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Corso di Istituzioni di Economia prof. L. Ditta

Corso di Istituzioni di Economia prof. L. Ditta. Gli investimenti e la scheda IS. Facoltà di Giurisprudenza Università di Perugia Presentazione tratta dai materiali del prof. Rodano. i è il tasso di interesse. La scelta dell’investimento.

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  1. Corso di Istituzioni di Economia prof. L. Ditta Gli investimenti e la scheda IS Facoltà di GiurisprudenzaUniversità di PerugiaPresentazione tratta dai materiali del prof. Rodano

  2. iè il tassodi interesse La scelta dell’investimento Rimuoviamo l’ipotesi di investimento esogeno I = I Da cosa dipende l’investimento? Un ragionamento a livello microeconomico: la decisione di acquistare mezzi di produzione addizionali da parte della singolaimpresa è motivata dall’obiettivo del profitto. Sia I0 il costo di un determinato investimento. L’impresa lo confronta col flusso attualizzato dei ricavi netti futuri attesi da quell’investimento (ossia col valore attuale del progetto VA0). I0  VA0 Quel progetto sarà realizzato (spendendo I0) se Ri (i = 1, 2, …, T ) sono i ricavinettifuturiattesi

  3. Il criterio del valore attuale netto Il Valore attuale netto è :VAN = VA0 - I0. PonendoI0 = - R0, si ha VAN = Criterio del VAN: il progetto sarà realizzato se VAN 0. Notare che : Il VAN è una funzione decrescente del tasso di interesse i e del costo del progetto I0 = - R0, mentre è una funzione crescente dei ricavi netti futuri attesi. Perciò, quando aumenta i, un progetto prima conveniente potrà divenire non più conveniente (viceversa quando idiminuisce).

  4. Tasso di rendimento interno Tasso di rendimento interno (TIR): è quel tasso di sconto che uguaglia il flusso dei ricavi netti futuri attesi al costo del progetto. Indichiamolo col simbolo r: esso è la soluzione dell’equazione: I0 = Il TIR è una generalizzazione del concetto di tasso di profitto. Ponendo T = 1 si ricava subito, infatti, Criterio del TIR: il progetto sarà realizzato se r i. r rappresenta il rendimento di un euro investito nel progetto. i rappresenta il rendimento di un euro impiegato nel mercato.

  5. Dal livello micro a quello macro Assumiamo che a disposizione dell’operatore aggregato “imprese” ci siano a disposizione N progetti, Ciascun progetto di investimento In(n = 1, 2,…s,…N) ha il suor. Possiamo ordinare gli Nprogetti in ordine decrescente di redditività, misurata dal r (I1 èil più redditizio, segue I2, ecc.) I1 I2 … Is … IN r1 r2 … .rs … rN Il numero di progetti realizzati dipende dal livello di i: se i> r1 allora nessun progetto è conveniente; se i rN tutti i progetti verranno realizzati; se i rs verranno realizzati i primi s progetti e il livello aggregato dell’investimento sarà:

  6. 0 La funzione dell’investimento Se i aumenta, la sommatoria perde addendi e I si riduce; se idiminuisce, la sommatoria guadagna addendi e I cresce. Assumiamo una specificazione lineare, abbiamo perciò: I = I0-bi Il parametro I0 rappresenta lo stato delle aspettative, i I (i) Adesso possiamo fornire una risposta all domanda rimasta in sospeso: sono le aspettative che spiegano le fluttuazioni osservate di I. I0 I Si poteva arrivare allo stesso risultato usando il criterio del VAN invece del criterio del TIR.

  7. Y AD = AD C I = + C C0 cY = + I I0 = * Y m Ā = 1 m = 1 - c I0-bi Ā C0 = + Il modello reddito-spesa Condizione di equilibrio Definizione di spesa aggregata Funzione del consumo Investimento -bi Soluzione del modello: Poniamo: Moltiplicatore Y = m(Ā-bi) Spesa autonoma

  8. Nel modello reddito-spesa avevamo I = Ī. Inseriamo al suo posto la funzione I = I(i). Otteniamo la soluzione e questa volta rappresenta la componente esogena (indipendente da i) della spesa autonoma: La scheda IS Y = m(Ā-bi) Il moltiplicatore m, invece, non è cambiato. Non abbiamo più un solo equilibrio Y*. Abbiamo un “luogo” di punti di equilibrio, uno per ogni livello di i. Questo “luogo” di punti di equilibrio si chiama scheda IS.

  9. L’intercetta sull’asse della Yè ovviamente . bm m m 0 Le caratteristiche della scheda IS La IS identifica tutte le combinazioni di Y e i per cui Y = AD (per cui c’è equilibrio nel mercato dei beni). < 0 La IS è una curva (retta) decrescente: = bm - dY di Motivo economico: l’aumento di i riduce I (perché ) e la ri- duzione di I provoca una riduzione di Y di un ammontare dato da m. i Perciò ΔA> 0sposta la IS a destra; lo scostamento è misurato dal moltiplicatore Δb> 0la fa ruotare verso il basso (qual è il motivo economico?); Dm> 0la fa ruotare verso l’alto (qual è il motivo economico?). Y

  10. i 0 Y “Fuori” della scheda IS I punti sulla IS identificano combinazioni (di Y e di i) diequilibrio (nel mercato dei beni). Sulla IS si ha Y = AD. Cosa succede fuori della IS? Evidentemente non c’è equilibrio. A destra della IS si ha Y > AD. Infatti si ha Y>m(Ā-bi) = AD. Per il principio della domanda effettiva se il sistema si trova a destra della IS, il prodotto tende a diminuire. Asinistra della IS si ha Y < AD. Y > AD Per il principio della domanda effettiva, se il sistema si trova a sinistra della IS, il prodotto tende ad aumentare. Y < AD

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