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COME PREDISPORSI AD UN APPUNTAMENTO

SAPER COMUNICARE: COME PREPARARE UN APPUNTAMENTO ED ESSERE CONVINCENTI di Matteo Fogacci giornalista e conduttore televisivo. COME PREDISPORSI AD UN APPUNTAMENTO. Il corpo segue l’atteggiamento interiore L’effetto d’insieme è determinato al 90% dal linguaggio corporeo

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COME PREDISPORSI AD UN APPUNTAMENTO

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Presentation Transcript


  1. SAPER COMUNICARE:COME PREPARAREUN APPUNTAMENTO ED ESSERE CONVINCENTIdi Matteo Fogaccigiornalista e conduttore televisivo

  2. COME PREDISPORSI AD UN APPUNTAMENTO • Il corpo segue l’atteggiamento interiore • L’effetto d’insieme è determinato al 90% dal linguaggio corporeo • Solo il 10% dal contenuto dell’intervento • Il linguaggio corporeo esprime ciò che accade dentro di noi senza possibilità d’inganno • Quando parliamo siamo attori di noi stessi e dunque “vendiamoci” al meglio

  3. HARDPOWER E SOFTPOWER • Nella comunicazione ci sono sempre due livelli: • Hardpower che è quello oggettivo, razionale, cioè comunico dei dati di fatto, commento delle diapositive • Softpower che è il livello emotivo, i sentimenti personali, il linguaggio del corpo, ciò che crea fiducia e simpatia, appassiona e convince definitivamente

  4. LA PERSONALITA’ COME “MARCHIO DI FABBRICA” • Non tiratevi troppo a lucido altrimenti da quanto brillate non si capisce più che moneta siete • Una forte personalità lascia tracce inconfondibili • Siate autentici, restate fedeli a voi stessi, non conformatevi, il ruolo si riferisce alla vostra funzione, non alla identità • Ricordare i valori del marchio di fabbrica: AUTENTICITA’, CHIAREZZA, CONSISTENZA E COERENZA

  5. LE CARATTERISTICHE DA NON PERDERE • Il successo spesso dipende da quanto si è consapevoli della propria identità che va difesa con coraggio e carattere • Chi cerca di nascondere o rimuovere emozioni rischia di non essere credibile • A volte se invece di limitarsi a far vedere diapositive si presenta un discorso libero si ottengono risultati decisamente migliori

  6. I CARATTERI DEL PERSONAL BRAND • Caratterizzarsi per un’immagine esteriore definita (baffi, barba, portare una sciarpa, un papillon, una certa acconciatura) • Per i giovani verificare quale loro caratteristica fisica o di vestiti ha riscosso reazioni positive e può diventare il marchio di fabbrica

  7. AUTOSTIMA IN SE STESSI • Ciò che dite si dimentica rapidamente. L’impressione che si dà resta a lungo nella memoria • Tre i criteri, secondo gli antichi greci che insegnavano retorica e dialettica, per costruire una forte personalità, per creare i presupposti interiori per avere successo con gli altri: • Ethos: il vostro atteggiamento, voi stessi, l’effetto che si suscita • Pathos: la capacità di collegarsi empaticamente agli altri • Logos: La vostra argomentazione

  8. CREDERE IN SE STESSI • Se siete i primi a non credere in voi stessi come potrebbero farlo gli altri? • Bisogna sempre avere un atteggiamento positivo con se stessi, fin dal mattino quando ci si guarda allo specchio • Bisogna accettare anche le proprie imperfezioni. Se turba voi, turba gli altri. Se non ci fate caso voi, così sarà per altri • Credere in ciò che dire innalzerà di molto il livello di credibilità

  9. ATTEGGIAMENTO POSITIVO VERSO GLI ALTRI • Se davanti a voi ci sono persone con le quali avete avuto esperienze negative, trasmettere loro sensazioni negative • Bisogna impostare in maniera positiva l’ascolto o quanto meno neutra perché non si convincerà mai nessuno che non viene apprezzato • Pathos: Si ottiene guardando gli ascoltatori e cercando consenso • Logos: Il discorso deve essere sensato, sobrio,facendo capire bene il contenuto dell’argomentazione • Ma la cosa più importante è l’ethos, l’atteggiamento verso se stessi. Se non è positivo non si sarà accettati o presi sul serio.

  10. RIMANERE NEUTRI ANCHE IN CASI NEGATIVI • Se l’interlocutore è aggressivo rimanere calmi ed evitare un comportamento simile a quello • Rispetto di chi ha idee diverse senza adeguarmi alle loro se non si condividono • Sempre sbagliato il motto “O con me o contro di me”

  11. CREDO E CARISMA • La trasmissione delle emozioni e il linguaggio del corpo impediscono di ingannare gli ascoltatori • Bisogna avere entusiasmo in quello che si dice. Se non lo si ha bisogna capirne i motivi e parlare con chi può aiutarci ad arrivarci • Il carisma si può costruire rafforzando la fiducia in ciò che si dice. E’ la ferma convinzione del messaggio che diamo

  12. ESSERE AL MASSIMO DELLA FORMA • Quando si parla si è lo specchio delle proprie emozioni • E’ molto rischioso fare un discorso in un momento di tensione emotiva, si rischia di trasmettere emozioni negative e di chiusura • Le emozioni positive, al contrario, producono effetti piacevoli

  13. PROVVEDIMENTI IMMEDIATI • Sfogarsi con qualcuno prima di parlare • Bere un caffè • Fare una passeggiata rilassante • Pensare a un evento gioiosa della sfera privata • Fare esercizi di respirazione • Da evitare le bevande alcoliche o assumere tranquillanti • Dormire abbastanza per sentirsi riposati

  14. PROVVEDIMENTI DA PRENDERE NEL TEMPO LIBERO • Fare lunghe passeggiate • Praticare attività sportiva • Leggere • Ascoltare musica • Mangiare qualcosa di buono • Farsi un regalo

  15. IL MOVIMENTO DEL CORPO • Miglioriamo la postura. Avvicinarci al palco con dignità ma a passi misurati, mai troppo disinvolti e neppure pesanti • Se avete materiale (ad esempio powerpoint o fogli) ordinatelo con cura, creando suspence • Avere un contatto visivo con chi vi ascolta cercando dopo le prime parole le persone che vi danno un cenno di approvazione • Se si è su un palco muoversi avanti e indietro più che lateralmente. Meglio fermo su entrambe le gambe

  16. IL LINGUAGGIO GESTUALE • Le nostre mani sono strumento del linguaggio e la gestualità è il prolungamento della personalità • Inizialmente potranno anche essere lungo il corpo, poi cominceranno a muoversi • Ricordare che se stanno sotto la cintura non avranno molta efficacia • Il gesto naturale precede la parola • Mai iniziare con la mano in tasca, mentre durante il discorso potrebbe essere momento di rilassamento • Se si deve usare uno strumento appena terminato l’utilizzo metterlo via (tenerlo trasmette aria saccente e da cattedratico)

  17. COME AFFRONTARE IL TIMORE IMPROVVISO • Il panico da prestazione è assolutamente naturale anche per i più navigati • Se non c’è o non c’è interesse per il pubblico o uno è troppo sicuro di sé e diviene antipatico • Si può risolvere con esercizi di respirazione • Al termine chiudere gli occhi e immaginare il volto di chi vi ascolterà cercando di trasmettere loro un raggio di benevolenza e stima che arriva dal centro del vostro corpo • Iniziate sempre con ottimismo senza mai accenni negativi

  18. L’IMPORTANZA DELLE PAUSE • Un discorso ha bisogno di pause • Evitare gli e...ehm… chiamati “saluto di Neanderthal” • Non si riesce ad ascoltare chi non modula la voce e non fa pause • Con la pausa si prende fiato, si riceve conferma da chi ascolta, rafforza ciò che è stato detto, si riflette con calma, è utile per riguardare gli appunti e proseguire

  19. CONTATTO VISIVO CON CHI ASCOLTA • Comunicare non è solo commentare diapositive, questo è informare • Il dialogo in un discorso è però solo NON verbale perché si tratta di un monologo • Chi vi sorride, fa leggeri cenni con la testa comunica con voi • Cominciate a parlare con una persona fino a quando non entra in contatto, poi fate così con il più alto numero possibile • Il contatto va evitato se dovete dire cose negative o quando ponete una domanda retorica perché la persona non capisce se vi deve rispondere

  20. PREPARARE L’INTRODUZIONE • Evitare Gentilissimi Signore e signori • Se si è ascoltato qualcuno prima si può partire da lì, oppure se molto imbarazzati anche “certo che dopo tali parole è davvero difficile pronunciare qualcosa di altrettanto interessante”; oppure fare una battuta sulla tipologia di persone che si hanno davanti • Comunque cercare di essere autentici senza dire ovvietà

  21. PREPARARE LA SALA • Presentarsi con anticipo per verificare personalmente la tipologia delle luci, la qualità dell’audio, eventualmente la possibilità di aerare un locale troppo caldo • Verificare in anticipo che il computer sia funzionante • Pretendere le migliori condizioni senza accontentarsi di un “no” solo di comodo di qualche tecnico • Meglio il microfono a spillo o auricolare per avere le mani libere • Nelle lunghe relazioni non avere timore di sorseggiare un po’ d’acqua • Farsi annunciare con un breve curriculum può essere importante anche per creare attesa

  22. IL CONTENUTO • Qual è l’interesse principale del pubblico? • Che cosa voglio ottenere con questo intervento? • Qual è il messaggio principale che intendo comunicare? • Quali sono gli argomenti più importanti che voglio esporre? • Con quali esempi spiegarli? • Definire una preparazione mentale che si possa avere durante la giornata o per i più bravi anche poco prima di pronunciare l’intervento

  23. TARGET DEGLI UDITORI • Bisogna “allietare” tutti ed essere, dove necessario, persuasivi e non solo informativi • In questo caso bisogna essere positivi per cercare di guadagnare la fiducia • Bisogna cercare di sapere più cose possibili del target, cercando a seconda della tipologia un linguaggio adeguato, accurato e forbito, piuttosto che semplice o elementare • Magari avere qualcosa per ringraziare (non per essere venuti numerosi …)

  24. FINALITA’ DEL DISCORSO • La gente si chiede cosa vuole ottenere chi parla • Non basta far conoscere, informare o presentare qualcosa (basterebbe una mail) • Bisogna destare entusiasmo, sollecitare, tranquillizzare, conquistare simpatie e convincerli • Lo si fa attraverso obiettivi interiori o personali • Un oratore persuasivo avrà personalità oratoria e argomentazioni convincenti

  25. MESSAGGIO PRINCIPALE E FORMULA CONCLUSIVA • Il messaggio deve essere chiaro: “Vogliamo essere i migliori”, “Dobbiamo cambiare mentalità”, “Ciò per noi significa…” • Deve continuamente emergere durante il discorso e accompagnare fino al termine, in modo che qualcuno perde una parte riesce sempre a ritrovarsi. • Deve essere ripetuto nella formula conclusiva • La frase finale è la più importante. Può essere sviluppata come un appello, come un coinvolgimento personale “Sono convinto che coglieremo l’obiettivo”. • Eccetto un discorso solenne o di commiato • Meglio costruire prima la frase finale dell’intero discorso. Chiudere con un semplice “Grazie”

  26. LA NOTA PERSONALE • Ognuno può adottare un metodo personale per annotare idee e pensieri riguardo al discorso • Chi sceglie bigliettini o mappe mentali (albero stilizzato) lo fa nei momenti di maggior relax, che sono i più creativi • Pensate a citazioni, esperienze personali, dichiarazioni che escono dal profondo e saranno le più seguite perché l’uditore è curioso di conoscere notizie su chi parla

  27. COSTRUIRE I MATTONI • Le presentazioni in powerpoint sono utili ma di tutto rimarrà soprattutto la forza persuasiva delle argomentazioni personali • Ogni tesi va motivata • Gli argomenti devono essere stringenti e finalizzati a motivare e commentare le tesi anche attraverso esempi • Questi devono essere attuali senza ricorrere a tempi che non ci sono più • Mettere in luce anche contro argomentazioni, i “contro” in modo che si capiscono le difficoltà e si possa dire “Ha pensato proprio a tutto”

  28. STRUTTURA DEL DISCORSO • Introduzione: magari con domande retoriche: Perché siamo qui? Cosa vogliamo ottenere? • Descrizione dei fatti: “Questa è la situazione. Questi sono i problemi” • Tesi formulate con opinioni personali: “Il mio pensiero è. Io la vedo in questo modo” • Motivazioni delle tesi: Argomenti ed esempi • Riepilogo: “Riassumendo” • Frase conclusiva: Appello o frase personale

  29. TESTO SCRITTO • Più che leggere un discorso è bene avere sempre sotto mano la sequenza degli argomenti, curando nomi e numeri e la frase finale • Il formato può essere o di piccoli cartoncini o fogli A4 • Chi legge pronuncia una lezione non un discorso. Spesso annoia e non è efficace

  30. SNELLIMENTO • Mai superare il tempo che viene dato • Ripassare i punti dove ci si perde in dovizia di particolari • Evitare le ripetizioni • Evitare asserzioni che confondono gli ascoltatori • Quali affermazioni non puntano dritto all’obiettivo? • La struttura ha un ordine logico?

  31. DARE FORZA EMOTIVA • Il discorso è spesso razionale, ovvero numeri e cifre • Ma è sbagliato, le argomentazioni di carattere emotivo rafforzano i sentimenti • Se si parla a livello razionale meglio il “noi”, se a livello emotivo “io” • Meglio evitare “mi fa piacere”, “mi rallegro”, “sono convinto”, meglio “Mi fa battere il cuore”, “Faccio affidamento su”, “Mi sta molto a cuore”.

  32. IL DISCORSO DI TRE MINUTI • Per capire se siamo davvero bravi preparare un discorso convincente in tre minuti con • Descrizione dei fatti • Tesi personale • Motivazione della tesi • Raffronti ed esempi (personali) • Magari una citazione • Frase conclusiva

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