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ATTRAVERSARE LA PORTA

A ZIONE C ATTOLICA I TALIANA Arcidiocesi di Otranto Settore Giovani – Assemblea diocesana Morigino, 15 Settembre 2012. ATTRAVERSARE LA PORTA. L’Azione Cattolica e la cura della fede dei giovanissimi e dei giovani di oggi. INDICE.

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ATTRAVERSARE LA PORTA

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Presentation Transcript


  1. AZIONE CATTOLICA ITALIANA Arcidiocesi di Otranto Settore Giovani – Assemblea diocesana Morigino, 15 Settembre 2012 ATTRAVERSARE LA PORTA L’Azione Cattolica e la cura della fede dei giovanissimi e dei giovani di oggi

  2. INDICE Parte I:Focus sull’AC e le sue figu-re educative e di responsabilità Parte II:L’AC e la cura della fede

  3. Parte I: Focus sull’AC e le sue figure educative e di responsabilità

  4. La natura dell’Azione Cattolica “La vita associativa dell’Azione Cattolica Italiana pone al centro la persona, che vuole servire nel suo concreto itinerario di formazione cristiana; è rivolta alla crescita della comunità cristiana nella comunione e nella testimonianza evangelica; è animata dalla tensione all’unità da costruire attraverso la valorizzazione dei doni che le provengono dalle diverse condizioni ed esperienze di quanti partecipano alla sua vita”. (Statuto dell’A.C., titolo primo, art.11, comma 2)

  5. A.C. è “concretezza dell’oggi” “Quale ASSOCIAZIONE ECCLESIALE DI LAICI, (l’A.C.) assicura il proprio apporto affinché nella concretezza delle condizioni storichevenga ricercato e proposto il senso vero dell’uomo e della sua dignità, i valori della vita e della famiglia, della pace e della solidarietà, della giustizia e della misericordia”. (Statuto dell’A.C., titolo primo, art.11, comma 3)

  6. Facendo focus… Quella dell’Azione Cattolica non è una chiamata speciale, diversa dalle altre, ma è la “consueta” ed eterna chiamata (vocazione) del Maestro, che, passando, chiama tutti i battezzati in tutte le epoche. Quanti si impegnano nella formazione, sicuramente hanno avuto modo di sentire la chiamata di Gesù, ne hanno preso coscienza e hanno risposto.

  7. L’importanza della Formazione Da sempre la FORMAZIONE è un tema molto caro all’Associazione. La regola generale che Responsabili ed Educatori (ma buoni cristiani in generale) non devono mai scordare è questa: formarsi è il primo passo per poi formare. I nostri cammini di crescita individuale sono imprescindibilie prioritari rispetto a qualsiasi impegno alla formazione altrui.

  8. “Rispolveriamo” il Progetto Formativo (“Perché sia formato Cristo in voi”) • Un progetto per pensare la Formazione • Formati a immagine di Gesù • Fedeli al Vangelo in questo tempo • Nel mondo, non del mondo • Gli itinerari formativi • Nel cantiere della formazione • A servizio del compito educativo

  9. Il RESPONSABILE (dal cap. 7 del P.F.) • Conosce e vive con convinzione il carisma dell’A.C., e si impegna perché la sua associazione locale ne rifletta in concreto l’ispirazione; • È capace di tessere continui rapporti di comunione con tutti: con i pastori, con gli organismi pastorali, con la vita ecclesiale entro cui l’A.C. vive; • È riferimento per l’unità interna dell’associazione;

  10. Possiede un corretto senso dell’istituzione: pone attenzione a tutti gli aspetti della vita associativa, senza sottovalutarli e senza enfatizzarli; • Conosce il valore di comunione della scelta democratica e aiuta a viverla in modo alto, in tutto il suo significato; • Deve far sì che tutti i gruppi associativi abbiano educatori adeguati. N.B. Il compito del responsabile è di prendersi cura di tutta la vita associativa: garantendo la qualità di essa, egli garantisce la prima condizione della formazione.

  11. L’EDUCATORE (dal cap. 7 del P.F.) • E’ innanzitutto un testimone: della fede che comunica, della chiesa di cui è parte, dell’associazione cui aderisce; • Ha compiuto scelte di vita e di fede; • E’ espressione dell’associazione: non si è educatori in proprio né in forma solitaria, bensì sentendosi espressione e parte di un’esperienza comunitaria più grande che aiuta e sostiene e davanti alla quale si è responsabili.

  12. Sa ascoltare lo Spirito; • E’ capace di relazione; • Ha scelto il servizio educativo non come un impegno fra tanti, ma come un’esperienza che coinvolge in maniera forte la sua vita, come risposta ad una chiamata al servizio della crescita dei fratelli.

  13. Impegno + formazione = partecipazione L’impegno nella formazione personale e di gruppo comporta inevitabilmente l’assidua partecipazione alla vita associativa, ritenuta il PUNTO CARDINE E PIU’ ALTO della Formazione, oltre che di fraterna ed ecclesiale condivisione. Dobbiamo smettere di pensare, a volte, che i nostri incontri parrocchiali siano i migliori d’Europa, e cercare di dare il massimo nella DIOCESANITA’, che è caratteristica essenziale (proprio dell’essenza, dell’identità, della ragion d’essere) dell’Azione Cattolica e della Chiesa a cui spontaneamente aderiamo.

  14. OPPORTUNITA’ MSAC La vita del Movimento è la dimen-sione di impegno più consona per un giovanissimo-studente, che abbia voglia di concretizzare nella sua quotidianità (a scuola) ciò che la sua fede e il suo carisma interiore gli suggeriscono (e magari anche l’in-contro parrocchiale di AC!).

  15. Parte II: L’AC e la cura della fede

  16. Leggetevi il sussidio “Attraversare la Porta”!!! • Leggere la lettera apostolica “Porta fidei”; 1. Avere fede OGGI; 2. Come si fa a educare alla fede; 3. La fede è roba da suore e da preti? O al massimo per alcuni momenti di ritiro?

  17. FINE DELLA TRASMISSIONE! Grazie per la cortese attenzione e “in bocca al lupo” per il lavoro par-rocchiale! Ovviamente sempre con un occhio a quello diocesano…

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