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La Repubblica 1946/…

La Repubblica 1946/…. a) Referendum istituzionale 2.VI.1946. A. alcuni eventi. b) Assemblea Costituente costituzione 2.VI.1946/31.XII.1948. c) regime repubblicano 1946/2004. 57 governi. astenuti 3.058.262 10,9%. B. referendum istituzionale 2.VI.1946.

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Presentation Transcript


  1. La Repubblica 1946/…

  2. a) Referendum istituzionale 2.VI.1946 A. alcuni eventi b) Assemblea Costituentecostituzione 2.VI.1946/31.XII.1948 c) regime repubblicano 1946/2004 57 governi

  3. astenuti3.058.262 • 10,9% B. referendum istituzionale 2.VI.1946 28.005.449 elettori b) Votanti 24.946.878 89,1%

  4. a) Repubblica  12.718.641 54,3% voti validi C. Il risultato b) monarchia  10.718.502 45,7 voti validi c) schede bianche  1.510.044 d) Schede nulle  363.315

  5. a) favorevoli alla Repubblica 12.718.641 N.B. un voto bilanciato b) contrari alla Repubblica  12.591.861 differenza  126.780 voti legittimazione debole

  6. Il 2 giugno 1946 gli italiani vengono chiamati alle urne, oltre che per il referendum istituzionale tra repubblica e monarchia che sancirà la fine di quest’ultima, anche per eleggere i membri dell’Assemblea Costituente cui sarà affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale (come stabilito con il decreto-legge luogotenenziale del 25 giugno 1944, n. 151). Il sistema elettorale prescelto per la consultazione elettorale è quello proporzionale, con voto "diretto, libero e segreto a liste di candidati concorrenti", in 32 collegi plurinominali, per eleggere 556 deputati (la legge elettorale prevedeva l'elezione di 573 deputati, ma le elezioni non si effettuarono nell'area di Bolzano, Trieste e nella Venezia Giulia, dove non era stata ristabilita la piena sovranità dello Stato italiano).

  7. DC  207 deputati PSI  115 deputati 74,8% voti D. Assemblea Costituente PCI  104 deputati UDN  41 deputati UQ  30 PRI  23 BNL  16 PdA  7 MIS  4 N.B.  7 schieramenti meno di 2 deputati

  8. In base all’esito elettorale, l’Assemblea Costituente risulta così composta: DC 35,2%, PSI 20,7%, PCI 20,6%, UDN 6,5%, Uomo Qualunque 5,3%, PRI 4,3%, Blocco nazionale delle libertà 2,5%, Pd’A 1,1%.

  9. La Costituente si riunisce per la prima volta a Montecitorio il 25 giugno 1946 e nel corso della seduta viene eletto presidente Giuseppe Saragat (in seguito dimissionario e sostituito, l'8 febbraio 1947, da Umberto Terracini). Il 28 giugno l’Assemblea elegge Enrico De Nicola "Capo provvisorio dello Stato", fino a che cioè non sarebbe stato nominato il primo Capo dello Stato a norma della nuova Costituzione. La Costituente inoltre delibera la nomina di una commissione ristretta (Commissione per la Costituzione), composta di 75 membri scelti dal Presidente sulla base delle designazioni dei vari gruppi parlamentari, cui viene affidato l'incarico di predisporre un progetto di Costituzione da sottoporre al plenum dell'Assemblea.

  10. 1) diritti civili e politici (pres.Tupini) 3 sottocommissioni 2) organizzazione costituzionale dello Stato (pres. Terracini) E. Commissione dei 75 (pres. Ruini) 2 sezioni 3) rapporti economici e sociali (pres. Ghidini) Comitato dei 18 coordinamento e redazione

  11. Philadelphia,1787  Convenzione • costituzionale, una • trentina di presenti N.B.  3 esempi 2) Parigi, 1789/91  Comité de Constitution, 8 commissari 3) Roma, 1946/47  Commissione dei 75

  12. a) II^ Sottocommissione o.d.g. Perassi 5.IX.1946 F. La costituzione b) forma di governo parlamentare N.B. la crisi del primo dopoguerra 1919/22 non ha insegnato nulla

  13. Conclusi i lavori delle varie Commissioni, il 31 gennaio 1947, un Comitato di redazione composto di 18 membri, presenta all’aula il progetto di Costituzione, diviso in parti, titoli e sezioni. Dal 4 marzo al 20 dicembre 1947 l’Aula discute il progetto e il 22 dicembre viene approvato il testo definitivo.

  14. Essa rappresenta l’incontro tra le tre tradizioni di pensiero presenti nella Costituente: quella cattolico-democratica, quella democratico-liberale e quella socialista-marxista. La carta si compone di una premessa, in cui sono elencati i principi fondamentali, e due parti, rispettivamente dedicate ai diritti e doveri dei cittadini e all’ordinamento dello Stato.

  15. Sotto la Costituzione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale si trovano le firme dei liberali De Nicola (primo presidente della Repubblica) e Grassi (ministro di Grazia e Giustizia), del democristiano De Gasperi (capo del Governo) e del comunista Terracini presidente dell’Assemblea Costituente.

  16. I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

  17. I principi fondamentali, contenuti negli artt. 1-12 della Carta costituzionale, esprimono le finalità e le basi ideali della forma di Stato democratico-pluralista disegnata dalla Costituzione. A tale fine, i più significativi sono i principi racchiusi negli artt. 1-5 e 10-11 Cost, e cioè: → il principio democratico (ar.1); → il principio personalista (art.2); → il principio pluralista (art. 2); → il principio di eguaglianza (artt.3-6); → il principio lavorista (artt.1 e 4); → il principio autonomistico (art.5); → il principio di laicità (artt. 7-8); → il principio di cultura (art. 9); → i principi sul rapporto dell’ordinamento italiano con il diritto internazionale e con gli ordinamenti a carattere sopranazionale (artt. 10-11); →il simbolo dello Stato stesso (art. 12).

  18. Le disposizioni sui principi fondamentali, o almeno quelle degli artt.1-5, secondo un orientamento dottrinale maggioritario che trova conferma nella giurisprudenza costituzionale (sent n. 1146/1988, nonché, in via implicita, sent. n. 2/2004), sono sottratte alla possibilità di revisione costituzionale prevista all’art. 138 Cost. La loro modifica o soppressione, infatti, stravolgerebbe l’identità stessa della Costituzione, in quanto metterebbe in discussione la forma di Stato democratico pluralista da essa prevista.

  19. PRINCIPIO DEMOCRATICO Art. 1 Cost. – L’ Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione . Definizione - Secondo il principio democratico, il potere politico trae principalmente la propria legittimazione dal consenso del popolo, che è titolare della sovranità.

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