1 / 38

Insediamenti monastici e conventuali di Cava de'Tirreni

Presentazione del lavoro proposto dalla Scuola Media Statale "Carducci" di Cava de'Tirreni per il progetto Insediamenti Monastici e Conventuali per le province di Salerno e Avellino

ingenioloci
Download Presentation

Insediamenti monastici e conventuali di Cava de'Tirreni

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Scuola media Statale CARDUCCI-TREZZA Cava de’ Tirreni (SA) Insediamenti monastici e conventuali a Cava de’ Tirreni Annoscolastico2009/2010

  2. Scuola media Statale CARDUCCI-TREZZA Cava de’ Tirreni (SA) Insediamenti monastici e conventuali a Cava de’ Tirreni Annoscolastico2009/2010

  3. Il presente lavoro è stato realizzato dalle classi 1 e 3 sez. F Docenti: Prof. ssa Emiliana Senatore Prof.ssa Annamaria Paolillo

  4. Veduta di Cava de’ Tirreni La storia religiosa di Cava de’ Tirreni ha stretti legami con quella Salernitana. Dall’avvento del Cristianesimo fino al 1092 il territorio di Cava fu sotto la giurisdizione di Vescovi ed Arcivescovi di Salerno.

  5. La dipendenza del territorio cavese dagli Arcivescovi salernitani durò fino all’undicesimo secolo quando il papa Gregorio VII pose sotto la protezione pontificia la Badia di Cava, dichiarando il monastero soggetto pleno iure. Cava diventa diocesi autonoma dal 1513. Fu evangelizzata da Sant. Adiutore, considerato e venerato come primo Vescovo di Cava. Su un’iscrizione del 1730 e conservata nella Chiesa della SS. Annunziata si leggeva fino agli anni ’50 “ Adiutor….. primum Beneventum deinde in haec Cavarum et Castri loca successit….” Sant’Adiutore

  6. Che cosa è il monachesimo Il Monachesimo è un modo di vivere la vita religiosa caratterizzato da rinunce agli interessi terreni. Questo modo di vivere, fondato su tre principi evangelici: Castità, Povertà Obbedienza , rappresenta in sostanza una rivolta dello spirito contro il pericolo di modernizzazione della Chiesa. San Benedetto con la regola: “Ora et labora” rappresenta il padre fondatore del Monachesimo italiano.

  7. Monaci e Frati Il Monaco,la monaca sono uomini e donne che hanno una forte esigenza interiore: la ricerca di Dio; pongono perciò al primo posto della vita l’aspetto trascendente. Sentono, pertanto, di aver bisogno di spazi e tempi adatti, luoghi ed orari facilitano la ricerca, l’ascolto divino. Ecco perché nascono celle, monasteri, cenobi, abbazie ed eremi Il Frate, la suora sono persone consacrate alla vita religiosa che svolgono il loro servizio per la comunità locale, dedite alla vita attiva e sociale.

  8. ORDINI RELIGIOSI MASCHILI • La presenza dei primi monaci nella valle di Cava risale al VI secolo dopo Cristo quando la nostra zona era parte della diocesi di Salerno. • I primi monaci non sono di rito latino ma di rito greco, ciò si spiega col fatto che fino all’anno mille l’Italia meridionale era ancora influenzata dalla cultura greca sia da un punto di vista politico che religioso. • Il mondo greco era pieno di eremiti della Tebaide e del Ponto e la vita solitaria trovava cultori anche tra gli abitanti dell’Italia del sud • Attualmente gli ordini religiosi presenti sul territorio cavese sono: • I Benedettini • I Cappuccini • I Filippini • I Francescani • I Padri Vocazionisti

  9. Benedettini L’ordine di San Benedetto è un ordine monastico osservante la regola di San Benedetto da Norcia, dettata nel 534, che organizza la giornata secondo orari precisi dedicati alla preghiera , allo studio, alla meditazione ed al lavoro. La preghiera occupava in media 4 ore al giorno, la lettura dalle 2 alle 4 ore, il lavoro cinque ore in inverno ed otto in estate Il lavoro veniva inteso come la lavorazione della terra, e doveva assicurare l’auto sufficienza dell’Abbazia Il dedicarsi alla lavorazione della terra fece si che moltissimi monasteri benedettini si trasformassero in avviate aziende agricole. A causa dell'enorme lavoro che avrebbero dovuto portare avanti, il numero di monaci per abbazia crebbe a dismisura ed in alcuni centri monastici del Piemonte durante il Medioevo si contarono addirittura 900 individui.

  10. Le preghiera veniva invece intesa come trasmissione della parola sacra e quindi si diffusero canti corali, la lettura ad alta voce dei testi sacri ed la trascrizione e la traduzione di testi con miniature. I loro libri, creati in aree appositamente adibite, dagli amanuensi, venivano interamente preparati da loro, a partire dalla concia delle pelli di pecora per creare la pergamena alle decorazioni ed agli ornamenti delle pagine. Navata Centrale della Badia

  11. La presenza dei Benedettini a Cava risale al 1011 quando Alferio , dell’illustre stirpe salernitana dei Pappacarbone si ritirò nella grotta Arsicia situata nelle montagne della zona occidentale della valle cavense. La fama della sua santità attirò molti discepoli per cui dovette avviare la costruzione di un monastero di cui fu il primo abbate. Affresco raffigurante la visione di S. Alferio

  12. La badia costituì una fiorente congregazione, “ ordo cavensis” e diffuse i principi della riforma cluniacense. Nel 1394 la Badia fu elevata a dignità vescovile. Soppressa come comunità monastica, in seguito ad una legge del 7 luglio 1866, fu dichiarata monumento nazionale il 7 agosto 1867. La Badia Chiostro della Badia

  13. Cappuccini L'Ordine dei Frati Minori Cappuccini è uno dei tre ordini mendicanti maschili di diritto pontificio, cheoggi costituiscono la famiglia francescana. L'ordine nacque intorno al 1520, quando il frate francescano osservante Matteo da Bascio si convinse che lo stile di vita condotto dai Francescani del suo tempo non era quello che voluto da San Francesco. Egli desiderava ritornare allo stile di vita originario in solitudine e penitenza come praticato dal fondatore del suo ordine. Il suo tentativo di rinnovamento inizialmente non fu approvato, erano gli anni della riforma protestante; solo nel 1528, Matteo ottenne, con la mediazione della duchessa di Camerino, Chiesa di S. Maria degli Angeli o dei Cappuccini

  14. l'approvazione di papa Clemente VII con la "Religionis zeus" e gli fu dato il permesso di vivere come un eremita e di andare ovunque predicando ai poveri. Il Convento di S. Maria degli Angeli , attuale sede dei Cappuccini di Cava de’ Tirreni , fu eretto in località Piè della Selva , nel 1566, a spese dell’Università della Cava e fu terminato nel 1575. Nel 1912 con un decreto speciale del Generale dell’Ordine il convento fu affidato all’ordine di Basilicata Salerno che lo accettò dietro il pagamento di un fitto. Adiacente alla Chiesa è sorta la casa di riposo per anziani, dedicata a San Felice.

  15. Filippini I Filippini, chiamati anche preti dell’oratorio sono semplici sacerdoti senza voti che vivono vita comune uniti dal vincolo della carità fraterna. Padre fondatore fu San Filippo Neri che dopo aver istituito nel 1548 la confraternita della Santissima Trinità, divenne un sostenitore della Controriforma. Nel 1896 il vescovo Giuseppe Izzo invitò a Cava il padre torinese Giulio Castelli che fondò la congregazione dell’Oratorio. L’attività dei Filippini a Cava ha dato sempre con l’oratorio, il noviziato, l’assistenza ai moribondi, la fedeltà al maestro dell’Ordine, fecondo impulso a grandi opere ed ad attività sociali Chiesa di S. Maria dell’Olmo

  16. I Francescani Nelle antiche cronache, nell’anno 1450, la provincia di Salerno donò 4 moia di terra alla Città di Cava affinché si fondasse un Convento dedicato a San Francesco. I Francescani, mostrarono un notevole acume nella scelta del luogo per le ottime prospettive di sviluppo. Per oltre 5 secoli e mezzo, la città di Cava fu permeata dalla vivace presenza dei figli di San Francesco a livello religioso, culturale ed artistico

  17. La chiesa di San Francesco fu distrutta quasi completamente con il terremoto del 23 novembre 1980. Ricostruita con la carità popolare, è stata inaugurata il 15 marzo 2009. Attorno a questo santuario ricostruito è andata crescendo di anno in anno la qualità della vita e dell’impegno verso il prossimo, soprattutto ad opera dei frati francescani che non hanno mai lesinato fatiche adoperandosi in ogni modo affinché la chiesa ed il Convento fossero punto di riferimento per tutta la Comunità Cavese. 15 marzo 2010 è stato inaugurato l’incensiere più grande del mondo.

  18. Padri Vocazionisti La Società delle Divine Vocazioni (in latino Societas Divinarum Vocationum) è un istituto religioso maschile di diritto pontificio. I membri di questa congregazione sono detti popolarmente Vocazionisti. Venne fondata a Pianura di Napoli da Don Giustino Russolillo, un sacerdote diocesano che spese la sua vita a servizio delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata I Vocazionisti giunsero a Cava nel villaggio dell’Annunziata il 1 dicembre 1929 e vi fondarono un collegio per educare ed istruire i ragazzi aspiranti al sacerdozio Don Giustino Russolillo

  19. Ordini religiosi femminili a Cava de’ Tirreni • Benedettine • Clarisse • Cappuccine • Oblate • Figlie della Carità • Suore della Carità • Francescane Alcantarine • Suore di Maria SS. Consolatrice

  20. Benedettine Le suore benedettine si trovavano su Monte San Liberatore La Chiesa di S. Liberatore fu fatta costruire da Arechi, principe di Salerno, sul finire del secolo VIII, insieme alla fortezza che proteggeva la via Salerno-Nocera.

  21. Il Vescovo di Salerno Giovanni, nell’anno 979, consegnò ad una monaca salernitana, di nome Susanna, “Ecclesia Sancti Liberatori et Sancti Viti” con tutti i beni per fondarvi “monasterium femineum”, con facoltà di eleggervi una badessa, a condizione però che Susanna fosse la prima. Senza dubbio Susanna era dell’Ordine benedettino, sia perché la regola di San Benedetto allora vantava propaggini dappertutto, sia perché il piccolo monastero passò presto alla dipendenze della Badia di Cava. Con la bolla di Papa Eugenio III nel 1145 e con fermata da Papa Alessandro III (1968), il luogo era annoverato tra i beni dell’Abbazia. La Badia aveva l’obbligo di fornire alle suore di San Liberatore cibi e vestimenti, manteneva il cappellano e ratificava o meno l’elezione della badessa. Prima per la solitudine del luogo, poi per i briganti, l’eremo divenne pericoloso per l’incolumità delle pie donne. Nel 1136 le monache si trasferirono nel monastero di Santa Sofia a Salerno, anche questo sotto la giurisdizione della Badia di Cava.

  22. CLARISSE A Cava, nel corso dei secoli, ci sono state molte rappresentanti di quest’ordine ed i loro conventi sono sparsi su tutto il territorio Cavese: a San Giovanni al borgo, a Pregiato, all’Annunziata.

  23. Le CLARISSE a SAN GIOVANNI AL BORGO Di fronte alla chiesa delle Anime del Purgatorio vi era la chiesa di San Giovanni Battista e l’annesso convento delle clarisse. Si tramanda che un cittadino cavese avesse lasciato una casa ai Pianesi nel sito detto “Li Tramontani”, affinché sorgesse un monastero femminile. L’Università della Cava, con deliberazione del 25 febbraio 1587, nominava una Commissione di otto persone per raccogliere i fondi per costruire tale monastero. Questa commissione credette che il suddetto monastero dovesse sorgere al Borgo di fronte alla chiesa di San Giacomo. I Portici

  24. Terminata la costruzione, entrarono a monacarsi le prime signore gentildonne del paese e forestiere. Mons. Lippi, nel 1606, l’elevò a monastero di clausura che accolse molte figlie di famiglie cavesi. Tra il 1640 ed il 1650 fu costruita la chiesa del monastero, “la migliore opera architettonica del manierismo nell’area cavese”, arretrata rispetto al porticato per dar maggior risalto alla facciata. Il monastero fu saccheggiato nel 1799 e soppresso il 17 febbraio 1861 quando le clarisse si ritirarono nel convento di Pregiato, portando con loro gli arredi sacri. La chiesa, quindi, fu adibita a locali per comizi elettorali, cinema, ufficio postale e da ultimo a pretura, mentre il monastero divenne asilo, scuola elementare e sede delle carceri.

  25. LE CLARISSE A PREGIATO Il monastero di Pregiato, detto di Gesù e Maria della Consolazione, nacque ad imitazione di quello di San Giovanni al Borgo perché gli abitanti della frazione vollero avere anch’essi un cenobio di monache. Essi si radunarono nel 1615 e presentarono domande al vescovo Cesare Lippi il quale concesse alcune grazie spirituali a chi avesse dato un contributo di 100 ducati a fondo perduto. Si raccolse una discreta somma che fu intestata a suor Caterina Ferrara del monastero di San Giovanni al Borgo, prescelta come futura badessa dell’erigendo cenobio. Il monastero fu completato nel 1618 ed accanto ad esso fu costruita una chiesa pubblica. Chiesa di San Nicola

  26. CLARISSE all’Annunziata Nell’anno 1592 Don Costantino Passaro, parroco della chiesa della frazione Annunziata, diede tutti i suoi beni per edificare un convento di monache presso la suddetta chiesa. Nel 1616 entrarono nel monastero dodici monache clarisse. Ad esse fu preposta, come badessa, una suora prescelta tra le monache del monastero di San Giovanni Battista nel borgo di Cava, già esistente dal 1606. Sia i locali del cenobio che quelli della chiesa, con atto del 12 settembre 1909, furono ceduti dallo Stato italiano in proprietà al Comune di Cava, mentre con atto n.13 del 22 ottobre 1924, l’intero fabbricato fu ceduto al vescovo per la somma di £. 4.000. Portale della chiesa dell’Annunziata

  27. Oggi è occupato da un piccolo educandato, gestito dai sacerdoti vocazionisti Busto ligneo di Sant’Anna

  28. OBLATE Il conservatorio di Santa Maria del Rifugio fu fondato nel 1692 ad iniziativa di Padre Antonio da Olivara. Un ospizio accoglieva ventiquattro ragazze povere sotto la regola del terzo ordine francescano. Le ricoverate erano terziarie francescane e venivano chiamate “oblate”. Le governavano una badessa ed una vicaria, dalle quali dipendevano un’ascoltatrice, alcune maestre e due portinaie. Le ricoverate vestivano di lana bigia, avevano i capelli rasi e portavano il velo.

  29. La pia istituzione era amministrata da maestri secolari, eletti dalle autorità del Comune, dal prefetto della Congrega dei preti e da altri. Ogni anno se ne eleggevano quattro, uno per ciascun quartiere della città, e dovevano essere sempre persone oneste, civili, prudenti e di età superiore agli otto lustri. Il 19 novembre 1868 il Conservatorio fu soppresso dando luogo ad un orfanotrofio femminile, che ebbe sede presso l’ex convento dei Frati Minori in piazza San Francesco. S. Maria al rifugio

  30. FIGLIE DELLA CARITA’. Costituiscono un’istituzione fondata da San Vincenzo de’ Paoli e da Santa Luisa de’ Marillac. Le origini risalgono al 1617 quando San Vincenzo, sacerdote francese, istituì a Catillon Les Dombes la prima Compagnia della Carità. Le Figlie della Carità, in numero di quattro, vennero a Cava nel 1858 ed occuparono l’ex monastero di San Francesco di Paola, attendendo all’educazione delle giovanette ed alla cura degli ammalati. Poi si stabilirono a Pregiato dove, sino agli anni ’70 del 900, hanno diretto l’asilo infantile Pastore.

  31. SUORE DALLA CARITA’ Costituiscono una congregazione fondata nel 1799 a Besancon (Francia) da Santa Giovanna Antida. Dapprincipio le suore furono chiamate “suore della zuppa dei poveri e delle piccole scuole”. Scopo dell’istituzione era l’assistenza negli ospedali civili e militari per tutte le malattie, nei manicomi brefotrofi, asili, l’educazione della gioventù con scuole di ogni grado. Le suore di Carità vennero a Cava nel 1864. Hanno assistito ed istruito i bambini nell’asilo di San Giovanni in corso Umberto I, negli asili Punzi e Vozzi di Vietri, nell’asilo Guariglia di Raito, nell’istituto Di Mauro di Sant’Arcangelo, nella casa di riposo Genovesi di San Pietro, nel conservatorio di Santa Maria del Rifugio in piazza San Francesco.

  32. Hanno assistito amorevolmente gli ammalati dell’Ospedale civile Santa Maria Incoronata dell’Olmo e gli anziani della Casa di riposo di villa Rende. Le suore di Carità, oggi, sono ancora presenti ed operanti nell’asilo di Raito, nell’istituto Di Mauro della frazione Sant’Arcangelo, nell’Istituto Vergine Santissima del Rosario a Cava e nella casa di riposo Villa Fiorita a Pregiato.

  33. LE FRANCESCANE ALCANTARINE. Chiesa del Ss. Salvatore a Passiano Le suore alcantarine furono fondate nel 1869 a Castellammare di Stabia da Vincenzo Cargiulo e da Suor Agnese dell’Immacolata.

  34. Lo scopo della congregazione era l’educazione delle fanciulle, specie orfane o traviate, ed assistenza agli infermi. Vennero a Cava, nella frazione Passiano, nel 1925 per dirigere l’Asilo infantile Siani, dove ancora oggi profondo le loro preziose e energie. Dal 1947 le suore alcantarine assistono ed educano i più giovani, specie le orfanelle, nell’istituto di Villa Formosa a Cava.

  35. SUORE DI MARIA SS. CONSOLATRICE Furono fondate nel 1893 dal cappuccino Arsenio e da Maria Cecilia Bruni, allo scopo di provvedere all’istruzione ed educazione dei giovani e all’assistenza dei malati. Dal 1952 al 1995 hanno prestato la loro benefica attività presso l’Opera nazionale pensionati d’Italia in corso Mazzini, nei locali dell’ex Hotel de London. Da quando questa sede è stata chiusa, le suore di Maria SS. Consolatrice hanno continuato e continuano tuttora la loro opera di assistenza nell’ospizio Casa Serena, ex ONPI della frazione Pregiato.

  36. Gli alunni e le docenti ringraziano la dott.ssa Beatrice Sparano, responsabile archivio storico della Biblioteca Comunale di Cava de’ Tirreni, per il prezioso contributo fornito alla realizzazione del presente lavoro.

  37. Bibliografia • CAVA SACRA • di Attilio Della Porta Ed. De Rosa e Memoli, 2002 • I COMPLESSI MONUMENTALI DI CAVA DE’ TIRRENI • La BADIA DI CAVA • di Fiengo e Stralluzzo Ed. Di Mauro 1985 • WIKIPEDIA

More Related