1 / 53

Integrazione Ospedale Territorio

Integrazione Ospedale Territorio. S. Felice Circeo 27/28 Ottobre 2007. Dott.Antonio de Novellis. INTEGRAZIONE

cianna
Download Presentation

Integrazione Ospedale Territorio

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Integrazione Ospedale Territorio S. Felice Circeo 27/28 Ottobre 2007 Dott.Antonio de Novellis

  2. INTEGRAZIONE OSPEDALE TERRITORIO LO SPOSTAMENTO DELL’ASSISTENZA SANITARIA DALL’OSPEDALE AL TERRITORIO E’ ORMAI DA MOLTI ANNI UN TEMA CENTRALE DELLE POLITICHE SANITARIE

  3. INTEGRAZIONE OSPEDALE TERRITORIO • PREOCCUPAZIONE PER L’INGENTE ASSORBIMENTO DELLE RISORSE • SVILUPPO DI NUOVE TECNOLOGIE • MODIFICAZIONI INTERVENUTE NELLA SOCIETA’

  4. NECESSITA’ NON DIFFERIBILE ED URGENTE DI INTEGRARE LE FUNZIONI DI OSPEDALE E TERRITORIO

  5. L’INTEGRAZIONE NON C’E’

  6. COMPLESSITA’ DEI SISTEMI SANITARI L’INTEGRAZIONE E’ UN PROGETTO COMPLESSO PUO’ ESSERE REALIZZATO SOLTANTO SE SI LIBERALIZZANO RISORSE A FAVORE DELLE CURE PRIMARIE SENZA PERO’ CHE QUESTO IMPLICHI UNA DIMINUZIONE DELLA FUNZIONALITA’OSPEDALIERA

  7. COMPLESSITA’ ASPETTI ECONOMICI - FINANZIARI ASPETTI POLITICI CONFLITTI

  8. ASPETTO ECONOMICO FINANZIARIO SPESA SANITARIA IN AUMENTO ALLARME SUI COSTI DELLA SANITA’ FUORI CONTROLLO ?

  9. SPESA SANITARIA AUMENTA BEN DIRETTA = INVESTIMENTO (SALUTE PRODUTTIVITA’ RICERCA TECNOCNOLOGIE,VALORE AGGIUNTO) NON BEN DIRETTA = SPRECHI INEFFICIENZE

  10. OECD HEALTH DATA SPESA SANITARIA ITALIANA 8,4% DEL PIL SPESA SANITARIA MEDIA EUROPEA 9,5% DEL PIL

  11. OECD HEALT DATA CRESCITA DELLA SPESA PIU’ VELOCE DELL’AUMENTO DEL PIL IN TUTTI I PAESI CRESCITA IN ITALIA 0,7 % (TERZULTIMO POSTO)

  12. OECD HEALT DATA RISULTATO MOLTO VIRTUOSO REALIZZATO A FRONTE DI UN LIVELLO DI SPESA INIZIALE BASSO CRESCITA DEL PIL MOLTO MODESTA MAGGIORE QUANTITA’ DI PRESTAZIONI (RISPETTO A TUTTI I PAESI EUROPEI )

  13. I° PROBLEMA LA SOSTENIBILITA’ FINANZIARIA DELLA SANITA’ IN ITALIA DEVE RICONDURSI ALL’ASPETTO DELLA SPESA PUBBLICA

  14. SPESA PUBBLICA • IN TERMINI DI LIVELLO PERSISTENZA DEL DEBITO PUBBLICO CHE NON HA PARAGONI IN EUROPA

  15. SPESA PUBBLICA • IN TERMINI DI SPESA PERSISTENZA DI UN DISAVANZO ANNUALE DISAVANZO STRUTTURALE (SEMPRE STATO INFERIORE) DISAVANZO ATTESO

  16. II° PROBLEMA MANCA ANCORA LA CONSAPEVOLEZZA CHE LE POLITICHE SANITARIE DEVONO ESSERE SEMPRE PIU’ INQUADRATE NEL CONTESTO GLOBALE DEL WELFARE

  17. II° PROBLEMA IN PRESENZA DI UN VINCOLO GLOBALE • OCCORRE FARE DELLE SCELTE • MANCANZA DI SCELTE IN ALCUNI SETTORI (PREVIDENZA) • ONERI IN ALTRI (SANITA’)

  18. III° PROBLEMA POCA ATTENTA PROGRAMMAZIONE IN ALCUNI ANNI LO STANZIAMENTO E’ STATO INFERIORE ADDIRITTURA AL COSTO DEL PERSONALE DIPENDENTE MAGGIORE E PREDOMINANTE VOCE DI COSTO COSTO FACILMENTE PREVEDIBILE E QUANTIFICABILE

  19. SPESA PUBBLICA FINANZIAMENTO/DISAVANZO LE REGIONI HANNO CONTINUATO AD ACCUMULARE DEBITI (ULTERIORI COSTI IN TERMINI DI INTERESSI)

  20. CONFLITTI ISTITUZIONALI • RAGIONI ECONOMICHE • RAGIONI ORGANIZZATIVE • RAGIONI POLITICHE

  21. CONFLITTI ISTITUZIONALI IL GOVERNO E LE REGIONI SONO TRA LORO IN DISACCORDO SU QUESTIONI FONDAMENTALI L’ATTRIBUZIONE DELLE RISORSE PIANIFICAZIONE DELLE RISORSE

  22. CONFLITTI ISTITUZIONALI REGIONI E ASL ASL E DISTRETTI (PER UNA MANCATA SEPARAZIONE DEI RUOLI FRA ACQUIRENTE ED EROGATORE)

  23. CONFLITTI ISTITUZIONALI CONFLITTO TRA SINDACI E DIRETTORI DI ASL (PIANO AZIENDALE)

  24. CONFLITTI ISTITUZIONALI CONFLITTI TRA SINDACI E DIRETTORI DI DISTRETTO (PIANO SOCIO-SANITARI)

  25. CONFLITTO TRA SINDACI E DIRETTORE DI ASL UNA ASL CON PIU’ COMUNI CON DIVERSI OSPEDALI ALCUNI CON DIVISIONE DI PEDIATRIA CIASCUNA BACINO DI UTENZA BASSO

  26. CONFLITTO TRA SINDACI E DIRETTORE DI ASL IL DIRETTORE STENTA A RIUNIRLI IN UNITA’ OPERATIVE ADEGUATE E VALIDE PER L’OPPOSIZIONE DEI SINDACI,PARLAMENTARI

  27. POLITICA SANITARIA DEI CAMPANILI CONFUSIONE TRA QUALITA’ DELLE CURE E COMODITA’ DELLE CURE CI SI BATTE PER SALVAGUARDARE STRUTTURE PERICOLOSE

  28. POLITICA SANITARIA DEI CAMPANILI RESTANO APERTI PICCOLI REPARTI SENZA PATOLOGIA DI SECONDO LIVELLO QUESTI REPARTI SOPRAVVIVONO CON QUELLE CURE PRIMARIE CHE DOVREBBERO ESSERE DEL TERRITORIO PERPETUANDO UN CIRCOLO VIZIOSO

  29. RISULTATI DUPLICAZIONE DEGLI INTERVENTI RICOVERI IMPROPRI AUMENTO DEI RICOVERI IN DAY-HOSPITAL COSTI CONFLITTI TRA OPERATORI

  30. CONFLITTI IL SSN NEL TERRITORIO PAGA LA SALUTE I L COMPITO DEL PEDIATRA E’ QUELLO DELLA DEOSPEDALIZZAZIONE IL SSN NELL’OSPEDALE PAGA IL RICOVERO SCOPI ED INTERESSI DIVERSI

  31. INTEGRAZIONE OSPEDALE TERRITORIO • PREOCCUPAZIONE PER L’INGENTE ASSORBIMENTO DELLE RISORSE • SVILUPPO DI NUOVE TECNOLOGIE • SOCIETA’

  32. SOCIETA’ • LE MUTATE CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE DELLA POPOLAZIONE ITALIANA • L’AUMENTO DEL BISOGNO DI SALUTE • L’AFFERMARSI DI UN NUOVO CONCETTO DI SALUTE INTESO NON PIU’ E NON SOLO COME CURA DELLE MALATTIE MA COME BENESSERE IN SENSO LATO

  33. SOCIETA’ • L’AFFACCIARSI DI NUOVE NECESSITA’ DI CURE • LA VOLONTA’ DEL CITTADINO DI ESSERE LUI L’ARTEFICE DEL SUO BENESSERE • LA FAMIGLIA

  34. SOCIETA’ UN NUOVO E DIVERSO RAPPORTO CON IL MEDICO BASATO PIU’ SULLA FIDUCIA, SUL RISPETTO RECIPROCO SULLA PROFESSIONALITA’, SULLA CAPACITA’ DELL’ASCOLTARE E DEL CONSIGLIARE RISPETTO AD UN PASSATO IN CUI IL RAPPORTO ERA PIU’ DI “SUDDITANZA”

  35. SOCIETA’ INPONGONO LA NECESSITA’ DI UN AMMODERNAMENTO DEL SSN. E AL TEMPO STESSO DELLA PROFESSIONE MEDICA E PEDIATRICA IN PARTICOLARE

  36. AMMODERNAMENTO SISTEMA SANITARIO IN UN SETTORE CARATTERIZZATO DA GRANDI COMPLESSITA’ COME QUELLO SANITARIO UN COERENTE GOVERNO DEL SISTEMA RICHIEDE • INTERVENTI ECONOMICO - FINANZIARI (ISTITUZIONI)

  37. AMMODERNAMENTO SISTEMA SANITARIO • RECUPERI DI EFFICIENZA COMPLESSIVA DEL SISTEMA NELL’OTTICA DI UNA MAGGIORE APPROPRIATEZZA E DI UN MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA QUALITA’

  38. AMMODERNAMENTO SISTEMA SANITARIO L’ASSISTENZA PEDIATRICA NON PUO’ ESSERE RIPENSATA CON UNA VISIONE SEPARATA TRA IL TERRITORIO E L’OSPEDALE MA NECESSITA SOPRATTUTTO DELLA MESSA A PUNTO DI MODELLI DI INTEGRAZIONE FUNZIONALE TRA I VARI ATTORI ED I VARI LIVELLI, TERRITORIALE ,OSPEDALIERIO, UNIVERSITARIO

  39. MODELLI ASSISTENZIALI QUALE MODELLO ASSISTENZIALE IN GRADO DI ASSICURARE MIGLIORI OUTCOME CUSTOMER SATISFACTION ?

  40. MODELLI ASSISTENZIALI • SENZA LA CREAZIONE DI SISTEMI INFORMATICI LOCALI INTEGRATI • SENZA LA MESSA IN RETE E LA INFORMATIZZAZIONE DEGLI STUDI MEDICI

  41. MODELLI ASSISTENZIALI • SENZA LA CREAZIONE DI OSSERVATORI EPIDEMIOLOGICI PER UN MONITORAGGIO DINAMICO DELLA SALUTE E DEI BISOGNI REALI DEI TARGET (ANZIANI ,CRONICI, BAMBINI ,)

  42. MODELLI ASSISTENZIALI RISCHIO SI RISCHIA DI VARARE MODELLI ORGANIZZATIVI NON IDONEI ALL’OBIETTIVO CHE SI VUOLE PERSEGUIRE

  43. MODELLI ASSISTENZIALI RISCHIO DI NON POTER DARE UNA RISPOSTA ESAUSTIVA A TUTTA LA COMPLESSITA’ DELLA SANITA’ TERRITORIALE .

  44. MODELLI ASSISTENZIALI E’ INVECE CHIARO DA TEMPO , A TUTTI COLORO CHE SI OCCUPANO DI GESTIONE DELLA SANITA’, CHE MODELLI ORGANIZZATIVI E LOGICHE DI RAZIONALIZZAZIONE VANNO MODULATI

  45. MODELLI ASSISTENZIALI • SULLA DOMANDA DEI BISOGNI REALI • CONTESTO IN CUI SI OPERA • ATTORI

  46. MODELLI ASSISTENZIALI • DIVERSE E SPECIFICHE FUNZIONI • VALUTAZIONE DEI PROCESSI • REQUISITI DI QUALITA’

  47. MODELLI ASSISTENZIALI RISCHI • PERICOLOSA SUPPONENZA DEL TERRITORIO AD ESSERE AUTO- SUFFICIENTE • PERDITA DI EFFICACIA DEL CAMBIAMENTO

  48. PERDITA DI EFFICACIA DEL CAMBIAMENTO L’OBBLIGATORIETA’ DELLE SCELTE NON RISPONDENTI A CRITERI DIMOSTRABILI MA A PURI CALCOLI ELETTORALI DA UNA PARTE O DI CARRIERA E DI VISIBILITA’ DALL’ALTRA , DETERMINA SEMPRE ELEMENTI DI IRRIGIDIMENTO AL CAMBIAMENTO ED UN RITORNO AD UN APPROCCIO PIU’ GIURIDICO- FORMALE CHE SOSTANZIALE DELL’ORGANIZZAZIONE.

  49. PROPOSTA L’INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA DOVREBBE REALIZZARSI A TRE PRINCIPALI LIVELLI ISTITUZIONALI GESTIONALE PROFESSIONALE

  50. ISTITUZIONALE OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE LE COMPETENZE DI OGNI SOGGETTO LE RISORSE LE MODALITA’ PER LA GESTIONE INTEGRATA GLI STRUMENTI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

More Related