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USCIRE DALLA CRISI E RILANCIARE LO SVILUPPO PROPOSTE PER LA REGIONE CAMPANIA

Coordinamento Regionale delle PMI e della Cooperazione AGCI – CASARTIGIANI – CIA – CLAAI – CNA – COLDIRETTI – CONFAGRICOLTURA CONFAPI – CONFARTIGIANATO – CONFCOMMERCIO CONFESERCENTI - LEGACOOPERATIVE. USCIRE DALLA CRISI E RILANCIARE LO SVILUPPO PROPOSTE PER LA REGIONE CAMPANIA. Campania.

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USCIRE DALLA CRISI E RILANCIARE LO SVILUPPO PROPOSTE PER LA REGIONE CAMPANIA

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  1. Coordinamento Regionale delle PMI e della Cooperazione AGCI – CASARTIGIANI – CIA – CLAAI – CNA – COLDIRETTI – CONFAGRICOLTURA CONFAPI – CONFARTIGIANATO – CONFCOMMERCIO CONFESERCENTI - LEGACOOPERATIVE USCIRE DALLA CRISI E RILANCIARE LO SVILUPPOPROPOSTE PER LA REGIONE CAMPANIA Campania novembre 2011

  2. 1/4 PREMESSA • Il Mezzogiorno sembra essere uscito da tempo dai principali punti all’ordine del giorno del Governo Nazionale, con gravi ripercussioni per il tessuto socio-economico del Sud del Paese e della Regione Campania. • I tagli del Governo nazionale e regionale alle politiche sociali hanno determinato gravi carenze dei servizi in termini assistenziali che pesano sulle fasce più deboli della popolazione.

  3. 2/4 PREMESSA • Per il prossimo anno si prevede una crescita del PIL pari allo 0.2 %, il ché fa presumere che per il Mezzogiorno si prospetta un concreto rischio di recessione. • La Svimez attesta per la Campania che il tasso % medio annuo di variazione delle unità di lavoro nell’industria sia passato da -1,3 (2000-2010) al -3,5 (solo nel 2009-2010) • I nostri osservatori territoriali registrano circa 600 vertenze cui corrispondono 40.000 lavoratori a rischio tra industria, servizi, commercio e artigianato • Negli ultimi 5 anni il peso fiscale locale su aziende e cittadini è aumentato di oltre il 40%, e di 200 euro ogni anno per famiglia.

  4. 3/4 PREMESSA • L’equilibrio sociale della Campania è gravemente compromesso. La crisi della regione ha una dimensione nazionale per la desertificazione del sistema produttivo e del forte indebitamento del sistema degli Enti Locali: è indispensabile che la Presidenza del Consiglio assuma il “CASO CAMPANIA” tra le sue priorità, così come da sollecitazione comune della Regione Campania e delle parti sociali, nazionali e regionali • La Campania ha bisogno di scelte coraggiose e rapide da parte di tutti i soggetti responsabili per contrastare il degrado socio-economico campano • Vanno definite scelte precise in rapporto alle linee strategiche delle politiche produttive e di sviluppo • Va assunta sul tema delle politiche sociali ogni iniziativa volta ad assicurare risposte alla collettività, in particolare alle famiglie in difficoltà e ai giovani senza lavoro

  5. 4/4 PREMESSA Confindustria Campania, il Coordinamento Regionale delle PMI e della Cooperazione, le Organizzazioni Sindacali Campane CGIL, CISL, UIL e UGL hanno deciso di fare fronte comune sulla strategia di sviluppo da sottoporre al Governo regionale, che vede come obiettivo principale la salvaguardia del capitale umano e del patrimonio industriale esistente attraverso: • la creazione delle condizioni favorevoli a nuovi investimenti • l’attivazione di politiche ambientali volte ad incrementare la competitività del territorio • l’attenzione al welfare, con particolare riferimento alle politiche scolastiche e alla modifica dei criteri di riparto degli organici del personale docente e non docente A tal fine, distinguiamo interventi con ricadute nel breve e nel lungo termine.

  6. INDICE • INTERVENTI DI BREVE TERMINE • Cabina di regia per le politiche di sviluppo e le crisi industriali • Pagamento dei crediti verso le imprese • Fondi UE • Contratti di programma • Credito d’imposta regionale • INTERVENTI DI LUNGO TERMINE • Monitoraggio della spesa • Riforme • Infrastrutture • Integrazione degli strumenti per lo sviluppo • LE RISORSE

  7. INTERVENTI DI BREVE TERMINECABINA DI REGIA PER LE POLITICHE DI SVILUPPO E LE CRISI INDUSTRIALI Valorizzazione della cabina di regia insediata dal Presidente della Giunta Regionale e coordinata dall’Assessore regionale al Lavoro, che abbia il compito di gestire: • le politiche per lo sviluppo (attività produttive, turismo, terziario, artigianato, agricoltura, cooperazione) • le crisi industriali: edilizia, cantieristica, automotive, etc. • la questione del Trasporto pubblico locale (assicurando il pieno coinvolgimento di tutta la filiera istituzionale (Province, Comuni ed Enti erogatori del servizio)

  8. INTERVENTI DI BREVE TERMINEPAGAMENTO DEI CREDITI VERSO LE IMPRESE Ora più che mai il pagamento dei debiti che la PA presenta nei confronti delle aziende, risulta indispensabile alla sopravvivenza di molte realtà del nostro sistema produttivo, con particolare riferimento ai settori più in crisi quali sanità, edilizia e trasporti.

  9. 1/3 INTERVENTI DI BREVE TERMINEFONDI UE • Occorre innanzitutto fare rapidamente chiarezza sulle numerose operazioni lanciate negli ultimi 5 anni e attualmente incagliate (incluse quelle lanciate dall’attuale amministrazione), al fine di assumere precisi impegni finanziari e temporali distinguendo: • le operazioni che vengono ancora ritenute strategiche e finanziabili che, pertanto, vanno accelerate • le operazioni che non si ritengono più perseguibili, per cui bisogna procedere alla definitiva cancellazione. Alla luce di questa analisi, occorre sbloccare le misure già assegnate a fronte delle quali le imprese hanno realizzato investimenti e sostenuti costi (Borse lavoro, Misura 3.17, Bando della cooperazione,Patti Formativi, ecc) .

  10. INTERVENTI DI BREVE TERMINEFONDI UE 2/3 • Occorre accertare lo stato dell’arte dei Grandi Progetti e del programma PIU Europa e Città Medie, al fine di: • avviare i lavori di quelli valutati immediatamente cantierabili • definire le progettazioni esecutive di quelli che non ne risultino ancora dotati, al fine di assicurare la spesa del prossimo anno di programmazione

  11. 3/3 INTERVENTI DI BREVE TERMINEFONDI UE 3. Occorre sopperire alle carenze della P.A. locale attraverso: • l’attivazione selettiva dell’intervento privato mediante l’utilizzo della Sovvenzione Globale, che potrebbe rappresentare non solo una risposta efficace per superare lo stallo attuale ma anche una strategia per traghettare il territorio su “Campania 2020”, evitando quelle interruzioni delle azioni tipiche dei periodi di accavallamento tra i diversi Quadri Comunitari di Sostegno.

  12. INTERVENTI DI BREVE TERMINECONTRATTI DI PROGRAMMA Sottoscrivere e rendere esecutivi sul piano finanziario i 12 contratti di programma già approvati e concludere l’iter istruttorio degli altri progetti. Questo intervento: • impatta sul territorio in termini di immissione di liquidità nel sistema economico e di ricadute occupazionali • contribuisce all’incremento della competitività del complesso del sistema produttivo campano e dei suoi livelli occupazionali

  13. INTERVENTIDI BREVE TERMINECREDITO D’IMPOSTA REGIONALE • Credito d’Imposta Regionale per nuovi Investimenti Produttivi Attivare il nuovo bando, tenuto conto dei risultati positivi avuti dal precedente: 169 iniziative approvate, programmi di investimento per un totale di € 111.235.744,76, agevolazioni pari ad un totale di € 41.022.789,78, tutti sui fondi del POR FESR Campania 2007-2013 - Obiettivo Operativo 2.4 . • Credito d’imposta per l’incremento dell’occupazione Rivisitazione del disciplinare al fine di garantire l’efficacia dell’intervento in termini di ricadute occupazionali.

  14. INTERVENTI DI LUNGO TERMINEMONITORAGGIO DELLA SPESA Creare un sistema di controllo in itinere della spesa della Regione con carattere di terzietà e quindi di oggettività. A tal fine si propone la costituzione di: • un osservatorio sulla qualità della spesa con la presenza delle parti sociali • un osservatorio sui servizi pubblici locali e, segnatamente, su quelli esternalizzati • un osservatorio sui prezzi e sulle tariffe, al fine di calmierare i prezzi, a cominciare dai generi di prima necessità, e assicurare omogeneità sui territori

  15. INTERVENTI DI LUNGO TERMINERIFORME • Riforme legislative settoriali ad immediata iniziativa della Giunta regionale su: • Turismo • Artigianato • Commercio • Cooperazione • Apprendistato professionalizzante • Servizio idrico integrato • Forestazione • Una norma regionale che favorisca il “Made in Campania” • Una riforma delle politiche di distribuzione tesa a favorire la filiera corta in agricoltura • Adeguamento della norma regionale sul project financing alla nuova normativa nazionale • Riforma della macchina amministrativa

  16. INTERVENTI DI LUNGO TERMINEINFRASTRUTTURE • Occorre un adeguamento del gap che la Campania presenta rispetto al centro-nord del Paese in merito alla infrastrutturazione della rete dei trasporti, dell’ambiente, dell’energia e delle comunicazioni digitali. • La costituzione di un fondo rotativo regionale per la progettazione, mediante i fondi a tal fine previsti dalla Cassa Depositi e Prestiti. Tale fondo regionale potrebbe essere preposto al finanziamento di una banca dati progetti.

  17. INTERVENTI DI LUNGO TERMINEINTEGRAZIONE DEGLI STRUMENTI PER LO SVILUPPO • L’armonizzazione degli strumenti nazionali e regionali esistenti e tesi allo sviluppo del tessuto economico e sociale regionale: PASER, Piano regionale del lavoro, Piano regionale della ricerca, bandi PON R&C (ricerca industriale, distretti e laboratori pubblico/privati), contratto di sviluppo etc. • Dare seguito alle politiche attive previste dal Piano Lavoro

  18. LE RISORSE…..ordinarie • Verifica dell’entità del patrimonio immobiliare e mobiliare della Regione, al fine di predisporre un piano di alienazione. • Verifica delle partecipazioni della Regione al fine di definire un piano di razionalizzazione e di lotta agli sprechi, avviando un eventuale processo di privatizzazione. • Affrontare i nodi strutturali della Sanità Regionale, in modo da eliminare sprechi, nel quadro del piano di razionalizzazione e territorializzazione delle prestazioni e dei servizi. A tal fine la Giunta deve emanare atti finalizzati a: • ridurre il prelievo fiscale IRPEF E IRAP • mantenere e potenziare il livello dei LEA • rivisitare compartecipazione alla spesa sanitaria e ticket • Istituire il Fondo per la non autosufficienza • Promuovere l’integrazione socio-sanitaria

  19. LE RISORSE …..straordinarie • Fondi UE Al fine di poter spendere rapidamente le risorse comunitarie evitandone il disimpegno, risulta indispensabile fare pressione sul Governo affinchè approvi il decreto ministeriale che dà attuazione a quanto previsto dall’art. 5 bis della recente manovra, ovvero la nettizzazione del cofinanziamento nazionale e regionale dal Patto di stabilità . • FAS - liberare le risorse 2007/2013 anche sollecitando al Governo la stipula dei contratti istituzionali di sviluppo previsti per la realizzazione degli interventi a maggiore complessità attuativa - ripristinare la dotazione iniziale prevista nella programmazione precedente.

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