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Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa

Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa. 5. La storia delle relazioni istituzionali. -------------------------------------------- Stefano Scarcella Prandstraller. Le origini delle relazioni istituzionali.

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Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa

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  1. Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa 5. La storia delle relazioni istituzionali -------------------------------------------- Stefano Scarcella Prandstraller

  2. Le origini delle relazioni istituzionali • In letteratura ci sono tre versioni sulle origini delle R.I.: • 1) del mito americano (Cultip, 1976), per cui l’esordio delle relazioni istituzionali coincide con la rivoluzione americana, che lega la disciplina alle peculiarità degli Stati Uniti; • 2) dei miti della modernità(Cultip, 1994), che riconduce le origini delle relazioni istituzionali ad una serie di eventi storici dell’età moderna dal XVII secolo, che lega la disciplina più in generale alla modernità occidentale; • 3) dei miti dei precursori (Cultip e Center, 1978; Grunig e Hunt, 1984; Wilcox, 2000), per cui l’origine delle relazioni istituzionali è radicata in tempi più lontani e ricondotta addirittura all’antichità, per cui la disciplina assume un significato di universale culturale,archetipico e globalizzato.

  3. Il mito americano (Cultip, 1976) • Nella rivoluzione americana, un ruolo determinante viene dato ai propagandisti di Samuel Adams, “il progenitore degli specialisti di relazioni pubbliche”, con alcune tecniche tuttora in uso: • 1) la costituzione di una organizzazione di attivisti, necessaria in quanto non vi era una sollevazione popolare spontanea; • 2) l’uso di diversi mezzi di comunicazione, per raggiungere tutti gli strati sociali (es. quotidiani, pamphlet, sermoni, incontri in piazza); • 3) l’impiego di simboli eslogan per “suscitare emozioni e per essere facilmente ricordati”(es. no taxation without representation); • 4) la creazione dipseudo-eventi per ottenere l’attenzione della stampa e della cittadinanza, (es. il “Boston Tea Party”); • 5) l’orchestrazione del conflitto, dato che gli atteggiamenti verso un evento dipendono dal modo in cui viene interpretato, e non dai suoi effettivi contenuti, (es. il “massacro di Boston”).

  4. Il mito americano • Quelli citati da Cultip rappresentano alcuni esempi, sicuramente precisi e concreti, ma episodici ; • le relazioni istituzionali divengono una forma sociale che costituisce un preciso elemento dell’etnogenesi americana, in cui gli Stati Uniti costituiscono la first new nation; • la rivoluzione americana rappresenta una piena e radicale affermazione dei valori del soggetto, in cuicapitalismo, rivoluzione industriale e nazionalismo costituiscono presupposti e conseguenze della soggettività e della sua spinta razionalizzante; • la Dichiarazione d’Indipendenza degli USA del 1776, cui Samuel Adams avrebbe contribuito, rispecchia un progetto di società di soggettiautoreferenti, titolari di diritti civili e politici, liberi da autorità tradizionali e vincoli di status.

  5. I miti della modernità (Cultip, 1994) • Ricollega le origini delle relazioni istituzionali a: • 1) le campagne di informazione dei consorzi di investitori in Inghilterra alla fine del XVII secolo per persuadere i sudditi britannici a divenire coloni nel Nuovo Mondo ed a dedicarsi alla bonifica delle paludi della Georgia e della Carolina; • 2) il mito dello scout Daniel Boone nel XVIII secolo, creato per attirare verso l’Ovest i coloni del Nord America; • 3) la tematizzazione della dichiarazione di indipendenza americana nel 1776 da parte del gruppo di propagandisti di Samuel Adams ed alla persuasione da questi operata dell’opinione pubblica ad aderire alla causa; • 4) gli sforzi nel XIX secolo del grande capitale di fare fronte al crescente potere dalla stampa, sempre più indipendente dal potere e capace di influenzare l’opinione pubblica.

  6. I miti della modernità (Cultip, 1994) • Sono tutti momenti storici in cui operatori di relazioni pubbliche hanno lavorato in modo consapevole e sistematico per influenzare le opinioni e i comportamenti di altri (Muzi Falconi, 2005); • le relazioni istituzionali si saldano non più soltanto al mito americano, ma a un ambito più vasto, che ricomprende l’avvento della modernità, della soggettività, dei suoi valori che si pretendono universali, e quindi della società acquisitiva in quanto tale; • passano quindi da forma sociale specifica del contesto americano a forma sociale radicata sin dalle sue origini in tutta la moderna civiltà occidentale.

  7. I miti dei precursori • Fin da tempi remoti sono esistite attività riconducibili alla pratica delle relazioni pubbliche, premanifestazioni non consapevoli e programmate della professione (Grunig, 1984); • Nelle public relations-like activities, rientrano tutte le attività, a partire dalla civiltà greca e romana, che “miravano all’influenzamento delle opinioni altrui” (Grunig, 1984). • Le origini delle relazioni pubbliche stanno nel concetto di dare in un certo modo delle “informazioni per influenzare il punto di vista e le azioni delle persone” (Invernizzi, 2005) • Le relazioni istituzionali passano da forma sociale della società acquisitiva ad universale culturale, condiviso da popoli di qualunque latitudine ed epoca, caricandosi di un significato archetipico e più propriamente globalizzato.

  8. Le relazioni istituzionali negli USA • Le prime a farne uso sono le imprese private in due sistemi di interlocuzione decisivi per i loro obiettivi e divenuti troppo complessi da gestire: la decisione e l’opinione pubblica. • Nelle ultime decadi del XIX secolo, il big business, quello dei grandi monopoli, come quello delle ferrovie, crede di poter continuare nelle sue politiche espansive con contatti diretti col potere politico locale e degli Stati, senza tenere conto del governo federale e delle critiche della stampa. • Nasce in quegli anni il mito del giornalismo investigativo, con le figure dei muckrackers, che raccontano all’opinione pubblica e alla politica gli intrighi e le malefatte del big business. • Nel 1882 William Vanderbilt, presidente della New York Central Railroad, pronuncia la frase “the public be damned” nel corso di un’intervista al New York Times.

  9. Le relazioni istituzionali negli USA • Nel 1901 il Presidente McKinley, grande alleato del big business, è assassinato ed il suo successore Theodore Roosevelt si dimostra più attento all’opinione pubblica e promuove politiche favorevoli ai diritti dei lavoratori. • Nel 1900 a Boston è fondata la prima agenzia specializzata nel gestire i rapporti con la stampa, la Publicity Bureau che aiuta il big business a ridurre le pressioni dei muckrackers e dei progressisti sull'opinione pubblica e sul potere pubblico. • Nel 1902 è fondata a Washington l’agenzia dell’avvocato William Wolff Smith, che svolge in maniera sistematica l’attività di lobbying per i proprietari delle ferrovie. • Nel 1904 Ivy Ledbetter Lee, ex giornalista, fonda a New York la Parker & Lee, agenzia specializzata in media relations.

  10. Ivy Ledbetter Lee (1877-1934) • Lee è riconosciuto come il padre delle relazioni pubbliche, perché è il primo a teorizzare che il potere economico deve accettare il principio che il giornalista ha il diritto di sapere e quindi che sia meglio aiutarlo piuttosto che ostacolarlo. • L’attività di media relations consiste nel lavorare con trasparenza e nel dare alla stampa notizie aggiornate e accurate di interesse per il pubblico, i cui dettagli possano essere verificati dagli stessi giornalisti, cui viene offerta assistenza. • Nel 1906 i proprietari delle miniere si rivolgono alla Parker & Lee per tutelare la loro posizione contro gli attacchi della stampa in un conflitto sindacale e Lee riesce a ridurre la tensione convincendoli a rispondere alle domande della stampa. • Nel 1912 Lee lavora per le ferrovie della Pennsylvania e fornisce alla stampa le informazioni relative agli incidenti ferroviari, applicando una politica informativa trasparente e aperta.

  11. Le relazioni istituzionali negli USA • Negli anni ‘10 a New York si afferma il nuovo settore della press agentry ad opera di Edward L. Bernays, che tiene i rapporti con la stampa per molte celebrità dello spettacolo. • Negli anni tra l’inizio del secolo e la prima guerra mondiale, le relazioni pubbliche sono la risposta organizzata alle critiche mosse dall’opinione pubblica americana ai comportamenti del grande capitale, considerato monopolistico e assoluto; • ai nuovi professionisti è affidato l’incarico di fornire ai giornalisti argomenti che provino la convergenza oggettiva tra gli interessi del sistema delle imprese e l’interesse generale. • La Hamilton Wright rappresenta gli interessi delle Filippine. • Nel 1913 il Congresso degli Stati Uniti vara una legge che vincola ad una autorizzazione preventiva l’utilizzo di fondi governativi per retribuire “esperti di relazioni pubbliche”.

  12. La prima guerra mondiale • Per volere del presidente Wilson nel 1916 viene costituito il Committee for Public Information (CPI) presso il Ministero della Guerra per gestire la propaganda e realizzare una persuasione di massa con il potenziale delle scienze sociali; • Il CPI realizza molte iniziative, per preparare il terreno all’imminente intervento americano nel conflitto; • La più riuscita è quella dei “four-minutes-men”, cui prende parte Edward Bernays, per cui per un anno intero, migliaia di “moltiplicatori volontari”, reclutati fra cittadini di ogni strato sociale e addestrati dal CPI, pronunciano in continuazione nei cinema, nei bar, nei mercati, nelle scuole, negli stadi e nei luoghi di assembramento di molte città discorsi di quattro minuti, per spiegare le ragioni che richiedono la partecipazione americana alla prima guerra mondiale.

  13. La prima guerra mondiale e il primo dopoguerra • Alla fine, l’opinione pubblica americana, finisce per appoggiare l’intervento in Europa. • Nel 1917, quando gli Stati Uniti entrano nel conflitto, viene affidato al giornalista Arthur Page (1883-1960) il compito della redazione e della diffusione dietro le linee nemiche dei materiali di propaganda. • Dopo l’armistizio del 1918, si riacutizza il conflitto sociale interno, e le imprese affidano agli esperti di relazioni pubbliche il compito di forgiare il sistema di valori americani basato su impresa, mercato, profitto e concorrenza. • Con l’inizio della stagione delle grandi battaglie per i diritti civili delle minoranze, Edward Bernays promuove ad Atlanta nel 1920 la prima convention per i diritti dei neri d’America.

  14. Il periodo tra le due guerre • Dal 1923 Edward Bernays passa a lavorare per la Procter & Gamble, che diviene straordinario centro di innovazione; • Nel 1927 Arthur Page passa al servizio del colosso telefonico AT & T, ove ricorre per la prima volta ai sondaggi periodici per rilevare “atteggiamenti e opinioni dei consumatori verso l’azienda e i suoi servizi” e sostiene il ruolo dei relatori istituzionali come “coscienza critica dell’azienda”. • Nel 1929 Bernays organizza una campagna per i diritti delle donne, con una sfilata di personaggi famosi lungo la Fifth Avenue a New York. • Dopo la crisi del 1929, il presidente Franklin Delano Roosevelt si vale delle relazioni istituzionali per il lancio dei programmi del New Deal e affida alla Farm Security Administration il compito di illustrare con la fotografia sociale la rinascita USA.

  15. Il periodo tra le due guerre • Nel 1930 la General Elecrtic e la Westinghouse affidano a Edward Bernays l’organizzazione della commemorazione del cinquantenario della scoperta della luce elettrica; • I professionisti americani di relazioni istituzionali sono richiestissimi in tutta Europa, Germania nazista compresa. • Nel 1938 il Congresso approva il Foreign Agents Registration Act, che obbliga chi svolga relazioni pubbliche per un governo straniero a registrarsi in un albo e a rendere conto delle sue attività. • Negli anni ‘60 la Commissione Fullbright imporrà altre restrizioni, oltre all’obbligo di dichiarare gli interessi stranieri rappresentati, le attività svolte e i compensi.

  16. La seconda guerra mondiale • La seconda guerra mondiale vede nuovamente le relazioni pubbliche sostenere la politica estera americana. Il presidente Franklin Delano Roosevelt impiega le relazioni istituzionali: • per convincere gli americani delle ragioni del conflitto; • a conflitto avviato verso la vittoria, per riattivare le relazioni con le popolazioni dei territori occupati dalle forze alleate. • La direzione del Comitato Esercito-Marina per l’informazione alle truppe viene affidata ad Arthur Page, che viene incaricato di riorganizzare i servizi di relazioni pubbliche dell’Esercito. • Dal 1944 Page è membro del Manhattan Project ed è lui a scrivere il testo con cui, alle 11.00 di mattina del 6 agosto del 1945 il presidente Harry Truman informa gli americani dell’attacco con la prima bomba atomica su Hiroshima.

  17. Il secondo dopoguerra • Nel secondo dopoguerra, le grandi imprese americane affidano alle relazioni pubbliche il compito di riprendere il dialogo sociale con l’opinione pubblica. • Nel 1945 Robert Flaherty gira Louisiana Story per la Standard Oil • Page e altri esperti vengono impiegati per ottenere il consenso degli americani sul piano Marshall per la ricostruzione post-bellica (1947) e in seguito per agevolarne l’attuazione in Europa, riducendo le opposizioni politiche nei paesi beneficiari. • Page è incaricato nel 1949 di organizzare il Comitato Nazionale per una Europa Libera, nell’ambito della Guerra Fredda; • negli anni ’50, il maccartismo, il boom economico, la guerra di Corea e la televisione inducono le aziende a trasformare i propri apparati comunicativi, orientandoli maggiormente al mercato commerciale per spingere la crescita dei consumi.

  18. Gli anni ‘50 e ‘60 • Si diffonde la pubblicità e la comunicazione di massa. • Nasce un nuovo settore delle relazioni istituzionali: le marketing public relations, con iniziative che affiancano, per sostenerle, le grandi campagne di marketing riguardanti i prodotti di largo consumo; • nascono le prime grandi agenzie di relazioni pubbliche, tra cui la Burson-Marsteller nel 1953; • Nel 1954 Ronald Reagan diviene relatore istituzionale della General Electric e della National Manifacturers Association. • Nel 1955 Chester Burger scrive per i dirigenti del gruppo AT & T il primo manuale di comunicazione televisiva. • Dagli anni ’60 le relazioni pubbliche sono parte integrante della vita degli americani; nascono e crescono grandi agenzie.

  19. I più recenti sviluppi • Nel 1977 Edward Bernays promuove una campagna a favore di una legge per il riconoscimento giuridico delle relazioni pubbliche e l’obbligo di registrazione pubblica in un apposito albo per i professionisti, ma senza risultati. • A partire dagli anni ‘90 si assiste ad un cambio di paradigma e di panorama nelle relazioni pubbliche americane, con: • 1) Il tentativo delle organizzazioni di sviluppare relazioni dirette con i pubblici influenti e aggirare il sistema dei media; • 2) l’aumento delle competenze e conoscenze sistemiche ed organizzative e l’adozione di metodi di misurazione e valutazione dell’efficacia delle relazioni pubbliche; • 3) una crescente consapevolezza, in una società sempre meno compatta e omogenea, del valore della diversità come nuovo paradigma di relazioni pubbliche efficaci .

  20. Gli inizi delle relazioni istituzionali in Italia • Nel secondo dopoguerra le relazioni istituzionali vengono ritenute dal governo americano “le modalità migliori per riannodare le relazioni con le comunità locali” in Europa. • Il comando alleato recluta al proprio interno relatori istituzionali di origine italiana. • Dal 1944 è attivo in Italia l’United States Information Service, organismo del Dipartimento di Stato USA che svolge un’intensa attività di relazioni pubbliche ed ove si forma una parte importante della nuova generazione di relatori pubblici italiani. • Nel 1947 un relatore istituzionale italo-americano inviato dai sindacati USA, Vanni Montana, è attivo ispiratore della scissione del Partito Socialista a Palazzo Barberini.

  21. Il secondo dopoguerra • In occasione delle elezioni politiche del 1948, l’USIS “ha il compito di assistere e aiutare la campagna contro il PCI” e minaccia l’opinione pubblica della fine degli aiuti americani; • Con la Guerra Fredda l’USIS aumenta gli operatori italiani nelle sue sedi ed intensifica le sue attività (traduzione di libri, proiezioni di film, contatti con il mondo economico, scientifico e culturale, programmi di scambi fra Italia e USA) • Il notiziario dell’USIS pubblica articoli e documenti sulla vita nei paesi del blocco sovietico ed esalta le differenze. • Nel 1949 con il trattato istitutivo della North Atlantic Treaty Organization (NATO), l’USIS viene incaricata di promuovere il ruolo della nuova alleanza militare occidentale.

  22. La Guerra Fredda • Alla radio e alla stampa viene affidata la propaganda difensiva immediata e continuativa; • opuscoli, volantini e manifesti sono distribuiti ai lavoratori; • libri, film, mostre, centri di informazione, scambi di persone e programmi educativi servono per perseguire obiettivi di lungo termine, come l’assorbimento dei valori americani. • Le sedi USIS ospitano biblioteche molto fornite, convegni, mostre e conferenze ed organizzano viaggi negli USA di studiosi, giornalisti, sindacalisti, studenti e industriali; • Grazie a queste iniziative, in molti “hanno la possibilità di accrescere la loro cultura in termini di organizzazione del lavoro, di direzione aziendale, di tecniche di marketing e di comunicazione aziendale” (Muzi Falconi, 2005).

  23. I centri di sviluppo delle relazioni istituzionali • I centri che vedono in Italia nascere e svilupparsi le relazioni istituzionali sono quattro: • Genova, sede dell’I.R.I., della Esso, della Mobil e della Shell; • Trieste, occupata dagli Alleati fino al 1954, e sede di compagnie marittime ed assicurative; • Milano, centro finanziario dell’Italia e sede di molte imprese industriali e istituti bancari; • Roma, sede dei ministeri e degli apparati governativi, ove i primi liberi professionisti del settore si formano nell’USIS. • Gli uffici relazioni pubbliche delle multinazionali favoriscono lo sviluppo della comunicazione e creano i primi professionisti. • Le corporations americane basano la loro politica comunicativa sulla trasparenza e desiderano che la comunità conosca i loro progetti e i loro risultati e per questo utilizzano stampa e radio.

  24. Gli anni ‘50 • I relatori istituzionali divengono “l’occhio e l’orecchio dell’impresa”, e il tramite fra l’azienda e la comunità. • Il loro lavoro consiste nel captare e capire le aspettative e i bisogni della comunità, riferirne alla direzione aziendale e trasmettere ai cittadini notizie e politiche attuate dall’azienda • Nel 1952 è fondato a Milano l’Istituto per le Relazioni Pubbliche, per diffondere e promuovere la conoscenza delle relazioni pubbliche nell’impresa italiana, privata e pubblica. • Nel 1953 l’IPR organizza il primo corso di relazioni pubbliche. • Nel 1954 è istituito l’Oscar di Bilancio, vinto dalla Motta. • Nel 1955 è istituito al Politecnico di Milano un corso di perfezionamento in relazioni pubbliche per dirigenti di azienda • Dal 1955 al 1974, l’lPR conferisce il premio Ezio Vanoni.

  25. Gli anni ‘50 • Nel 1955 Vittorio Crainz e Piero Arnaldi fondano a Roma una casa editrice, la SEPA, che stampa riviste specializzate e una società professionale, la SIPR; • I gruppi industriali che sviluppano il settore delle relazioni istituzionali sono la Finmeccanica, L’Italsider di Genova, le compagnie petrolifere Esso e BP, l’ENI di Enrico Mattei, la Fiat, la Olivetti, la Edison (dal 1963 ENEL); • È un periodo in cui la politica sociale e la comunicazione delle imprese italiane è di eccellenza nel contesto europeo; • In tutto il decennio continuano in Italia le attività dell’USIS, nei settori dell’informazione e della cultura, con stampa, radio, cinema, biblioteche e scambi culturali, con l’impiego di opinion leader italiani, come giornalisti e attori, il mensile Mondo occidentale (1954) e la Radio Voice of America.

  26. Gli anni ‘50 e ‘60 • Nel 1956 sono fondati l’Associazione Italiana per le Relazioni Pubbliche e il Sindacato Nazionale Professionisti delle R.P.; • Stresa 1956: prima Conferenza Internazionale sulle R.P.; • La Pro Deo (poi LUISS) istituisce il primo corso post laurea di R.P. • Nel 1958 è fondata l’Unione Nazionale degli Esperti in Relazioni Pubbliche (UNERP). • Col primo governo di centro-sinistra nel 1963 le relazioni istituzionali divengono strumento anche del settore pubblico, per tematizzare attraverso i media i concetti di programmazione economica e di contrattazione programmata; • Nel 1966 i contrasti nell’UNERP tra il polo di Roma e quello di Milano provocano una scissione e la costituzione nel 1967 a Milano della Federazione Italiana Esperti di Relazioni Pubbliche (FIERP), rappresentativa soprattutto dei quadri aziendali.

  27. Gli anni ‘60 e ‘70 • Nel 1968, l’UNERP diviene Federazione Italiana Relazioni Pubbliche (FIRP). • Fra il 1968 e il 1969 i rapporti tra FIRP e FIERP si intensificano per riunificarsi nel 1970 con l’assemblea costitutiva della FERPI. • Gli anni ’70 sono per la FERPI un periodo di grande attività, in cui si tematizza nel Paese, in un clima culturale di forte conflitto sociale, l’importanza e il ruolo della comunicazione d’impresa. • Nel 1972 a Firenze si svolge il convegno su “Immagine, pubblicità e comunicazione globale”, ove a fronte della crisi dell’informazione indipendente e di una pubblicità vissuta come deviante, illusoria e negativa, la FERPI sostiene la necessità di una diversa concezione della comunicazione d’impresa. • Nel 1974 a Milano la FERPI affronta per la prima volta in Italia il tema della tutela dei diritti del consumatore.

  28. Gli anni’70 • A partire dal 1975, con la vittorie delle sinistre in molti comuni, e la diffusione della pratica delle sponsorizzazioni, ha inizio la stagione dei grandi eventi culturali. • Nel 1976 a Roma la FERPI promuove il convegno “Comunicazione, partecipazione e opinione collettiva”; • Nel 1976 Pietro Ichino con il sostegno della FERPI presenta una proposta di legge per la regolamentazione delle attività lobbistiche , ma si scontra con l’opposizione di Confindustria; • Nel 1978 a Genova la FERPI promuove per la prima volta in Italia “un confronto sul tema della comunicazione dell’amministrazione pubblica”. • Craxi assume la segreteria del PSI e Berlusconi inizia l’era delle tv commerciali, con pubblicità, valori e contenuti culturali omologhi allo sviluppo della società dei consumi di massa .

  29. Gli anni ‘80 • Con gli anni ‘80 si afferma la cultura dell’immagine: non contano più le azioni e i fatti, ma credibilità e consenso si ottengono con articolate e sofisticate manipolazioni comunicative; • Nel 1981 viene fondata l’Associazione delle Agenzie di Relazioni Pubbliche (AssoRel); • Nel 1982 la FERPI approva un documento base sulle sponsorizzazioni culturali, che diviene la piattaforma professionale per questo nuovo settore delle relazioni pubbliche; • Il convegno FERPI di Firenze è dedicato al “difensore civico”. • Alitalia, Montedison e Ferruzzi si rivolgono per logo e immagine alla società di corporate identity Walter Landor di S.Francisco; • nella seconda metà degli anni ‘80, le imprese investono di più per sapere cosa i consumatori pensano della loro comunicazione piuttosto che dei loro prodotti.

  30. Gli anni ‘80 e ‘90 • Nel 1986 si svolge a Roma, per la prima volta in Italia, il congresso europeo delle relazioni pubbliche; • la SCR, società di consulenza in relazioni pubbliche, produce la metodologia GoRel per rilevare i risultati di un’attività di relazioni pubbliche e di comunicazione integrata; • Nel 1990 Stefano Rolando fonda l’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale. • I processi di Tangentopoli del 1992 travolgono il sistema e svelano il ruolo di intermediazione avuto da diversi relatori pubblici; • Le privatizzazioni e il boom della new economy vedono i relatori pubblici coordinare le agenzie di pubblicità nei processi di comunicazione integrata destinati al mercato; • Nel 1994 Berlusconi vince le elezioni con un partito virtuale e una comunicazione virale con migliaia di moltiplicatori e di testimoni.

  31. Gli sviluppi più recenti • Dal 1997 riprendono gli investimenti in relazioni pubbliche e la domanda diviene più competente e prende il sopravvento; • A partire dall’inizio degli anni ’90 si sviluppano le relazioni istituzionali anche fra le associazioni del terzo settore; • La legge 7 giugno 2000, n. 150 prevede gli URP in tutte le PA, riconosce e incardina i comunicatori nell’amministrazione e ne forma una comunità professionale, rafforzandone l’identità; • i due appuntamenti annuali del FORUM PA a maggio a Roma e del COMPA di novembre a Bologna, divengono opportunità per lo scambio di casi, esperienze e nuovi paradigmi. • Nel 2004 l’Oscar di Bilancio arriva alla 50° edizione, con bilanci di triple bottom line epremi speciali anche per P.A. e no profit. • Le relazioni istituzionali in Italia hanno oggi circa 70.000 operatori e un indotto stimato di 14 miliardi di euro l’anno.

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