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Progetto di Piano Infraregionale delle Attività Estrattive della Provincia di Ravenna

Provincia di Ravenna Settore Ambiente e Suolo. Progetto di Piano Infraregionale delle Attività Estrattive della Provincia di Ravenna. Quadro conoscitivo Documento preliminare Valutazione preventiva di sostenibilità ambientale e territoriale. Dott.ssa Barbara Villani Dott. Giacomo Zaccanti.

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Progetto di Piano Infraregionale delle Attività Estrattive della Provincia di Ravenna

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  1. Provincia di Ravenna Settore Ambiente e Suolo Progetto di Piano Infraregionaledelle Attività Estrattive della Provincia di Ravenna Quadro conoscitivoDocumento preliminareValutazione preventiva di sostenibilità ambientale e territoriale Dott.ssa Barbara Villani Dott. Giacomo Zaccanti Bologna - Aprile 2004

  2. ARTICOLAZIONE DEL DOCUMENTO IL DOCUMENTO, REDATTO SECONDO QUANTO INDICATO DALLA D.C.R. 173 del 4/4/01 (Atto di indirizzo tecnico per l’attuazione della L.R. 20/2000) E’ ARTICOLATO IN TRE SEZIONI: Sezione I – Quadro Conoscitivocontiene lo stato della pianificazione provinciale e lo stato di attuazione del vigente PIAE e dei PAE comunali. Stima le disponibilità residue dei materiali estrattivi e le disponibilità all’utilizzo di materiali alternativi. Analizza i vincoli alla localizzazione di attività estrattive e gli elementi di vulnerabilità e di rischio ambientale del territorio della Provincia. Sezione II – Documento preliminarecontiene la dichiarazione e la descrizione degli obiettivi di piano e delle azioni idonee al loro conseguimento. Sulla base dell’analisi dei fabbisogni di inerti e dal confronto tra fabbisogni e disponibilità, quantifica il prevedibile fabbisogno di materiali estrattivi per il periodo di validità del Piano. Definisce inoltre i criteri e gli indirizzi per l’individuazione delle risorse estrattive necessarie a soddisfare il fabbisogno nel decennio. Sezione III – Valutazione preventiva di sostenibilità ambientale e territoriale (VALSAT) fornisce una prima valutazione della conformità degli obiettivi e delle strategie del Piano ai principi della normativa nazionale e regionale di riferimento, nonché una valutazione di massima delle pressioni ambientali che l’attuazione del piano eserciterà sul territorio.

  3. Lo stato della pianificazione provinciale • Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – è stato approvato dalla RER il 3/12/2001 - assume gli obiettivi cardine del PIAE 1993 – le disposizioni normative (art. 35) riprendono ed approfondiscono il disposto dell’omologo articolo del PTPR. • Il Piano Infraregionale delle Attività Estrattive – è stato approvato dalla RER il 23/07/96 e successivamente aggiornato nel corso del 1999. Ha indicato i criteri per l’individuazione dei poli e la regolamentazione degli ambiti comunali; in base a tali criteri ha individuato i poli estrattivi e assegnato una quota di materiale per gli ambiti comunali. L’aggiornamento del PIAE ha riguardato la verifica delle disponibilità residue di materiali estrattivi evidenziando situazioni di deficit solo per le argille. • I Piani delle Attività Estrattive comunali – nel corso del 2003 è stato condotto un censimento per ricostruire il quadro aggiornato dello stato di attuazione dei PAE comunali

  4. DISPONIBILITA’ RESIDUE DEI MATERIALI ESTRATTIVI • Situazione dei poli per l’estrazione di SABBIA • Situazione dei poli per l’estrazione di GHIAIA • Situazione dei poli per l’estrazione di ARGILLE • Situazione del polo per l’estrazione di GESSO • Situazione degli ambiti per l’estrazione di SABBIA, GHIAIA e ARGILLE

  5. Situazione relativa ai quantitativi estratti e alle disponibilità residue di SABBIA nei poli provinciali a fine 2002 (*) dato modificato a seguito di verifica con i cavatori

  6. Confronto tra i quantitativi estratti e le disponibilità residue per i poli di SABBIA a fine 2002

  7. Situazione relativa ai quantitativi estratti e alle disponibilità residue di GHIAIA nei poli provinciali al 2002

  8. Confronto tra i quantitativi estratti e le disponibilità residue per i poli di GHIAIA a fine 2002

  9. Situazione relativa ai quantitativi estratti e alle disponibilità residue di ARGILLA nei poli provinciali al 2002

  10. Confronto tra i quantitativi estratti e le disponibilità residue per i poli di ARGILLA a fine 2002

  11. Situazione relativa ai quantitativi estratti e alle disponibilità residue di GESSO nel polo provinciale al 2002 Confronto tra i quantitativi estratti e le disponibilità residue per il polo di GESSO a fine 2002

  12. Situazione degli ambiti comunali per l’estrazione di sabbia, ghiaia, argilla

  13. DISPONIBILITA’ E UTILIZZO DI MATERIALI ALTERNATIVI • Materiali industriali di scarto e materiali provenienti da demolizioni e costruzioni e scavi di origine civile: -Impianto di Riolo Terme gestito dalla società “Cava Pietralunga” (150.300 mc * 10 a) - Impianto di Piangipane gestito dall’ex “Rifiner”, Area Ravenna, ora confluita ad Hera (375.000 mc+ 10 a) • Materiali di risulta da attività di escavazione legate a progetti specifici: - Inerte proveniente da escavazioni nell’area portuale di Ravenna (2.005.000 mc) • Materiale proveniente dall’estrazione delle sabbie sottomarine(1.160.000 mc) • Inerti provenienti dalla realizzazione di casse di espansione: - Per la laminazione delle piene del torrente Senio, 1.066.000 mc di ghiaia e 835.000 mc di sabbia • Materiale proveniente da bonifiche agrarie e miglioramenti produttivi • Bonifiche agrarie 536.000 mc • - Realizzazione di invasi ad uso irriguo, 163.000 mc di limi, sabbie e ghiaie • Flussi d’importazione di materiale dall’estero via mare - In via cautelativa si è provveduto a stimare il 20% di quanto è stato importato via mare dal 2000 al 2002; la stima prevede 95.706 mc di sabbia e 1.306.080 mc di ghiaia

  14. STIMA DELLE DISPONIBILITA’ RESIDUE COMPLESSIVE DI MATERIALE INERTE * per le disponibilità delle bonifiche agrarie e i miglioramenti produttivi il dato di origine è aggregato sabbia+ghiaia; in tabella viene ripartito 50% sabbia 50% ghiaia ** si prevede di utilizzare il 20% di quanto è stato importato mediamente tra il 2000-2002 *** tenendo conto della composizione media del calcestruzzo si è ripartita la quantità totale di inerti in 1/3 di sabbia e 2/3 di ghiaia

  15. ELABORATI CARTOGRAFICI DI SUPPORTO Il quadro conoscitivo del documento preliminare, viene completato da una serie di elaborati cartografici riportati in allegato ed elencati di seguito: • Carta dello stato di fatto delle attività estrattive (Tav. 1) • Carta delle aree in cui non sono ammesse attività estrattive (Tav. 2) • Carta degli elementi significativi del territorio (Tav. 3a e 3b) - zone di interesse naturalistico e paesaggistico-ambientale - fasce di pertinenza fluviale - zone di protezione delle risorse idriche • Carta della distribuzione delle ghiaie e sabbie in ambito intravallivo, di pianura e litoraneo (Tav. 4) Gli allegati cartografici sono stati elaborati alla scala 1:50.000 e sviluppati su supporto informatico in ambiente GIS-Arcview; la cartografia di base utilizzata fa riferimento alla Carta Tecnica Regionale in formato raster.

  16. DOCUMENTO PRELIMINARE INDIRIZZI STRATEGICI • Ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse provenienti da attività diverse al fine di diminuire il fabbisogno di materiali provenienti dalle cave • Tutela del patrimonio ambientale e paesistico del territorio attraverso l’analisi dei fattori di maggiore vulnerabilità/sensibilità • Gestione delle attività estrattive secondo principi di riduzione degli impatti, di contenimento e mitigazione degli impatti inevitabili, di adozione di interventi compensativi e di valorizzazione del territorio

  17. DOCUMENTO PRELIMINARE OBIETTIVI ED AZIONI DEL PIANO • Minimizzare l’utilizzo di risorse non rinnovabili • Individuazione di strumenti per incentivare il recupero del materiale proveniente da altre fonti • Pianificazione delle attività future • Massima valorizzazione del materiale estratto • Miglioramento/adeguamento degli impianti di trasformazione • Tutelare il patrimonio ambientale e paesistico del territorio - Limitazione all’escavazione di nuove cave e recupero delle cave esistenti - Tutela del sistema costiero soggetto ad intensi sfruttamenti negli anni passati - Tutela delle falde acquifere - Individuazione di specifiche norme per regolare alcune attività che possono trasformarsi in attività estrattive non regolamentate • Aumentare la compatibilità ambientale dei processi di estrazione - Promozione di strumenti volontari quali certificazioni ISO 14.001 ed EMAS - Riqualificazione del patrimonio paesaggistico attraverso il recupero ambientale delle aree soggette ad AE - Privilegiare l’individuazione di nuovi poli/ambiti per l’estrazione di sabbia/ghiaia solo nelle aree senza presenza di elementi significativi del territorio - Concentrare le attività estrattive nei poli di valenza sovracomunale non prevedendo l’apertura di nuovi ambiti comunali

  18. ANALISI DEI FABBISOGNI DI MATERIALE INERTE • Inerti per l’edilizia: - “Statistica dell’attività edilizia” redatta dall’ISTAT.Numero di concessioni edilizie rilasciate trasformate in volumi nel periodo 1991-2000 relativi all’intero territorio provinciale e suddivisi tra residenziale e non residenziale -Previsioni urbanistiche dei singoli strumenti di pianificazione comunale

  19. Inerti per le infrastrutture di trasporto -Infrastrutture viarie principali: -Nuova San Vitale, per un tratto di circa 15 km; • -Bretella Bagnacavallo; • -Variante Via Emilia presso Castel Bolognese; • -Nuova Standiana; • -Variante alla S.S. n. 610, bretella Lavezzola; • -Variante alla S.S. n. 16, presso Alfonsine e Fosso Ghiaia • -Completamento della S.S. n. 16 • -Completamento E55 • -Manutenzione stradale:-Settore Lavori Pubblici- Servizio Viabilità della Provincia di Ravenna -Ufficio Manutenzione strade -Servizio strade-Area infrastrutture civili del Comune di Ravenna • -Infrastrutture ferroviarie:-Raccordo ferroviario in sinistra Candiano: in corso di realizzazione • -Potenziamento Centro merci di Lugo: da realizzarsi a breve-medio termine • -Realizzazione del nuovo fascio merci pericolose della stazione di Ravenna ed il collegamento con la linea ferroviaria Ravenna/Ferrara: • da realizzarsi tra 2003 e il 2004

  20. Reti tecnologiche -Ufficio progettazione di Hera s.r.l. di Ravenna: competente per comprensori territoriali di Ravenna-Cervia e Lugo (incidenza del 60% sul totale della provincia) • Fabbisogni di materiale inerte per opere di manutenzione/adeguamento delle reti scolanti e della viabilita’ secondaria Condotta sulla base dei dati forniti dagli Enti direttamente interessati: -Comunità Montana dell’Appennino Faentino • -Consorzio di Bonifica Romagna Occidentale – distretto montano • -Consorzio di Bonifica Romagna Occidentale – distretto di pianura • -Consorzio di Bonifica Romagna Centrale • -Consorzio di Bonifica Savio e Rubicone

  21. Inerti per il ripascimento delle spiagge Stima del fabbisogno di sabbia per interventi di ripascimanto nel decennio 2003-2012 in Provincia di Ravenna

  22. FABBISOGNI DI MATERIALI PER USI INDUSTRIALI • Argille da laterizi e per ceramiche • Gesso

  23. DIMENSIONAMENTO DEL PIANO Fabbisogni di sabbia Fabbisogni di ghiaia Fabbisogni di stabilizzato

  24. BILANCIO DISPONIBILITA’ EFFETTIVE/FABBISOGNI PER LA SABBIA

  25. BILANCIO DISPONIBILITA’ EFFETTIVE/FABBISOGNI PER LA GHIAIA

  26. CRITERI PER LA SCELTA DEI POLI ESTRATTIVI PER IL SETTORE SABBIE/GHIAIE • Criteri generali: • -Il Piano sarà dimensionato in modo da rispondere completamente al fabbisogno sopra indicato nei tempi in • cui è previsto che il fabbisogno si manifesti. • -Il presente PIAE conferma le previsioni del PIAE vigente, tenendo conto dei quantitativi residui ricostruiti nel • quadro conoscitivo. • -I poli contribuiranno per il 100 % al soddisfacimento dei fabbisogni e pertanto non si individuano, e non • sono individuabili dai Comuni, nuovi ambiti comunali estrattivi. • -Con questo strumento di pianificazione si intende procedere alla progressiva chiusura delle attività • estrattive presenti nella fascia costiera (zona compresa tra le SS. Adriatica e Romea ed il litorale). • -Le attività estrattive esistenti al di fuori di tale area, saranno dimensionate tenendo conto dei fabbisogni • complessivi desumibili dal quadro conoscitivo e del trend di estrazione di ciascun polo/ambito registrato • nell’ultimo decennio. • Criteri guida in base ai quali si possono proporre ampliamenti ai poli/ambiti esistenti nella fascia costiera e in aree con presenza o in prossimità di vincoli ed elementi significativi: • -Presenza, all’interno dell’area di cava sia di sabbia che di ghiaia. • -In prossimità della Pineta di San Vitale – Stazione del Parco del Delta, si possono autorizzare ampliamenti • delle due AE esistenti in prossimità della Pineta stessa solo a condizione che le modalità di ripristino siano finalizzate al recupero agricolo-colturale. • Criteri guida in base ai quali si possono individuare nuovi poli estrattivi: • -Esigenza di risanare situazioni di degrado geomorfologico, ove presenti, derivanti da attività estrattive • pregresse. • -Presenza accertata, sulla base di specifiche indagini geologiche, della ghiaia oltre che della sabbia. • -Attivazione delle eventuali nuove AE solo quando saranno esaurite le risorse disponibili e comunque • rimandando alla verifica di medio periodo del 2008.

  27. CRITERI PER LA SCELTA DEI POLI ESTRATTIVI PER IL SETTORE ARGILLA • Criteri generali: • - Il Piano sarà dimensionato in modo da rispondere completamente al fabbisogno sopra indicato nei tempi in cui è previsto che il fabbisogno si manifesti. • - Il presente PIAE conferma le previsioni del PIAE vigente, tenendo conto dei quantitativi residui ricostruiti nel quadro conoscitivo. • - I poli contribuiranno per il 100 % al soddisfacimento dei fabbisogni e pertanto non si individuano, e non sono individuabili dai Comuni, nuovi ambiti comunali estrattivi • Criteri guida: - Cercare di dar risposta ai fabbisogni dichiarati dalle aziende utilizzatrici già presenti sul territorio provinciale • Considerare le necessità di alimentazione delle fornaci • mantenere i legami tra sito estrattivo e fornace qualora limitrofi • accorpare aree contigue a quelle già oggetto di attività estrattiva, con priorità rispetto all’apertura di altre aree.

  28. Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale • Prevista in Emilia-Romagna dalla L.R. 20/2000, per Piani e Programmi • Valutazione degli effetti derivanti dall’attuazione delle singole scelte di • piano rispetto agli obiettivi di sostenibilità territoriale VALSAT del PIAE di Ravenna • Valutazione dello stato di fatto: • - Relazione fra localizzazione delle attività estrattive e aree sensibili e vulnerabili • - Analisi SWOT • Valutazione degli obiettivi del PIAE: • - Coerenza del Piano con gli obiettivi di sostenibilità espressi in documenti • internazionali, nazionali, regionali e provinciali • Valutazione degli effetti e controllo del piano: • - Ipotesi di indicatori per la valutazione delle prestazioni del Piano • - Indicazioni per la valutazione di impatto ambientale dei singoli progetti di nuove • cave o ampliamento di cave esistenti

  29. 1- VALUTAZIONE DELLO STATO DI FATTO • Relazione fra gli elementi di sostenibilità del territorio ravennate con le attività estrattive: - Aree in cui non sono ammesse attività estrattive (Art. 35 PTCP di Ravenna) • zone di riqualificazione della costa e dell’arenile • zone di salvaguardia della morfologia costiera • zone di tutela della costa e dell’arenile • zone di interesse storico-archeologico • zone di tutela naturalistica • sistema forestale e boschivo - Aree sensibili / vulnerabili alle Attività Estrattive • zone di interesse naturalistico e paesaggistico-ambientale • fasce di pertinenza fluviale e zone di protezione delle risorse idriche

  30. LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ ESTRATTIVE ENTRO AREE SENSIBILI / VULNERABILI

  31. Analisi SWOT: • Punti di Forza: - sono presenti ampi depositi di materiale sabbioso nella Provincia. • Punti di Debolezza: - deficit tra fabbisogni previsti e disponibilità residua nei poli/ambiti previsti dal PIAE vigente e dai PAE comunali; - attuale presenza di cave in zone sensibili/vulnerabili alle attività estrattive, sia da un punto di vista naturalistico che in relazione alla tutela delle risorse idriche. • Opportunità: - esistenza di cave vicino alla costa che una volta dismesse, se risanate attraverso una corretta gestione, possono andare a rappresentare zone umide di interesse ecologico/naturalistico. • Rischi: - presenza di molte zone sensibili/vulnerabili alle attività estrattive nella Provincia, in particolare in prossimità della costa; - presenza di depositi sabbiosi nella zona di costa, con rischio naturale- paesaggistico nell’eventualità dell’apertura di nuove cave in questa zona.

  32. 2- VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI • Obiettivi del PIAE di Ravenna:

  33. ANALISI DI COERENZA • Corrispondenza delle strategie e degli obiettivi del PIAE di Ravenna con gli obiettivi in materia politica e strategia ambientale espressi in documenti comunitari, nazionali e regionali • 6° Programma d’Azione Ambientale della Comunità Europea • Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia • Piano di gestione dei rifiuti della Provincia di Ravenna • Piano d’azione ambientale per il futuro sostenibile • Piano territoriale di coordinamento provinciale della Provincia di Ravenna

  34. COERENZA DEGLI OBIETTIVI DEL PIAE DI RAVENNA CON OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ : coerenza tra obiettivi del PIAE e obiettivi di sostenibilità X : incoerenza (anche potenziale) tra obiettivi del PIAE e obiettivi di sostenibilità

  35. COERENZA DEGLI OBIETTIVI DEL PIAE DI RAVENNA CON OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ : coerenza tra obiettivi del PIAE e obiettivi di sostenibilità X : incoerenza (anche potenziale) tra obiettivi del PIAE e obiettivi di sostenibilità

  36. COERENZE DEGLI OBIETTIVI DEL PIAE CON OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ • Minimizzare l’utilizzo delle risorse non rinnovabiliè coerente con gli obiettivi di sostenibilità riguardanti l’efficienza d’uso delle risorse naturali e la riduzione dei consumi • Incentivo all’utilizzo di materiali alternativi è coerente con obiettivi di aumentato riutilizzo dei rifiuti e ottimizzazione della loro gestione • Accorpare aree contigue a quelle già oggetto di estrazione rispetto all’apertura di nuovi poli • Individuazione di poli estrattivi a valenza sovracomunale contribuiscono ad evitare una dispersione delle attività produttive e quindi sono coerenti con obiettivi di tutela del paesaggio e di conservazione degli habitat naturali prevenendone la frammentazione • Mantenimento dei legami tra il sito estrattivo e fornace contribuisce ad evitare un aumento di traffico in coerenza con obiettivi di contenimento dei relativi impatti diretti e indiretti (congestione, emissioni in atmosfera, rumore) • Favorire strumenti di gestione ambientale volontari ISO 14001 ed EMAS comporta un migliore controllo degli impatti ambientali delle attività estrattive

  37. 3- VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DEL PIANO • Impatti ambientali negativi delle attività estrattive: • Utilizzo di risorse non rinnovabili • Impatti sulla qualità dell’ambiente; inquinamento dell’aria (polveri), rumore, vibrazioni, Inquinamento del suolo e dell’acqua, effetti sui livelli della falda freatica, distruzione o perturbazione di habitat naturali, impatto visivo sul paesaggio circostante • Valutazione degli effetti del Piano: • Indicatori correlati all’uso delle risorse • Indicatori relativi ad emissioni in atmosfera e scarichi in acqua • Utilizzo del terreno

  38. PRIMA INDIVIDUAZIONE DI INDICATORI DI VALUTAZIONE DEL PIANO Target fissato dalla “Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Ityalia”

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