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Le domande

Le domande. Come si possono generare diseguaglianze di salute in ambito sanitario? Esistono evidenze dell’esistenza di tali diseguaglianze in Italia? Esistono evidenze di efficacia di interventi/azioni in ambito sanitario per la riduzione di tali diseguaglianze?. uomini. donne.

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Presentation Transcript


  1. Le domande • Come si possono generare diseguaglianze di salute in ambito sanitario? • Esistono evidenze dell’esistenza di tali diseguaglianze in Italia? • Esistono evidenze di efficacia di interventi/azioni in ambito sanitario per la riduzione di tali diseguaglianze?

  2. uomini donne Incidenza e mortalitàper tutte le cause tumorali, per genere e titolo di studio. Torino, 1985-2006, età 30-84 anni. Zengarini et al., 2010

  3. Incidenza e mortalitàper tumore della mammella, per titolo di studio. Torino, 1985-2006, età 30-84 anni. Zengarini et al., 2010

  4. Colon cancer – Incidence and mortality by level of education. Torino 1985-2006, 30-85 years old. Differenze tra i gradienti sociali nell’incidenza e nella mortalità dimostrano che c’è un potenziale per la riduzione delle disuguaglianze all’interno del sistema sanitario Zengarini et al., 2010

  5. Puliti et al., 2011

  6. Puliti et al., 2011

  7. Pacelli et al., submitted

  8. Pacelli et al., 2012

  9. Louwman et al., 2007

  10. Indicatori SQTM riguardanti l’appropriatezza di diagnosi ed intervento - RR d'insuccesso Zengarini et al., 2012

  11. Indicatori SQTM riguardanti la tempestività - RR d'insuccesso Zengarini et al., 2012

  12. Eccesso di mortalità tra i meno istruiti rispetto ai più istruiti, in persone con diabete e senza diabete per causa di morte Torino, 1991-99 - Uomini Gnavi et al., 2004

  13. Eccesso di mortalità tra i meno istruiti rispetto ai più istruiti, in persone con diabete e senza diabete per causa di morte Torino, 1991-99 - Uomini Esempio virtuoso: i soggetti diabetici più vulnerabili beneficiano di un’assistenza diabetologica intensiva che li protegge dalle complicazioni? Gnavi et al., 2004

  14. Obiettivo Valutare il ruolo della condizione sociale in differenti modelli assistenziali per mortalità e incidenza dei maggiori eventi cardiovascolari della popolazione diabetica

  15. Materiali e Metodi – Identificazione della coorte Prescrizioni Farmaceutiche 2001 Almeno 2 prescrizioni di antidiabetici SDO 1997-2001 Dimissioni con diagnosi ICD9CM 250 MODELLI ASSISTENZIALI (1/1/2002-31/12/2002) RRD 1998-2001 Esenzioni per farmaci e prestazioni specialistiche per diabete MMG MMG + Diabetologia • Anagrafe Comunedi Torino/Censimento 2001 • Posizione anagrafica • Data di nascita • Genere • Titolo di studio MMG + GCI* MMG + Diabetologia + GCI* Diabetici residenti a Torino al 1/1/2002 >20 anni N=32964

  16. Materiali e Metodi – Definizione dei modelli assistenziali MODELLI ASSISTENZIALI (1/1/2002-31/12/2002) MMG GCI (Guidelines Composite Indicator): HbA1C + almeno 2 tra colesterolo -microalbuminuria -valutazione oculistica MMG + Diabetologia MMG + GCI* MMG + Diabetologia + GCI*

  17. Sopravvivenza per modello di assistenza MMG + Diabetologia + GCI MMG + Diabetologia MMG + GCI MMG Giorda et al., 2012

  18. Rischi relativi di mortalità e incidenza di eventi cardiovscolari per modalità di assistenza; 2003-2006 Giorda et al., 2012

  19. Risultati – Modello di Poisson per MORTALITÀ MMG + Diab + GCI MMG Modello di Poisson, aggiustato per genere, età, terapia, CVD, ASL residenza Picariello et al., 2012

  20. Risultati – Modello di Poisson per INCIDENZA MMG + Diab + GCI MMG Modello di Poisson, aggiustato per genere, età, terapia, CVD, ASL residenza Picariello et al., 2012

  21. aderenza a linee guida e un modello assistenziale integrato tra specialisti e MMG portano ad esiti di salute più favorevoli maggiore equità negli esiti di salute esiti di salute migliori costano come (o meno) di quelli peggiori Gnavi et al., 2012

  22. Programma regionale approvato con DGR n. 301 del 24 aprile 2008, in cui si prevede di definire ed elaborare indicatori di esito e fornire gli strumenti necessari ad un loro possibile impiego sistematico nel SSR RISULTATI IN CHIARO ACCESSO LIBERO

  23. oltre 70 indicatori di esito (80% assistenza ospedaliera)

  24. Colais et al., 2013

  25. Colais et al., 2013 • Azioni 2008: • Condivisione dei risultati con i clinici • Adozione di protocolli condivisi di audit clinico • Delibera regionale di istituzione del percorso/linee guida per la frattura del femore • Delibera regionale per la rideterminazione delle tariffe • Pubblicazione online dei risultati per struttura

  26. In sintesi • Approcci alla diagnosi/cura pro-attivi e modelli di gestione integrata del paziente appaiono efficaci nel ridurre le disuguaglianze negli esiti • Un intervento di assunzione di responsabilità a livello centrale e di diffusione dei risultati si è rivelato efficace nel migliorare la qualità delle cure e nel ridurre disuguaglianze di accesso ed esiti

  27. Le domande • Come si possono generare diseguaglianze di salute in ambito sanitario? • Esistono evidenze dell’esistenza di tali diseguaglianze in Italia? • Esistono evidenze di efficacia di interventi/azioni in ambito sanitario per la riduzione di tali diseguaglianze? • Qual è l’impatto atteso e il peso relativo di tali interventi?

  28. IMPACT model: effetti delle modifiche nei trattamenti e nei fattori di rischio individuali sulla riduzione di mortalità per infarto

  29. Accesso equo ai trattamenti Maggiore potenziale di riduzione delle disuguaglianze nella prevenzione Proporzione del declino osservato nel periodo 2000-2007 nella mortalità per CHD, per causa del declino e quintile di deprivazione

  30. In sintesi • Approcci alla diagnosi/cura pro-attivi e modelli di gestione integrata del paziente appaiono efficaci nel ridurre le disuguaglianze negli esiti • Un intervento di assunzione di responsabilità a livello centrale e di diffusione dei risultati si è rivelato efficace nel migliorare la qualità delle cure e nel ridurre disuguaglianze di accesso ed esiti • Le stime sull’impatto atteso e il peso relativo di interventi sanitari sono ancora lacunose e discordanti

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