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Introduzione al DOS

Introduzione al DOS. Fondamenti di Informatica Anno Accademico 2004-05. Riferimenti. Teoria Prof. Elio Piccolo Email elio.piccolo@polito.it Telefono: 011 564 7002 Esercitazioni Ing. Fabio Forno Email fabio.forno@polito.it Telefono: 011 2276 102 Sito del corso

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Presentation Transcript


  1. Introduzione al DOS Fondamenti di Informatica Anno Accademico 2004-05

  2. Riferimenti • Teoria • Prof. Elio Piccolo • Email elio.piccolo@polito.it • Telefono: 011 564 7002 • Esercitazioni • Ing. Fabio Forno • Email fabio.forno@polito.it • Telefono: 011 2276 102 • Sito del corso • http://ulisse.polito.it/matdid/3ing_eln_L2170_TO_0/ • http://tinyurl.com/4j45k • -> Piccolo Informatica -> Elementi di informatica

  3. Organizzazione corso • Durata: 1° e 2° emisemestre • 4h/settimana di teoria • 2h/settimana di esercitazione (LAIB) • Mercoledì 8.30-14.30 LAIB 5 • Suddivisione in 3 squadre • Esame • 2 appelli a febbraio, 1 a settembre • Prova scritta • 50% teoria, 50% programmazione

  4. Contenuti • Introduzione all’architettura di un PC • Sistema operativi • Organizzazione dei dischi • Comandi DOS

  5. RAM (stato) Input Output CPU (programmi) Modello funzionale di un PC

  6. Esempio • Obiettivo: uscire dal percorso • Istruzioni: • AVANTI • FERMO • RUOTA gradi • RIPETI (Istruzione) (Nvolte) • RIPETI (Istruzione) FINCHE’ SEMAFORO ROSSO • RIPETI (Istruzione) FINCHE’ SEMAFORO VERDE Esempio Ruota di 90° e vai avanti di 4 passi RUOTA 90° RIPETI AVANTI 4 …

  7. Esempio Soluzione RUOTA 270° RIPETI AVANTI 4 RUOTA 270° AVANTI RIPETI FERMO FINCHE’ SEMAFORO ROSSO RIPETI AVANTI 3 RUOTA 270° RIPETI AVANTI 2 RUOTA 90 AVANTI

  8. Programmi • Forniscono le direttive di funzionamento alla CPU • Da un punto di vista logico, sono formati da sequenze di istruzioni • Fisicamente sono costituiti da sequenze di numeri binari • Sono memorizzati all’interno dei dischi • Per poter essere eseguiti devono venire trasferiti nella memoria RAM

  9. Dati • Costituiscono l’oggetto dell’elaborazione • Possono risiedere su disco o essere raccolti dalla periferiche di ingresso (mouse, tastiera, scanner, microfono, telecamera,…) • Possono essere salvati su disco o trasferiti alle periferiche di uscita (video, casse, stampante,…) • A seconda dei casi possono rappresentare numeri, testi, immagini, filmati, suoni, … • Fisicamente, sono costituiti da sequenze di numeri binari

  10. Sistema operativo • È il programma (o l’insieme di programmi) che media e coordina l’utilizzo del calcolatore • da parte degli utenti • da parte dei singoli programmi applicativi • Ha il compito di: • Regolare l’utilizzo del computer da parte dei suoi utenti • Gestire accensione, spegnimento e sospensione • Coordinare l’esecuzione dei programmi • Organizzare dati e programmi sul disco • Regolare l’accesso alle periferiche

  11. Interfaccia del sistema operativo • Permette all’utente di interagire con il calcolatore consentendogli di impartire singoli comandi • Due modalità: • Grafica, basata sul concetti di “finestra” e di puntatore (mouse) • Testuale, basata sullo scambio di messaggi costituiti da righe di testo

  12. Interfaccia grafica • Pregi • Difetti • Immediatezza comunicativa • Intuitività • Supporto multimediale • Difficoltà nell’automatizzazione dei compiti ripetitivi • Richiede molte risorse di elaborazione • Può limitare la produttività individuale

  13. Interfaccia testuale • Pregi • Difetti • Richiede poche risorse elaborazione • Facilita l’automazione di compiti ripetitivi • Richiede la conoscenza di linguaggi specifici la cui sintassi/semantica può essere complessa • Scarsa intuitività • Comunicazione con il sistema limitata al testo

  14. S.O. nei PC di oggi • Di fatto, nei sistemi operativi attuali convivono le due modalità di interfaccia • Nel caso dei sistemi operativi Microsoft (Windows 95, 98, ME, NT, 2000, XP, …), accanto alla modalità grafica, è disponibile l’interfaccia testuale attraverso le finestre MS-DOS • All’interno di tali finestre vieneemulato il vecchio sistema operativo Microsoft

  15. MS-DOS • MicroSoft Disk Operating System • Nato come sistema operativo per i PC IBM • Progettato per computer molto meno potenti di quelli attuali • Monoutente • Si ipotizza che un’unica persona lo utilizzi • Non viene verificata l’identità dell’utente • Chiunque utilizzi una macchina equipaggiata con MS-DOS può eseguire qualsiasi operazione • Monotask • Può essere eseguito un solo programma per volta

  16. Organizzazione dei dischi • Fisicamente i dati sono scritti in celle di uguale dimensione (blocchi) • Per poter trovare le informazioni che servono all’interno dei dischi occorre organizzarle in modo logico • Le informazioni sono raggruppate all’interno di file • I file a loro volta sono raggruppati in file speciali chiamati cartelle o directory

  17. File • Dati e programmi sono memorizzati all’interno dei dischi in file (detti anche documenti) • Ogni file: • ha un nome ed, eventualmente, un’estensione • ha un insieme di informazioni collaterali • Dimensione • Permessi di accesso • Data e ora ultima modifica

  18. 1000101110010101010101000011111 1000100010101001010101010010101 11100001010010101010010……. Formato dei file • Da un punto di vista logico, i file possono contenere molti tipi di informazioni: • Testi, immagini, suoni, programmi, filmati, … • Da un punto di vista fisico, un file è costituito da una sequenza di bit Ogni file ha un tipo che viene “interpretato” dai programmi

  19. Nomi ed estensioni • Il nome: • aiuta l’utente a ricordare il contenuto • in DOS, è formato da 1 ad 8 caratteri: lettere (A-Z), cifre (0-9), alcuni caratteri speciali ( ! $ % & @ # _ - ^ ( ) ‘ ) • Maiuscole e minuscole sono considerate uguali • L’estensione • aiuta ad associare al file il relativo programma che lo “capisce” e lo sa trattare • in DOS, è formata da 0 a 3 caratteri (stesse regole del nome) • Nome ed estensione vengono separati da “.”

  20. Alcune estensioni • .txt: file di testo • .exe programma eseguibile • .jpg immagine compressa • .c programma in linguaggio C • .bas programma in linguaggio basic • .doc documento di testo con impaginazione • .bat file di testo contenente una sequenza di comandi MS-DOS

  21. File e cartelle • I file sono raggruppati all’interno di cartelle o directory • Una cartella è un file dal significato speciale • Ogni cartella: • Può contenere più file (con nomi e/o estensioni diversi) • Ha un proprio nome ed, eventualmente, un’estensione

  22. Cartelle e sottocartelle • Una cartella può contenere altre sottocartelle (subdirectory, subfolder) • Si forma una struttura ad “albero” radice

  23. I dischi • Ad un calcolatore possono essere collegati più dischi • Nel caso del DOS, ogni disco ha un nome, costituito da una lettera seguita da ‘:’ • Esempio • A: floppy disk • C: hard disk • D: CD-ROM • Ogni disco contiene almeno una cartella, detta cartella radice ed identificata dal carattere “\”

  24. A:\ ESEMPI DISEGNI TESTI LETTERE ESAMI ANALISI FISICA Struttura ad albero (1) Cartella radice sotto-cartelle(1° livello) sotto-cartelle (2° livello)

  25. C:\ CASA SPESE giugno.xls luglio.xls agosto.xls ricorda.txt ENTRATE ESAMI ANALISI tesina.doc testi.doc elenco.doc voti.xls FISICA tesina.doc testi.doc VARIE telefono.xls amici.txt Struttura ad albero (2) file

  26. Mario Rossi Via Verdi, 3 Torino Percorsi • Si identifica un file particolare in base alla posizione in cui è memorizzato • La posizione può essere specificata • in modo assoluto • in modo relativo rispetto ad una datacartella

  27. Mario Rossi Via Verdi, 3 Torino Percorsi assoluti C:\varie\amici.txt nome nome via (sotto-)cartella città disco

  28. C:\ CASA SPESE giugno.xls luglio.xls agosto.xls ricorda.txt ENTRATE ESAMI ANALISI tesina.doc testi.doc elenco.doc voti.xls FISICA tesina.doc testi.doc VARIE telefono.xls amici.txt Esempi C:\CASA\SPESE\luglio.xls disco radice C:\ESAMI\elenco.doc C:\VARIE\amici.txt C:\ESAMI\FISICA\tesina.doc C:\ESAMI\ANALISI\tesina.doc

  29. Percorsi relativi • Data una cartella di riferimento, è possibile specificare la posizione di un file in modo relativo • Si specifica il percorso in termini di sequenza di sottocartelle che devono essere attraversate per giungere al file • Si possono utilizzare alcuni “nomi” predefiniti • “.” indica la cartella di attualmente individuata • “..” indica la cartella “genitrice” (ovvero quella che contiene la cartella attualmente individuata)

  30. C:\ CASA SPESE giugno.xls luglio.xls agosto.xls ricorda.txt ENTRATE ESAMI ANALISI tesina.doc testi.doc elenco.doc voti.xls FISICA tesina.doc testi.doc VARIE telefono.xls amici.txt Esempi ..\CASA\SPESE\luglio.xls cartella di riferimento elenco.doc (ma anche .\elenco.doc) ..\VARIE\amici.txt FISICA\tesina.doc ANALISI\tesina.doc

  31. Caratteri Jolly (1) • A volte è utile indicare un gruppo di file, piuttosto che un file singolo • Il DOS permette di indicare in modo parziale il nome/estensione di un file utilizzando i caratteri jolly (‘?’ e ‘*’) • Quando si utilizzano questi caratteri, il DOS confronta il nome parziale indicato con i nomi di tutti i file presenti nella directory e seleziona quelli che soddisfano i criteri indicati

  32. Caratteri Jolly (2) • Il confronto avviene carattere per carattere, da sinistra verso destra, separatamente per nome e per estensione • Il carattere jolly ‘?’ può corrispondere a qualsiasi carattere presente nel nome del file, nella medesima posizione • Il carattere jolly ‘*’ può corrispondere a qualsiasi sequenza di caratteri, anche di lunghezza nulla, a partire dalla sua posizione

  33. I comandi: sintassi • Vengono espressi sotto forma di singole righe di testo • Sintassi: • NOME_COMANDO [parametri] [opzioni] • Nome_comando indica l’azione che deve essere eseguita e determina il numero ed il tipo di parametri ed opzioni disponibili • Il nome del comando, i singoli parametri e le opzioni sono separati da spazi (“ ”)

  34. Disco corrente (1) • Quando si nomina un file è necessario indicarne • Disco, directory e sottodirectory, nome ed estensione • Il sistema operativo mantiene al proprio interno una variabile che indica su quale drive si sta operando (disco corrente) • Se, nell’indicare un file, si omette il nome del disco, il sistema provvede a completare il cammino anteponendo il nome del disco corrente

  35. Disco corrente (2) DIR \analisi Disco corrente Il volume nell'unità A è BACKUP 001 Directory di A:\analisi . <DIR> 06/07/93 14.42 .. <DIR> 06/07/93 14.42 ESERCIZ1TXT 88.226 29/06/93 11.11 RELAZIONDOC 92.807 29/06/93 11.11 2 file 181.033 byte 2 dir 758.784 byte disponibili

  36. Disco corrente (3) • È possibile cambiare il disco corrente con il comando “X:”, dove X deve essere sostituito dalla lettera che identifica il disco su cui si intende operare • Il prompt di sistema (se non viene modificato da altri comandi) indica quale sia il disco corrente C> a: A> f: Unità specificata non valida A> 

  37. Cartella corrente (1) • Per ogni disco collegato al calcolatore, il sistema identifica una cartella che considera come cartella di lavoro (o cartella corrente) • Se, nell’indicare un file, si utilizza un percorso relativo, il sistema utilizza come cartella di riferimento la cartella corrente del disco indicato • Se si omette il nome del disco e si usa un percorso relativo, il sistema usa come cartella di riferimento la cartella corrente del disco corrente

  38. Cartella corrente (2) Disco corrente: A: Cartella corrente disco A: \analisi\ Cartella corrente disco C: \varie\amici\ Cartella corrente disco D: \ • Il comando • COPY relazion.doc c:..\..\esami\ copia il filea:\analisi\relazion.doc nella cartella c:\esami\ Stato del sistema

  39. Cartella corrente (3) • Alla partenza, la cartella corrente di tutti i dischi è la cartella radice • Il comando “CD”, se utilizzato senza parametri, stampa la cartella corrente del disco corrente • Il comando “CD x:” stampa la cartella corrente del disco x: • Il comando “CD <nome_cartella>” modifica la cartella corrente del disco corrente • Il comando “CD x:<nome_cartella>” modifica la cartella corrente del disco x:

  40. Le categorie di comandi • Comandi “interni” • Caricati, all’atto del bootstrap,nella memoria centrale per renderne immediata l’esecuzione • DIR, COPY, DEL, REN, MD, CD, RD, TYPE, PROMPT • Comandi “esterni” • Si trovano sul disco e vengono caricati in RAM solo all’atto della loro invocazione • Sviluppati dal produttore del sistema operativo • Programmi applicativi • Come i comandi “esterni”, si trovano sul disco e vengono caricati quando necessario • Sviluppati da terze parti

  41. I comandi principali • DIR – elenca i file presenti in una data cartella • COPY – copia un file da una cartella ad un’altra • DEL – cancella un file • REN – cambia il nome ad un file • MD – crea una cartella • CD – cambia la cartella corrente • RD – elimina una cartella • PROMPT – cambia il prompt di sistema • FORMAT – inizializza un disco • DISKCOPY – copia un disco • EDIT – crea/modifica un file di testo • TYPE – visualizza un file di testo • PRINT – invia un file di testo alla stampante

  42. Path (1) • I comandi esterni ed i programmi applicativi si trovano sul disco • Per poterli eseguire il sistema deve conoscerne l’ubicazione • Quando si digita un comando, se non si tratta di un comando interno, il sistema operativo cerca sul disco il relativo codice • Per default, il programma viene cercato nella cartella corrente del disco corrente

  43. Path (2) • Per poter accedere ai comandi esterni quando la cartella corrente non è quella in cui sono memorizzati, è possibile indicare al DOS quali sono le cartelle ulteriori in cui cercare i comandi da eseguire • Il comando PATH <percorso_cartella>indica che la ricerca deve essere estesa anche alla cartella indicata (il cui percorso deve essere espressoin modo assoluto)

  44. Path (3) • È possibile indicare più cartelle in cui effettuare la ricerca, separandole con il carattere “;” • Esempio: il comando • PATH c:\dos;c:\programs indica che la ricerca dovrà essere effettuata dapprima nella cartella corrente del disco corrente, poi nella cartella c:\dos ed infine nella cartrella c:\programs

  45. Prompt • Per invitare l’utente ad introdurre una riga di comando, il sistema stampa un messaggio di invito (prompt) • Per default, essa consiste della lettera che identifica il disco corrente seguita dal simbolo “>” • Il comando PROMPT permette di modificare tale messaggio

  46. Input e output dei programmi • Se, durante l’esecuzione di un comando, vengono generati messaggi in uscita, per default, questi vengono stampati sullo schermo • Alcuni comandi operano alcune trasformazioni sui dati mandati loro in ingresso: per default, l’ingresso coincide con i tasti premuti sulla tastiera durante l’esecuzione dl comando • È possibile modificare queste impostazioni di base mediante la redirezione dei flussi di ingresso e uscita

  47. Redirezione dei flussi di I/O • Per inviare i messaggi stampati da un comando ad un dato file, si scrive: COMANDO [parametri][opzioni] > nome_file • Per aggiungere i messaggi stampati da un comando in coda ad un dato file, si scrive: COMANDO [parametri][opzioni] >> nome_file • Per indicare ad un comando di ricevere i propri dati da un file, invece che dalla tastiera, si scrive: COMANDO [parametri][opzioni] < nome_file

  48. Catene di comandi • È possibile concatenare due o più comandi, indicando che quanto stampato dal primo venga posto in ingresso al secondo, e così via… • Si scrive: CMD1 [par][opz] |CMD2 [par][opz]

  49. I filtri • Sono comandi che operano trasformazioni sul flusso di ingresso e inviano il risultato sul flusso di uscita • Esempi • MORE: suddivide il flusso di ingresso in pagine, formate da un numero opportuno di righe; invia le pagine in uscita attendendo, tra una pagina e l’altra, la pressione di un carattere sulla tastiera • SORT: ordina le righe in ingresso e le invia in uscita • FIND: identifica, tra le righe in ingresso, tutte quelle che soddisfano una data condizione

  50. Stampante Monitor Unitàcentrale Lettore floppy disk Mouse Tastiera floppy disk Il calcolatore “fuori”

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