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Il Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani

Stima della quantit

jordana
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Il Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani

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Presentation Transcript


    1. Il Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani Pio Russo Krauss Ass. Marco Mascagna

    2. Stima della quantitŕ di rifiuti in Campania Produzione rifiuti 2008 (riduzione 3%) Per definire i fabbisogni: 2.723.326 T/anno, 7461,2 T/die Quale č il trend? +7,6% anno? No -4,7 Emendamento approvato riduzione 10%, ma i fabbisogni non sono cambiati Il porta a porta determina una riduzione della produzione di rifiuti del 10-15% La popolazione Campana č in diminuzione Disaccoppiamento crecita economica-crescita dei rifiuti produzione annua realistica al 2015-2016 2.314.000-2.451.000 T/anno

    3. Quale % di raccolta differenziata? Secondo il PRGRU 50% di RD La legge impone una raccolta differenziata di almeno il 65% per l'anno 2012 (art. 205, L. 152/2006) Tutte le Province si sono date un obiettivo del 65% La raccolta differenziata in Campania sta aumentando sempre piů (nel 2007 era il 13%, nel 2008 il 19%, nel 2009 il 29%, nel 2010 il 39,5%) Se obiettivo del 65%, 120-160.000 T in meno da bruciare. Se obiettivo per il 2016 75%: 200-280.000 T in meno da bruciare

    4. Un piano centrato sull'incenerimento Fabbisogni di inceneritori secondo il PRGRU: 1.531.000 T/anno (59% dei rifiuti prodotti secondo le stime PRGRU, circa 70% con riduzione 10-15% e RD al 75%) Gli inceneritori durano almeno 30 anni, cosa bruceranno? Gli inceneritori costano, inquinano, producono ceneri. Riciclare la plastica fa risparmiare fino al doppio di energia Il costo dell´energia elettrica prodotta dagli inceneritori č superiore a quella prodotta da petrolio, metano, eolico, idroelettrico (fonte ENEA)

    5. Rifiuti e salute 46 Studi epidemiolgici In 2/3 degli studi incremento statisticamente significativo di tumori (1) L'organizzazione Mondiale della Sanitŕ: Gli studi non sono conclusivi ma ci sono forti sospetti per cui “č consigliabile ridurre quanto piů č possibile la produzione di rifiuti e incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio” riducendo il piů possibili il ricorso a inceneritori e discariche (2) 1) Franchini M, Rial M, Buiatti E, Bianchi F.: Health effects of exposure to waste incinerator emissions: a review of epidemiological studies. Ann. Ist. Sup. Sanitŕ, 2004; 40(1): 101-115 2) WHO: Population health and waste management scientific data and available options, 2007, www.euro.who.int

    6. Quanti impianti di trattamento dell'organico? PRGRU 27% di organico nei rifiuti (735.000 T/anno) Fabbisogno impianti: 560.000T/anno ISPRA: “ Mancano le fonti utili a capire come si č giunti alla stima della composizione merceologica dei rifiuti urbani”: 30-35% di organico (900-950.000T/anno) Fabbisogno impianti col 75% di RD: 850.000 T/anno

    7. E il riciclaggio? Non prevede sostegno ed incremento della filiera del riciclo Non prevede impianti di separazione secco/umido dei rifiuti indifferenziati Non prevede impianti di trattamento del residuo della raccolta differenziata (deselezionatori spinti, trattamento meccanico manuale), anche se alcune Province e Comuni li hanno in programma Per il PRGRU Il residuo della RD deve essere bruciato,

    8. Ancora discariche PRGRU: 605.000 T/anno in discarica Conseguenza inevitabile della mancata riduzione dei rifiuti, della RD al 50%, dell'assenza di impianti di recupero della materia, della scelta inceneritorista

    9. Non lo dicono solo gli ambientalisti ARPAC: Ritiene sovradimensionati gli inceneritori previsti nel piano; ISPRA: Si osserva che il piano sembra impostato principalmente sulla realizzazione di impianti dedicati alla ricezione finale dei rifiuti prodotti (impianti di trattamento del rifiuto indifferenziato, inceneneritori e discariche) in contrasto con i principi enunciati nel piano stesso e dichiarati nella gerarchia comunitaria

    10. Non lo dicono solo gli ambientalisti ARPAC “il Piano sottostima il fabbisogno di impianti di compostaggio”; č preferibile sovrastimare il fabisogno di impianti di compostaggio, perché “se l’impiantistica funzionale ai rifiuti urbani viene vista anche in sinergia con i rifiuti speciali, il Piano dovrebbe prevedere una sovrastima degli impianti di compostaggio, per far fronte anche al trattamento dei rifiuti organici, che derivano ad esempio dalle industrie agroalimentari”. La carenza di impianti di trattamento della frazione organica rende non economicamente e ambientalmente conveniente la raccolta differenziata dell'umido.

    11. Il Piano č contrario alle normative UE e italiane Piano di azione europeo per l'ambiente: riduzione rifiuti del 20% entro il 2010 e del 50% entro il 2050 Gerarchia nella gestione dei rifiuti: riduzione, riuso, recupero della materia, incenerimento, discariche Raccolta differenziata al 65% nel 2012 (art. 205 L. 152/2006) 98/2008: effettivamente riciclato del 50% al 2020

    12. Grazie dell'attenzione Pio Russo Krauss

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