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COMUNITA’ ALLOGGIO MADRE-BAMBINO

CASA MADRE DELLA VITA. COMUNITA’ ALLOGGIO MADRE-BAMBINO. COM’È NATA. La Chiesa di Concordia-Pordenone ha voluto questa Casa come segno concreto per testimoniare il valore della vita.

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COMUNITA’ ALLOGGIO MADRE-BAMBINO

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Presentation Transcript


  1. CASA MADRE DELLA VITA COMUNITA’ ALLOGGIO MADRE-BAMBINO

  2. COM’È NATA La Chiesa di Concordia-Pordenone ha voluto questa Casa come segno concreto per testimoniare il valore della vita. «Questa casa sia un segno di speranza per le madri in difficoltà, affinché possano trovare qui quell’aiuto necessario perché abbiano il coraggio di scegliere di far vincere la vita» (Mons. Ovidio Poletto)

  3. Don Luigi Floriduz, sacerdote della diocesi di Concordia - Pordenone e la sorella Rosina donano il terreno con edificio pre-esistente; 17 maggio 2007: Viene presentata la domanda di autorizzazione per la demolizione dell’esistente e sgombero dell’area. 14 settembre 2007: iniziano i lavori di demolizione; la Regione FVG chiede la presentazione del progetto esecutivo entro giugno 2008; 19 settembre 2008: viene rilasciata la concessione edilizia da parte del Comune di Pordenone; 31 ottobre 2008: la regione Friuli Venezia Giulia emana il decreto per la concessione del contributo 27 dicembre 2008: viene posata la prima pietra, alla presenza del Vescovo S.E. Ovidio Poletto; 30 aprile 2010: Inaugurazione della Casa in occasione del quarto anniversario della Beatificazione di don Luigi Monza, fondatore dell’Istituto secolare delle piccole Apostole della Carità a cui viene chiesto di occuparsi della conduzione della Casa; 3 Novembre 2010: si avvia l’attività; 25 novembre 2010: viene accolta la prima gestante; Le tappe della sua vita….

  4. La Diocesi di Concordia Pordenone, ne detiene la legale rappresentanza. La conduzione è affidata, all’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità, fondato dal Beato Luigi Monza, sacerdote della Diocesi di Milano. «Siate presenti ovunque c’è un bene da compiere e affrontate ogni cosa con il coraggio degli Apostoli» (dagli scritti del Beato Luigi Monza) La gestione

  5. Édisposta su 4 piani e può ospitare 14 persone (mamme e bambini). E’ previsto il servizio di pronta emergenza. 7 ampie camere con bagno 1 camera per servizio emergenza con bagno 1 mini appartamento per le tre persone che gestiscono la casa 1 sala giochi per le attività dei bambini 1 sala “attività mamme” 1 sala pranzo 1 cucina 2 stanze per uso ufficio 1 sala per visite parenti 1 infermeria 1 lavanderia/stireria 1 salone multiuso 2 bagni giardino La Casa

  6. Gestanti e madri con figli in tenera età (entro i tre anni di vita) che si trovano in situazioni di disagio per mancanza di risorse materiali, reddito, casa, lavoro, carenza nelle relazioni sociali, difficoltà nei rapporti familiari e nell’accudimento dei figli. Accoglienze

  7. Accogliere e custodire la relazione significativa essenziale della persona, il rapporto madre-figlio/a, rivitalizzare e qualificare i rapporti familiari, in un ambiente sereno ed accogliente; Favorire, quando è possibile, il reinserimento delle persone ospitate nel proprio contesto familiare di origine; Favorire, per le donne, percorsi di autonomia sociale, lavorativa, di gestione di sé e dei propri figli; Contribuire alla maturazione umana e all’integrazione armonica dei vari aspetti della persona in difficoltà; Offrire supporto, in forma diurna, a donne in gravidanza o con figli minori, che necessitano di un ambito di confronto e/o condivisione con altre mamme, in un clima di serenità e di ascolto; Promuovere, a livello locale, una cultura a favore della vita, della solidarietà e dell’accoglienza, in sintonia con le istituzioni pubbliche e private Finalità e Obiettivi

  8. L’inserimento di un nucleo viene concordato con il Servizio territoriale inviante (Servizi Sociali, Caritas o altri Enti e/o Istituzioni) All’inserimento è anteposto un incontro con l’ospite; viene presentato e firmato il Regolamento con il quale l’ospite si impegna a condividere lo stile di vita della Comunità. La dimissione avviene, in accordo con il Servizio inviante, dopo aver valuto il raggiungimento degli obiettivi fissati nel progetto individualizzato Inserimenti e dimissioni

  9. COME OPERIAMO

  10. COME OPERIAMO

  11. COME OPERIAMO

  12. COME OPERIAMO

  13. Sono spinti dal desiderio di fare «bene» il «bene»; • Sono consapevoli della ricchezza che nasce dalle relazioni tra le persone; • Sono sostenuti da uno spirito di condivisione fraterna e di attenzione verso l’altro; • sono sensibili a intessere relazioni con le ospiti, nel rispetto, con pazienza e con amabilità. Collaborano: • nella manutenzione della Casa e nella cura dello spazio esterno; • nella gestione di attività di laboratorio con le mamme (cucito, ricamo, disegno, pittura) • nell’animazione dei bambini. I VOLONTARI

  14. Come è organizzata la giornata Le mamme vengono aiutate a prendersi cura del proprio bambino

  15. In base al Progetto Educativo personalizzato si alternano momenti di vita comunitaria e attivitá individualizzate. Come è organizzata la giornata

  16. ECONOMIA DOMESTICA Pulizia della propria camera, e a turno degli spazi comuni; lavaggio e stiro, riordino cucina e refettorio, spesa e preparazione pasti. …. per acquisire e migliorare le capacità di gestire una casa, nella prospettiva di una vita autonoma; ….per educare alla responsabilità e al piacere del bello e del pulito; … per imparare a gestire il budget settimanale fornito dalla Casa. Le attività

  17. CUCITO, RICAMO, DISEGNO, PITTURA in collaborazione con i volontari • … per fare emergere alcune capacità spesso non conosciute; • … per gustare la bellezza del creare qualcosa per sé e per il proprio bambino; • … per scoprire la ricchezza altrui e il piacere di fare e stare insieme.

  18. Riunione mamme settimanale con l’equipe operativa …per imparare a condividere esperienze, riflessioni e vissuti; …per verificare l’andamento della vita comunitaria; …per favorire lo stare insieme e la collaborazione. Colloqui individuali … per confrontarsi sul proprio progetto educativo; … per essere aiutate a superare le proprie fragilità; … per prendere coscienza delle tappe raggiunte. Partecipazione a corsi formativi di vario genere organizzati dal territorio (lingua italiana, acquisizione di un titolo di studio, corso di preparazione pre e post parto…) … per favorire l’integrazione e l’inserimento nel mondo del lavoro; … per promuovere l’accettazione e la consapevolezza dell´essere madre; … per imparare a leggere e comprendere i bisogni del neonato.

  19. Integrazione lavorativa • …. per dare alle mamme la possibilità di sperimentarsi in un ambiente lavorativo; • … per imparare a gestire i beni economici e garantirsi un futuro indipendente. Aspetti sociali e sanitari • ... per offrire supporto alle mamme nell’interazione con i Servizi sociali e Sanitari del territorio.

  20. I RAPPORTI CON L’ESTERNO …CON I SERVIZI SOCIALI COMUNALI …CON I CONSULTORI FAMILIARI …CON LA CARITAS DIOCESANA …CON IL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA …CON LE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO …CON L’UNIVERSITA’ PER PERIODI DI TIROCINIO …CON LE PARROCCHIE DELLA DIOCESI …CON LE RETI DI VICINATO

  21. COSA POSSO DONARE A CASA MADRE DELLA VITA? Ciò che serve a un bambino/a, sin dalla nascita; Un pó del mio tempo come volontario/a; La disponibilitá ad aprire la mia casa a una mamma con il suo bambino nella giornata della domenica; Il sostegno a microprogetti personalizzati a favore delle mamme e dei loro bambini; Occasioni alle mamme per sperimentarsi nell’aiuto domestico esterno (stirare, pulire…); Offerte per le necessità della casa.

  22. Le immagini più belle…quelle dei bimbi, non sono visibili…peccato! ma Emmanuel, quando esce per andare al nido, lascia il suo ciuccio a Gesù Bambino.

  23. Grazie!!!

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