1 / 31

Centro Regionale di Competenza Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale

Centro Regionale di Competenza Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale. Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Regione Campania. Con il contributo della Comunità Europea. Enti Partecipanti e Soggetti Attuatori Università di Napoli Federico II

emmet
Download Presentation

Centro Regionale di Competenza Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Centro Regionale di Competenza Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale Università degli Studi di Napoli “Federico II” Regione Campania Con il contributo della Comunità Europea

  2. Enti Partecipanti e Soggetti Attuatori Università di Napoli Federico II Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale Dipartimento di Chimica Dipartimento di Ingegneria Chimica Dipartimento di Progettazione Urbana Dipartimento di Scienze Fisiche Dipartimento di Scienze della Terra Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) Geomare Sud – Istituto per l’Ambiente Marino Costiero Istituto di Ricerche per la Combustione Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) Consorzio Technapoli

  3. Enti Partecipanti e Soggetti Attuatori ENEA Progetto Speciale Clima Globale (CLIM) Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM) Servizio di Gestione Decentrata Campania (S.G.D. Campania) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) Centro di Ingegneria Sismica e Sismologia Applicata (CISSA) Osservatorio Vesuviano Istituto Nazionale di Ottica Applicata (INOA) Unità Dispositivi Fotonici Innovativi Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree interne della Campania

  4. Enti Partecipanti e Soggetti Attuatori Seconda Università di Napoli Dipartimento di Ingegneria Civile Dipartimento di Scienze Ambientali Stazione Zoologica Anton Dohrn Università degli Studi del Sannio Dipartimento di Scienze Geologiche e Ambientali Università degli Studi di Napoli Parthenope Istituto di Meteorologia e Oceanografia Università degli Studi di Salerno Dipartimento di Ingegneria Civile

  5. QUADRO FINANZIARIO IMPORTO DI PROGETTO 25.828.000 Euro Finanziamento 18.079.000 Euro Cofinanziamento 7.749.000 Euro

  6. COSA E’ IL CENTRO NELLA FASE ATTUALE E’ un progetto per la realizzazione di una struttura permanente di ricerca e sviluppo di metodologie innovative applicate a problemi ambientali, con spiccata capacità di autofinanziamento, in una posizione intermedia tra: Vocazioni caratteristiche degli Enti di ricerca e delle Agenzie operanti nel settore; Settore Imprenditoriale Industriale; Enti di gestione del territorio.

  7. COSA E’ IL CENTRO NELLA FASE ATTUALE E’ quindi un Laboratorio (o una rete di Laboratori) ad alta tecnologia, che offre ad Industrie ed Enti possibilità uniche nell’Italia meridionale (ma anche nell’intero Paese) di sviluppare ed ingegnerizzare prototipi, effettuare prove, misure e verificare con modelli analogici e numerici i risultati ottenuti in campagna.

  8. COSA NON E’ IL CENTRO Il Centro non ha come obiettivo il monitoraggio dei parametri ambientali, che rimane compito precipuo degli Enti di Ricerca e delle Agenzie esistenti, quali l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Campana, ecc.

  9. OBIETTIVI DEL CENTRO Creare una sinergia tra le diverse competenze di alto livello, attualmente disperse tra le diverse strutture operanti in Campania nel campo dell’analisi e della gestione del rischio ambientale, attraverso un’aggregazione di ricerche strategiche; Fornire metodologie avanzate di supporto alle decisioni di agenzie di servizio ed amministrazioni che operano nel settore della pianificazione e difesa del territorio. Attrarre investimenti anche con la partecipazione in maniera competitiva ai programmi europei e nazionali.

  10. Promuovere e sviluppare programmi di formazione specializzata per l’introduzione nel mercato del lavoro di risorse intellettuali qualificate in grado di garantire soluzioni metodologiche e tecnologiche per una maggiore competitività in campo ambientale del sistema produttivo campano; Promuovere e sviluppare programmi di formazione di base verso la pianificazione urbanistica sostenibile, l’insediamento, la costruzione o la ristrutturazione corretti di strutture convenzionali, e il controllo e l’analisi degli impatti ambientali delle attività produttive, al fine di sviluppare una capacità diffusa di gestione e dell’uso in sicurezza del territorio campano da parte degli operatori dei settori pubblici e privati.

  11. Articolazione del Centro Sezione Rischio ANTROPICO Sezione Rischio SISMICO Sezione Rischio VULCANICO Sezione Rischio Idrogeologico Sezione vulnerabilita’ sistema MARINO COSTIERO Sezione TELERILEVAMENTO Sezione SVILUPPO SENSORI Sezione MODELLISTICA Sezione POLITICHE TERRITORIALI E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

  12. Schema organizzativo gestionale Coordinatore scientifico Nucleo di Valutazione Vice coordinatori Project manager Industrial Board Consiglio Scientifico Consiglio tecnico amministrativo

  13. Consiglio di Amministrazione “Federico II” Schema organizzativo gestionale Consiglio Scientifico Consiglio Tecnico Amministrativo

  14. SCELTA DEGLI INVESTIMENTI IN ATTREZZATURE Il criterio che ha guidato le scelte tecnico-scientifiche delle proposte mira, piuttosto che a potenziare i laboratori esistenti, ad utilizzare l’occasione offerta dalla Misura 3.16 per acquisire grandi strumentazioni ad elevato impatto sul mercato della ricerca, non esistenti attualmente nell’Italia Meridionale. Il finanziamento richiesto, di conseguenza, viene utilizzato secondo il seguente schema: 70% Grandi attrezzature; 20% Completamento attrezzature esistenti per aggiornamento e integrazione orizzontale dei laboratori; 10% Attrezzature di base.

  15. La selezione delle grandi attrezzature su cui concentrare gli investimenti principali è stata effettuata utilizzando i seguenti criteri: quadro nazionale ed internazionale di riferimento per attrezzature analoghe, con valutazione del bacino di utenza e della capacità di attrazione; coerenza con la vocazione del centro orientata all’alta tecnologia ed al trasferimento tecnologico e non alla gestione di servizi di routine; esperienza consolidata dei gruppi proponenti in attività sperimentali, sia diretta che in centri nazionali ed internazionali; capacità pre-esistente di allocazione, manutenzione e gestione con tecnici specializzati.

  16. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature * Unica Gara a 5 Lotti

  17. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature

  18. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature

  19. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature

  20. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature ** Unica voce a più gare

  21. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature

  22. PERSONALE Personale specializzato degli Enti partecipanti (cofinanziamento); Richiesta di finanziamento di un progetto essenzialmente di “formation on the job” da presentare sulla misura 3.13; Progetti PON Ricerca per attività collaterali al Progetto Dimostratore; Altri eventuali progetti che utilizzano le attrezzature acquisite dal CRdC.

  23.  TRASFERIMENTO TECNOLOGICO Il Centro può assumere sia il ruolo della sorgente che il ruolo del soggetto che opera il trasferimento e può quindi svolgere sia un intervento diretto, in quanto ha sviluppato al proprio interno le tecnologie o il know-how relativo, sia una funzione intermediaria acquisendo tecnologia e trasferendola all’utente finale. Infatti il Centro avrà cura di: avviare i contatti preliminari con le imprese; instaurare un rapporto di fiducia con le imprese e definire le modalità operative del trasferimento; fornire consulenza su forme di finanziamento e agevolazioni disponibili; valutare la situazione tecnologica (attività di check-up) e fornire assistenza al cambiamento; facilitare l’accesso ai laboratori e gli scambi informativi; svolgere in proprio o collaborare al progetto di implementazione dell’innovazione; Spin-off d’impresa.

  24. Strumenti operativi per il trasferimento tecnologico la sezione tematica Politiche Territoriali e Trasferimento Tecnologico, interfaccia operativa con l’esterno, che ha l’obiettivo di affiancare la Pubblica Amministrazione nello sviluppo di strumenti di pianificazione e standard normativi e di effettuare le attività di trasferimento dei prodotti del CRdC; il Project Manager e la Giunta Esecutiva; l’Industrial Board, che ha una funzione di consultazione permanente per interfacciare i bisogni del mondo della produzione e dei servizi con le attività ed i prodotti del Centro.

  25. PROGETTO DIMOSTRATORE TECNOLOGIE INNOVATIVE E STRATEGIE D’INTERVENTO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE IN CAMPANIA WORKPACKAGES: Tecnologie innovative per il monitoraggio e la gestione di rischi ambientali derivanti da attività antropiche; Effetti sismici sulle infrastrutture ubicate nell’Appennino campano-lucano; Tecnologie innovative per il monitoraggio del rischio vulcanico;

  26. Indirizzi per interventi in aree marine costiere con elevato impatto antropico: le aree critiche del Golfo di Napoli; Incubazione, comunicazione e analisi delle trasformazioni territoriali con particolare riferimento all’area orientale di Napoli; Complessità e dinamica in problemi rilevanti per il rischio ambientale; Nuovi sensori per la caratterizzazione di parametri ambientali; Nuove tecnologie di telerilevamento aereo e satellitare per applicazioni di monitoraggio del Rischio Ambientale.

  27. PROGETTI IN RIMODULAZIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO RISCHIO ANTROPICO ACQUA-SUOLO VULNERABILITA’ DEL SISTEMA MARINO COSTIERO (in parte)

  28. Consiglio Scientifico PAOLO GASPARINI – COORDINATORE SCIENTIFICO UMBERTO ARENA - SUN - VICECOORDINATORE GAETANO MANFREDI - FII - VICECOORDINATORE MAURO BASILI - ENEA -ESPERTO COOPTATO LEONARDO CASCINI - UNISA - ST RISCHIO IDROGEOLOGICO EDOARDO COSENZA - FII - ST RISCHIO SISMICO ANTONIO D’ALESSIO - FII - ST RISCHIO ANTROPICO LUCILLA DE ARCANGELIS - INFM - ST MODELLISTICA PAOLO DE NATALE - INOA - ST SVILUPPO SENSORI GIANFRANCO FORNARO - CNR - ST TELERILEVAMENTO UGO LEONE - FII - ST POLITICHE TERRITORIALI E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO GIOVANNI MACEDONIO - INGV - ST RISCHIO VULCANICO MAURIZIO RIBERA D’ALCALA’ - SZN - ST VULNERABILITA’ MARINO COSTIERO ALDO ZOLLO - FII – ESPERTO COOPTATO

  29. Consiglio Tecnico amministrativo PAOLO GASPARINI – COORDINATORE SCIENTIFICO UMBERTO ARENA – SUN – VICECOORDINATORE GAETANO MANFREDI – FII – VICECOORDINATORE ROBERTO MUTI – PROJECT MANAGER LUCIO AMATO – TECHNAPOLI MAURO BASILI – ENEA LEONARDO CASCINI – UNISA LUCILLA DE ARCANGELIS – INFM BRUNO D’ARGENIO – CNR FRANCESCA D’ELIA – PSTSA PAOLO DE NATALE – INOA GIOVANNI MACEDONIO – INGV MAURIZIO RIBERA D’ALCALA’ – SZN TULLIO SECONDO PESCATORE – UNISANNIO GIANCARLO SPEZIE – UNIP

  30. c/o Dipartimento di Scienze FisicheUniversità degli Studi di Napoli “Federico II”Complesso Universitario di Monte Sant’Angelo Via Cinthia – Napoli Ph.Fax. +39 81 676859e.mail: ambiente@na.infn.ithttp://www.amra.unina.it

  31. Giunta esecutiva Coordinatore scientifico Paolo Gasparini Vice Coordinatori U. Arena (SUN) G. Manfredi (FII) Project Manager Roberto Muti Coordinamento L. De Arcangelis (INFM)

More Related