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PER UNA SCUOLA DELL’INCLUSIONE

PER UNA SCUOLA DELL’INCLUSIONE. GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES). IL PIANO DI INCLUSIONE NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE SECONDO LA RECENTE NORMATIVA. LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO. Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012 Circolare Ministeriale n° 8 del 6 marzo 2013

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PER UNA SCUOLA DELL’INCLUSIONE

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Presentation Transcript


  1. PER UNA SCUOLA DELL’INCLUSIONE GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) IL PIANO DI INCLUSIONE NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE SECONDO LA RECENTE NORMATIVA

  2. LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO • Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012 • Circolare Ministeriale n° 8 del 6 marzo 2013 • Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e • degli studenti con Disturbi specifici dell’apprendimento. • 4.Linee Guida iniziative della dislessia • Prot. n° 4099/A4 del 05/10/2004 • 5. Legge 170 del 08/10/2010 • 6.Linee Guida per l’integrazione scolastica.

  3. LA SCUOLA DELL’INTEGRAZIONE: • E’ UNA SITUAZIONE • SI RIFERISCE ALL’AMBITO EDUCATIVO • GUARDA AL SINGOLO • INTERVIENE PRIMA SUL SOGGETTO E POI SUL CONTESTO • INCREMENTA UNA RISPOSTA SPECIALISTICA • LA SCUOLA DELL’INCLUSIONE: • E’ UN PROCESSO • SI RIFERISCE ALLA GLOBALITA’ DELLE SFERE: POLITICA, EDUCATIVA E SOCIALE. • GUARDA A TUTTI GLI ALUNNI • INTEVIENE PRIMA SUL CONTESTO E POI SUL SOGGETTO. • TRASFORMA LA RISPOSTA SPEECIALISTICA IN ORDINARIA

  4. Esempio UNA ANALOGIA PER COMPRENDERE MEGLIO LA SCUOLA DELL’INCLUSIONE PUO’ FARE RIFERIMENTO A QUESTO ESEMPIO. DAL D.L.vo 81/2008 “.....tutela della salute e della sicurezza NEI luoghi di lavoro” I.S.P.E.S.L. Istituto Superiore per la Prevenzione E Sicurezza DEL Lavoro NOTIAMO la differenza fra NEI luoghi di lavoro e DEL lavoro “........nei luoghi di lavoro” significa che io entro in un luogo di lavoro e devo proteggermi; userò casco, guanti, occhiali, procedure, informazioni etc “DEL LAVORO” SIGNIFICA INVECE CHE LA SICUREZZA E’ UNA CARATTERISTICA INTRINSECA DELLE FORME DEL LAVORO.

  5. IL CONCETTO DI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI SI FONDA SU UNA VISIONE GLOBALE DELLA PERSONA CHE FA RIFERIMENTO AL MODELLO DELLA CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO , DISABILITA’ E SALUTE ( INTERNATIONAL CLASSIFICATION OF FUNCTIONING, DISABILITY AND HEALTH I.C.F.) COME DEFINITO DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ O.M.S. NEL 2002

  6. 1) DISABILITA’ (L. 104/1992) D.S.A. (dislessia, disgrafia, disortografia discalculia; L. 170) deficit del linguaggio deficit delle abilità non verbali e verbali 2) DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI deficit della coordinazione motoria disprassia funzionamento cognitivo limite o misto; 2,5% della popolazione scolastica (200.000 alunni) ADHD e spettro autistico di tipo lieve (1%; 80.000 alunni) comportamento oppositivo provocatorio disturbo della condotta in adolescenza 3) SVANTAGGIO: socio-economico, linguistico e culturale (In particolar modo bambini exstracomunitari e comunitari)

  7. PER GLI ALUNNI EXTRACOMUNITARI CHE PRESENTANO SVANTAGGIO CULTURALE PER VIA DELLE DIFFICOLTA’ NELLA COMPRENSIONE DELLA LINGUA COMUNITARIA, SI RICORDA che...le 2 ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di 1° grado possono essere utilizzate anche per potenziare l'insegnamento della lingua italiana…… VALE LA PENA RICORDARE CHE PER QUESTI ALUNNI LA LINGUA ITALIANA COSTITUISCE GIA’ UNA SECONDA LINGUA, IN QUANTO LA PRIMA LINGUA E’ LA LORO LINGUA MADRE.

  8. Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico – possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010 (DM 5669/2011), meglio descritte nelle allegate Linee guida."

  9. STUDENTI DSA • Certificazioni sanitarie • Adozione delle misure previste dalla L.170/2010 • Superare le difficoltà legate ai tempi di rilascio delle certificazioni • Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico il termine per la presentazione delle certificazioni è il 31 marzo

  10. Alunni con svantaggio culturale e socioeconomico o personale e leinnovazioni introdotte dalla Direttiva sui BES “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”. Tali tipologie di BES dovranno essere individuate

  11. Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative, con le stesse modalità sopra indicate. • PDP • Potenziamento della lingua italiana nella scuola secondaria di primo grado • Verbali e modalità di documentazione dell’attuazione dei percorsi personalizzati

  12. NELLA SCUOLA IL GLH DI ISTITUTO SI TRASFORMA IN GLHI ( ovvero in gruppo di lavoro per l’inclusione). I CONSIGLI DI CLASSE SVOLGONO IL RUOLO DI GRUPPO DI LAVORO OPERATIVO

  13. Fermo restando quanto previsto dall’art. 15 comma 2 della L. 104/92, i compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’Istituto (GLHI) si estendono alle problematiche relative a tutti i BES. I componenti del GLHI saranno integrati con risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola (funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, AEC (assistenti educativi culturali) , assistenti alla comunicazione, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzionamento con la scuola)

  14. Il G.L.I. • Tale Gruppo di lavoro assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI) e svolge le seguenti funzioni: • rilevazione dei BES presenti nella scuola; • focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi • sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; • rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; • raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli • GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze; • elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno).

  15. All’inizio di ogni anno scolastico il Gruppo proporrà al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel Piano annuale per l’Inclusività; al termine dell’anno scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati raggiunti.

  16. PIANO DELL’INCLUSIVITÀ Il Piano sarà deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR , per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sull’integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali.

  17. LE SCUOLE AVRANNO COME SUPPORTO I CENTRI TERRITORIALI PER L’INCLUSIONE. ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE VINCENZO COSENTINO

  18. C R O N O P R O G R A M M A • RILEVAZIONE DEI BES PRESENTI NELLA SCUOLA • RACCOLTA E DOCUMENTAZIONE DEGLI INTEVENTI DIDATTICO-EDUCATIVI POSTI IN ESSERE. • CONSULENZA E SUPPORTO AI COLLEGHI • RILEVAZIONE , MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI INCLUSIVITA’ • IL GLHI PREDISPONE IL PIANO E LO SOTTOPONE ALLA DELIBERA DEL COLLEGIO DEI DOCENTI • IL PIANO DOPO ATTENTA DISCUSSIONE SARA’ INVIATO ALL’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA RICHIESTA DEI POSTI DI SOSTEGNO. • A SEGUITO DI CIO’ GLI UFFICI PREPOSTI ASSEGNANO LE RISORSE . • NEL MESE DI SETTEMBRE A SEGUITO DELL’ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE, IL DIRIGENTE SCOLASTICO ED IL GLHI ASSEGNANO I DOCENTI AGLI ALUNNI. • A TAL PUNTO ENTRANO IN AZIONE I GLHO ( GRUPPI OPERATIVI) CHE COMPLETERANNO I PEI ED IPDP DEGLI AALUNNI CCON DISABILITA’ E BISOGNI EDUCATIVI SPECIFICI.

  19. LA NUOVA NORMATIVA IN PARTICOLAR MODO PREVEDE CHE Nel P.O.F SI ESPLICITI: A) un concreto impegno programmatico per l’inclusione...; B) criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti...; C) l’impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale.

  20. FINORA LA SCUOLA SI E’ RIVOLTA PRIORITARIAMENTE AI BEN ( ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI NORMALI) . TUTTO CIO’ HA RAPPRESENTATO LA NORMALITA’ D’ORA IN AVANTI, A SEGUITO DELLA RECENTE NORMATIVA, MA ANCHE A SEGUITO DEI NUOVI PROCESSI EMERSI NEI SISTEMI EDUCATIVI EUROPEI DOVRA’ CIMENTARSI CON UN NUOVO PROCESSO RAPPRESENTATO DALLA SCUOLA DELL’INCLUSIONE E QUINDI DI TUTTI GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

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