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Proprietà delle Stelle: Magnitudini, Colori e Luminosità

Proprietà delle Stelle: Magnitudini, Colori e Luminosità. Prof.ssa Teresa Nicolosi Nicolosi.teresa@yahoo.it Docente di scienze Liceo Scientifico “Enrico Fermi” Di Sant’Agata Militello (Messina). Sommario. Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente

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Proprietà delle Stelle: Magnitudini, Colori e Luminosità

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Presentation Transcript


  1. Proprietà delle Stelle:Magnitudini, Colori e Luminosità Prof.ssa Teresa Nicolosi Nicolosi.teresa@yahoo.it Docente di scienze Liceo Scientifico “Enrico Fermi” Di Sant’Agata Militello (Messina)

  2. Sommario • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2. La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2. La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR

  3. Le Magnitudini Guardando il cielo in una notte serena e in un zona in cui non c’è inquinamento luminoso, si nota che esso è affollato di oggetti luminosi. Quale di queste stelle è la più luminosa?

  4. Le Magnitudini Quando si guarda il cielo si vede subito che le stelle ci appaiono più o meno brillanti (o luminose), ovvero sembrano avere diversa intensità luminosa. Gli studi sulla intensità luminosa delle stelle sono cominciati molto tempo prima che qualsiasi tipo di strumento fosse stato costruito. Ovvero quando l’unico strumento a disposizione per poter misurare l’intensità della luce delle stelle era l’occhio umano!!!

  5. Ipparco di Nicea Claudio Ptolomeo Le Magnitudini I primi studi furono fatti da Ipparco di Nicea (astronomo greco) già nel II secolo a.C., e successivamente da Claudio Tolomeo (circa 150 a.C.). I quali divisero le stelle osservate in cielo in sei classi di luminosità. MAGNITUDINI Si parla in genere di magnitudine o di grandezza di una stella: ex.: stella di 1° grandezza  stella con magnitudine=1

  6. Le Magnitudini Man mano che il numero di stelle osservate aumentava diventò sempre più importante riuscire a trovare un modo uniforme per poterne valutare la luminosità. Come possiamo valutare l’intensità di un oggetto e metterla in relazione con la sua classe di luminosità (magnitudine o anche grandezza) individuate da Ipparco? Un contributo decisivo venne dalla fisiologia. Si può dimostrare infatti che: L’occhio umano reagisce alla sensazione della luce in modo logaritmico.

  7. Sensazione diluce Intensità di luce Le Magnitudini 80..100..lampadine Saturazione 1,2,3…lampadine Andamento lineare Nessuna lampadina (buio) Soglia

  8. Sensazione di luce S=k x Log(I)+cost Intensità di luce La Magnitudine Apparente La risposta dell’occhio umano (cioè la sensazione di luce) ad uno stimolo luminoso può essere descritta da una funzione logaritmica, la quale ci da una misura della magnitudine apparente

  9. Magnitudine apparente Intensità di luce La Magnitudine Apparente m=k x Log(I) + cost MAGNITUDINI APPARENTI

  10. La Magnitudine Apparente Proviamo a determinare il valore della costante k. Quando vennero fatte le prime misurazioni dell’intensità luminosa, si trovò che il passaggio da una classe di luminosità (magnitudine) a quella subito successiva corrispondeva ad un rapporto fisso fra le intensità. In particolare si osservò che la differenza fra una stella di 1° magnitudine ed una stella di 6° corrispondeva ad un rapporto di circa 100 fra le rispettive intensità di luce.

  11. 1 m1 1° grandezza Magnitudine apparente 6 m2 6° grandezza I1 I2 1 40 20 60 80 100 Intensità di luce La Magnitudine Apparente m1–m2=k x Log(I1/I2) m=k x Log(I) + cost

  12. m1–m2=k x Log(I1/I2) k=-2.5 quindi possiamo scrivere: m1 – m2 = -2.5*Log(I1/I2) La Magnitudine Apparente Siano m1edm2le magnitudini che corrispondono alle intensità I1e I2, osservate per due diverse stelle. Se la differenza fra le due magnitudini (m1-m2) è -5 mentre il rapporto fra le luminosità (I1/I2) è 100 allora: Equazione di Pogson

  13. La Magnitudine Apparente m = -2.5*Log(I) + cost L’equazione di Pogson spiega il perché la magnitudine decresce quando la intensità luminosa cresce. Infatti si parla di oggetti brillanti quando la loro magnitudine apparente è molto piccola e viceversa. La magnitudineapparentedel Sole, che è l’oggetto più luminoso che vediamo in cielo, è m=-26.85

  14. -30 HST (+30) Grandi telescopi (+20) Plutone (+15.1) Binocular limit (+10) Naked eye limit (+6) Sirio (-1.4) Venere (- 4.4) Moon (-12.6) Sun (-26.85) -25 -20 Brighter -15 -10 -5 0 +5 +10 +15 Dimmer +20 +25 +30 Numeri più grandi delle magnitudini descrivono oggetti più DEBOLI Magnitudini

  15. Sommario • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2. La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2.La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR

  16. La Luminosità e il Flusso Quando si parla di intensità luminosa di una stella in realtà ci si riferisce alFLUSSO di energia, f , ovvero alla quantità di energia proveniente dalla stella che attraversa una superficie unitaria nell’unità di tempo. Questa viene misurata con gli strumenti a terra o nello spazio (ad esempio: l’occhio, i telescopi, etc.).

  17. osservatore a terra La Luminosità e il Flusso Prendiamo una stella e disegniamo intorno ad essa delle sfere concentriche di diverso raggio: d1, d2, d3 La quantità di energia che arriva sulla terra per unità di tempo e unità di superficie dipenderà dalla luminosità intrinseca della stella e dalla sua distanza.

  18. dipende dalla luminosità della stella dipende dalla distanza della stella La Luminosità e il Flusso d = la distanza della stella dall’osservatore f = il flusso di energia che arriva a terra attraverso una superficie di 1cm2 e nel tempo di 1sec [erg cm-2 sec-1] L = è l’energia emessa dalla stella nell’unità di tempo [erg sec-1]

  19. La Luminosità e il Flusso Adesso prendiamo due stelle con la stessa luminosità L (cioè L1 = L2) ma che siano poste a distanze d1 e d2 diverse e confrontiamole fra loro. L’equazione di Pogson ci dice che: m2 = -2.5*Log(f2) + C m1 = -2.5*Log(f1) + C

  20. L=L1 d1 L=L2 d2 La Luminosità e il Flusso

  21. La Luminosità e il Flusso Calcoliamo la differenza delle magnitudini apparenti usando la formula di Pogson e l’equazione del flusso: m1 – m2 = -2.5*Log(f1/f2) m1 – m2 = -5*Log(d2/d1)

  22. Sommario • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2. La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2. La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR

  23. La Magnitudine Assoluta E se la stella apparentemente più debole fosse in realtà più brillante ma più lontana? Diventa necessario introdurre una scala dimagnitudini assoluta

  24. La Magnitudine Assoluta Quanto apparirebbe brillante una stella se fosse posta alla distanza di 10pc (1pc=3.058x1018cm) ? Applichiamo l’equazione per la differenza di magnitudini: m1 – m2 = -5*Log(d2/d1) M =magnitudine assoluta(stella alla distanza di 10pc) m =magnitudine apparente d = distanza della stella in pc M – m = -5*Log(d/10pc)

  25. La Magnitudine Assoluta Questa può essere scritta anche come: M – m = 5 -5*Log(d) ed è dettoMODULO di DISTANZA Se si conoscono due fra le quantità M, m e d, questa equazione ci consente di trovare la terza. La Magnitudine Assoluta permette di confrontare le luminosità intrinseche delle stelle.

  26. M = m+ 5 -5*Log(d) M=4.72 La Magnitudine Assoluta Qual’è la Magnitudine assoluta del Sole? m = -26.85 d = 1AU = 1.496x1013cm = 4.849x10-6pc

  27. dMoon = 2.57x10-3 AU = 1.25x10-8 pc Moon: MMoon = +31.92 mMoon= -12.6 Sirio (a Canis Majoris): dSirio = 2.64pc MSirio = +1.42 mSirio= -1.47 maCen = 0.00 daCen = 1.3pc MaCen = +4.4 La Magnitudine Assoluta Vediamo altri esempi: Prendiamo ad esempioProxima Centauri (a Cen)e determiniamone la distanza:

  28. La Magnitudine Assoluta Se vogliamo confrontare la luminosità di due oggetti dobbiamo considerare la loro magnitudine assoluta. Prendiamo la magnitudine assoluta del Sole: Allo stesso modo prendiamo la magnitudine assoluta di a Cen: per cui:

  29. LaCen = 5.14x1033 erg/sec La Magnitudine Assoluta Quale sarà la luminosità di aCen rispetto al Sole? Noi sappiamo che L=3.83x1033 erg/sec e dato che conosciamo le magnitudini assolute di aCen e del Sole: MaCen = +4.4 M=+4.72

  30. La Magnitudine Assoluta

  31. Sommario • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2. La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2. La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR

  32. Gli Spettri Elettromagnetici

  33. Gli Spettri Elettromagnetici Si possono ottenere tre differenti tipi di spettro. Spettro Continuo Spettro di Assorbimento Spettro di Emissione

  34. Gli Spettri Stellari Esempi di spettri di assorbimento ….ed emissione

  35. Gli Spettri Stellari L’energia prodotta all’interno della stella viene trasportata fino in superficie. Una volta uscita dalla superficie deve attraversare laFotosfera Stellare, ovvero gli strati più esterni della stella. Se la distribuzione di temperatura in questa regione fosse isoterma, quindi uniforme, la distribuzione spettrale sarebbe quella di unCorpo Nero. La fotosfera non è isoterma, ed inoltre il gas che la costituisce (atomi, molecole etc.) assorbe e riemette parte dell’energia proveniente dall’interno della stella.

  36. Gli Spettri Stellari Lo spettro di una stella è costituito dalla somma SPETTRO DI CORPO NERO proveniente dall’interno della stella SPETTRO DI ASSORBIMENTO dovuto alla fotosfera stellare

  37. Spettro di Corpo Nero Spettro continuo + assorbimento

  38. Gli Spettri Stellari Dallo spettro di una stella si possono ricavare moltissime informazioni: • TEMPERATURA (Corpo Nero) • COMPOSIZIONE CHIMICA (righe di Emissione ed Assorbimento) • MAGNITUDINI, COLORI, etc. • VELOCITA’ (Effetto Doppler)

  39. Gli Spettri Stellari Sulla base delle caratteristiche dello spettro le stelle vengono classificate inTipi Spettrali • Il parametro fisico fondamentale per la classificazione spettrale delle stelle è la temperatura (T) • Al variare della T varia la forma del continuo e varia il tipo di righe e bande di assorbimento • Un esame accurato dimostra che a parità di T lo spettro è sensibile al raggio (R), cioè alla luminosità assoluta e quindi alla gravità superficiale

  40. Gli Spettri Stellari O, B, A, F, G, K, M ITipi Spettrali fondamentali sono 7: Suddivisi a loro volta in 10 sottotipi in ordine di Temperatura decrescente: 0,1,...,9 Inoltre si distinguono 5 classi di luminosità in ordine di Raggio decrescente: I, II, III, IV, V Esempio: il Sole è una G2-V (stella nana di Sequenza Principale)

  41. Gli Spettri Stellari 1 K=-273.15 °C

  42. Temperatura lmax Gli Spettri Stellari

  43. Sommario • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2. La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2. La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR

  44. La Magnitudine Bolometrica Fino ad ora si è parlato Magnitudine apparente e/o assoluta in generale, ma in realtà la dizione corretta sarebbe quella diMagnitudine Bolometrica assoluta e/o apparente Infatti noi abbiamo costruito le magnitudini supponendo di poter misurare il flusso TOTALE della stella, ovvero il flusso di energia su tutte le l dello spettro elettromagnetico proveniente dalla stella. La Magnitudine Bolometrica è per definizione data da:

  45. Sommario • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2. La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR • Il concetto di magnitudine: La Magnitudine Apparente • 2. La Luminosità e il Flusso di una stella • 3. La Magnitudine Assoluta • 4. Spettri Elettromagnetici e Stellari • 5. La Magnitudine Bolometrica • 6. I Colori delle stelle • 7. Il Diagramma HR

  46. I Colori delle Stelle In realtà non tutta l’energia emessa dalla stella arriva al suolo!

  47. I Colori delle Stelle Non esistono strumenti in grado di misurare l’intero spettro di energia proveniente dalle stelle, per questo motivo gli astronomi, in genere, misurano il flusso proveniente da una stella attraverso dei cosiddettiFiltri a banda larga. I filtri sono costruiti in modo da far passare solo una banda ben definita dello spettro elettromagnetico della stella. Questi sono caratterizzati da una certa lunghezza d’onda centrale (lmax) e coprono un ben definito intervallo di lunghezze d’onda (l2-l1).

  48. Sistema fotometricocon Filtri a banda larga di Bessel I Colori delle Stelle

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