1 / 46

La fase adolescenziale ed i fenomeni di disagio: dalla trasgressione alla devianza

La fase adolescenziale ed i fenomeni di disagio: dalla trasgressione alla devianza. Enrico Girmenia Ufficiale medico CM CRI. Alcuni dati. Secondo i dati dell’ultimo Summit mondiale per l’infanzia ( dati ONU raccolti ogni dieci anni/ 9-12 maggio 2002):

Download Presentation

La fase adolescenziale ed i fenomeni di disagio: dalla trasgressione alla devianza

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. La fase adolescenziale ed i fenomeni di disagio: dalla trasgressione alla devianza Enrico Girmenia Ufficiale medico CM CRI

  2. Alcuni dati • Secondo i dati dell’ultimo Summit mondiale per l’infanzia ( dati ONU raccolti ogni dieci anni/ 9-12 maggio 2002): • Circa 250 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni lavorano; di essi 50/60 milioni in condizioni pericolose • Oltre due milioni di bambini sono stati uccisi nei conflitti armati e sei milioni sono rimasti feriti o mutilati

  3. Drammi odierni • 300.000 bambini soldato • 4 milioni di adolescenti sono morti di AIDS negli ultimi 10 anni e altrettanti sono infetti da HIV • Oltre 10 milioni sono orfani a causa dell’AIDS • Ogni giorno si infettano di AIDS 7000 bambini

  4. Confrontarsi con il sottosviluppo • Il 30% dei bambini sotto i 5 anni in Africa e il 46% in Asia soffrono la fame o sono malnutriti • Circa 50 milioni di bambini non viene registrato alla nascita e non compare in alcuna statistica • Nell’Africa sub-sahariana poco più del 50% della popolazione beneficia di acqua potabile

  5. adolescenza • L’adolescenza è l’età dei conflitti. • Conflitti di “separazione” con l’identità dell’infanzia e lotta per acquisire un nuovo status che consacri la separazione dalle figure genitoriali da cui si è dipeso strettamente fino a quel momento.

  6. adolescenza • Secondo la tradizione occidentale, la giovinezza è un periodo un po’ burrascoso in cui l’individuo attraversa una malattia di crescenza destinata a finire con l’assunzione di responsabilità sociali precise. Bisogna solo aspettare che la baldanza giovanile trovi la sua naturale modulazione nella progressiva maturazione della persona.

  7. romanticismo • Proprio per questo insieme di ragioni, il giovane, soprattutto nella società patriarcale, non veniva più di tanto ascoltato sulle questioni importanti. Solamente il romanticismo tedesco ha ribaltato questa prospettiva e ha attribuito alle tempeste dell’animo giovanile un valore fondamentale.

  8. Lo spirito eversivo del giovane • I turbamenti e le passioni giovanili, secondo questa visione, sono molto importanti per la costruzione del futuro individuo adulto. Secondo i Romantici, nello spirito del giovane vi è la fonte delle future ispirazioni e in esso si annida quella purezza ideale che smuove e sconvolge gli equilibri delle società.

  9. Il gruppo • Il gruppo dei pari assume grande importanza nel periodo dell’adolescenza. • Ogni membro del gruppo è vissuto come una parte del Sé • Il gruppo sembra sostituire la famiglia di origine.

  10. antisocialità • L’antisocialità è un fenomeno che privilegia l’età adolescenziale. • Essa si condensa attorno ad un particolare tipo di personalità definita “antisociale” • In tale tipo di personalità vi è una marcata incapacità di provare il senso di colpa per le proprie azioni

  11. adolescenza • L’adolescente partecipa sempre meno alla vita familiare • A volte manifesta aperto disprezzo nei confronti del modello di vita e degli ideali dei genitori ( ritenuti troppo conformisti e perbene) • Assume atteggiamenti ( vestiti, frequentazioni) che ne rimarcano la distanza con i propri parenti

  12. La droga • Per molti anni, ed in maniera conformistica, l’uso della droga è stato considerato uno strumento di contestazione da adottare nella ricerca della propria identità • Il consumo in gruppo ha favorito tale convinzione. • Per molti anni la droga è stata presentata come mezzo per incrementare la propria capacità di relazione interpersonale

  13. Una panoramica • Disgregazione del nucleo familiare • Inadeguatezza educativa • Dispersione scolastica • Condotte violente nei rapporti genitori figli ed in famiglia • presenza di genitori tossicodipendenti o malati mentali o isituzionalizzati • Molestie o violenza sessuali in famiglia

  14. Gruppo dei pari • Per moltissimi ragazzi la trasgressione è un modo per essere riconosciuti parte di un gruppo che diviene molto più importante della stessa famiglia di appartenenza • In tali gruppi si afferma sempre una figura leaderistica, spesso forte o violenta, fonte di ammirazione (sostituto del padre)

  15. Noia esistenziale • Il distacco dalla vita familiare è spesso veicolato dall’appartenenza al gruppo. Esso diventa il nucleo che dispensa le verità morali cui l’adolescente deve adeguarsi, pena la sua fuoriuscita. • La noia esistenziale e il senso di vuoto emergono con forza da tali realtà ( gratuità di molti gesti vandalici o violenti)

  16. bullismo • Fenomeno in crescendo • Non solo in ambito scolastico • Molestie verbali ( derisione o insulto), violenze fisiche, atti di razzismo e discriminazione su base etnica e religiosa, omofobia, scritte murali, minacce, molestie sessuali, etc, compiuti da minori su altri coetanei più deboli e vulnerabili. Assoluta gratuità di questi atti

  17. diffusione • Molto diffuso nei paesi scandinavi ed anglosassoni a partire dagli anni ’60, si è imposto attualmente all’attenzione dell’opinione pubblica anche italiana. • Si è giunti, in alcuni casi al suicidio delle vittime, incapaci di sopportare le violenze e le umiliazioni inflitte da alcuni loro coetanei.

  18. strategie • Una strategia molto diffusa è quella di isolare la vittima, impedendogli di sviluppare normali rapporti di amicizia con altri coetanei. Tale obiettivo si raggiunge con l’emarginazione e con la diffusione di calunnie e pettegolezzi sul conto della vittima.

  19. cyberbullismo • Una tecnica in crescendo a causa della diffusione sempre maggiore del mondo informatico • Il bullo invia messaggi molesti alla propria vittima per mezzo di chat o sms • Spesso si procura filmati o foto della vittima che vengono successivamente diffusi nella rete

  20. sesso • Il fenomeno è prevalentemente maschile, anche se negli ultimi anni sono stati segnalati molti casi di bullismo al femminile ( in cui più che la violenza, sembra prevalere la diffusione di calunnie e pettegolezzi malevoli sulla vittima)

  21. età • L’età più a rischio sembra essere quella tra i 12 e i 18 anni, anche se ricerche recenti segnalano un abbassamento dell’età.

  22. Le cause • Modelli familiari • Violenza del nucleo di appartenenza • Necessità di emergere in un “branco” di pari • Antisocialità • Rabbia e frustrazione • Esposizione precoce a violenze da parte degli adulti

  23. evoluzione • Molti ragazzi protagonisti di episodi di bullismo commettono in età più adulta azioni violente molto distruttive ( Fatti di Columbine del 1999 in cui due ragazzi uccisero 13 studenti e ne ferirono 24)

  24. Aspetti psicologici • Personalità violente che entrano difficilmente in empatia con i propri simili, rimanendo indifferenti di fronte al loro dolore • E’ frequente che il bullo abbia a sua volta subito abusi e violenze

  25. futuro • Numerose evidenze ci informano del fatto che il bullo può avviarsi più facilmente ad una carriera criminale

  26. Gli astanti • Gli astanti tendono spesso a prendere le parti del bullo, anche per deviare l’aggressività di quest’ultimo su altri e non essere a propria volta vittime. • Gli episodi di bullismo avvengono per lo più in presenza di un folto gruppo di astanti di cui il bullo si serve per aumentare il proprio prestigio

  27. impunità • Il bullo conta su una generale impunità, in quanto sa che difficilmente verrà chiamato a rispondere per le conseguenze delle proprie azioni • A scuola molti temono di entrare nel mirino dei bulli e difficilmente prendono le difese della vittima ( bullismo passivo)

  28. Le vittime • Numerosi episodi in Italia e all’estero hanno visto coinvolte come vittime dei minorati fisici e psichici ( alunni Down, etc) • Non sempre i protagonisti appartengono ai ceti poveri ed emarginati. Anche ragazzi delle famiglie benestanti sono stati coinvolti in pesanti fenomeni criminali (massacro del Circeo)

  29. Delinquenza minorile • La maggior parte degli autori concorda sul fatto che essa attecchisce in contesti sociali e culturali degradati o dove prevalgono atteggiamenti antisociali o criminali ( affiliazione a organizzazione criminose, come la camorra o la mafia)

  30. I coetanei • Essa è stimolata dalle pressioni e dai condizionamenti che si ricevono nel gruppo dei pari, soprattutto se quest’ultima ha caratteri devianti

  31. Fattori di rischio • Basso livello di istruzione • Basso profitto a scuola • Abbandono scolastico precoce • Scarso controllo da parte delle figure significative • Precoce uso di sostanze psicotrope • Fuga da casa e vagabondaggio • Precoci abusi • Contrasti esasperati con i familiari • Precoce carcerazione

  32. DSM IV • Tali adolescenti sono classificati come portatori di una patologia definita “disturbo della condotta” • In questi adolescenti si evidenzia un deficit di empatia, una incapacità nel leggere i sentimenti altrui e un forte disprezzo per le sofferenze della vittima

  33. I reati • Al primo posto vengono quelli contro il patrimonio ( furto, rapine, ricettazione). • Segue lo spaccio di stupefacenti. • Altri reati diffusi sono la guida in stato di ebbrezza e gli omicidi colposi alla guida di automezzi

  34. suicidio • I suicidi di minorenni italiani si aggirano sulla cinquantina l’anno. Si tratta in prevalenza di adolescenti e giovani maschi. I tentativi di suicidio sono più frequenti tra le femmine ( in media cira 120 l’anno)

  35. Sfruttamento sessuale • Si segnala la crescita della domanda di minori, specialmente bambine, nel commercio sessuale. In Italia circa 30.000 sono oggetto di traffici sessuali. Di questi il 38% sarebbero minori ( in maggioranza provenienti dai paesi dell’Est. • In Italia i clienti si aggirano sui 9 milioni, soprattutto al Nord.

  36. povertà • La povertà socioeconomica è spesso accompagnata dalla povertà culturale, morale e relazionale. • Molti ragazzi eleggono a proprio domicilio la strada a causa di insopportabili conflitti familiari e si sottraggono al controllo delle figure di autorità che dovrebbero vigilare sulla loro crescita.

  37. Comprendere i giovani • “ In tal senso è superfluo sottolineare o dimostrare l’esplicito bisogno che i giovani avvertono di esprimersi e l’insufficienza a tale scopo del rapporto tra genitori e figli o fra alunni e insegnanti.” ( V. E. Frankl, psichiatra viennese sopravvissuto ad Auschwitz)

  38. V. E. Frankl

  39. I centri per giovani • “ Il punto di partenza è una semplice considerazione psicologica, ossia l’evidente osservazione di quanto raramente e scarsamente vengano offerte ai giovani delle occasioni per potersi esprimere a proposito di questioni vitali che a loro sembrano, e lo sono di fatti, molto importanti”

  40. Centri per la prevenzione del suicidio • “ Si tratta allora di dar vita a delle strutture che sappiano conquistarsi la fiducia dei giovani, comprendendoli e stando loro vicini sia con consigli che con azioni”.

  41. L’ascolto dei giovani • “ I giovani hanno oggi poche opportunità di parlare, con persone giudiziose e pronte ad aiutare, dei problemi della vita che li angustiano e dei conflitti intimi che per loro significano tutto. Né il rapporto con i genitori, né quello con gli insegnanti permettono loro di aprire il cuore e di ottenere gli opportuni aiuti.

  42. Riflessioni … • “Solo casi singoli sono da attribuire a disagi economici …” • “ Sappiamo che la situazione di bisogno materiale, come tale, non ha conseguenze psichiche dirette. Si deve notare che talvolta le difficoltà finanziarie sono prese a pretesto per qualunque insufficienza personale. “

  43. Un giovane … • Lettera di un giovane a Frankl: “ Mi accontento di una vita semplice, a condizione che abbia un senso e che i miei pensieri e i miei sentimenti abbiano un orientamento”

  44. Il significato • “ Alla base di una tale di una tale nevrosi è presente un radicale sentimento di mancanza di significato …. • Le forme nevrotiche di oggi, in molti casi, sono da ricondurre ad una frustrazione esistenziale, ad una mancata realizzazione dell’aspirazione umana verso un’esistenza il più possibile significativa

  45. Reazioni psicologiche dei minori • I bambini e gli adolescenti che sono stati esposti a lungo ad atti di violenza perdono la fiducia negli adulti che dovrebbero garantire loro sicurezza e protezione ( come già verificato nei minori sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti)

  46. Curriculum vitaeDoctor. Girmenia EnricoE-mail: egirmen@tin.it • 1980 Degree in Anthropology ( Faculty of Modern Literature, University of Rome) • 1990 Degree in Medicine and surgery ( Faculty of Medicine and Surgery, University of Rome) • 1994 Specialist in Clinical Psychology ( Faculty of Medicine and Surgery, University of Rome) • 1994 Begin to work in a Public Ambulatory for drug addiction ( SERT) in Rome • 1995 Work in the Emergency service in Rome ( ARES 118 ) • !999 member of the ALAEF ( Association of Logo therapy and existential analysis) • Begin to work in a Penitentiary ( Third Home of Reclusion in Rome Rebibbia) teaching about health problems of drug addiction • 2003 publish the book “L’analisi esistenziale” • 2005 publish the book “ Essere o apparire” • 2008 Master International Humanitarian law University of Rome • 2009 Legal adviser International Humanitarian law

More Related