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Nucleo Formazione e Scuola

Nucleo Formazione e Scuola. Area Welfare e Risorse Umane. SOMMARIO. Gli orientamenti europei sull’education Scuola ed orientamento Formazione professionale Università. SOMMARIO. Orientagiovani Alternanza scuola-lavoro L’impresa formativa Accordo 19 giugno 2003

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Presentation Transcript


  1. Nucleo Formazione e Scuola Area Welfare e Risorse Umane

  2. SOMMARIO • Gli orientamenti europei sull’education • Scuola ed orientamento • Formazione professionale • Università

  3. SOMMARIO • Orientagiovani • Alternanza scuola-lavoro • L’impresa formativa • Accordo 19 giugno 2003 • Valutazione e Qualità nella scuola

  4. Gli orientamenti europei sull’education Nucleo Formazione e Scuola

  5. Il Rapporto Ert (European round table) 1994 "Una formazione europea: verso una società che apprende" • Il documento rappresenta una riflessione sull'esigenza dell'Europa di rispondere con decisione alla globalizzazione del commercio, alla diffusione delle nuove tecnologie, al nuovo modo di produrre.

  6. Il Rapporto Ert(European round table) 1994 “ Si apprende nel corso di tutta la vita, ma non solo a livello individuale, bensì anche al livello delle organizzazioni e della società. Una "società che apprende", è una società in cui l'apprendimento è un'attività a vita -"dalla culla alla tomba" l

  7. Il Rapporto Ert (European round table) 1994 Catena educativa • un percorso di cinque tappe: -1° anello: istruzione materna, fondamenti della lingua e basi del comportamento sociale -2° anello: istruzione scolastica di base (i primi 9-10 anni di scuola), educazione a essere cittadini, sviluppo delle capacità globali

  8. Il Rapporto Ert(European round table) 1994 -3° anello: formazione generale e insegnamento professionale, acquisizione di nuove capacità o preparazione al primo lavoro -4° anello: istruzione superiore, università e scuole superiori, sviluppo delle competenze per l’inserimento lavorativo -5° anello: formazione permanente, aggiornare e acquisire nuove competenze nel corso dell'attività lavorativa

  9. Il Rapporto Ert(European round table) 1994 • I primi 9-10 anni di scuola primaria e secondaria dovrebbero essere dedicati all'acquisizione di tre ambiti disciplinari: - le matematiche, le scienze e le tecnologie - la cultura umanistica, la letteratura, la storia, le lingue - le scienze economiche e sociali

  10. Libro Bianco Europeo sulla formazione 1996 "Insegnare e apprendere. Verso una società cognitiva" - analizza attentamente i grandi shock che l'Europa ha subito e le relative risposte che essa è chiamata a dare -racchiude azioni da intraprendere a livello degli Stati membri e misure di sostegno da attuare a livello di Unione Europea.

  11. Libro Bianco Europeo sulla formazione 1996 • individua tre grandi shock responsabili delle profonde trasformazioni che stanno attraversando l'Europa e il mondo intero: - la nascita della società dell'informazione - lo sviluppo della civiltà scientifica e tecnica - l'universalizzazione dell'economia. 

  12. Libro Bianco Europeo sulla formazione 1996 Individua la necessità di creare una maggiore flessibilità dell'istruzione e della formazione, che vada incontro alla diversità di categorie di soggetti e di domande, lungo tre possibili linee di evoluzione: -conferire una maggiore autonomia agli attori dell'istruzione e della formazione, perché siano più attenti alle problematiche del proprio contesto sociale

  13. Libro Bianco Europeo sulla formazione 1996 - avvalersi dello strumento della valutazione, tramite il quale rendere socialmente rendicontabili gli investimenti nel campo della formazione - prestare attenzione alle categorie di individui in difficoltà, evidenziando maggiormente il ruolo della scuola di promozione dell’inclusione sociale .

  14. Libro Bianco Europeo sulla formazione 1996 • Per promuovere queste linee evolutive, individua cinque obiettivi: - 1. incoraggiare l'acquisizione di nuove conoscenze

  15. Libro Bianco Europeo sulla formazione 1996 -2. avvicinare scuola e impresa -3. lottare contro l'esclusione -4. conoscere tre lingue comunitarie -5. trattare sullo stesso piano l'investimento materiale e l'investimento nella formazione

  16. Consiglio Europeo di Lisbona 2000 • Istruzione e formazione permanente sono elementi chiave della strategia concepita a Lisbona per fare dell’Europa entro il 2010 l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo

  17. Memorandum europeo sull’istruzione e la formazione permanente • Diffuso nel novembre 2000 dalla Commissione Europea con l’obiettivo di identificare strategie coerenti e misure pratiche al fine di favorire la formazione permanente per tutti

  18. Memorandum europeo sull’istruzione e la formazione permanente • I cambiamenti socio-economici legati alla transizione verso una società della conoscenza recano all’Unione Europea e ai suoi cittadini sia vantaggi (mobilità, comunicazione, occupazione) che rischi (accentuazione delle diseguaglianze e dell’esclusione sociale). Per questo c’è bisogno di un approccio radicalmente nuovo all’istruzione e alla formazione.

  19. Memorandum europeo sull’istruzione e la formazione permanente Sei sono i messaggi lanciati dal memorandum: MESSAGGIO 1 NUOVE COMPETENZE DI BASE PER TUTTI  • Garantire un accesso universale e permanente all’istruzione e alla formazione, per consentire l’acquisizione e l’aggiornamento delle competenze necessarie per una partecipazione attiva alla società della conoscenza

  20. Memorandum europeo sull’istruzione e la formazione permanente MESSAGGIO 2 MAGGIORI INVESTIMENTI NELLE RISORSE UMANE  • Assicurare una crescita visibile dell’investimento nelle risorse umane per rendere prioritaria la più importante risorsa dell’Europa – la sua gente

  21. Memorandum europeo sull’istruzione e la formazione permanente MESSAGGIO 3 INNOVAZIONE NELLE TECNICHE DI INSEGNAMENTO E DI APPRENDIMENTO  • Sviluppare contesti e metodi efficaci d’insegnamento e di apprendimento per un’offerta ininterrotta e di formazione lungo l’intero arco della vita e in tutti i suoi aspetti

  22. Memorandum europeo sull’istruzione e la formazione permanente MESSAGGIO 4 VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELL’APPRENDIMENTO  • Migliorare considerevolmente il modo in cui sono valutati e giudicati la partecipazione e i risultati delle azioni di formazione, in particolare nel quadro dell’apprendimento non formale e informale

  23. Memorandum europeo sull’istruzione e la formazione permanente MESSAGGIO 5 RIPENSARE L’ORIENTAMENTO • Garantire a tutti un facile accesso ad informazioni e ad un orientamento di qualità sulle opportunità d’istruzione e formazione in tutta l’Europa e durante tutta la vita

  24. Memorandum europeo sull’istruzione e la formazione permanente MESSAGGIO 6 UN APPRENDIMENTO SEMPRE PIU’ VICINO A CASA  • Offrire opportunità di formazione permanente il più possibile vicine agli utenti della formazione, nell’ambito delle loro comunità e con il sostegno, qualora opportuno, di infrastrutture basate sulle TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione)

  25. Il Rapporto dell’Unescosull’educazione nel XXI secolo • Evidenzia le principali sfide che le società più avanzate devono affrontare: • la tensione tra orientamento locale e globale (diventare cittadini senza perdere il contatto con le proprie radici culturali) • la tensione tra tradizione e modernità • la tensione tra lungo termine e breve termine

  26. Il Rapporto dell’Unescosull’educazione nel XXI secolo • la tensione tra lo stimolo della competizione e l’uguaglianza delle opportunità (e ciò richiede la creazione di situazioni educative capaci di coniugare la competizione che stimola, la cooperazione che rinforza e la solidarietà che unisce) • la tensione tra l’incredibile sviluppo delle conoscenze e le capacità di assimilarle • la tensione tra mondo spirituale e mondo materiale (con la conseguente domanda di valori e di ideali di riferimento)

  27. Scuola e Orientamento Nucleo Formazione e Scuola

  28. La scuola non è ma…. • Non è una burocrazia (ma inevitabilmente deve sottostare a un certo numero di adempimenti burocratici) • Non è un parlamento (ma in parte deve trovare forme di rappresentanza delle sue varie componenti e essere dotata di organi collegiali • Non è un’azienda (ma deve imparare a migliorare la sua efficienza organizzativa e gestionale)

  29. Il capo di Istituto • Non è diventato con l’autonomia un manager, ma deve restare un uomo di scuola e un uomo di cultura • Un leader educativo con: • Capacità organizzative e gestionali • Competenze manageriali (cioè capacità di motivare e guidare i suoi collaboratori verso l’obiettivo di un miglioramento continuo del servizio scolastico)

  30. La scuola è • E’ una comunita’ professionale di educatori • E’ un servizio pubblico. • Deve render conto alla societa’ dell’assolvimento dei suoi compiti istituzionali • Non puo’ ignorare gli aspetti burocratici, di rappresentanza, di efficacia e di efficienza

  31. L’Autonomia scolastica • La vera dimensione dell'autonomia consiste nel: - rendere possibile ad ogni unita' scolastica di organizzare nel modo migliore la risposta ad un complesso di esigenze - ritrovare in questo il significato sociale profondo della sua funzione istituzionale

  32. L’Autonomia scolastica • Art.21 legge 59 –1997 • L’autonomia è l’età adulta della scuola • Diventare adulti significa diventare responsabili

  33. L’Autonomia scolastica • Con l'autonomia si aprono per tutte le scuole nuove possibilita' di rapporto ‑ attraverso consorzi o convenzioni ‑ con: • - il territorio • - il mondo del volontariato • - le imprese • - i centri di formazione professionale, • - le associazioni culturali e sportive, etc.

  34. L’Organizzazione scolastica • Quattro modelli: 1. tradizionale puro (Preside e docenti) 2. tradizionale potenziato (Preside, docenti e attività extracurricolari) 3. a media innovazione (Preside, collaboratori del Preside, coordinatori dei consigli di classe, responsabili di progetto e docenti) 4. ad alta innovazione (distinzione tra figure professionali con sola docenza, con docenza più management, con solo management)

  35. Dall’insegnamento all’apprendimento • I giovani non possono essere considerati passivi fruitori dell'insegnamento ma veri e propri produttori di apprendimento • Spostare il focus dall'insegnamento all'apprendimento, dall'elencazione delle discipline alla definizione degli obiettivi di apprendimento che si intendono perseguire

  36. La scuola luogo di… • La scuola luogo di acquisizione sistematica e critica della cultura, luogo in cui si promuove lo sviluppo della persona umana • La scuola sede primaria della umanizzazione e della socializzazione delle nuove generazioni

  37. Processo educativo • Obiettivi fondamentali a-interiorizzazione delle regole della democrazia e del pluralismo b-capacita di concepire un progetto di vita fondato su una identità culturale e professionale c-capacità di iniziativa, di relazione e di comunicazione

  38. Competenze di base Lettura Scrittura Calcolo Uso del computer

  39. Competenze trasversali Relazione Decisione Diagnosi

  40. Competenze chiave Apprendere ad apprendere Lingue straniere Cultura tecnologica Spirito d’impresa Senso sociale

  41. Obiettivi educativi La dimensione storica L'aspetto euristico La fiducia in se stessi La formazione continua

  42. La Professionalità • La professionalità è passata dal campo dell'addestramento pratico al campo della conoscenza sperimentale di tipo scientifico e tecnologico di una cultura di base adatta al XXI secolo

  43. Cosa chiedono le imprese alla scuola • Di sviluppare nei giovani: - conoscenze linguistiche e logico-matematiche - padronanza dell'inglese e degli strumenti informatici - capacità relazionali - capacita diagnostiche (reperire, trattare e utilizzare dati)

  44. Cosa chiedono le imprese alla scuola • Di sviluppare nei giovani: - capacità decisionali - capacità di analisi e di sintesi delle situazioni - capacità di risolvere i problemi - capacità di adattarsi a nuove esperienze - capacità di comunicare chiaramente

  45. Cosa chiedono le imprese alla scuola • L'insieme di queste capacità sono ottenibili solo differenziando e migliorando gli stili di apprendimento e le modalità di insegnamento (forme di apprendimento moderne, didattica attiva, diffusione dello stage come esperienza formativa)

  46. Howard GardnerSapere per comprendere • “Le aziende possono offrire alle scuole competenze didattiche e docimologiche, aiutare gli studenti nella fase delicata della transizione dalla scuola al lavoro e invitarli a partecipare all’attività imprenditoriale come apprendisti e tirocinanti. Possono inoltre sostenere l’attività educativa sia con generici finanziamenti alle scuole delle località in cui operano, sia accollandosi i costi di programmi particolari.

  47. Howard GardnerSapere per comprendere • “Ma a mio parere il contributo più notevole che le aziende possono dare alla scuola consiste nella creazione di prodotti – specialmente tecnologici – capaci di incrementare l’efficacia dell’insegnamento”

  48. Aula e mondo esterno Divenendo meno rigida la separazione tra l’aula e il mondo esterno, gli insegnanti debbono, secondo il Rapporto dell’Unesco, cercare di: prolungare il processo educativo al di fuori dell’aula - fisicamente, attraverso esperienze pratiche di insegnamento in luoghi esterni alla scuola - dal punto di vista dei contenuti, collegando le varie materie con la vita quotidiana

  49. L’apprendimento • Il sistema scolastico non ha più il monopolio della trasmissione del sapere • L’apprendimento avviene mediante una molteplicità di agenzie e di soggetti

  50. Modalità di apprendimento • Apprendimento formale: avviene in un contesto organizzato e strutturato (in un istituzione scolastica/formativa o sul lavoro), è esplicitamente progettato come apprendimento e conduce alla certificazione; • Apprendimento non formale: è connesso ad attività pianificate ma non esplicitamente progettate come apprendimento (quello che non e’ erogato da una istituzione formativa e non sfocia di norma in una certificazione); • Apprendimento informale: le molteplici forme dell’apprendimento mediante l’esperienza risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia, al tempo libero, non è organizzato o strutturato e non conduce alla certificazione.

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