani e spesso cerca modalità autoritarie di gestione. E’ vincolato al rispetto di regolamenti codificati e quindi necessità di impianti ed attrezzi specifici.

  10. Le conseguenze pedagogiche Quando, obiettivo primario sia l’acquisizione di abilità tecniche il cui riferimento è la prestazione sportiva (intesa come risultato): • l’azione pedagogica diviene funzionale alla realizzazione del percorso più breve al fine di ottenere dei risultati; • non si riesce ad adattare la pratica sportiva alle esigenze del soggetto ma avviene, probabilmente, il contrario.

  11. Se il tecnico è un educatore (l’obiettivo è l’apprendimento) Cerca di lavorare con il gruppo senza escludere alcun allievo, anzi cercando di dedicare maggiori attenzioni ai meno abili. Si propone di motivare gli allievi alla pratica motoria e sportiva, utilizzando la conoscenza delle regole, quale strumento per divertirsi maggiormente. Cerca di formare gruppi di lavoro eterogenei anche per favorire lo scambio nella comunicazione. Sollecita apprendimenti anche specifici non come traguardo ma come strumento.

  12. L’Educazione motoria e sportiva Si caratterizza per un intervento che consenta al soggetto di impadronirsi di abilità e gli permetta di adattarsi, quindi risolvere situazioni semplici in forma globale e poi altre sempre più complesse e specifiche. Dovrebbe condurre alla creazione di un articolato patrimonio motorio, funzionale alla successiva acquisizione di abilità sportive.

  13. Principi dell’attività motoria • polivalenza educazioneattraverso il movimento è riferito agli aspetti metodologici dell’insegnamento, agli esiti programmati e prevedibili : globali nei confronti di tutte le aree della persona, specifici in quelli dell’area motoria • multilateralità educazione del movimento è riferito agli aspetti didattici dell’insegnamento agli esiti programmati e prevedibili: si riferisce alla sollecitazione di tutte e di ciascuna delle componenti del movimento

  14. Definizioni di “Multilateralità” Multilateralità intensiva: adatta alle fasce di età che si affacciano all’agonismo, ove l’utilizzo della gamma più specifica dei mezzi e dei metodi di allenamento si struttura progressivamente e gradualmente verso il modello di prestazione della disciplina specifica per formare l’atleta di alto livello. (Beraldo) Multilateralità estensiva: adatta alle prime fasce di età in quanto rivolta all’acquisizione del più ampio patrimonio possibile di strutture motorie ed esaltazione delle capacità motorie.

  15. prestazione • Espressione dell’insieme dellecapacità individuali • unità tra esecuzione e risultato di un’azione motoria o di una serie di azioni motorie sportive che si esprime in un risultato misurabile (cambiamento/apprendimento)

  16. Impostazione per la programmazione di un allenamento giovanile bisogni del giovane esigenze dello sport • formazione preparazione a lungo termine • educazione formazione dei presupposti di una prestazione specifica di alto livello

  17. APPRENDIMENTO • capacità che un soggetto ha di variare il proprio comportamento attraverso l’ESPERIENZA • è dato da tutto ciò che l’individuo acquisisce come effetto dell’ESPERIENZA conseguente all’adattamento all’ambiente e alla sua trasformazione • è dato dalle OPPORTUNITA’ offerte dall’ambiente e favorisce la MATURAZIONE APPRENDIMENTO MOTORIO Può essere definito come un cambiamento relativamente permanente nella prestazionee nelle potenzialità dicomportamento perseguibile attraverso l’esperienza diretta o l’osservazione di altri (L.Bortoli, C.Robazza)

  18. Differenziazione dell’allenamento üAllenamento di formazione Dai 4/5 anni(probabile inizio dell’attività) all’età prepuberale. Sviluppo di una base multilaterale dove l’accento è posto sulle capacità coordinative, la rapidità e lo sviluppo della resistenza generale. üAllenamento di costruzione Dall’età prepuberale all’adolescenza. specializzazione in una disciplina sportiva con sviluppo sia di una condizione, sia di un repertorio tecnico tattico specifico üAllenamento di prestazione Dopo l’adolescenza. Ottimizzazione dell’allenamento per ottenere la massima forma sportiva. üAllenamento di alto livello

  19. errore • Ogni conoscenza comporta in sé il rischio dell’errore e dell’illusione • Tutte le percezioni sono nel contempo traduzioni e ricostruzioni cerebrali a partire da stimoli o segni captati e codificati attraverso i sensi • La conoscenza….comporta l’interpretazione che introduce il rischio dell’errore all’interno della soggettività di chi conosce, della sua visione del mondo, dei suoi principi di conoscenza • La proiezione dei nostri desideri o delle nostre paure, le perturbazioni mentali provocate dalle nostre emozioni moltiplicano i rischi di erroriE. Morin

  20. bibliografia IEI CONI Corpo , movimento, prestazione Roma 1984 A. Madella, A. Cei: Le tecniche della comunicazione didattica – Scuola dello Sport - Roma 1992 Madella, A. Cei, M. Londoni, N. Aquili: Metodologia dell’insegnamento sportivo– C.O.N.I – SdS – Roma 1994. L. Bortoli, C. Robazza: Apprendimento motorio concetti e applicazioni - Ed. L.Pozzi - Roma 1990. INDIRE : Progetto Mo.T.O. Moduli trasversali orientati MIUR - Firenze 2001. R.A. Schmidt, C. A. Wrisberg : Apprendimento motorio e prestazione - Società Stampa Sportiva - Roma 2000. A.Cei, S.Dini, Coaching alle nuove sfide, GueriniI e Associati, 2004. Manuale Gioco-Sport Divisione attività promozionali- Roma 2007

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