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L’offensiva del TET (31 gennaio 1968)

L’AZIONE PROFONDA DELL’IMMAGINARIO L’EREDITA’ SIMBOLICA: DAL PACIFICO AL VIETNAM LA FINE DELLE RICONSACRAZIONI Dove sono finiti i “nostri ragazzi”?. L’offensiva del TET (31 gennaio 1968). Ambasciate assediate: Saigon durante l’offensiva del TET (febbraio del 1968).

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L’offensiva del TET (31 gennaio 1968)

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Presentation Transcript


  1. L’AZIONE PROFONDA DELL’IMMAGINARIOL’EREDITA’ SIMBOLICA: DAL PACIFICO AL VIETNAMLA FINE DELLE RICONSACRAZIONIDove sono finiti i “nostri ragazzi”?

  2. L’offensiva del TET (31 gennaio 1968)

  3. Ambasciate assediate: Saigon durante l’offensiva del TET (febbraio del 1968)

  4. Walter Cronkite 
”Ci siamo impantanati in una situazione di stallo” 
27 Febbraio 1968 - CBS Evening News

Stasera, di nuovo in un ambiente familiare qui a New York, vorremmo provare a riassumere cosa abbiamo capito in Vietnam, un'analisi che non può che essere speculativa, personale, soggettiva. Chi ha vinto e chi ha perso nella grande offensiva del Tet? Non ne sono sicuro. Il Vietcong non ha vinto per KO, ma neanche noi. Gli arbitri della storia potrebbero assegnare un pareggio. Un'altra situazione di stallo potrebbe arrivare nelle grandi battaglie attese a sud della zona demilitarizzata. Khesanh potrebbe cadere, con una terribile sconfitta in termini di vite americane, prestigio e morale, e questa sarebbe una tragedia della nostra testardaggine… Un'altra situazione di stallo. Sul fronte politico, le prove passate non danno fiducia sul fatto che il governo vietnamita sia in grado di affrontare i suoi problemi, ora aggravati dall’'attacco sulle città. Non è detto che esso cada, potrebbe reggere, ma probabilmente non mostrerà le qualità dinamiche richieste a questa giovane nazione. Un'altra situazione di stallo. 

Siamo stati troppo spesso delusi dall’ottimismo dei leaders americani, sia in Vietnam sia a Washington, che spinge ad avere un po’ più fiducia nei riflessi d'argento che trovano nelle nuvole più scure. Forse hanno ragione sul fatto l’offensiva di Hanoi dell’inverno-primavera è stata dettata dalla consapevolezza comunista di non poter vincere la più lunga guerra di logoramento, e dal fatto che i comunisti sperano che un qualsiasi successo dell'offensiva migliorerà la loro posizione in vista di eventuali trattative. Per ora sembra più certo che mai che il destino dell'esperienza sanguinosa del Vietnam è quello di finire in una situazione di stallo...

Dire che oggi siamo più vicini alla vittoria equivale a credere, di fronte all'evidenza, agli ottimisti che hanno sbagliato in passato. Suggerire che siamo sull'orlo della sconfitta è cedere al pessimismo irragionevole. Dire che siamo impantanati in una situazione di stallo sembra l'unica, sebbene ancora insoddisfacente, conclusione realistica. Nella remota possibilità che gli analisti militari e politici abbiano ragione, nei prossimi mesi potremo verificare le intenzioni del nemico, nel caso in cui questo sia davvero il suo ultimo grande sussulto prima dei negoziati. Ma è sempre più chiaro a questo giornalista che l'unico modo razionale fuori di allora sarà negoziare, non come vincitori, ma come persone oneste che hanno vissuto fino in fondo il loro impegno per difendere la democrazia, e fatto il meglio che potevano. 

Questo è Walter Cronkite. Buonanotte. Dopo il Tet: la mitologia dell’America sconfitta dai media

  5. L’effetto della fotografiaFissare archetipi: bambini in guerra Kim Phuc (Foto di Nick Ut – Premio pulitzer) (1972) Ghetto di Varsavia (1943)

  6. L’effetto della fotografiaFissare archetipi. Esecuzione di un Vietcong: l’orrore in città (1968) Foto di Eddie Adams (premio Pulitzer). Il generale Nguyễn Ngọc Loan spara alla testa del prigioniero Nguyễn Văn Lém nelle strade di Saigon.

  7. L’effetto della fotografiaFissare archetipi: l’ultimo elicottero americano lascia l’ambasciata di Saigon (30 aprile 1975)

  8. L’immaginario prende il sopravvento. L’assalto khomeinista all’ambasciata americana di Teheran…(4 novembre 1979 – gennaio 1981) … e il fallito blitz americano (aprile 1980)

  9. Il Cinema: un medium di ricomposizione? Ted Kotcheff, Fratelli nella notte (1983) Peter Markle, Bat 21(1988) G.P. Cosmatos, Rambo II (1985)

  10. Il Cinema: un medium tragico? Michael Cimino (1978) F.F. Coppola (1979) Ted Kotcheff (1982)

  11. Vietnam Veterans Memorial Wall

  12. La narrazione contro la morteLa guerra del golfo del 1991 e il tentativo di ricostruire la guerra perfetta

  13. Desert stormLa grande narrazione del superamento del Vietnam L’infermiera Nayirah: “dovete intervenire: gli iracheni uccidono i bambini kuwaitiani nelle incubatrici”.

  14. Desert stormLa grande narrazione del superamento del Vietnam

  15. L’effetto CNN: il cronista spettatore(dentro la guerra niente)

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