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Feste di colori nel mondo tra passato e presente

Feste di colori nel mondo tra passato e presente. Laboratorio INTERCULTURA Classe 3°D Disciplina: italiano Anno scolastico 2013-2014. La festa.

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Feste di colori nel mondo tra passato e presente

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Presentation Transcript


  1. Feste di colori nel mondo tra passato e presente Laboratorio INTERCULTURA Classe 3°D Disciplina: italiano Anno scolastico 2013-2014

  2. La festa Dice M. K. Gandhi: «La festa è la compagnia dei buoni ed è cibo per le nostre anime; per questo la cerchiamo. Perché non basta che noi impariamo l´arte di leggere, scrivere, etc, è necessario che noi impariamo l’arte di vivere in amicizia con tutti i nostri vicini»

  3. Indice generale • Feste della terra, delle stagioni, del raccolto, di fiori e frutta • Feste della vita, di momenti importanti della vita • Feste religiose

  4. Festa della terra

  5. Festa della terra Festa della terra, la madre Terra è un bene comune di tutti. Senza confini che dividono il territorio in terre dei ricchi e dei poveri, Nord e Sud, centro e periferie.

  6. San martino Martino nacque nel 316 o 317 nella provincia romana della Pannonia (l’attuale Ungheria) e fu chiamato col diminutivo del dio della guerra Marte.

  7. Aveva solo 15 anni quando suo padre lo obbligò al giuramento militare e, da lì a poco, venne promosso al grado di “Circitor”, facendo la ronda di notte e l’ispezione dei posti di guardia.

  8. Nel 338 avvenne un episodio emblematico: durante una ronda, in pieno inverno, incontrò un povero seminudo e, non avendo più denari, tagliò in due il proprio mantello con la spada, donandone una metà al povero

  9. Martino ricevette il battesimo nella Pasqua del 339, fu eletto vescovo per acclamazione

  10. Martino trascorse 26 lunghi anni, fino alla sua morte, battendosi per l’evangelizzazione, contro l’eresia e la miseria umana

  11. Morì l’8 novembre del 397 e le sue esequie ebbero luogo l’11 novembre, festa appunto dedicata al Santo

  12. L’ 11 Novembre è la festa ispirata per tradizione alla svinatura e all'inizio del ciclo invernale. “Per San Martino si spilla la botte del buon vino”, dice il proverbio.La svinatura favorisce le libagioni e i banchetti

  13. La festa dei morti in Italia Il 2 novembre si celebra il giorno dei morti. E’ la festività che la Chiesa cattolica dedica alla commemorazione dei defunti

  14. Il culto dei morti è antichissimo. La data del 2 di novembre sembrerebbe riferirsi al periodo del grande Diluvio, di cui parla la Genesi, quello per cui Noè costruì l’arca e che secondo il racconto cadde nel “diciassettesimo giorno del secondo mese”, che corrisponderebbe al nostro novembre.

  15. In alcune zone della Lombardia, la notte tra l’1 e il 2 novembre, si suole mettere in cucina un vaso di acqua fresca perché i morti possano dissetarsi

  16. In Trentino, le campane suonano per molte ore, a chiamare le anime che si dice si radunino intorno alle case, per spiare dalle finestre.

  17. In Sardegna, la mattina del 2 novembre, i ragazzi si recano invece di porta in porta per chiedere delle offerte; ricevono in dono pane fatto in casa, fichi secchi, fave, mandorle, uva passa e dolci. La sera della vigilia, anche qui, si accendono i lumini e si lasciano la tavola apparecchiata e le credenze aperte.

  18. La festa dei morti in Sicilia Si narra che, anticamente, nella notte tra l'1 ed il 2 novembre i defunti visitassero i cari, ancora in vita, portando ai bambini dei doni

  19. I regali vengono nascosti in casa e trovati dai bambini, al mattino presto, con una sorta di caccia al tesoro

  20. Oltre a giocattoli di ogni sorta, esiste l'usanza di regalare scarpe nuove, talvolta piene di dolcetti, come i particolari biscotti tipici di questa festa.

  21. Frutta secca e cioccolatini, accompagnano 'U Cannistru', un cesto ricolmo di primizie di stagione. In esso ci sono anche: frutta secca, dolciumi, come la frutta di martorana, e i Pupi ri zuccaru, statuette di zucchero dipinte. La giornata prosegue con la visita al cimitero dove riposano i loro defunti più vicini e più cari

  22. In Romania – Moldavia “la festa di primavera: Martisor Per il popolo romeno il 1° giorno di marzo è legato all’usanza del Martisor (marzolino). In particolare la festa riporta all’animo la speranza, la fiducia in un anno migliore

  23. Questo trionfo della rinascita è rappresentato tramite il martisor che si regala alle persone amiche nel primo giorno di marzo. Le credenze popolari dicono che chi indossa il martisor sarà fortunato in salute.

  24. Nei tempi antichi, il martisor era fatto di due fili di lana, uno bianco e uno rosso o nero, come simbolo delle sue stagioni principali,inverno ed estate

  25. Il martisor tutt’oggi si porta fino alla fioritura delle rose o dei ciliegi. Questo ciondolo portafortuna può assumere le più diverse forme simboliche. Un tempo monetine d’oro o d’argento, ma anche fili di erba, germogli o fiori; oggi fiori animaletti e cuoricini.

  26. Chi lo ha ricevuto lo deve portare attaccato al cappotto, vicino al cuore. Nel folklore romeno esiste una rappresentazione cromatica delle stagioni: rosso per la primavera, verde o giallo per l’estate, nero o azzurro per l’autunno e bianco per l’inverno.

  27. Si potrebbe quindi affermare che il filo intrecciato di bianco e rosso è un simbolo del passaggio dall’inverno alla primavera che gorgoglia di vita.

  28. Si dona il ciondolino con il suo fiocco bianco e rosso e tutte le donne,alle nipoti e alle nonne, come augurio di buona fortuna, di amore e di buon inizio di primavera

  29. Feste della vita, di momenti importanti della vita, tra pasato e presente

  30. Feste della vita Le feste delle vita si fanno spesso intorno a un fuoco o a un focolare. Perché la vita è energia

  31. FESTA DEL LAVORO La festa ricorda le battaglie operaie, in particolare quelle volte alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore.

  32. La sua origine risale a una manifestazione organizzata a New York il 5 settembre 1882. Due anni, nel 1884, in un'analoga manifestazione i Knights of Labor approvarono una risoluzione affinché l'evento avesse una cadenza annuale.

  33. La data del primo maggio fu adottata in Canada nel 1894, sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori, tenute a Toronto e Ottawa nel 1872.

  34. In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale, riuniti a Parigi nel 1889, e ratificata in Italia due anni dopo.

  35. Portella della Ginestra Portella della Ginestra (Purtelja e Jinestrës in albanese) è una località montana di Piana degli Albanesi, situata a 3 km circa dall'abitato, in provincia di Palermo.

  36. La cittadina prende il nome dai fiori selvatici che vi sbocciano in abbondanza in primavera. E’ nota per essere stata teatro il 1º maggio 1947 della prima strage dell'Italia repubblicana. Sul luogo della tragedia ora sorge un Memoriale (Përmendorja),

  37. La festa dei nonni La festa dei nonni venne introdotta in Italia il 31 luglio del 2005; viene festeggiata il 2 ottobre, data in cui la chiesa cattolica celebra gli Angeli custodi

  38. La Festa dei Nonni è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1978, durante la presidenza di Jimmy Carter, su proposta di Marian McQuade, una casalinga del West Virginia, madre di quindici figli e nonna di quaranta nipoti. La McQuade iniziò a promuovere l’idea di una giornata nazionale dedicata ai nonni nel 1970

  39. Negli Stati Uniti la Festa dei Nonni viene celebrata ogni anno la prima domenica di settembre.

  40. In Gran Bretagnaviene celebrata invece per la prima domenica di ottobre

  41. In Canada viene celebrata dal 1995 tutti gli anni il 25 ottobre.

  42. In Francia, i nonni e le nonne sono festeggiati ogni anno separatamente. La Festa della Nonna, esistente già dal 1987, si celebra la prima domenica di marzo. Quella del Nonno, istitutita nel 2008, la prima domenica di ottobre

  43. In Italia nasce per volontà di un comitato, ovvero il comitato ufficiale della Festa dei Nonni

  44. Le Nozze Oggi sposarsi è molto semplice. Un tempo, c’erano riti da rispettare

  45. Un salto nel passato... La prima volta che il fidanzato varca la porta o l’uscio della fidanzata deve farlo mettendo avanti il piede destro; altrimenti potrebbe avvenire una rottura di relazioni con la famiglia di lei.

  46. In Cefalù L’abito nuziale è in nero; e le nozze si celebrano di notte fra le 3 e le 4 del mattino.Al momento di salire l’altare, gli sposi si rivolgono ciascuno ai proprio genitori e ne chiedono la benedizione baciando la mano desta, e sono ricambiati con un bacio sulla guancia

  47. Finita la messa, la coppia riceve la benedizione dei nuovi parenti con il bacio dalla mano (Castiglione).Particolare una cerimonia nuziale delle provincia di Trapani: la sposa, seduta sotto uno specchio, è festeggiata dai parenti e dagli amici.

  48. Nel ‘500 era diffusissimo in Palermo l’abuso della celebrazione delle nozze di notte. Fu necessario un divieto formale dall’arcivescovo della Diocesi per farlo cessare. Questo divieto è dell’aprile 1570.

  49. La nascita secondo la tradizione popolare Non è necessario che la gravidanza duri nove mesi precisi. Solo la madre di Maria stette incinta tutto quel tempo. “Novi misi giustu, stetti stetti la matri sant’ Anna” (dice il proverbio a Carini).

  50. La culla del futuro neonato si prepara di mercoledi e vi si attaccano “cose sante” per guardarla da spiriti maligni (Canicaattì). Le “cose sante” sono immagini in carta chiuse dentro sacchetti.

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