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Dare vita agli anni in una comunità per tutte le età. Problema.
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Dare vita agli anni in una comunità per tutte le età
Problema “Ci troviamo nel bel mezzo di una rivoluzione silenziosa. Si tratta di un processo che va ben al di là della semplice demografia e che presenta degli importanti risvolti economici, sociali, culturali, psicologici, spirituali” . Koffi Annan, Madrid 2002
Situazione demografica Oggi Inizio 1900 Entro il 2050 il numero delle persone anziane sul nostro pianeta supererà quello dei giovani. In Italia l’abbiamo già superato. Così nell’Istituto.
Rispostadell’Istituto Approfondire il tema dell’invecchiamento nell’Istituto, avviando una riflessione seria e concreta • mandato del CG XXII al Consiglio Generale • in ascolto delle realtà ispettoriali, rilette alla luce degli studi contemporanei • per ravvivare la identità carismatica Rivisitazione e contestualizzazione del cap. TERZA ETA’ del Progetto Formativo
Stato della questione Dal Rapporto Censis 2005 emerge “un’Italia frammentata sia sul concetto stesso di anzianità che sul modo di vivere questa fase della vita”G.De Rita segretario generale CENSIS Dal Rapporto Censis Salute 2007 Sul modo di considerare e rapportarsi con la anzianità si misura il grado di civiltà di una societàcf G.Roma direttore generale CENSIS
Dati oggettivi • Invecchiamento biologico • Aspettativa di vita • Curva di Fries (ipotesi statistica) • Capacità funzionali nell’invecchiamento • Invecchiamento e svecchiamento demografico
Invecchiamento biologico Le nostre cellule hanno la capacità di rinnovarsi, ma ogni replicazione cellulare provoca un danno alla cellula, che dopo circa cinquanta replicazioni non riesce più a riprodursi. L’invecchiamento è il processo per cui, specie dopo i 30 anni, nella maggior parte delle cellule del nostro corpo, il cromosoma all'interno delle cellule non riesce più a riprodursi, e così la cellula muore. Il nostro organismo accumula danni (i cali), che progressiva-mente non riesce più a riparare bene e completamente: invecchia. Questo processo è del tutto personale
Attesa di vita L’attesa o aspettativa o speranza o spettanza di vita alla nascita rimanda al numero di anni vissuti mediamente dalla popolazione di un Paese in un dato anno, con livello di mortalità costante. Sull’allungamento contemporaneo influiscono la diminuita mortalità infantile, i progressi della medicina, le migliorate condizioni igienico-sanitarie, gli stili di vita. Sul complessivo invecchiamentodemografico incide, oltre all’allungamento della vita, la denatalità del Paese stesso.
Prospettopopolazionemondiale ONU - anno 2006: aspettativa di vita alla nascita nel periodo 2005-2010 (in anni).
Riflessione sul cambiamento demografico “Se l’indicatore che misura indirettamente la qualità della vita continuerà a crescere di pari passo con quello che ne misura la quantità, lo scenario che si prospetta per il prossimo futuro sembra piuttosto favorevole: il progresso prevedibile è notevole in termini di riduzione dei livelli di mortalità e di disabilità. Non si può quindi che essere ottimisti per la nostra vecchiaia, anche se la prospettiva non rassicura certamente chi dovrà gestire la società futura…” (Comitato Progetto culturale CEI), Cambiamento demografico, 55.
Svecchiamento 11. L’allungamento della vita determina sì l’invecchiamento della popolazione, ma può pure essere letto nella prospettiva di un grande potenziale di svecchiamento:le nostre società stanno diventando più giovani, poiché viviamo meglio e più a lungo, per cui le capacità potenziali (fisiche e intellettuali) in termini di capitale umano stanno aumentando.
“Comprendere bene il processo di svecchiamento e la sua diffusione nel mondo è un punto di partenza chiave peril futuro di tutti. Il primo passo strategicamente vincente da fare, è di dare spazio e facilitare la presa di coscienza e la valorizzazione della fascia di età che comincia verso i sessanta anni e che si estende al di là degli ottanta. Questa presa di coscienza comporta una battaglia culturale, economica, sociale e anche politica di fondamentale importanza”. AA.VV, Editorialii, in I Quaderni Europei del Nuovo Welfare” (QW) 5, 2006; 10, 2008.
Dimensioni socio-affettive e spirituali • La capacità di riqualificare se stessi • e di superare l’assenza di significato • attraverso una formazione permanente • le offerte della geragogia • l’adattabilità della persona al cambiamento • l’accompagnamento reciproco • la preziosità dell’inutile
d’altra parte… la terza età "è veramente un caso serio della esistenza umana. Questa esperienza non è riducibile all'andare avanti degli anni, ma consiste piuttosto nel dramma che ciascuno di noi vive e vivrà per la diminuzione delle forze fisiche e psichiche, per la moltiplicazione degli impedimenti e degli acciacchi e, dunque, per il crearsi di una situazione di sofferenza profonda e spesso poco comunicabile. E' importante insistere sull'unica soluzione di fondo che non inganna: cioè la capacità di riqualificare se stessi ritenendo gli impegni e i valori di carattere permanente e definitivo più importanti delle cose che, volere o no, vengono meno”. Card. Carlo Maria Martini
“Il nemico ultimo della persona anziana non è il dolore, la malattia o la disabilità. Quello che non si può sopportare è l’assenza di significato. Quello che è terribile per uomini e donne è la convinzione di non essere necessari, di non dare un contributo e di vivere una vita senza significato”. Massimo Petrini
Chi vive questo processo ha bisogno non solo di cure medico-infermieristiche progressivamente più attente, ma anche di particolare sostegno socio-psicologico, spirituale e religioso.
Per geragogia: • si intende una vera e propria • educazione ad invecchiare. • Tende a definire e rappresentare uno stile di vita idoneo all’anzianità. • Si basa sulla concezione che la formazione globale dell’uomo deve abbracciare tutto l’arco dell’esistenza umana e si gioca tutta sulla relazione.
La nuova prospettiva storico-culturale sollecita un passaggio fondamentale: da una concezione statica dell’invecchiamento ad una dinamica, da una concezione statistica ad una personale e personalizzante in un processo continuo che dura tutta la vita, si costruisce nel tempo, si impernia tutto nella relazione con l’ambiente inteso come ecosistema. E’ un cambiamento che può essere previsto e prevenuto fin dalla giovinezza, accompagnato e sostenuto fino al suo naturale compimento
Ciò comporta: • cambio di mentalità: da vecchiaia comedecadimento a senilità come cambiamento: progressiva trasformazione con successivi adattamenti • formazione permanente e autoformazione a tutte le età • gestione dialogata dellosvecchiamento
Accompagnamento nelle crisi di adattamento * destabilizzazione : si percepisce che qualcosa comincia a non andare *rottura : presa di coscienza di aver rotto con il sistema esistenziale precedente * ricomposizione: sperimentare un nuovo modo di essere M.Petrini
Gli studi geragogici • evidenziano • tre componenti che determinano • il livello di adattabilità della persona anziana: • la soddisfazione vitale • lo stato d’animo • 3. la felicità
la soddisfazione vitale: • progressivo adattamento al progressivo personale invecchiamento • gratificazioneda esperienze personali, sociali e spirituali, esito della propria vita, un normale buon concetto di sé, soddisfazione per le normali attività del quotidiano, senso dell’umorismo e spirito critico verso il proprio passato, presente e futuro …
2. lo stato d’animo:atteggiamento assunto davanti alle difficoltà: resistenza psico-sociale davanti alla perdita di ruolo e di potere e insieme senso di appartenenza; ridimensionamento paure e timori, ansia e ripiegamento su di sé… 3. la felicità:insieme di tutti quei sentimenti gratificanti legati alle esperienze positive che si vivono nella dimensione relazionale all’interno dei diversi gruppi di appartenenza.
L’assenza di queste dimensioni della vita costruite lungo tutto l’arco dell’esistenza danno origine ad: apatia, tristezza, ‘mugugno’, ripiegamento su di sé, condanna di ogni aggiornamento, pretesa di vedere sod-disfatta ogni esigenza ‘tutto e subito’, autoemarginazione e solitudine interiore.
La loro compresenza favorisce l’emergere della gioia carismatica, frutto dello Spirito e dell’auto-formazione personale, il contributo di serenità di saggezza e di paceche la persona anziana offre in famiglia e nella comunità socio-ecclesiale, la testimonianza vocazionale,nel senso più ampio di uno stato di vita, della scelta professionale, dell’impegno socio-politico.
In questo processo evolutivo e di progressivo adattamento il sistema dei valori (religiosi, etico-morali, culturali, sociali, partecipativi, familiari) aiuta l’individuo a ridefinirsi ed a progressivamente risignificarsi
RESPONSABILITA’ • esigenza di una vera “educazione all’invecchiare” che abbracci tutto l’arco dell’esistenza • accompagnamento a ritrovare un nuovo orienta-mento interiore, esigito dalla nuova situazione esistenziale • perché si possa fare l’esperienza di unavita piena e bella ad ogni età • e nella profonda fiducia in Dio si alimenti la gioia carismatica, nella comunità per la missione
I tempi della vita dai 40 anni in su • L’età tra i 42-54 e 55-64 anni è un tempo di preparazione; • l’età tra i 65 e i 74 è ancora un tempo di risorse attive; • l’età fra i 75 e 85 anni e oltre un tempo di possibili limitazioni • e del progressivo affermarsi della senilità.
Sono state lette indicativamente come: • 42-54:tempo di prima preparazione • 55-64:tempo di preparazione ravvicinata • 65-74:terza fascia dell’età adulta • 75-84:tempo di possibile presenza latente della fragilità • oltre gli 85: tempo di possibile presenza conclamata della fragilità
Terza fascia dell’età adulta: 65-74 Dati scientifici ed esperienza di vita attestano che la prima anzianità è oggi, grazie allo svecchiamento demograficamente dimostrabile, un’età che può e deve essere vissuta in modo compiuto, come risorsa per sé e per l’intera comunità umana.
Le attenzioni per questa età potrebbero essere: l’approfondimento delle caratteristiche psicologichedi quest’età, che non è più solo l’adultità e non è nep-pure l’anzianità come tradizionalmente presentate, ma una sintesi di entrambe secondo la sensibilità psico-spirituale di ogni persona; l’elaborazione di criteri e la formazione ad unacollaborazione intergenerazionalein specie con la seconda tappa dell’età matura, che può avere ruoli attivi di responsabilità, mentre la terza, in reciprocità, accompagna, raccorda e può offrire un contributo di competenza, esperienza e saggezza;
lavalorizzazione della presenza delle sorelle più anzianein comunità, che rafforza il compito di testimo-nianza dei valori perenni dell’umanesimo cristiano, che continuano a fondare il senso ultimo di una vita che non si riconosce nel relativismo e nello scientismo; laprogressiva conoscenzadella realtà e delle condizioni della anzianità; laprogressiva interiorizzazionedella vita di fede e di preghiera, per uno sguardo sempre più contemplativo, ricco di ottimismo e di speranza; l’approfondimento vitaledella differenza tra carisma e attività, ruolo e missione.
lacura della maggiore disponibilità di tempoche permette di intrattenersi in letture interessanti, valide anche dal punto di vista culturale, o in altre attività che tengono la persona aperta alla varietà degli interessi, al rapporto costruttivo e sereno con gli altri; laricerca di modi fraterni– “sorelle per le sorelle” – indirizzata ad attivare l’interesse, la creatività, l’animazione delle sorelle più anziane; lariflessione dialogatacirca possibili obbedienze nel cambio di attività, in base al processo personale di invecchiamento
Conclusioni L’invecchiamento di successo è un processo graduale che si esprime attraverso una ATTITUDINE SPIRITUALE POSITIVA verso l’esistenza e l’ambiente, costruita nella reciprocità dei doni e delle età
… in vista di unapienezza di vita che permetta di vivere e testimoniare fino all’ultimo ilcarisma salesiano narrando di generazione in generazione l’amore di Dio per i giovani. Si avvera così per ognuna quanto ci ricorda Neuwen: “In quanto scelti, benedetti, spezzati e dati, siamo chiamati avivere le nostre vite conprofonda, intima gioia e pace. E’ la vita degli Amati che vivono l’esistenza come un’opportunità donata per diventare ciò che siamo”.
“Non desiderare affatto di non essere ciò che sei, ma desidera di essere molto bene ciò che sei” S. Francesco di Sales “Non desiderare affatto di non essere ciò che sei, ma desidera di essere molto bene ciò che sei” “Non desiderare affatto di non essere ciò che sei, ma desidera di essere molto bene ciò che sei” “Non desiderare affatto di non essere ciò che sei, ma desidera di essere molto bene ciò che sei” S. Francesco di Sales S. Francesco di Sales
12 possibili passi per un effettivo cambio di mentalità 5.ricaduta capillaredelle Linee indicative nelle comunità 6.preparazione delle direttriciperché assumano le linee indicative e si attivino a tradurle in cammini di accompagnamento per la comunità e le singole sorelle 7.pianificazione di incontri per far conoscere e assumere le linee al personale laico che lavora a diretto contatto con le FMA anziane.
Alcuneemergenze emerse dai Seminari A. Circa la formazione B. Circa gestione e animazione della Comunità C. Circa le strutture
Persone contente e pacificate con la vita Polle di memoria e di sapienza Testimoni di speranza Operatrici di carità Definizioni emerse nel Convegno “Movimento della terza età” diocesano, nel 40° di fondazione, 12.11.011.