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Nuove regole per un nuovo Circolo Pd

Nuove regole per un nuovo Circolo Pd. Crisi dei partiti.

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Nuove regole per un nuovo Circolo Pd

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Presentation Transcript


  1. Nuove regole per un nuovo Circolo Pd Antonino Leone Pd Verona

  2. Crisi dei partiti Il sistema dei partiti e, quindi,della rappresentanza politica è in crisi. I risultati delle recenti elezioni amministrative hanno comprovato il distacco della società civile dai partiti, causato anche dal disagio sociale avvertito nel paese. Questa condizione impone una riflessione approfondita per individuare un percorso che permetta di recuperare il rapporto di fiducia con i cittadini. L’impegno deve considerare i problemi reali delle persone che vanno compresi, condivisi ed affrontati attraverso la costruzione di una prospettiva strategica nuova. Occorre valutare il modello organizzativo del partito per realizzare i contenuti dell’art. 49 che assegna ai cittadini il “diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Antonino Leone Pd Verona

  3. Modelli organizzativi dei partiti Il modello organizzativo dei partiti viene affrontato in un articolo, pubblicato su Il Sole 24 Ore del 3 giugno 2012, da Sergio Fabbrini. L’autore sottolinea che i due modelli di partito realizzati negli ultimi vent’anni non hanno funzionato: - Partito come organizzazione sociale; Partito come organizzazione personale. Secondo Fabbrini il primo modello ha dato vita a organizzazioni a difesa di interessi specifici (sindacali, nel caso del Pd, e territoriali, nel caso della Lega Nord) a causa di una società frammentata e corporativa degli interessi ed il secondo modello per nulla innovativo, ideato per primo da Berlusconi ed utilizzato poi da altri partiti, ha trasformato i partiti in portavoce di una accozzaglia di lobbies, di ordini professionali e di associazioni varie. Antonino Leone Pd Verona

  4. La distinzione di Sergio Fabbrini, utile per capire alcuni aspetti della crisi dei partiti, non tratta la partecipazione politica ed accomuna nel medesimo modello il Pd e la Lega, ignorando che la Lega può essere associata al modello di partito come organizzazione personale. La difesa dei più deboli da parte del Pd non può essere associata ad una forma di partito che esprime interessi specifici in quanto la tutela delle persone che presentano problemi di sopravvivenza rientra tra i fini generali dello Stato. I modelli dei partiti possono essere valutati rapportandoli alla partecipazione democratica. Per capire ulteriormente i partiti e la presenza che esprimono nel territorio si richiamano due modelli organizzativi fra di loro contrapposti rispetto alla partecipazione dei cittadini, dai quali si possono desumere degli utili elementi: Organizzazione ragno; Organizzazione stella marina. Partiti e Partecipazione democratica Antonino Leone Pd Verona

  5. L’organizzazioneragno possiede una testa centrale che impartisce ordini con la pretesa che vengano eseguiti dalle parti periferiche del corpo. In tale modello prevale la gerarchia e la leadership autoritaria ed è assente il coinvolgimento e la partecipazione delle persone al processo decisionale. Le persone non coinvolte, destinatarie delle decisioni, reagiscono in modo negativo e quelle presenti esprimono una scarsa passione, appartenenza ed impegno. Questo modello non considera la partecipazione democratica. La forma partito è caratterizzata da una struttura piramidale. Organizzazione ragno Antonino Leone Pd Verona

  6. L’organizzazione stella marina è caratterizzata dall’assenza di una testa centrale, rappresentata da unità operative indipendenti e flessibili, e dalla leadership che viene esercitata da tutti i membri della comunità. Tale modello non è facile da attuare in modo completo nelle organizzazioni complesse e nei partiti che hanno bisogno di identificarsi in una leadership autorevole, capace ed in grado di esprimere una visione condivisa. Al contrario le caratteristiche della stella marina possono essere adottate per valorizzare le persone e la partecipazione di massa alla vita democratica. Il modello organizzativo è quello della piramide rovesciata. Organizzazione stella marina Antonino Leone Pd Verona

  7. Il ragno è un animale formato da una testa, dagli occhi e dalle zampe che fuoriescono da un corpo centrale. Il ragno se perde la testa muore. Il ragno rappresenta una struttura centralizzata e gerarchica. La testa del ragno invia comandi alle zone periferiche del corpo che non partecipano al processo decisionale. Il ragno raffigura il partito di Berlusconi: leadership autoritaria, assenza di democrazia ed unità di comando in contrasto con l’art. 49 della Costituzione. Il Pdl, partito personale, è andato in frantumi non a caso da quando Berlusconi non detiene più il potere. Il Pdl sembra più ad una impresa tayloristica anziché ad un partito democratico. Proprietà del ragno e della stella marina La stella marina non ha una testa ed un cervello e il suo corpo centrale non ha funzioni di governo. I pescatori per eliminarle una volta pescate le tagliavano a metà e le ributtavano in mare invano perché le stelle marine si autoreplicano da una parte del corpo e diventano il doppio. Le decisioni della stella marina provengono dai membri del corpo che cooperano. Il Pd ha le caratteristiche della stella marina: democrazia diffusa e struttura decentralizzata. IL Pd deve replicare la stella marina attraverso la conservazione delle cose buone fatte, il miglioramento continuo e la valorizzazione delle comunità e strutture locali. Antonino Leone Pd Verona

  8. In una intervista recente, pubblicata su l’Unità il 28 maggio, Pierluigi Bersani parla di un Pd aperto alla società civile, ai movimenti ed alle associazioni. La dichiarazione di Bersani che condivido pienamente esprime la strategia del Pd da perseguire a livello centrale e periferico. Pierluigi Bersani e Salvatore Corona In un articolo, pubblicato su l’Unità il 17 giugno, Salvatore Corona scrive “Dobbiamo sentire su di noi la responsabilità di riaffermare il ruolo e la funzione dei partiti. Questo obiettivo lo possiamo raggiungere solo se saremo capaci di mettere al centro il tema della partecipazione consapevole degli iscritti e degli elettori alla formazione delle decisioni. In questo senso acquista un valore decisivo la funzione dei circoli, che devono essere l'elemento centrale della vita del partito”. Antonino Leone Pd Verona

  9. Il circolo Pd è: l’unità territoriale di base che svolge attività politica; una struttura decentrata con pochi livelli gerarchici; un organismo territoriale che a sua volta si decentra rispetto agli elettori ed agli iscritti al fine di ascoltare le opinioni e le riflessioni, di capire il disagio sociale e trovare insieme le soluzioni possibili. La scarsa mobilitazione e partecipazione alla vita del circolo è la conseguenza della bassa fiducia che i cittadini ripongono nei partiti e del tipo di organizzazione che il circolo si è dato. I circoli sono titolari di un ruolo strategico rilevante: rappresentano il primo anello della catena di partecipazione alla vita politica nella quale si organizza la partecipazione responsabile e consapevole degli iscritti e degli elettori; svolgono le funzioni contenute nell’art. 49 della Costituzione; sono contro la trasformazione dei partiti in strutture gerarchiche autoritarie ed in comitati elettorali che gravitano intorno ai notabili di turno (rischio attuale). Circoli Pd e territorio Antonino Leone Pd Verona

  10. Occorre ripensare i circoli Pd, stabilire: nuove regole e nuovi strumenti per avviare un grande cambiamento che coinvolga i cittadini; valutazione dei problemi sociali dell’area di competenza; predisposizione di proposte efficaci per la loro soluzione. Per avviare il processo di cambiamento dal basso e dal territorio occorre ridisegnare i fattori essenziali del modello di organizzazione del Circolo: adattamento continuo all’incessante cambiamento del pianeta e della società; leadership cooperativa; organizzazione snella e veloce; strategia con obiettivi chiari e tempi certi; metodo di lavoro che si fonda sulle comunità; l’uso delle energie e delle risorse in direzione del cambiamento e non della difesa dello status quo. Il modello stella marina può essere realizzato nei circoli Pd attraverso la costituzione di comunità di passione o di entusiasmo focalizzate su un argomento specifico scelto dai membri. Prospettive dei Circoli Antonino Leone Pd Verona

  11. Unità Trasparenza Lavorare con gli altri e per gli altri Circoli Partito Democratico Comunità Sistema aperto I fattori del cambiamento Lavorare con gli altri e per gli altri si consegue attraverso i seguenti obiettivi: Unità nel realizzare la strategia, Trasparenza dei comportamenti, Visione comunitaria, Sistema aperto alle collaborazioni degli iscritti e degli elettori. Antonino Leone Pd Verona

  12. Unità La prima condizione da realizzare è l’unità all’interno del circolo per utilizzare al meglio tutte le risorse e le capacità disponibili della struttura. A tal fine occorre cambiare le regole del Congresso Provinciale e Comunale che prevedono una partecipazione diretta dei circoli con proprie liste che si ispirano a determinate componenti. Bersani ha voluto coinvolgere direttamente i circoli alla vita del Partito. La finalità della proposta è nobile ma crea dei problemi in quanto la competizione non dilazionabile nel momento congressuale si trasforma dopo in divisione stabile tra i quadri. Pertanto, è necessario cambiare le regole: prevedere la presentazione di liste provinciali o comunali nei rispettivi Congressi territoriali. Tale regola attenua le disgregazioni che accompagnano la vita del circolo ed assegna agli iscritti piena libertà di scelta. Viene spontanea la domanda: Unità su che cosa e per quali finalità? Ritengo che l’unità possa e debba realizzarsi sui valori (solidarietà, uguaglianza, democrazia, visione) e obiettivi condivisi che stanno alla base del processo fondativo del Pd. Le finalità da perseguire sono rappresentate dalla visione di una società giusta ed equa. Antonino Leone Pd Verona

  13. Trasparenza Si ritiene necessario ispirare i comportamenti ed i rapporti alla cultura della trasparenza, della sincerità e della franchezza. Le bugie e l’opacità non consolidano l’appartenenza al Pd e creano una falsa rappresentazione della realtà che inficia il processo decisionale ed allontana le persone nel momento in cui scoprono di essere stati oggetto di bugie strumentali. La sincerità è un fattore non sostituibile per realizzare proficui rapporti di stima e di fiducia ed una visione comunitaria che stanno alla base dell’unità del circolo nel perseguire gli obiettivi programmati. Si ricorda che la politica della falsità causa corruzione, inefficienza, speculazioni, aumento dei costi reali per le attività economiche e cattiva politica. Le organizzazioni che barano fanno la fine di Enron, di Parmalat e di Lehman Brothers e causano disastri per le persone e per l’economia. Antonino Leone Pd Verona

  14. La comunità del circolo, che valorizzi le persone ed affronti i problemi reali, viene realizzata tramite l’unità del circolo e la condivisione dei valori. Per articolare il Circolo in comunità di passione occorre pazienza, impegno, conoscenza delle persone e dei temi di loro gradimento. Pertanto, si rende necessario effettuare nel territorio di competenza inchieste, interviste, questionari e relazioni personalizzate a campione nei borghi, analizzare e valutare i risultati di tali interventi ed invitare le persone più disponibili a collaborare nelle comunità. Si potrebbe adottare la banca del tempo per conoscere la disponibilità delle persone a lavorare nelle comunità. Inoltre, i problemi esposti dalle famiglie potrebbero trovare soluzione nel circolo (sostegno scolastico, consumi, virus nel PC, biblioteca virtuale, tempo libero ed altro). In sintesi occorre co-creare valore per le comunità locali. Le comunità si caratterizzano per i seguenti elementi: sono costituite secondo le proposte delle persone; le persone scelgono spontaneamente la comunità alla quale aderire; il portavoce della comunità è eletto dai membri; gli obiettivi sono stabiliti dalla comunità; la comunità è dotata di autonomia nel perseguire gli obiettivi prestabiliti; la solidarietà è il valore che contraddistingue le comunità; gli organi del circolo mantengono con le comunità rapporti di collaborazione. Comunità Antonino Leone Pd Verona

  15. L’obiettivo è quello di realizzare un sistema aperto agli elettori ed agli scritti al partito ed una struttura da top-down a bottom-up che favorisce le decisioni prese alla periferia (comunità) del sistema (circolo) per affrontare i problemi più complessi alla presenza di pochi elementi di controllo dall’alto. Occorre realizzare progetti di bottom-up utilizzando: le conoscenze e le competenze delle persone; le relazioni; la creatività (vedi video del Circolo di Pontecagnano); la capacità di pensare oltre l’equilibrio raggiunto perché ogni cosa ed ogni processo sono migliorabili; le nuove tecnologie, le quali vanno utilizzate per creare una partecipazione virtuale ed orizzontale dal basso e non per comunicazioni unidirezionali dall’alto (es. groups.google, blog del circolo). Le comunità di passione possono contribuire nella fase di proposta e di realizzazione dei progetti. Sistema aperto Antonino Leone Pd Verona

  16. Occorre eliminare i limiti che si frappongono ad una gestione libera, democratica ed efficace del circolo (vedi intervento di Maria Rosaria Calvio). Di seguito i principali limiti: La ricerca costante di consensi all’interno del Partito sottovaluta l’importanza di recuperare consensi all’esterno nella società civile e genera conflitti e divisioni non facilmente componibili; L’obiettivo di lavorare per la propria sopravvivenza ed ascesa politica pone in secondo piano il processo di formazione ed attuazione della strategia del circolo, l’adattamento continuo ai cambiamenti che avvengono nella società e la possibilità di lavorare con gli altri e per gli altri; Il controllo e l’interferenza delle correnti nella vita del circolo è un ulteriore motivo di divisione che blocca la crescita e l’adesione libera e responsabile delle persone al Pd. Le sole attività del tesseramento e della propaganda centralizzata, anche se realizzate bene, non sono sufficienti a costruire un modello di circolo aperto alla società e partecipato; Gli incarichi tradizionali dell’esecutivo che non creano valore e rispondono ad esigenze di equilibrio interno vanno eliminati e sostituiti con responsabilità nuove che rispondono alle necessità della società civile. Rischi dei Circoli Antonino Leone Pd Verona

  17. Pierluigi Bersani: “Il partito deve essere un’infrastruttura della democrazia in ogni luogo. Dobbiamo essere aperti, inclusivi e amichevoli. Sapere tirar dentro e dare la mano. La politica deve sentirsi assolutamente comunità, quel bisogno implicito che esiste sotto la pelle del paese e nella vita reale dei territori. Noi dobbiamo essere amichevoli con tutti coloro che producono coesione”. Maria Rosaria Calvio, sindaco di Orta Nova: “Voglio che il Partito, il nostro Partito, esprima una politica in cui le persone non siano numeri. Ma una politica che abbia un tratto fortemente umanistico che sia capace di disegnare un futuro con una visione. Convinta che la politica non è solo comunicazione ma pensiero e struttura di pensiero …. ascoltando le realtà locali. Basta con la guerra tra bande che infiacchiscono la buona azione locale. La gente non capisce la guerra per bande e si danneggiano gli amministratori locali che spesso non ne fanno parte”. Alessandro De Nicola, segretario circolo di Camerata Picena: “Il Partito Democratico è un partito vero senza padroni e non ne vogliamo avere mai”. Dall’Assemblea dei coordinatori dei circoli Antonino Leone Pd Verona

  18. La speranza è quella di creare con il nostro impegno tante stelle marine nei circoli al servizio dei cittadini e delle comunità locali, rafforzando il rapporto tra il Partito Democratico ed il paese reale. Antonino Leone Pd Verona

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