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Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori

DAI PROGRAMMI MINISTERIALI ALLE RECENTI INDICAZIONI NAZIONALI NELLA Scuola Secondaria di II grado. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori. SOMMARIO Dai Programmi ai Curricoli ai Piani di Studio Personalizzati. Gli OSA dell’IRC del secondo ciclo .

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  1. DAI PROGRAMMI MINISTERIALIALLE RECENTI INDICAZIONI NAZIONALINELLA Scuola Secondaria di II grado

  2. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori SOMMARIO • Dai Programmi ai Curricoli ai Piani di Studio Personalizzati. • Gli OSA dell’IRC del secondo ciclo. • I nuclei tematici degli OSA dell’IRC.

  3. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP L’Intesa L’Intesa prescrive che i programmi «devono essere conformi alla dottrina della Chiesa e collocarsi nel quadro delle finalità della scuola» (DPR 751/85). I programmi sono «adottati per ciascun ordine e grado di scuola con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione previa intesa con la Conferenza Episcopale Italiana » (DPR 751/85). Per coerenza con l’impostazione neoconcordataria nuovi programmi dovevano essere emanati entro due anni dalla firma dell’Intesa. Nella scuola superiore sono stati emanati con DPR 339/87.

  4. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP I precedenti programmi di religione delle superiori, pubblicati nel 1967, sottolineavano che l’insegnamento della religione «è orientato alla formazione e alla maturazione cristiana dei giovani. Esso si caratterizza come servizio reso agli alunni, perché possano fruire del loro diritto di “onorare Iddio secondo i dettami della retta coscienza” (Pacem in terris)». Nel mutato contesto prodotto dalla legge 53/03, i programmi dell’IRC sono inseriti nelle uniche Indicazioni Nazionali relative agli obiettivi specifici di apprendimento.

  5. La progressività ciclica Schema C.E.I. …dove ogni acquisizionericeve nuovi impulsie nuove aperture. Concezione chesi può rappresentarecon un modelloa spirale …per cui ciclicità nonsignifica ripetitività,ma progressività…

  6. … a democratici... PROGRAMMI: Emanazione centrale di norme che i docenti debbono eseguire I “modelli” programmatici nelle riforme. da verticistici ... L n. 53*/2003 DPR 275/99; L. 30/00 tradizionali CURRICOLI: propone “valori, vincoli nazionali” che ogni scuola è chiamata autonomamente ad interpretare, secondo le esigenze della propria realtà locale. INDICAZIONINAZIONALIPrescrittive neipercorsi formativi; RACCOMANDAZIONIorientative nelle scelte metodolo-giche e culturali. Programmazione curricolare

  7. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP Dai Programmi ai Curricoli ai Piani di Studio Personalizzati Programmi Essi hanno accompagnato la scuola italiana fin dal suo strutturarsi istituzionale nell’ottocento. Oggi, restano residui di questa impostazione didattica soprattutto nella secondaria di II grado, mentre negli altri gradi scolastici ha ormai prevalso la logica del Curriculum. I Programmi designano contenuti di insegnamento dettati centralisticamente, da parte del Ministero, e da svolgere in maniera uniforme in ogni classe del Paese. Tutti i docenti e le scuole, a discendere, devono adeguarsi alle loro indicazioni. Sul piano professionale, quindi, richiedono ai docenti l’atteggiamento impiegatizio dell’applicazione e dell’esecuzione.

  8. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP Curricoli La parola curriculum (sott. studiorum) è latina. Gli Inglesi se ne sono appropriati da tempo per indicare il Piano degli Studi proposto, nelle diverse scuole, per la maturazione degli allievi. Nel nostro Paese, la parola curriculum ha cominciato a circolare, anzitutto, come un termine antagonista alla parola Programma; solo in secondo luogo, ha indicato le scelte educative e didattiche concretamente adottate dai docenti nelle diverse realtà scolastiche per corrispondere in maniera più pertinente alle differenze territoriali, sociali e culturali di provenienza degli allievi.

  9. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP Programmazione curricolare L’astrattezza dei Programmi, il voler trasferire senza mediazioni e modellamenti il «nazionale» nel «locale» e il «generale» nel «particolare», significava per forza di cose sacrificare uno dei due elementi. Con la Programmazione Curricolare il Ministero è stato così chiamato a concepire in modo diverso i Programmi: non più istruzioni da far applicare esecutivamente in ogni classe della penisola, bensì vincoli nazionali che ogni scuola è chiamata autonomamente ad interpretare e ad adattare alle esigenze della propria realtà formativa. Il Ministero, come dispone l’articolo 8 del Dpr. 275/99, detta, in questa prospettiva, gli ordinamenti del sistema educativo di istruzione e di formazione, gli obiettivi generali del processo educativo, gli obiettivi specifici di apprendimento, gli standard di prestazione del servizio, i criteri generali per la valutazione. La responsabile concretizzazione di tempo, luogo, azione, quantità e qualità di questi vincoli astratti, tuttavia, è di piena responsabilità professionale delle singole scuole e dei docenti. Sul piano professionale, perciò, l’atteggiamento richiesto ai docenti è quello della creativa e responsabile progettazionedi scelte educative e didattiche che declinino ed intercettino il «generale» nel «particolare». I docenti, le scuole, se coerenti con la logica della Programmazione Curricolare, non possono non coinvolgere, in questa operazione, i genitori, i ragazzi ed il territorio.

  10. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP Piani di Studio Personalizzati Sul piano della professionalità, ai docenti è richiesto non più di transitare «dal generale culturale al particolare personale», ma di operare «dal particolare personale al generale culturale». Restano, come nella stagione della Programmazione Curricolare, i vincoli nazionali che tutti devono rispettare e che lo Stato ha il dovere costituzionale di indicare, anche dando spazio ad intese per una quota regionale nella loro determinazione (Indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati). Resta, nondimeno, la responsabilità progettuale della scuola e dei docenti che devono offrire percorsi formativi, ma risulta ancora più netto di prima il principio della personale responsabilità educativa dei ragazzi, dei genitori e del territorio nello sceglierli e nel percorrerli ed acquisirli. Il risultato dovrebbe essere la costruzione sempre più mirata di Piani di Studio Personalizzati.

  11. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP La legge 53/03 La legge 28.03.03 n. 53, all’art. 1, afferma che «[...] il governo è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi ... uno o più decreti legislativi per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di istruzione e formazione professionale.» Le Indicazioni Nazionali esplicitano sia gli Obiettivi generali del processo formativo, sia, in allegato, gli Obiettivi specifici di apprendimento (Osa) ordinati per discipline ed educazioni. Gli Osa indicano i livelli essenziali di prestazione che le scuole pubbliche della Repubblica sono tenute in generale ad assicurare ai cittadini.

  12. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP "Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione della legge 28 marzo 2003, n. 53“ sono stati definiti dal Decreto Legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 257 del 4 novembre 2005. L’allegato B presenta il Profilo Educativo, CUlturale e Professionale dello studente a conclusione del II ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione per il sistema dei licei. Gli allegati C, C/1, C/2, C/3, C/4, C/5, C/6, C/7 e C/8 contengono le Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati dei vari percorsi dei licei.

  13. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP Il percorso educativo Il percorso educativo del Liceo, nella prospettiva della maturazione del Profilo dello studente, utilizza gli obiettivi specifici di apprendimentoindicati per i due bienni e per l’ultimo anno al fine di progettare unità di apprendimento. Queste partono da obiettivi formativiadatti e significativi per i singoli studenti, si sviluppano mediante appositi percorsi di metodo e di contenuto e valutano, alla fine, sia il livello delle conoscenze e delle abilità acquisite, sia se e quanto esse abbiano maturato le capacità di ciascun allievo, trasformandole in competenze certificate (art. 8 del DPR 275/99). In altre parole, i docenti delle istituzioni scolastiche sono tenuti a trasformare gli «obiettivi generali del processo educativo» e gli «obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli allievi» (art. 8 del Dpr. 275/99) in obiettivi formativi, cioè in obiettivi di apprendimento effettivamente adatti ai singoli allievi (art. 13 del Dpr. 275/99).

  14. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Dai prog. ai PSP OG + OSA + Situazione allievi = Obiettivi formativi Il percorso educativo (sintesi) Attività educative e didattiche, metodi, soluzioni organizzative Modalità di verifica delle conoscenze e abilità Uno o più O. F. = UNITA’ di APPRENDIMENTO + + L’insieme delle UdA realizzate dà origine al Piano di Studio Personalizzato.

  15. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA Gli «obiettivi specifici di apprendimento» Gli OSA si presentano come un insieme di “conoscenze” ed “abilità” che le scuole sono invitate ad organizzare in attività didattica per promuovere le “competenze” finali degli alunni a partire dalle loro “capacità”. Sono dei “livelli essenziali di prestazione” che le singole discipline mettono in campo per un apprendimento che permetta ad ogni alunno di sviluppare le proprie capacità ed approdare alle competenze condivise. Nelle Raccomandazioni del 24.7.02 per capacità si intende una potenzialità e una propensione dell’essere umano a fare, pensare, agire in un certo modo. Tali capacità non sono mai statiche ma in continua evoluzione e costituiscono semplici possibilità aperte a qualsiasi sviluppo e non ancora trasformate in realtà. Dalle capacità si passa alle competenze per mezzo dell’azione educativa, basata su conoscenze e abilità.

  16. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA Le conoscenze sono il prodotto dell’attività teoretica dell’uomo e, nella scuola, sono soprattutto ricavate dalla ricerca scientifica. Riguardano quindi il sapere: quello teorico, ma anche quello pratico. Le abilità, invece, si riferiscono al saper fare: non solo al fare, ma appunto anche al sapere le ragioni e le procedure di questo fare. In altre parole, perché operando in un certo modo e rispettando determinate procedure si ottengono certi risultati piuttosto di altri. Le competenze, infine, sono l’insieme delle buone capacità potenziali di ciascuno portate effettivamente al miglior compimento nelle particolari situazioni date: indicano quello che siamo effettivamente in grado di fare, pensare e agire, adesso, nell’unità della nostra persona, dinanzi all’unità complessa dei problemi e delle situazioni di un certo tipo che siamo chiamati ad affrontare e risolvere.

  17. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA Gli Osa possono essere interpretati, per la loro funzionalità didattica, come “punti di partenza”, affidati ai docenti, in vista di una convergenza interdisciplinare in grado realmente di favorire negli alunni la maturazione di vere e proprie competenze, o come degli “indici” attorno ai quali i docenti sono chiamati a comporre il “libro didattico”, nel suo insieme e anno dopo anno.

  18. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA PRIMO BIENNIO (I e II superiore) Abilità – Confrontare aspetti della propria identità con modelli di vita cristiana – Individuare la specificità della salvezza cristiana e confrontarla con quella di altre religioni – Analizzare nell’Antico e nel Nuovo Testamento le tematiche preminenti, i personaggi più significativi, la figura di Maria – Individuare in Gesù Cristo i tratti fondamentali della rivelazione di Dio, fonte della vita e dell’amore, ricco di misericordia Conoscenze – Desideri e attese del mondo giovanile, identità personale ed esperienza religiosa – La proposta di salvezza del cristianesimo realizzata nel mistero pasquale di Cristo – La Bibbia, documento fondamentale per la tradizione religiosa ebraico-cristiana: metodi di accostamento – Gesù, il Figlio di Dio che si è fatto uomo: vita, annuncio del Regno, morte e risurrezione, mistero della sua persona nella comprensione della Chiesa

  19. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA Abilità – Cogliere le caratteristiche dell’uomo come persona nella Bibbia e nella riflessione dei cristiani dei primi secoli – Riconoscere lo sviluppo della presenza della Chiesa nella società e nella cultura: dall’origine fino al medio evo – Confrontare la novità della proposta cristiana con scelte personali e sociali presenti nel tempo – Cogliere i significati originari dei segni, dei simboli e delle principali professioni cristiane di fede Conoscenze – L’uomo, “immagine e somiglianza” di Dio, persona – La Chiesa mistero e istituzione: dalla Chiesa degli apostoli alla diffusione del cristianesimo nell’area mediterranea e in Europa – Vita nuova nello Spirito, legge e libertà: caratteristiche fondamentali della morale cristiana – Origine e fine dell’uomo secondo la religione cristiana

  20. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA Abilità – Riconoscere l’importanza e il significato dei sacramenti per l’inizio, lo sviluppo e la ripresa della vita cristiana – Riconoscere i criteri e i segni di appartenenza ad un gruppo di persone, ad una comunità sociale e quelli di appartenenza alla Chiesa – Comprendere il significato cristiano della coscienza e la sua funzione per l’agire umano – Specificare l’interpretazione della vita e del tempo nel cristianesimo, confrontandola con quella di altre religioni

  21. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA SECONDO BIENNIO (III e IV superiore) Abilità –Riconoscere diversi atteg-giamenti dell’uomo nei con-fronti di Dio e le caratte-ristiche della fede matura – Argomentare una risposta a critiche ed obiezioni formulate sulla credibilità della religione cristiana –* Applicare criteri ermeneutici adeguati ad alcuni testi biblici, in particolare a quelli relativi agli eventi principali della vita di Gesù Conoscenze – L’uomo e la ricerca della verità: l’incontro tra filosofia e teologia, tra scienza e fede –* Dio, la religione e le religioni tra rivelazione e critica della ragione. Origine e significato della fede cristiana nell’Unità e Trinità di Dio –* Gesù nella ricerca moderna: corrispondenza ed unità tra il “Gesù della storia” e il “Cristo della fede” – I principi dell’ermeneutica biblica per un approccio sistematico al testo

  22. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA Abilità –* Identificare nella storia della Chiesa dal medio evo all’epoca moderna nodi critici e sviluppi significativi – Riconoscere l’attività missionaria della Chiesa nei diversi continenti e analizzare il rapporto fra evangelizzazione e vicende storico-politiche contestuali – Individuare le cause delle divisioni tra i cristiani e valu-tare i tentativi operati per la riunificazione della Chiesa Conoscenze –* La Chiesa e l’impero, gli stati nazionali, le demo-crazie e la modernità – La riforma della Chiesa, il concilio di Trento, divisioni tra cristiani, la ricerca dell’unità –* Nuove espressioni di spiritualità cristiana nell’e-poca moderna per la predicazione, la preghie-ra, l’educazione, la carità e la testimonianza di vita – Evangelizzazione di nuovi popoli: rapporto tra fede e cultura locale

  23. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA Conoscenze –* Giustizia e pace, libertà e fraternità nelle attese dei popoli e nell’insegnamento del cristianesimo Abilità –* Cogliere in opere d’arte (architettoniche, figurative, let-terarie e musicali …) elementi espressivi della tradizione cristiana –* Individuare il rapporto fra coscienza, verità e libertà nelle scelte morali dei cattolici – Riconoscere la tensione tra realtà ed ideali, tra limiti dell’uomo e azione dello Spirito nella vita personale, sociale ed ecclesiale – * Accogliere, confrontarsi e dialogare con quanti vivono scelte religiose e impostazioni di vita diverse dalle proprie

  24. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA Abilità –* Cogliere i rischi e le opportu-nità delle tecnologie informati-che e dei nuovi mezzi di comu-nicazione sulla vita religiosa – Riconoscere in situazioni e vicende contemporanee modi concreti con cui la Chiesa realizza il comandamento dell’amore –* Individuare nella Chiesa esperienze di confronto con la Parola di Dio, di partecipazione alla vita liturgica, di comunione fraterna, di testimonianza nel Mondo Conoscenze –* La persona umana fra le novità tecnico-scientifiche e le ricorrenti domande di senso – La Chiesa di fronte ai conflitti e ai totalitarismi del XX secolo –* Il Concilio Vaticano II: storia, documenti ed effetti nella Chiesa e nel mondo QUINTO ANNO

  25. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA Abilità –* Riconoscere le linee di fondo della dottrina sociale della Chiesa e gli impegni per la pace, la giu-stizia e la salvaguardia del creato –* Individuare i percorsi sviluppati dalla Chiesa cattolica per l’ecu-menismo e il dialogo interreli-gioso –* Motivare le scelte etiche dei cattolici nelle relazioni affettive, nella famiglia, nella vita dalla nascita al suo termine – Tracciare un bilancio sui con-tributi dati dall’insegnamento della religione cattolica per il proprio progetto di vita, anche alla luce di precedenti bilanci Conoscenze –* La dottrina sociale della Chiesa: la persona che lavora, i beni e le scelte economiche, l’ambiente e la politica –* La ricerca di unità della Chiesa e il movimento ecumenico – Il dialogo interreligioso e il suo contributo per la pace fra i popoli –* L’insegnamento della Chiesa sulla vita, il matrimonio e la famiglia

  26. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA Elaborazione degli OSA per l’IRC del Secondo Ciclo Per la formulazione degli OSA per l’IRC, data la particolarità di questa disciplina per il contenuto e soprattutto per il suo quadro normativo, frutto dell’accordo concordatario del 1984,sono stati presi in considerazione i seguenti criteri: • il riferimento al patrimonio culturale del cristianesimo nella denominazione cattolica, patrimonio tradotto con la riflessione teologico-pastorale sviluppata a partire dal concilio Vaticano II; • il contesto sociale e culturale del nostro tempo, in particolare il pluralismo anche religioso e quindi le esigenze del dialogo ecumenico ed interreligioso; • l’attenzione agli OSA delle altre discipline, soprattutto quelli delle discipline affini come: italiano, storia, arte, filosofia ed educazioni alla convivenza civile; • i destinatari, e quindi la loro età e la loro appartenenza ad un mondo, quello adolescenziale e giovanile, oggi caratterizzato da tanti aspetti spesso fra di loro contradditori.

  27. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA La elaborazione di questi OSA è stata laboriosa (vedi anche la sperimentazione CEI degli anni 1998-2000). Gli OSA riguardano tutti e due i percorsi dell’unico sistema di rinnovamento della scuola secondaria di secondo grado: percorso di istruzione e percorso di istruzione e formazione, anche se quest’ultimo di fatto può terminare dopo il terzo anno o dopo il quarto anno, rimanendo l’opportunità di passare da un percorso all’altro. E’ stata una scelta condivisa con il MIUR. Le differenze riguardano soprattutto la modalità di apprendimento, chiaramente diversa: quella dei licei basata più sul sapere che sul saper fare; quella professionale basata più sul saper fare che sul sapere. Per il sistema di Istruzione e formazione professionale valgono gli OSA del primo biennio e le “conoscenze” e le “abilità” contrassegnate dall’asterisco del secondo biennio e del quinto anno.

  28. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA Seppure sono direttamente affidati alla capacità didattica dei docenti e della scuola nel suo insieme, non possono essere lasciati nell’ombra o interpretati in maniera troppo superficiale e funzionale gli alunni, nel pieno di un’età determinante per la maturazione di un volto umano significativo, per dare uno giusto sviluppo alla propria vita. La triplice suddivisione risulta così caratterizzata: • il primo biennio, finalizzato a mettere in evidenza gli aspetti fondamentali delle singole discipline, serve per consolidare la riflessione sul cristianesimo, (Dio, Gesù Cristo, la Chiesa, la vita nello Spirito, la Bibbia), per conoscerlo in tutti i suoi aspetti fondamentali e trovare anche nella “Religione cattolica” la possibilità di un confronto decisivo per dare un valido orientamento alla propria vita; è l’età delle prime decisioni, spesso determinanti;

  29. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA • il secondo biennio (o l’ultimo anno del percorso istruzione e formazione per quanti terminano con la qualifica, o il penultimo per coloro che terminano al quarto anno con il diploma) è invece il biennio degli approfondimenti; non basta conoscere gli elementi fondamentali delle singole discipline per aiutare i ragazzi ad impostare la vita su basi consistenti, bisogna anche affrontare insenso critico le questioni più rilevanti poste dalla storia e dall’attualità; un aspetto che direttamente riguarda l’IRC è il confronto con altre confessioni cristiane, altre religioni e tradizioni culturali; • il monoennio tende a favorire una sintesi che abbia il duplice significato di “concludere” al meglio gli studi del secondo ciclo, realizzando le competenze elencate nel PECUP, con alcune UA che completino quanto non sviluppato o sviluppato poco negli anni precedenti, e “orientare” verso studi universitari adeguati alle attese degli alunni oltre che alle esigenze sociali del momento.

  30. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Gli OSA L’inserimento nel proprio territorio e nel vissuto di ogni giorno richiede una lettura della realtà, di se stessi e della varietà delle relazioni umane, attenta e critica, per un accostamento ad essa che non si limiti ad essere soltanto problematico, fonte di interrogativi più che apertura ad una risposta, curiosità, ricerca, coinvolgimento, sollecitazione per una attiva e costruttiva presa di posizione personale e sociale.

  31. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici Al centro Gesù Cristo Anche al centro di questi OSA viene posto Gesù, la sua persona e le sue opere. Una conoscenza molto significativa e ben riassuntiva: si preferisce riferimentiessenziali, “riconoscerlo” nella sua unicità di Figlio di Dio fattosi uomo, morto in croce e risorto, per dare all’umanità del tempo e nostra una prospettiva di vita rinnovata. I due aspetti, del confronto con la realtà personale di Gesù e i risvolti pratici dell’incontro con lui sulla vita dei discepoli, procedono di pari passo, per un collegamento che si inserisce molto bene nel momento specifico di vita degli alunni, chiamati ad uscire da una lettura ingenua della realtà per cercare e trovare una valida comprensione interpretativa della stessa. In questo contesto è rilevante, per esempio, la conoscenza del secondo biennio “Gesù nella ricerca moderna: corrispondenza ed unità tra il Gesù della storia e il Cristo della fede”, sia per entrare nello spirito del tempo che per approfondire una ricerca di Gesù fino a cogliere la sua originalità specifica.

  32. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici La Chiesa, la sua identità e la sua missione Gli OSA ci aiutano a ripercorrere la diffusione del cristianesimo in connessione allo sviluppo della Chiesa: dalla sua nascita, come “mistero e istituzione”, attraverso forme di appartenenza sempre più consolidate e allargate e il superamento di non poche difficoltà, fra le quali la divisione a seguito della riforma protestante e il confronto con la modernità, verso il rinnovamento sfociato nel concilio Vaticano II. Con questo concilio ci troviamo dinanzi ad una pagina assai importante, per certi aspetti unica, della presenza e dell’attività della Chiesa nei nostri giorni, ben delineata in un’abilità del monoennio che ripercorre le quattro Costituzioni del concilio stesso. L’approccio seguito è quello di passare da una lettura quasi “visiva” o più appariscente della Chiesa ad un approfondimento che ne delinei il volto di popolo di Dio e comunità di fratelli. In questa maniera diventa più propositivo accostarsi al cuoredell’appartenenza ecclesiale, andando oltre pregiudizi fin troppo facili anche se ben radicati, sviluppando il rapporto chiesa e stato, teologia e filosofia, fede e laicità (dentro ad una riflessione più ampia e profonda relativa al confronto fede e scienza, attese dell’uomo e rivelazione divina).

  33. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici Dio Padre e l’incontro con le confessioni religiose Si affronta la questione Dio per se stesso, seguendo il processo filosofico e sociale che ha portato a far emergere con insistenza la domanda sull’esistenza di Dio, chiedendosi se Dio non fosse un’ipotesi inutile per capire la vita e il mondo. Rimane privilegiata negli OSA la riflessione su Dio attraverso l’esperienza di Gesù. Di Dio si dice che è riflesso nella realtà personale dell’uomo, soprattutto sul volto e l’operato di Gesù Dagli OSA del secondo ciclo, per quanto riguarda il tema Dio, si attiva quindi una serie di approcci, fra di loro interconnessi: • di Dio si parla perché l’uomo nella sua ricerca razionale di capire il senso della vita bussa anche a quel possibile riferimento; • se ne parla perché Gesù Cristo ne ha parlato, lui “il Verbo che si è fatto carne”; • se ne parla perché esistono le religioni che hanno come finalità principale proprio quella di invitare gli uomini a guardare in alto, o in profondità, e qui trovare l’origine e il fine, il senso delle cose.

  34. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici Dio Padre e l’incontro con le confessioni religiose Questa “terza via” (le religioni) è molto accentuata anche negli OSA del secondo ciclo. Si tratta non di contrapporre le diverse confessioni religiose quanto di favorirne laconoscenza, l’incontro e il dialogo (senza mai dimenticare che l’IRC ha una sua specificità, non può venire confuso con una vaga storia delle religioni). E’ inevitabile che l’IRC accenni anche agli “altri”, ma questo deve avvenire dentro la presentazione della confessione cristiana cattolica (con la sua “pretesa di Verità”). Per evitare di confondere il suo ruolo e dare alla disciplina IRC una configurazione scolastica diversa, è bene che sugli “altri” l’Idr si soffermi in misura adatta, per uno sviluppo coerente della propria disciplina, possibilmente ricorrendo a fonti e contributi diretti. Per questo gli OSA, quando sottolineano il rapporto del cattolicesimo con le altre confessioni religiose, preferiscano innanzitutto il linguaggio della comprensione (comprendere più che valutare).

  35. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici La Bibbia ed i testimoni Gli OSA sottolineano il riferimento indispensabile alla Bibbia, invitando ad uno studio più sistematico e specifico del testo. In essi non si danno indicazioni di preferenza per la scelta dei singoli libri di riferimento, dell’Antico e del Nuovo Testamento; l’IdR è libero di muoversi come meglio crede, avendo presente però che non si dà sviluppo del “Credo” cristiano senza un esplicito e fondato riferimento biblico. La “tradizione” della Chiesa è ad integrazione e a sviluppo della “Parola di Dio” scritta nella Bibbia, come precisa la costituzione “Dei Verbum” del concilio Vaticano II. I riferimenti al Magistero, come pure alle diverse “impronte” di vita cristiana tramandate dai secoli, soprattutto nell’arte e nella letteratura, sono a sviluppo e ad ulteriore comprensione della Bibbia.

  36. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori – Nuclei tematici La Bibbia ed i testimoni Il richiamo ai testimoni, campioni di traduzione del cattolicesimo nella vita quotidiana, viene esplicitato anche in questi OSA, seppure non in maniera così forte come per gli OSA del primo ciclo. Nel secondo ciclo infatti conta più la riflessione che la testimonianza. Il ricorso ai testimoni rimane comunque importante per una duplice finalità: • aprire l’IRC sul territorio per un insegnamento che abbia a che fare con la vita di ogni giorno che ha avuto uno sviluppo lungo la storia e non ha esaurito la sua efficacia; • contribuire a portare verso la realizzazione effettiva le competenze elencate dal PECUP, che permettono ai ragazzi attorno ai 18 anni di darsi un progetto di vita ben consolidato e destinato ad una autentica riuscita.

  37. Dai Programmi alle Indicazioni Nazionali nelle Superiori LO SAPEVATE CHE IMPARIAMO IL... • 10% di ciò che leggiamo • 20% di ciò che ascoltiamo • 30% di ciò che vediamo • 50% di ciò che vediamo e sentiamo • 70% di ciò che discutiamo con gli altri • 80% di ciò di cui abbiamo esperienza diretta • 95% di ciò che spieghiamo agli altri Considerazione finale Alla fin fine chi determi-nerà un buon risultato in aula non sono gli strumenti, per quanto ben predisposti siano, ma le persone coin-volte ed interessate: alunni partecipi e docenti ben preparati.

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