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Relazione tra il Settore Pubblico e le Aziende Non Profit Un’esperienza

Relazione tra il Settore Pubblico e le Aziende Non Profit Un’esperienza. La cultura della cooperazione sociale. FARE IMPRESA Fare/gestire servizi, lavori, attività secondo modelli di gestione d’impresa Buon rapporto qualità/prezzo/inserimenti Investimenti. FARE SOCIALE

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Relazione tra il Settore Pubblico e le Aziende Non Profit Un’esperienza

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Presentation Transcript


  1. Relazione tra il Settore Pubblico e le Aziende Non Profit Un’esperienza

  2. La cultura della cooperazione sociale • FARE IMPRESA Fare/gestire servizi, lavori, attività secondo • modelli di gestione d’impresa • Buon rapporto qualità/prezzo/inserimenti • Investimenti FARE SOCIALE Fare sociale ovvero Promuovere il benessere della comunità ed integrare le persone svantaggiate COOPERATIVA SOCIALE Un equilibrio tra i due obiettivi è possibile?

  3. Cooperative Sociali • Art. 1. Definizione • 1. Le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso: a) la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi; b) lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

  4. CS&L è un Consorzio Socialecostituito da 43 realtà di cui11cooperative sociali di tipo A30 cooperative sociali di tipo B1 consorzio sociale1 associazione ONLUS

  5. La nostra Mission “Il Consorzio è retto e disciplinato dai principi del movimento cooperativo dell’Associazionismo tra cooperative, del rispetto della persona, del diritto di cittadinanza ed uguaglianza Sociale tra donne e uomini e non ha finalità speculative di lucro. Il Consorzio non ha solo lo scopo della mutualità interna, ma persegue anche il benessere generale dei cittadini…..”

  6. Le funzioni del consorzio • General contractor per le coop A e B; • Creazione di reti con le P.A. ed i loro servizi; • Integrazione socio-lavorativa di soggetti svantaggiati per le coop B; • Collaborazione e integrazione tra le coop consorziate; • Consulenza alle cooperative socie; • Progettazione complessa di fondi comunitari e regionali;

  7. L’attenzione alla persona svantaggiata Collaborazione a diversi livelli con la PA sia come gestori di Servizi alla persona che come contesti di inserimento lavorativo • Sert Servizio Tossicodipendenze • NOA Servizio Alcolisti • Area H Servizi per disabili • CPS Servizi Psichiatria • CSSA Servizio Detenuti • Area Minori Servizi per Minori • Sil/Nil/Uoil Servizi di inserimento lavorativo • Servizi Sociali Comunali Servizi per fasce deboli, grave emarginazione

  8. Tipologie svantaggio • invalidi fisici • psichici e sensoriali • gli ex degenti di istituti psichiatrici • i soggetti in trattamento psichiatrico • i tossicodipendenti • gli alcolisti • minori • i minori in età lavorativa in situazione di difficoltà familiare • i condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione • Nomadi • Extracomunitari • Grave emarginazione

  9. Inserimenti lavorativi al 31.12.2005

  10. Analisi • Aumento delle situazioni multiproblematiche • Aumento delle situazioni a rischio di emarginazione (le fasce deboli) – bassa professionalizzazione, formazione scolastica media/bassa, ultraquarantenne • Aumento delle competenze sociali nelle cooperative di tipo B con conseguente aumento del successo degli inserimenti • Meno risorse al pubblico: meno operatori nei servizi pubblici, meno risorse per servizi complementari (es. Sert – reinserimento sociale, abitativo, lavorativo) • Rischio delega/scollegamento con intervento specialistico per cui richiesta di coprogettazione e collaborazione attiva nella gestione, ovvero mantenimento del servizio pubblico del ruolo di referente delle politiche sociali e coordinamento degli interventi

  11. Cooperative “B” le attività • Manutenzione del Verde • Pulizie uffici e Palestre • Raccolta Rifiuti e gestione di piattaforme ecologiche • Altri servizi (Ristorazione, Affissioni, Educazione Ambientale, Idraulica ed impianti di irrigazione, Servizi Informatici, Gestione di centri sportivi)

  12. Le attività principali delle cooperative “A” sono • Servizi per disabili Gestione di Centri Socio-Educativi • Servizi per minori • Servizi per giovani gestione di Centri di Aggregazione Giovanile (C.A.G.) ed interventi di Educativa di Strada • Assistenza Domiciliare Minori • Gestione di Comunità Alloggio • Progetti/Servizi per inserimento lavorativo • Gestione di interventi nell’ambito della prevenzione alle dipendenza • Gestione del servizio Informa Giovani e degli interventi di sviluppo di comunità, sostegno alla sussidiarietà e alla progettazione integrata • Integrazione scolastica disabili • Area Anziani, ass. domiciliare ed altri interventi

  13. Analisi • Aumento costante e progressivo della capacità produttiva e imprenditoriale • Miglioramento dell’organizzazione interna alle cooperative • Capacità di gestione di servizi e lavori sempre più complessi ed articolati • Predisposizione alla progettazione territoriale • TIPO A – Minor ricorso al prezzo più basso • La necessità da parte delle PA di offrire servizi alla persona attenti e professionali ha spinto le PA a formulare gare d’appalto sempre meno vincolate al massimo ribasso e sempre più vincolate ad un progetto. Inoltre sono in aumento le gare in cui è previsto un punteggio per la certificazione ISO 9001-2000 e soprattutto, in relazione alla legge 328, alla presenza di piani di zona e tavoli di zona, è previsto un punteggio per la presenza ed operatività sul territorio • TIPO B – Stabilità nel ricorso agli affidamenti diretti • La Deroga alla disciplina delle gare d’appalto per i lavori tipo B è per commesse fino alla soglia dei 200.000 DSP = (211.000 euro – 2006/2007) per le attività agricole, industriali, commerciali o di servizi • Stabilità nei servizi di pulizia e manutenzione del verde, diminuzione nel settore raccolta rifiuti, aumento di servizi diversi (gestione piattaforme ecologiche, informatica, web, ristorazione, global service, arredi) • Aumento gare con progetto gestionale e richiesta la certificazione SOA e la certificazione ISO 9001-2000

  14. La committenza pubblica • Territorio di riferimento del Consorzio PROVINCIA DI MILANO e MONZA • Territorio di riferimento delle cooperative socie Regione Lombardia (Provincia di Milano, Varese, Bergamo, Pavia, Lodi) • Tipologia committenti • Comuni • Consorzi di comuni • Aziende speciali • S.p.A. a capitale pubblico • Asl Mi 1, 2 e 3, Asl Città di Milano • Aziende Ospedaliere • Provincia di Milano

  15. Il rapporto con le P.A. Le forme contrattuali “possibili” tra Cooperazione Sociale e P.A. • gara d’appalto aperta a tutti i soggetti (non profit e profit); • trattativa privata con invito di soggetti non profit e profit • gara d’appalto/trattativa privata con invito esclusivo alle sole cooperative sociali • Affidamento diretto in base all’art. 5 della legge 381/91 solo per le cooperative sociali • progettazioni partecipate (coprogettazione); es. leggi di settore (L. 45, L. 285,L. 328) • progetti in cui è determinante il rischio d’impresa • In evoluzione il quadro disegnato dal nuovo codice degli appalti (dlgs 163/2006) che, fatte salve le norme sulle coop. sociali, introduce altri possibili percorsi (art. 52 e art. 69)

  16. Progetti in cui è determinante il Rischio d’Impresa • Convenzione complessiva CS&L, Comune di Cavenago e Cem Ambiente S.p.A • Affidamento di strutture per la realizzazione di servizi sociali e socio-educativi • Due strutture per comunità alloggio • Una struttura per attivita formativa/attività animativa • Affidamento di Terreni per attività agricole • Affidamento di lavori presso area ex discarica • Manutenzione del verde • Recupero a verde delle aree ex discarica • Gestione della piattaforma ecologica

  17. Convenzione CS&L, Comune di Cinisello Balsamo • Affidamento struttura ex Scuola Arnesano • Per attività di incubatore e supporto alla nascita e crescita di cooperative sociali nel territorio (CRIS – Centro Risorse per l’Impresa Sociale) • Servizi di custodia, guardiania, centralino e pulizie locali • Convenzione CS&L e Comune di Agrate per la gestione del Parco A. Moro (progressiva diminuzione degli affidamenti del Comune – verde, custodia, guardinia e progressivo aumento quota del Consorzio a rischio d’impresa) • Affidamento di strutture per sviluppare un progetto sociale/aggregativo • Affidamento del ristorante/bar • Affidamento parco • Affidamento attività animative • Affidamento attività aggregative

  18. Cooprogettare insieme alle PA Il nuovo welfar della politica sociale richiede nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato sociale. Per questo motivo viene richiesta la partnership nelle rilevazione dei bisogni, nella valutazione degli stessi, nella definizione di obiettivi e strategie per gestire i problemi sociali, per prevenirli e per gestire i servizi di tipo socio-sanitario e socio-educativo anche innovativi e sperimentali Istituzionalizzazione dei Tavoli di zona in cui vengono definiti i piani di zona (bisogni, obiettivi, strategie, strumenti, verifiche): partecipazione delle cooperative socie, collegamento tra le stesse, partecipazione diretta del Consorzio sul tema inserimento lavorativo

  19. Alcune leggi di settore: Legge 45 FNLD, Ex Legge 285, Legge 23, Legge 40 vincolo della individuazione della società gestrice in fase di progettazione scambio di know-how, responsabilità condivisa, apporto gestionale, valutazione partecipata Individuato il bisogno, stesura progetto e, a seguito della approvazione, cogestione • Titolarità CS&L e collaborazione stretta con ASL o comuni: Progetto Promozione Sociale Asl 2/Sert e UOIL, privato sociale • Titolarità Comune/ASL e affidamento in convenzione della gestione del servizio: Progetto SPIF III (in continuità) Vincolo di un accordo di programma o ATS (associazione temporanea di scopo) formalizzati: progettazione FSE, Progetti Equal

  20. Progetti inserimento socio-lavorativo e abitativo persone tossicodipendenti ed ex-tossicodipednenti, detenuti ed ex detenuti, grave emarginazione, sofferenti psichici, (L. 45, L.328, L40) • Progetti di re-inserimento sociale, abitativo e lavorativo in partnership con ASL, Comuni, Provincia di Milano, Privato Sociale: • Progetti Equal 2002- 2004 (Partner privati, privato sociale e PA) • Equal Luoghi della qualità sociale - Capofila Associazione Lavoro e Integrazione • Equal Reti In Rete – Capofila Comune di Monza • Equal Agenzia di Cittadinanza – Capofila Fondazione Caritas Ambrosiana • Progetti Equal 2005- 2007 (Partner privati, privato sociale e PA) • Equal Imprese sociali per il sistema parchi e territorio - Capofila Associazione Lavoro e Integrazione • Equal Territori per la salute mentale - Capofila Assocoop Brescia • Equal Agenzia di Cittadinanza II Fase – Capofila Fondazione Caritas Ambrosiana

  21. “Rapporto tra Cooperativa Sociale e Pubbliche Amministrazioni”

  22. Punti di debolezza • Investimenti in risorse umane • Scarso investimento su Risorse umane qualificate. I criteri di selezione sono • Capacità personali e professionali • rapporti amicali • la motivazione al lavoro semigratuito • Volenteroso • Immagine fornita • Viene fornita (spesso!) una immagine buonista (dateci soldi perché facciamo del bene), abbiamo bisogno di soldi per aiutare le persone più sfortunate di noi: richiesta di contributi, di investimenti anche cospicui, richiesta di lavoro a condizioni qualitative differenti da ogni altra impresa • Immagine di onnipotenza: con la volontà e la motivazione si possono fare tutti i mestieri e risolvere i problemi del mondo di tutti col rischio di fare diversi lavori e male

  23. Investimenti in risorse economiche • Le poche risorse economiche destinate agli investimenti in attrezzature e personale (mancanza di efficienza gestionale e organizzativa) subiscono ulteriori contrazioni nei periodi in cui le PA hanno meno risorse (taglio dei finanziamenti statali) e meno donazioni private (periodi di crisi): questi elementi portano la cooperativa sociale ad un bivio: • la cooperativa fa un salto di qualità (investendo risorse proprie per stare sul mercato) • chiude un settore o addirittura chiude la cooperativa • Di fronte alle banche poco credito (nel senso della credibilità), poche garanzie (reali), poca capacità di vendere il progetto (il profit è capace di vendere ed avere credito senza particolari garanzie) • Il rapporto col privato se filtrato dalla solidarietà/pietismo , oltre a fornire una immagine di scarsa qualità ma buonista, non diventa stimolo per migliorare • Qualità dei lavori • Quello che conta è che “facciamo del bene”, non possono criticarci se il lavoro non è fatto bene, non è fatto perché facciamo del bene e il volontario non riesce a sopperire sempre alla mancanza/incapacità della persona svantaggiata • Facciamo tutto e cerchiamo di fare tutto: ci imbarchiamo in progetti e lavori che vanno oltre le nostre capacità e competenze “sulle ali dell’entusiasmo”

  24. Marketing • Promuovere un’immagine diversa, professionale, capace, trasparente (codice etico, bilancio sociale) • Pubblicizzare le proprie risorse e capacità • Progetto cooperativo condiviso • Mancanza di condivisione degli obiettivi, dell’organizzazione, dei rischi e della fatica portano ad uno sfaldamento della struttura cooperativa

  25. minacce • Budget delle PA • Contrazione risorse PA per tagli, contrazione delle risorse per la gestione di servizi (servizi per disabili, anziani, malati) e per le attività ordinarie (verde, rifiuti, pulizie) • Contrazione delle commesse di lavoro con affidamento diretto • Presenza di Gare al massimo ribasso (sia per le profit, che per le A e B) con conseguenze diminuzione degli standard qualitativi e dignità del lavoratore (salario convenzionale, lavoratori atipici, lavoro nero) • Il risparmio ottenuto serve per rientrare nel budget di previsione e per realizzare altri interventi: così facendo viene meno il principio e lo stimolo al controllo qualitativo, al rispetto contrattuale e dei diritti dei lavoratori • Rischio di entrare come cooperative sociali nella logica (vengo meno a dei principi e valori per acquisire il lavoro)

  26. Cultura • La cultura pietistico/solidaristica/buonista non risponde alla cultura della integrazione socio-lavorativa e di impresa, ovvero occorre avere il coraggio di offrire reali opportunità di lavoro ed individuare postazioni lavorative adeguate alle persone che pur con capacità fisiche, psichiche ridotte possono esprimere ed esprimono capacità lavorative, autonomie • Immaginario del potere taumaturgico del lavoro • Politica • Apertura/chiusura ideologica ma non culturale verso situazioni di svantaggio • Cambio indirizzo politiche sociali (rischio assistenzialismo o privatizzazione) • Stabilità politica e continuità, nel tempo, delle politiche sociali • Conoscenza parziale/errata della normativa

  27. Immagine percepita • Cooperative sociali come le organizzazioni di volontariato, come gruppo di persone volenterose e volontarie, col cuore grande, che accolgono qualsiasi persona svantaggiata o con problemi e lo aiutano “facendogli del bene”, ovvero gli fanno fare qualcosa e gli danno qualcosa • La cooperativa sociale talvolta viene giocata in termini di propaganda/giustificativo rispetto all’attenzione al sociale

  28. Punti di forza • Fare Rete e Sistema • Sistema eterogeneo con legami forti • Commesse di lavoro e progettazioni integrate • Sistema sociale che rileva continuamente il bisogno delle PA e delle persone e cerca soluzioni anche innovative • Progettazione • Capacità e voglia di investire su progetti nuovi, innovativi, sperimentali • Cultura dell’integrazione sociale, lavorativa, culturale • Progettare partendo dal bisogno e non dal prodotto • Lobbyng • Aggregare attorno ad una idea, ad un progetto • Cultura del Percorso educativo e della attenzione alla persona • (approccio al mondo del lavoro semplicistico – l’uomo ha bisogno di lavorare, ha necessità di denaro per cui è sufficiente un posto di lavoro ed uno stipendio: per le persone svantaggiate non è così semplice, soprattutto il mondo del lavoro richiede molto)

  29. OPPORTUNITA’ • Appalti concorso • Gareggiare con aziende profit ma a pari condizioni ovvero dando il giusto peso alla attenzione sociale, ai diritti dei lavoratori e non “giocando” solo al massimo ribasso • Formazione • Migliorare le professionalità dell’organizzazione • Formare alla cultura sociale • Utilizzare finanziamenti/crediti • Normativa • Maggior tutela nella gestione del denaro pubblico • Maggiori controlli sul rispetto dei contratti di lavoro • Maggior controllo dei risultati

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