1 / 36

Lo scheletro

Lo scheletro. Prima di iniziare Come sono organizzate le strutture nei Vertebrati?. Cellula. Sistema. Organo. Organismo. Tessuto. Apparato. Proviamo a mettere ordine??. Un’altra domanda: Quando un osso è inserito nel corpo è vivo?. Perché?. E ancora:

krysta
Download Presentation

Lo scheletro

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Lo scheletro

  2. Prima di iniziare Come sono organizzate le strutture nei Vertebrati? Cellula Sistema Organo Organismo Tessuto Apparato Proviamo a mettere ordine??

  3. Un’altra domanda: Quando un osso è inserito nel corpo è vivo? Perché?

  4. E ancora: durante la crescita di un individuo, crescono anche le sue ossa?

  5. Le ossa dei Vertebrati hanno tutte la stessa forma?

  6. ENDOSCHELETRO • Esistono 3 tipi di sistemi scheletrici nel mondo animale: • Idroscheletro • Esoscheletro • Endoscheletro ESOSCHELETRO IDROSCHELETRO APPARATO LOCOMOTORE Costituito da SCHELETRO e MUSCOLATURA SCHELETRICA. L’apparato scheletrico non ha capacità di muoversi autonomamente ma fornisce il supporto meccanico su cui i muscoli possono agire per generare movimenti direzionali.

  7. IDROSCHELETRO IDROSCHELETRO Tipo di scheletro più semplice presente in molti invertebrati privi di esoscheletro (es. anellidi, celenterati). E’ costituito da un volume incomprimibile di un liquido racchiuso in una cavità corporea circondata da tessuto muscolare. Conferisce turgore al corpo (analogia con vacuolo in cellule vegetali).

  8. ESOSCHELETRO Struttura rigida situata sulla superficie del corpo e collegata a muscoli localizzati internamente all’animale. Negli artropodi, esso risulta formato da un insieme di placche sclerotizzate articolate fra loro che coprono l’intera superficie corporea, comprese le appendici. Rigidità e limitazione all’accrescimento: la muta.

  9. Le sue funzioni sono molteplici: • sostegno e forma • protezione di organi (es. scatola cranica e gabbia toracica) • movimento • emopoietica (midollo osseo) • riserva di sali minerali (Ca, P) ENDOSCHELETRO • Costituisce una impalcatura interna al corpo dell’animale • - Consente un libero accrescimento corporeo

  10. OSSA LUNGHE (es. femore, omero) • - La lunghezza supera la larghezza e lo spessore • Presentano un corpo allungato (diafisi) e due estremità ingrossate (epifisi) • Diafisi: tessuto osseo compatto • canale midollare (midollo osseo) • - Epifisi: tessuto osseo spugnoso LE OSSA Lo scheletro umano è formato da più di 200 ossa unite tra loro tramite le articolazioni (v. approfondimento). Le ossa si differenziano per forma e struttura in 3 tipologie: ossa lunghe, piatte e corte. Prerequisito: tessuto osseo (sostanza fondamentale, tipi di cellule, tipologie di t. osseo, processo di ossificazione).

  11. OSSA CORTE (es. vertebre, calcagno) • - Lunghezza, larghezza e spessore sono equivalenti. • Costituite da un nucleo di tessuto osseo spugnoso rivestito da tessuto osseo compatto. LE OSSA • OSSA PIATTE (es. sterno, cranio, bacino) • - Lunghezza e larghezza maggiori dello spessore. • Costituite da uno strato di tessuto osseo spugnoso rivestito da tessuto osseo compatto.

  12. IL MIDOLLO OSSEO Il midollo osseo è il principale organo in cui ha sede la produzione delle cellule del sangue. E’ ospitato entro il canale diafisario delle ossa lunghe ed entro le cellette del tessuto osseo spugnoso. Alla nascita e nei primi anni di vita è quasi totalmente emopoietico (midollo rosso) e si mantiene tale nel tessuto osseo spugnoso (alcune regioni delle ossa piatte, nelle ossa brevi e nelle epifisi delle ossa lunghe). Con l'età aumenta la componente connettivale adiposa (midollo giallo), che prevale nella diafisi delle ossa lunghe.

  13. Un po' di ripasso.... Scapola Omero Bacino Radio e ulna Femore Tibia e perone

  14. Più in dettaglio

  15. Neurocranio Splancnocranio Colonna Coste Sterno Cinti Arti ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO SCHELETRO CRANIALE POST-CRANIALE ASSILE APPENDICOLARE

  16. OSSO OCCIPITALE • Base del neurocranio • Foro occipitale attraverso cui passa il midollo spinale • Condili occipitali per attacco all’atlante  movimento cranio. ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO NEUROCRANIO e SPLANCNOCRANIO • NEUROCRANIO • Costituito da ossa piatte connesse tra loro tramite suture a formare la scatola cranica, a protezione dell’encefalo. • Ossa che lo formano: o. occipitale, o. sfenoide, o.temporale, o. etmoide, o. frontale, o. parietale. • SPLANCNOCRANIO • Parte del cranio a protezione della porzione iniziale delle vie respiratorie e digerenti • Principali ossa che lo formano: mascella, mandibola, zigomo.

  17. Le ossa del cranio viste lateralmente

  18. Neurocranio Splancnocranio Colonna Coste Sterno Cinti Arti ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO SCHELETRO CRANIALE POST-CRANIALE ASSILE APPENDICOLARE

  19. ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO COLONNA VERTEBRALE • E’ costituita dalla sovrapposizione di 33-34 vertebre, di cui: • 7 cervicali • 12 toraciche • 5 lombari • 5 sacrali(fuse insieme) • 4-5 coccigee (fuse insieme) • Funzione: protezione del midollo spinale e sostegno del tronco

  20. ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO VERTEBRE Composte da un corpo vertebrale approssimativamente cilindrico e da un arco dorsale (masse apofisarie e processo spinoso) che delimitano un foro vertebrale. L’intera colonna vertebrale è attraversata dal canale midollare che si forma per il sovrapporsi di tutti i fori vertebrali. Presenza di dischi cartilaginei ad articolare le vertebre tra loro e ad ammortizzare le forze di carico.

  21. C-7 Atlante Le prime due vertebre cervicali (atlante ed epistrofeo) si distinguono dalle altre per la loro forma particolare. consente il movimento di rotazione del cranio. Epistrofeo ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO VERTEBRE • Vertebre cervicali (7) • aumento della dimensione del corpo in direzione cranio-caudale • processo spinoso orizzontale e bifido • particolare forma: atlante (C-1), epistrofeo (C-2), vertebra prominente (C-7)

  22. Vertebra cervicale Vertebra dorsale Vertebra lombare Vertebra cervicale Vertebra toracica Vertebra lombare ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO VERTEBRE • Vertebre toraciche (12) • hanno il corpo più grande delle cervicali • il processo spinoso è lungo e inclinato verso il basso • Vertebre lombari (5) • inversione del rapporto corpo/foro vertebrale • processo spinoso più robusto • Osso sacro (5 vertebre fuse insieme) • si articola con le due ossa dell’anca formando il bacino • Coccige (4-5segmenti ossei fusi insieme) • - solo il primo mantiene le caratteristiche di una vertebra

  23. ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO COSTE E STERNO (GABBIA TORACICA) La gabbia toracica è formata dall’unione delle coste, dorsalmente, con la colonna vertebrale e, ventralmente, con lo sterno. E’ costituita da 12 paia di coste, di cui 10 collegate allo sterno e 2 fluttuanti. Funzione: protegge cuore, polmoni, fegato, milza e partecipa alla respirazione.

  24. Neurocranio Splancnocranio Colonna Coste Sterno Cinti Arti ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO SCHELETRO CRANIALE POST-CRANIALE ASSILE APPENDICOLARE

  25. ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO CINTI • Elementi scheletrici attraverso cui gli arti sono connessi alla colonna vertebrale: • Cinto scapolare per gli arti superiori (scapola e clavicola): collegato alla colonna vertebrale da robusti fasci muscolari. • - Cinto pelvico per gli arti inferiori (bacino): articolato saldamente con le vertebre sacro-coccigee a formare un anello rigido nel quale si articolano gli arti.

  26. CHIRIDIO STILOPODIO ZEUGOPODIO AUTOPODIO Arti Superiori: Arti Inferiori: Omero Femore Radio e Ulna Tibia e Fibula Ossa carpali Ossa tarsali Eventuali cenni sull’evoluzione degli arti nei vertebrati terresti ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO ARTI

  27. Le ossa degli arti

  28. ESEMPIO DI DIARTROSI: IL GINOCCHIO Capsula articolare: manicotto di connettivo fibroso che si inserisce tra le ossa in connessione, tenendole unite. Membrana sinoviale: rivestimento della capsula articolare, con funzione trofica e lubrificante (filtra liquido sinoviale dal sangue) per le cartilagini. Legamenti: cordoni fibrosi che uniscono un capo osseo con l'altro. Menischi: cuscinetti cartilaginei a protezione dell’articolazione. EVENTUALI APPROFONDIMENTI ARTICOLAZIONI Dispositivi di giunzione che mettono in relazione due o più ossa, consentendo movimenti più o meno ampi. Articolazioni mobili (es. spalla, ginocchio, gomito, polso). Articolazioni semimobili (es. vertebre). Suture (es. cranio). Eventuali cenni sulle patologie traumatiche a carico del ginocchio

  29. EVENTUALI APPROFONDIMENTI PARAMORFISMI e DISMORFISMI Paramorfismi: modificazioni della normale morfologia scheletrica senza alterazioni patologiche strutturali ossee e muscolo-legamentose. Spesso sono il risultato di atteggiamenti di postura viziosi che possono essere corretti mediante specifici esercizi di rieducazione posturale (reversibili). Dismorfismi: modificazioni della normale morfologia scheletrica causate da alterazioni congenite o acquisite delle strutture ossee e muscolo-legamentose. Non sono correggibili né spontaneamente né attivamente senza un adeguato trattamento ortopedico. Es. curvature patologiche della colonna vertebrale come cifosi, lordosi e scoliosi.

  30. Ma a cosa serve lo scheletro????

  31. SOSTEGNO PROTEZIONE MOVIMENTO

  32. E poi….. Lo scheletro rappresenta una riserva di calcio, indispensabile per diverse funzioni svolte dal corpo. All’interno del midollo osseo (che è presente all’interno ossa lunghe) vengono prodotte cellule particolari (globuli rossi, bianchi e piastrine), che vengono successivamente riversate nel sangue.

  33. E da cosa è fatto un osso? Per rispondere a questa domanda faremo un piccolo esperimento da preparare a casa…..

  34. Esperimento da preparare a casa • Classe Nome: Cognome: • Gruppo assegnato: • Materiali occorrenti: • un osso di pollo ; • un contenitore con coperchio (un barattolo di vetro va benissimo); • aceto bianco. • Procedimento: • togliere tutta la carne intorno all’osso e sgrassarlo tenendolo immerso per un po’ sotto l’acqua calda corrente; • immergere l’osso nel contenitore e ricoprirlo di aceto; • chiudere il coperchio • lasciare a riposo in un luogo tranquillo

  35. Nota bene!!!!! • Gruppo 1 – inizia il procedimento 8 giorni prima dell’osservazione a scuola • Gruppo 2 – inizia il procedimento 6 giorni prima dell’osservazione a scuola • Gruppo 3 – inizia il procedimento 4 giorni prima dell’osservazione a scuola • Gruppo 4 – inizia il procedimento 2 giorni prima dell’osservazione a scuola • Gruppo 5 – esegue solo il punto 1. del procedimento. Ricorda: Il giorno in cui l’osso dovrà essere portato a scuola per le osservazioni, l’osso deve essere tolto dall’aceto, asciugato con dei tovaglioli di carta, avvolto in un pezzo di carta stagnola o pellicola trasparente, inserito in una bustina di plastica, e portato a scuola.

More Related