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Classe 3° B Scuola Primaria “ V. da Feltre ” ISTITUTO COMPRENSIVO PEGOGNAGA

Classe 3° B Scuola Primaria “ V. da Feltre ” ISTITUTO COMPRENSIVO PEGOGNAGA. “La scienza è un modo di considerare le cose della realtà fisica, un modo di porre domande e di determinare le risposte, riflettendo, sperimentando e studiando le esperienze e gli esperimenti degli altri.

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Classe 3° B Scuola Primaria “ V. da Feltre ” ISTITUTO COMPRENSIVO PEGOGNAGA

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Presentation Transcript


  1. Classe 3° B Scuola Primaria “ V. da Feltre”ISTITUTO COMPRENSIVO PEGOGNAGA “La scienza è un modo di considerare le cose della realtà fisica, un modo di porre domande e di determinare le risposte, riflettendo, sperimentando e studiando le esperienze e gli esperimenti degli altri. Uno scienziato è una persona che cerca di comprendere e di trovare le risposte a molte nostre domande sul mondo fisico. Anche noi possiamo essere degli scienziati!! “

  2. LE NOSTRE IDEE E’ INVISIBILE SI VEDE QUANDO C’E’ IL VENTO E’ UN GAS CI FA RESPIRARE VA PIANO E FORTE E’ DAPPERTUTTO E’ CALDA O FREDDA CI DA’ L’OSSIGENO E’ SPORCA QUANDO E’ INQUINATA

  3. L’ARIA OCCUPA TUTTO LO SPAZIO CHE HA A DISPOSIZIONE. L’ARIA SI PUO’ COMPRIMERE. Gonfiamo il palloncino… quando il palloncino è chiuso l’aria preme contro le sue pareti; quando il palloncino viene aperto l’aria esce e occupa tutto lo spazio. Riempiamo la siringa d’aria; chiudiamo l’apertura con un dito e spingiamo con forza lo stantuffo. Lo stantuffo scende ma poi si blocca. Spiegazione: l’aria si può comprimere:infatti lo stantuffo costringe l’aria ad occupare uno spazio più ridotto. Quando però smettiamo di spingere lo stantuffo torna alla situazioni iniziale perché l’aria compressa tende a dilatarsi.

  4. L’ARIA E’ OVUNQUE ESPERIMENTO: La bottiglia nell’acqua. Materiale occorrente: una bottiglia e una vaschetta piena d’acqua. Descrizione: abbiamo preso la bottiglia e l’abbiamo immersa nella vaschetta tenendola inclinata. Osservazione: dalla bottiglia escono delle bolle. Spiegazione: le bolle sono di aria che esce dalla bottiglia perché entra l’acqua che è più pesante.

  5. L’ARIA OCCUPA UNO SPAZIO SI PUO’ RIEMPIRE UNA BOTTIGLIA VUOTA? Materiale: bottiglia, imbuto,argilla,acqua. Procedimento: mettiamo l’imbuto nella bottiglia e appiccichiamo l’argilla intorno al collo dell’imbuto in modo che non rimanga alcuno spazio libero. Versiamo l’acqua nell’imbuto: l’acqua rimane nell’imbuto entra in parte ma solo a lenti spruzzi. Spiegazione: l’aria che è dentro la bottiglia non può uscire ed impedisce all’acqua di entrare. Quando non c’è più l’argilla e l’aria può uscire l’acqua riempie velocemente la bottiglia. Questo dimostra che l’aria occupa uno spazio.

  6. LA PRESSIONE DELL’ARIA PIU’ FORTE DELL’ACQUA Materiale: bicchiere,una cartolina, acqua. Procedimento: riempiamo il bicchiere di acqua e lo copriamo con la cartolina; tenendola con il palmo della mano capovolgiamo il bicchiere. La cartolina rimane attaccata al bicchiere e l’acqua non cade. Spiegazione: la pressione dell’aria dal basso sulla cartolina è maggiore del peso dell’acqua dentro al bicchiere.

  7. L’ARIA E’ DOVUNQUE: OCCUPA QUALSIASI SPAZIO LIBERO. Materiale: foglio di carta, vaso di vetro,vaschetta piena d’acqua. Procedimento: mettiamo il foglio di carta appallottolato nel vaso di vetro e lo immergiamo capovolto nella vaschetta piena d’acqua fino a toccare il fondo. Quando lo tiriamo fuori il foglio di carta è rimasto asciutto Spiegazione: L’aria contenuta nel barattolo impedisce all’acqua di entrare e di raggiungere la carta. NELL’ACQUA SENZA BAGNARSI

  8. LA PRESSIONE DELL’ARIA ALCUNE SORPRESE SULLA PRESSIONE DELL’ARIA ! Materiale : due libri, un foglio di carta, due palloncini. Procedimento 1 : mettiamo il foglio di carta sui due libri distanti fra loro una decina di centimetri e soffiamo sotto il foglio. Il foglio affonda tra i due libri! Procedimento 2 : gonfiamo i due palloncini e teniamoli sospesi a poca distanza fra loro e soffiamo in mezzo. I palloncini si avvicinano. Spiegazione: mettendo l’aria in movimento si fa diminuire la sua pressione. Più rapidamente l’aria si muove minore è la pressione che esercita. Gli aeroplani possono sollevarsi da terra per questa ragione!

  9. L’ARIA E’ UN MISCUGLIO DI GAS CONSUMAREARIA Materiale: un piatto, una candela,un vaso di vetro, acqua colorata,pongo. Procedimento: fissiamo la candela al piatto con un po’ di pongo e versiamo l’acqua colorata. Accendiamo la candela e copriamola con il vaso di vetro. Dopo qualche istante la fiamma si spegne e l’acqua nel piatto risale dentro il barattolo. Spiegazione: la candela bruciando consuma una parte dell’aria, l’ossigeno, e l’acqua entra nel barattolo perchè occupa lo spazio lasciato libero.

  10. L’ARIA SCALDANDOSI SI DILATA Materiale: bottiglia di vetro, palloncino,phon. Procedimento: infiliamo il palloncino sul collo della bottiglia; riscaldiamo la bottiglia con il phon. Il palloncino si gonfia. Spiegazione: L’aria contenuta nella bottiglia si riscalda e quindi si dilata: ha bisogno di uno spazio maggiore perciò entra nel palloncino e lo gonfia.

  11. L’OSSIGENO E’ PRODOTTO DALLE PIANTE, L’ANIDRIDE CARBONICA SOPRATTUTTO DALLA RESPIRAZIONE DI UOMINI ED ANIMALI. UN ESTINTORE AD ANIDRIDE CARBONICA Materiale: un piatto, un bicchiere, una candela,aceto, bicarbonato di sodio, un rotolo di cartone. Procedimento:fissiamo la candela al piatto,mettiamo nel bicchiere un cucchiaino di bicarbonato e un pò di aceto; quando si formano delle bolle di gas incliniamo il bicchiere sul rotolo di cartone e dirigiamolo verso la fiamma. La fiamma si spegne. Spiegazione: le bolle di gas sono di anidride carbonica che è più pesante dell’aria e quindi scende lungo il rotolo di cartone allontanando l’ossigeno e la combustione si interrompe.

  12. L’ ARIA PESA? UNA BILANCIA PER L’ARIA Materiale: asticella di legno, due palloncini,appendino . Procedimento: gonfiamo i due palloncini e li leghiamo all’appendino che mettiamo sull’asticilla posta tra due tavoli. Quando sono in equilibrio sgonfiamo uno dei due palloncini. L’appendino si inclina dalla parte del palloncino rimasto gonfio. Spiegazione: l’aria chiusa dentro al palloncino lo rende più pesante di quello sgonfio.

  13. L’esperimento di Joseph Priestley J. Priestely ha preso due contenitori,due topi,una pianta. Per fare l’esperimento ha preso i due topolini e li ha messi nei rispettivi due contenitori; in uno dei contenitori ha messo una pianta . Dopo due giorni ha osservato che il topolino che non aveva la pianta era morto invece l’altro che era nel contenitore con la pianta era vivo perche’ la pianta ha dato l’ossigeno al topolino . Londra, 1 luglio 1772 “Caro Franklin, mi sono convinto che l’aria, che noi consumiamo quando respiriamo, viene rinnovata dalle piante. Ho raccolto aria espirata in un contenitore e l’ ho chiuso ermeticamente. Dopo sette giorni ho messo un topolino in questo contenitore. In un altro contenitore con la stessa aria ho messo una pianta. S empre dopo sette giorni ho aggiunto un topolino anche in questo secondo contenitore con la pianta. Il topolino posto nel contenitore senza la pianta è morto dopo 5 secondi, mentre quello posto nel contenitore con la pianta è restato vivo per parecchi minuti. Ho allora trasferito il topino nel contenitore senza la pianta dove ha rischiato di morire dopo aver passato meno di due secondi. Questo esperimento dimostra che le piante sono capaci di rinnovare e purificare l’aria. Cordiali saluti.” Joseph Priestley

  14. L’ARIA E’ UN MISCUGLIO DI GAS COME SI PRODUCONO OSSIGENO E ANIDRIDE CARBONICA ? UNA PIANTA AL LAVORO ! Materiale: pianta acquatica, vaso di vetro. Procedimento: abbiamo messo alcuni rametti di elodea in un vaso di vetro pieno d’acqua e lo abbiamo esposto alla luce del sole. Sulle foglie compaiono delle bollicine d’aria che salgono verso l’alto. Spiegazione: le foglie delle piante acquatiche, così come quelle delle piante terrestri, in presenza della luce solare liberano l’ossigeno che essendo trasparente si rende visibile solo nell’acqua.

  15. MAPPA CONCETTUALE Bibliografia: “Il grande libro degli esperimenti” http:/ scientificando www.funsci.com

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