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Le scuole tecniche e la manualistica ottocentesca

Le scuole tecniche e la manualistica ottocentesca. Lezione del corso di Storia della Tecnologia 05/05/2008 Filippo Nieddu. La crescita della teoria. Le conoscenze scientifiche e tecniche si svilupparono in modo molto forte nel corso dell’Ottocento.

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Le scuole tecniche e la manualistica ottocentesca

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  1. Le scuole tecniche e la manualistica ottocentesca Lezione del corso di Storia della Tecnologia 05/05/2008 Filippo Nieddu

  2. La crescita della teoria • Le conoscenze scientifiche e tecniche si svilupparono in modo molto forte nel corso dell’Ottocento. • La teoria assunse quindi un peso sempre più rilevante, soprattutto per ciò che concerne le “industrie a basi scientifiche”. • Si svilupparono di conseguenza le scuole tecniche, secondo percorsi diversi tra i vari Paesi.

  3. La fine del Settecento • In questo periodo ci si rende conto che lo sviluppo delle “arti e manifatture” inglesi fu anche dovuto a una stretta relazione tra teoria e pratica. • La posizione è presa da Denis Diderot in un suo saggio del 1752 pubblicato su “Le arti”. • La Lunar Society (fondata a Birmingham nel 1776) costituì un punto di scambio di esperienze e idee tra tecnici (suoi soci furono James Watt, Matthew Boulton, Josiah Wedgewood, John Priestley, Erasmus Darwin e William Withering). James Watt Josiah Wedgewood

  4. Boulton La Lunar Society • Matthew Boulton. Celebre per aver collaborato con Watt alla realizzazione delle prime macchine a vapore efficienti, ideò anche un conio anti-frodo. • Erasmus Darwin. Nonno di Charles, fu medico, esperto di botanica e precedette in qualche modo le idee del nipote. • Thomas Day. Riformatore del sistema educativo, sostenne la campagna contro la schiavitù.  • Richard Lovell Edgeworth, Fu pioniere della telegrafia, e attivo sperimentatore nel campo dell’elettricità e della meccanica agricola. Darwin Edgeworth

  5. I tecnici “statali” • Il legame tra scienziati e tecnica industriale fu in ogni modo labile sino all’inizio dell’Ottocento. • Fu l’iniziativa statale il trait d’union tra l’attività scientifica e le sue applicazioni pratiche. • I settori di applicazione principale furono la costruzione di vie di comunicazione e la coltivazione di miniere. • Le istituzioni formate per questi scopi erano al livello di scuole superiori, ma si trovavano comunque al di fuori dell’ambito universitario.

  6. La Francia • Nel 1748 il Ministero della Guerra istituì l’Ecole du Génie Militaire a Mézières. • La scuola cambiò nome nel 1775, diventando Ecole Royale. • Nel 1765 fu organizzata presso Parigi l’Ecole Royale des Ingenieurs Constructeurs de Vaisseux, che divenne poi l’Ecole du Génie Maritime. • 1783: Ecole des Mines. L’Ecole du Génie a Mézières

  7. Gli altri Paesi / 1 • Nel Regno di Sardegna fu istituita una Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio nel 1739. • Vi insegnò il matematico Joseph-Louis Lagrange, noto anche come uno dei fondatori dell’Accademia delle Scienze torinese. • Dopo i successi napoleonici il supporto tecnico all’esercito sembrò indispensabile, e nel 1816 a Berlino fu fondata una scuola di Ingegneria e Artiglieria a Berlino. • L’esempio fu seguito dalla Svezia nel 1818. • Scuole minerarie furono fondate in tutti i principali Paesi (in Belgio nel 1836 e a Londra nel 1851).

  8. Gli altri Paesi / 2 • Dal 1820 anche la Russia, la Spagna, il Belgio e gli stati italiani riorganizzarono le scuole militari già presenti. • Pur inquadrati militarmente, gli allievi di queste scuole non si occupavano solamente di arti guerresche, ma partecipavano a progetti “civili”. • Altro campo nel quale si avvertì la necessità di scuole specializzate fu l’arte mineraria. • Nel 1763 fu fondata la Bergakademie di Schemnitz (Impero Austroungarico), seguita nel 1765 da un’analoga istituzione a Friburgo (Sassonia) e nel 1770 da un’altra ancora (la Berakademie) a Berlino.

  9. Gli insegnamenti • Sino a metà Ottocento i corsi erano prevalentemente triennali. • Le materie insegnate erano: • meccanica; • filosofia; • progettazione di macchine; • fortificazione; • architettura; • chimica (con laboratorio); • geometria; • idraulica e tecniche minerarie (con visite).

  10. L’ingegneria civile • I primi corsi organizzati per i dipendenti del Corps des Ponts et Chaussées risalgono al 1748, e da questi derivò la scuola omonima. Disegno del ponte di Neuilly - Progetto di Jean-Rodolphe Perronet - 1768

  11. L’Ecole des Ponts et Chaussées • Il corpo docente non era formato da insegnanti di professione, ma da ufficiali del corpo e dai migliori allievi della scuola. • La struttura del corso prevedeva per i tre anni: • insegnamenti scientifici generali; • meccanica, idraulica, sezioni coniche, misurazioni topografiche, resistenza dei materiali e stereotomia; • istruzione su progetti pratici.

  12. L’Ecole Polytechnique • Fondata nel 1794, la scuola costituiva la base preparatoria per l’ammissione alle cosiddette écoles d’application: • l’Ecole de l’Artillerie et du Génie Militaire; • l’Ecole des Ponts et Chaussées; • l’Ecole des Mines. • La scuola dipendeva dal Ministero della Guerra, e vigeva in essa una disciplina militare. • Strutturato in questo modo, il sistema francese divenne un modello per tutti i Paesi europei.

  13. La Russia • Il Paese che maggiormente seguì il modello francese fu la Russia. • Risale al 1805 la formazione di un Corpo degli Ingegneri di Ponti e Strade. • L’istituzione fu favorita dalla presenza di ingegneri francesi, allontanatisi dal paese d’origine durante il Primo Impero e la Restaurazione. • Tra loro: Emile Clapeyron, Gabriel Lamé e lo spagnolo Augustin de Betancourt (che dal 1810 fu incaricato dal governo di provvedere alla formazione degli ingegneri).

  14. La Spagna • Lo stesso Augustin de Betancourt tentò di organizzare, sin dal 1792, l’istruzione superiore tecnica nel proprio paese. • Fondò il Gabinete de Maquinas a Madrid, costituendo il nucleo fondamentale della Escuela de Caminos y Canales (1802). • La Escuela de Ingenieros de Minas su fondata nel 1835, e ricalcò il modello dell’analoga francese.

  15. Il Belgio • Il Corps des Ponts et Chaussées e il Corps des Mines furono istituiti nel 1804 e nel 1810. • Nel 1831, quando lo stato belga divenne indipendente, furono ulteriormente istituite: • l’Ecole Royale Militaire a Bruxelles; • l’Ecole des Ponts et Chaussées a Ghent; • l’Ecole des Mines a Liegi.

  16. Gli Stati italiani / 1 • Già dalla seconda metà del Cinquecento fu istituito il Collegio degli Architetti e Agrimensori di Milano, che prevedeva un periodo di studio presso il Collegio di Brera o le Scuole Palatine di Milano, seguito da un apprendistato sotto controllo del Collegio stesso. • Giuseppe Piermarini fondò nel 1773 presso l’Accademia di Brera a Milano una scuola di architettura.

  17. Gli Stati italiani / 2 • Seguendo la Legge Casati (1859), le scuole tecniche divennero “scuole di applicazione per ingegneri”, con il grado di sezioni speciali delle facoltà scientifiche. • Per entrarvi era richiesto il superamento di un biennio di studi in fisica o matematica. • Il corpo docente era costituito da professori della Facoltà di Scienze.

  18. L’ingegneria industriale • Il legame tra industria e università non fu forte per tutta la prima metà dell’Ottocento. • Alcune eccezioni si trovano in Germania: Justus von Liebig insegnò dal 1825 presso l’università di Giessen (non distante da Francoforte). • Il Traité elementaire des machines di J.N.P. Hachette (1811) è altro esempio di opera teorica che molto peso ebbe nelle realizzazioni pratiche. • L’apprendistato era considerato la parte più importante della formazione di un tecnico.

  19. Le scuole tecniche a Torino • Riferimenti Internet: • http://www2.polito.it/strutture/cemed/museovirtuale/luoghi/3-01/3-01.htm (con le pagine presenti nel menu a sinistra da “I fiumi Dora e Po” a “La grande industria”) • http://www2.polito.it/strutture/cemed/museovirtuale/nome/1-02/1-2-03/1-2-03.htm (1-2-0302.htm, 1-2-0303.htm, 1-2-0304.htm, 1-2-0305.htm, 1-2-0306.htm, 1-2-0307.htm e 1-2-0308.htm)

  20. Riferimenti bibliografici essenziali • Vittorio MARCHIS (ed.), Storia delle scienze, vol. V, Conoscenze scientifiche e trasferimento tecnologico, Milano : Electa, 1995

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