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Noi e Iperlogo . Sintesi dei lavori di gruppo

Noi e Iperlogo . Sintesi dei lavori di gruppo. Giovanna Cianca Filomena Corvino Francesca Fiunghi Arianna Lanati Maddalena Pietra. UNIVERSIT A’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA a.a. 2011/12

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Noi e Iperlogo . Sintesi dei lavori di gruppo

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Presentation Transcript


  1. Noi e Iperlogo.Sintesi dei lavori di gruppo Giovanna Cianca Filomena Corvino Francesca Fiunghi Arianna Lanati Maddalena Pietra UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA a.a. 2011/12 DIDATTICA della MATEMATICA - PROF. GIOVANNI LARICCA

  2. Cos’è Iperlogo • Un programma per comunicare con il computer. • Un linguaggio interattivo, educativo, pedagogico e piagetiano. • Un paese chiamato “Matelandia”

  3. Linguaggio Logo • Il linguaggio Logo fu inventato negli anni ‘60da un gruppo di ricercatori tra cui il matematico Seymour Papert. • La filosofia del linguaggio Logo è il costruttivismo che concepisce l’apprendimento come un processo di esplorazione e di costruzione della conoscenza.

  4. Imparare con Iperlogo • Significa imparare a: - pensare- ragionare - organizzare il pensiero - associare le idee- costruire la mente - usare strategie di apprendimento complesse - costruire insieme • Inoltre, significa:- imparare facendo - imparare a imparare - imparare per modelli - imparare per prove ed errori

  5. I bambini si trasformano in piccoli matematici. • I bambini si immergono nei progetti che diventano fonte di scoperta e, giocando, accettano, sfidano e risolvono i problemi, divertendosi. • Gli alunni, anche i più piccoli, capiscono la matematica, la logica e l’informatica, attraverso l’esperienza diretta; sono loro a dare i comandi e creare le procedure.

  6. Come si lavora con Iperlogo • IN PICCOLI GRUPPI: l’utilizzo migliore di Iperlogo si basa sul lavoro cooperativo, anche se può essere utilizzato individualmente. • PER PROGETTI: l’insegnante propone obiettivi di alto livello, gli obiettivi vengono scomposti in sotto obiettivi dagli studenti con l’aiuto del docente.

  7. A chi si rivolge Iperlogo? Agli studenti di ogni ordine e grado, dall’infanzia alla scuola secondaria di primo e secondo grado. • Per imparare a imparare. • Per trasformare le conoscenze e abilitàin competenze. Agli insegnanti • Come supporto innovativo alla didattica. • Per creare degli ambienti d’apprendimento stimolanti e interattivi.

  8. Bambini protagonisti • Gli studenti sono finalmente al centro dell’insegnamento. • Sono protagonisti attivi dell’uso del computer e non semplici utenti. • Sono loro a impartire gli ordini al computer. • Ciò stimola in loro l’interesse, la scoperta e la sperimentazione.

  9. Bambini programmatori • I bambini diventano piccoli programmatori che creano le procedure da far eseguire al computer attraverso i comandi sperimentati con il gioco e che si basano su principi matematici. • I bambini per trasformarsi in piccoli programmatori sono costretti a pensare in modo logico, ordinato e preciso,altrimenti il computer non esegue le istruzioni date. • Gli alunni se sbagliano devono cambiare strategia per cui imparano subito dai loro errori.

  10. Metacognizione • I bambini non si sentono intimoriti o giudicati dal computer, anzi si divertono a creare. • Per raggiungere un risultato soddisfacente i bambini provano, sbagliano e riprovano e quindi diventano consapevoli dei loro errori e delle loro abilità e si autoregolano. • Gli alunni imparano a riflettere e comprendere le loro attività cognitive.

  11. Iperlogo RICORDA • Assegnando un nome a una sequenza di istruzioni, come per esempio per disegnare una figura, creiamo una procedura che può essere memorizzata.Così quando vogliamo ridisegnare la figura la recupero nella memoria di Iplozero, scrivendo solo il suo nome. • Una procedura può essere richiamata con dei parametri e dei valori.

  12. La MEMORIA di Iperlogo • Iperlogo, come le persone, ha 2 tipi di memoria: • Memoria a breve termine che svanisce quando chiudo l’applicazione. Conservo i comandi del procedimento solo per l’immediato utilizzo e visione. • Memoria a lungo termine conserva la procedura nel disco rigido e quindi può essere recuperata sempre e da chiunque.

  13. Iperlogo influenza la MEMORIA • L’alunno organizza le sequenze d’azione in modo sempre più automatico. • Il bambino focalizza l’attenzione e si concentra riducendo al minimo le possibilità di distrazione. • Lo studente diventa consapevole del proprio apprendimento.

  14. MBT e MLT L’alunno, lavorando con Iperlogo, facilmente trasporta le conoscenze dalla memoria a breve termine alla memoria a lungo termine perché: • Utilizza soprattutto la memoria visiva e cinestesica. • Si diverte e prova sentimenti positivi nei confronti della matematica. Proverbio cinese Se ascolto, dimentico, se vedo, ricordo, se faccio, capisco.

  15. L’APPRENDIMENTO • Creando storie o disegni, l’alunno prova delle emozioni positive perché si sente subito gratificato dal lavoro svolto. • Questo sentimento positivo è fondamentale perché si trasforma in desiderio di apprendere . • Il voler conoscere e sapere diventa così un atto cosciente e volontario. • Si sviluppa così un atteggiamento positivo nei confronti della matematica.

  16. Il bambino APPRENDE • C’è apprendimento quando il bambino partecipa attivamente alla costruzione della propria conoscenza. Utilizzando Iperlogo, l’alunno: • fa delle esperienze attive • ricerca, per tentativi, strategie e soluzioni • identifica e corregge l’errore • lavora seguendo i propri ritmi • è motivato e stimolato • deduce principi e regole.

  17. La classe APPRENDE Durante il lavoro cooperativo, gli alunni: • comunicano e condividono le loro esperienze, i successi e i fallimenti. • discutono e sostengono le proprie idee e scoperte. • si aiutano e con il passaparola tutti raggiungono l’obiettivo. • sono aiutati da un compagno, un pari.

  18. Il compito dell’insegnante L’insegnante dovrebbe: • rimanere al passo con i tempi e aggiornarsi continuamente • cogliere i cambiamenti cognitivi dei bambini • diversificare la sua didattica • utilizzare strumenti tecnologici • preparare delle attività stimolanti e adeguate • sostenere la partecipazione di tutti • creare un clima cooperativo e sereno • mettere gli alunni al centro dell’apprendimento

  19. La comunità APPRENDE • Gli alunni comunicano tra loro • I maestri comunicano con altri insegnanti • La scuola collabora con altri istituti • I computer sono collegati,in rete Condividere le proprie conoscenze

  20. La SCUOLA è una comunità • Gli alunni e gli insegnanti si incoraggiano a vicenda ad apprendere, sempre; i maestri stimolano gli studenti a imparare e viceversa • Le tecnologie e il linguaggio informatico avvicina le vecchie generazioni alle nuove • La relazione insegnante-alunno diventa autentica Non si impara da soli ma in un contesto, in una relazione

  21. La RETE • La conoscenza e la memoria del singolo, bambino o adulto, sono limitate. • Le informazioni e la memoria dell’hardware di un computer sono limitate. • Ma se tutti i membri della scuola collaborano le conoscenze aumentano. • E se le informazioni e conoscenze di ognuno vengono condivise in rete queste aumentano a dismisura e la memoria diventa infinita!

  22. Iperlogo a SCUOLA, a CASA, nella VITA, per: • Pensare • Ragionare • Usare la logica • Risolvere problemi • Pianificare • Provare • Decidere • Capire • Lavorare in autonomia • Lavorare in gruppo • Riflettere • Correggersi • Divertirsi • Imparare • Dialogare • Comandare • Osservare • Immaginare • Inventare • Creare

  23. Iperlogo:Iplozero e QQ.storie • Iplozero e QQ.storie sono figli di Iperlogo. Queste due applicazioni si presentano in modo diverso ma tutto quello che viene costruito in Iplozero può essere trasferito in QQ.storie per dare un significato. • Iperlogo e QQ.storie sono applicazioni educative adatte per giocare con la matematica, la geometria e non solo.

  24. Cos’è iplozero • E’ un’applicazione ideata dai Professori Giovanni Lariccia e Giovanni Toffoliper sviluppare le abilitàlogiche matematiche già dalla scuola primaria. • Con Iplozero e giocando con il computer i bambini diventano dei piccoli matematici e informatici.

  25. Cos’è QQ.storie Quaderno a Quadretti • QQ.storie è un’applicazione con cui ci si può divertire e imparare interagendo con delle storie interattive. • Le storie di QQ possono essere lette o guardate ma anche arricchite o inventate.

  26. Da Iplozero a QQ.storie • Per trasferire un procedimento da Iplozero a QQ.storie devo trsformarlo in una procedura. • Il procedimento trasformato in una procedura può essere salvata nella cartella procedure autori così quando apro QQ la posso leggere automaticamente perché la ritrovo in colore. • Per attivare la storia è necessario trasformare i comandi in parole calde inserendo collegamenti ipertestuali. (Vedi slide QQ.storie “superprogetto”)

  27. Come funziona Iplozero • Il bambino, come un programmatore,dà dei comandi precisi alla “tartaruga” che si comporta come un automa: un esecutore di comandi. • La tarta si presenta sul nostro schermo 600x600 come un triangolo con un pennello sul sedere e ubbidisce solo se comandi sono precisi, esatti e scritti correttamente. • Bisogna stare attenti anche agli spazi!

  28. Come è fatto Iplozero Per lavorare usiamo almeno 3 finestre • La finestra dove si muove la nostra Tarta • La finestra dei comandi immediatiper es. fogliocrea “quadro (per creare un nuovo foglio) o fogliocrea “colori (per avere a disposizione tutti i colori RGB). • Il foglio in cui scriviamo tutti i nostri comandi, come una ricetta.

  29. Come far ESEGUIRE i comandi • Scrivere correttamente tutti i comandi sul foglio. • Dare invio. • Abbassare il menù della finestra, scegliere prova e selezionare esegui tutto o esegui quello selezionato. • La tarta esegue il comando solamente se lo conosce, altrimenti risponde che non sa fare.

  30. I COMANDI più usati • TA: TartaAparecchia, per iniziare • PS: Pulisci Schermo • SFONDO.CONSERVA.COME “IL.GRUPPO:per consevare il disegno appena eseguito che possiamo poi recuperare negli SFONDI di IPLOZERO. • FINE: per terminare. • CominciaXY -100 100: per dare le coordinate, la posizione, alla tarta di dove cominciare adisegnare.

  31. I COMANDI più usati • SFONDOBLU1: per dare un colore alla nostra finestra su cui lavoriamo. • AVANTI 100: per comandare lo spazio da percorrere. • DESTRA 100: per comandare di quanti gradi girare (ricordarsi che l’angolo interno è di 60°). • CERCHIO 100: per comandare la grandezza della figura da eseguire. • ASPETTA 100: per comandare il tempo di attesa.

  32. Durante il corso di didattica della matematica abbiamo compreso il linguaggio di Iperlogo, dialogando tra di noi e con il computer e soprattutto provando e facendo.

  33. Costruire un BERSAGLIO I comandi da dare alla nostra tarta sono molto semplici. • La figura da costruire.Iplozero conosce già la parola cerchio • La grandezza.Si inserisce un cerchio dentro l’altro, partendo dal più grande • Il colore. • L’azione. TA SFONDOBLUNOTTE CERCHIO 250 PIENOVERDE4 RIEMPI CERCHIO 230 PIENOVERDE1 RIEMPI CERCHIO 210 PIENOGIALLO1 RIEMPI CERCHIO 190 PIENOARANCIONE1 RIEMPI CERCHIO 160 PIENOROSSO1 RIEMPI CERCHIO 130 PIENOVIOLA1 RIEMPI CERCHIO 100 PIENOVIOLA4 RIEMPI CERCHIO 70 PIENOVIOLA6 RIEMPI  SFONDO.CONSERVA.COME ”BERSAGLIO

  34. Perché un BERSAGLIO? E’ un approccio ludico. • I bambini partecipano all’apprendimento costruendouna figura geometrica colorata e personalizzata. • Gli alunni capiscono le relazioni tra le diverse grandezze dei cerchi. • Tutti si divertono immaginando di prendere un secchiello di vernice colorata e di versarla nel cerchio.

  35. I COLORI di Iperlogo • I colori in Iplozero possono essere comandati dando il nome e l’intensità da 1 a 8: Rosso1, Verde5 oBlu8. • Ma esiste una procedura che consente di scegliere tra 16 milioni di colori:si utilizza la tavolozzaRGB (RedGreenBlue) e si può assegnare, per ogni colore, un valore da 0 a 255. [000] = nero [255 255 255] = bianco

  36. Le COORDINATE cartesiane TA PER PUNTONE SPESSORE 10 ROSSO1 SCRIPUNTO DOVE FINE PER LANATI COMINCIAXY -280 200 PUNTONE SOTTO 20 SCRITARTA [LANATI] FINE LANATI PER PIETRA COMINCIAXY -190 200 PUNTONE SOTTO 20 SCRITARTA [PIETRA] FINE PIETRA ………. SFONDO.CONSERVA.COME "GRUPPO.CLASSE La tartaruga esegue solo dei comandi precisi, per cui si posiziona nel punto desiderato solo se prima gli diamo X e poi Y. Con questa attività il bambino comprende la sua posizione nello spazio. In iplozero il riferimento è relativo, dipende dalla posizioni di chi comanda.

  37. Un TRAMONTO Per esercitarsi a usare la tavolozza ci si può divertire cambiando il colore del cielo durante un tramonto.I comandi da dare alla nostra tarta sono: • Assegnare un colore allo sfondoASCOLFONDO[255 255 255] • Dare un tempo di attesa tra uno sfondo e l’altro.Se questo tempo da aspettareè sempre uguale, lo scriviamouna sola volta tra le “virgolette (¼ di secondo=250)e ripetiamo solo il comando dell’azione. • Gli alunni sperimentano i colori e la durata del tempo. TA AS "TEMPO 250 ASCOLSFONDO [255 00] ASPETTA :TEMPO ASCOLSFONDO [255 100 0] ASPETTA :TEMPO ASCOLSFONDO [255 255 0] ASPETTA :TEMPO

  38. Le COSTELLAZIONI per puntone :dim :colore spessore :dim ascolpenna :colore scripunto dove fine Persegmento :lunghezza :spessore :colore spessore :spessore ascolpenna :colore avanti :lunghezza Fine per orsa.maggiore puntone 30 :rosso1 segmento 100 2 :bianco puntone 30 :rosso3 destra 90 segmento 150 2 :bianco puntone 20 :rosso5 destra 80 segmento 120 2 :bianco puntone 20 :rosso5 destra 105 segmento 170 2 :bianco fine tarta.apparecchia sfondoblunotte segmento 30 2 :blunotte sinistra 135 orsa.maggiore sfondo.conserva.come "orsamaggiore Il professore ci ha invitate a provare, sulla base delle nostre conoscenze di Iplozero, a chiudere la figura, trasformandola in una sorta di vero e proprio parallelepipedo.

  39. Le COSTELLAZIONI. L’ORSA MAGGIORE Successivamente siamo andate su Internet a copiare la figura della costellazione che meglio rappresentava l’Orsa maggiore. Una volta “catturata” l’immagine da Internet, l’abbiamo salvata nei comandi in questo modo: fogliocrea “foglio2Poi, l’immagine è stata messa in Iplozero. Prima di compiere qualsiasiprocedura, è bene aver presente la difficoltà tra il definire e l’invocare la stessa. Queste sono due delle parole chiave del linguaggio di Iplozero.

  40. Le COSTELLAZIONI. L’ORSA MAGGIORE • Considerando il fatto che l’immagine di Internet è“Panoramica”, quando sicattura un’immagine, è beneannotare le dimensioni. • Per riprodurre con Iplozerola figura, sono state raddoppiate le dimensioni in questo modo: tarta.apparecchia sfondo.esegui4 “Orsa.maggiore 600 560 • Con la procedura “Puntone e segmento”, abbiamo poi ricalcato sull’immagine presa da Internet, per ricreare l’Orsa maggiore su Iplozero.

  41. Le COSTELLAZIONI. L’ORSA MAGGIORE tarta.apparecchia ; sfondo.esegui4 "orsa.maggiore 600 560 sfondoblunotte comincia -38 20 puntone 20 :rosso1 destra 10 segmento 186 2 :bianco puntone 20 :blu1 destra 105 segmento 100 2 :bianco puntone 20 :giallo1 destra 80 segmento 139 2 :bianco puntone 20 :verde1 destra 70 segmento 90 2 :bianco puntone 20 :viola1 sinistra 50 segmento 90 2 :bianco puntone 20 :arancione1 destra 6 segmento 85 2 :bianco puntone 20 :azzurro1 sinistra 40 segmento 120 2 :bianco puntone 20 :rosso1 sfondo.conserva.come "orsa.maggiore • Lo scopo finale è quello di ricreare il cielo stellato a tutte le ore del giorno. • Per raggiungere lo scopo bisogna poter ruotare le stelle e tradurre l’immagine dell’Orsa maggiore in “Immagine vettoriale”. • Non esiste un procedimento corretto e standard per raggiungere il risultato desiderato, ma bisogna andare per tentativi.

  42. Perché le COSTELLAZIONI? • Con Iplozero è possibile spiegare ai bambini, in genere di terza e quarta elementare, il concetto di proporzione. • Per fare questo, nel nostro caso, bisogna introdurre una proporzione di riferimento, per esempio dim (100). • Con questa proporzione come riferimento si può riprodurre tutta la procedura prima descritta, sostituendo il valore 100 con il termine dim: As “dim 100 Puntone :dim * .2 :rosso1 • Con questa procedura, gli angoli non si toccano, ma cambiano i segmenti.

  43. Abbiamo utilizzato Iplozero perché, con particolari procedure che abbiamo inserito nel foglio e che abbiamo descritto e spiegato, ci ha permesso di disegnare le costellazioni, farle ruotare e infine rimpicciolirle. • Inoltre, visto che le costellazioni sono a valore variabile, mettendo dim al posto di 100 abbiamo potuto modificare i segmenti, ma non gli angoli, rispettando così le nostre esigenze.

  44. Come apprendo Creando una costellazione abbiamo provato a sperimentare dei comandi nei quali tutto dipende dal “guidatore” di Iplozero e cioè dalla tartaruga. Usare Iplozero con quest’ottica è un po’ come andare in macchina, dove tutto dipende dalla posizione del guidatore. Infatti, se andiamo verso una meta, il nostro guidatore sarà alla destra della corsia, ma alla sinistra della guida, mentre quando torniamo a casa, il nostro guidatore sarà alla sinistra della guida e sempre alla destra della corsia, ma dalla parte opposta. Tutto è dunque relativo!

  45. Un PAESAGGIO Foglio 1 ta Sfondoceleste2 cominciaxy -300 0 pienoverde1 blocco 600 -300 cominciaxy 180 -10 scoiattolo 50 cominciaxy -100 -200 abete 200 saltaxy 100 100 albero 100 cominciaxy 50 -250 orso 80 Foglio 2 per 09.Abete.tutto …. per 09.Albero.tutto …… per 06.Scoiattolo.tutto ….. per 06.Orso.tutto ….. • Per disegnare un bel paesaggio con iperlogo possiamo recuperare dei disegni già fatti in precedenza e salvati in Iplozeronegli esempi. • Per comodità creiamo un nuovo foglio (diamo il comando fogliocrea “quadro) nel quale copiamo tutti i comandi dati per far eseguire i disegni.L’albero e l’abete sono stati creati dalla tartaruga senza nessun riempimento. • Nel foglio1 disegniamo uno sfondo per poi inserire idisegni (scrivo solo il loro titolo) con la giusta proporzione.

  46. POLIGONI e TASSELLAZIONI per tria :lato sulapenna avanti :lato destra 120 giulapenna avanti :lato sulapenna destra 120 avanti :lato destra 120 Fine per esa :lato ripeti 6 [tria :lato destra 60] Fine per esapieno :lato :colore esa :lato ascolriempi :colore riempi fine per esa1 :lato asdir 30 avanti 2 * :lato * .866 asdir0 Fine ……. Per costruire un poligono regolare, come per esempio un esagono, parto dal centro e disegno 6 triangoli con 2 lati invisibili. Per girare faccio compiere alla tartaruga un angolo di 120°. (l’angolo interno è di 60°)

  47. Perché le tassellazioni? Gli studenti imparano a osservare attentamente le figure geometriche per scomporle in figure geometriche più semplici o duplicarne per costruire forme diverse. I bambini, divertendosi, capiscono di quanti gradi girare e quindi di quanti angoli, gradi e lati è formato un triangolo. In conclusione, gli alunni per disegnare un simpatico e colorato “alveare” comprendono e giocano con la geometria.

  48. POLIGONI e FANTASIA Il mondo di Iplozero è magico, per fare matematica abbiamo bisogno di tanta fantasia. Per vedere realizzato un bel pavimento tutto colorato, non si fa nessuna fatica a dirigere la tartaruga a destra o sinistra, su o giù, di questo e quel grado. Colorando, spostando e ripetendo, si impara a conoscere e a non dimenticare: il triangolo, l’esagono e la loro relazione.

  49. Le esercitazioni in classe, le competenze matematiche ela nostra creatività, sono stati utili per costruire la nostra QQ. storia.

  50. Come funziona QQ.storie Guardare le slide: Super progetto QQ.storia “Lo Scorpione”

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