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A cura di Antranik Balian, Garen K ökciyan, Jerevak Jahanexhjan

A cura di Antranik Balian, Garen K ökciyan, Jerevak Jahanexhjan. L'ARMENIA E IL GENOCIDIO.

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A cura di Antranik Balian, Garen K ökciyan, Jerevak Jahanexhjan

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Presentation Transcript


  1. A cura di Antranik Balian, Garen Kökciyan, Jerevak Jahanexhjan L'ARMENIA E IL GENOCIDIO

  2. L’Armenia è l’area geografica formata da un altopiano delimitato a ovest dal fiume Eufrate, a nord dal mar nero e dalle montagne del transcaucaso, a est dal fiume Kur e a sud dalla Persiala superficie dell’Armenia geografica e storica ammonta a circa 300.000 km² La superficie della attuale repubblica di Armenia è di 29.600 km²

  3. Cristiana fin dal 301 d.C. è il primo Popolo ufficialmente cristiano. • Il re Tiridate III dichiara il cristianesimo religione di Stato. • Ancora oggi dà brividi di bellezza e di sconcerto, scendere nel pozzo profondo (Khor Virap) dove è stato recluso San Gregorio Illuminatore, per anni dal re.

  4. La suprema autorità della Chiesa Armena, il “Katholikos” di tutti gli armeni, risiede nella cattedrale del IV sec. di Etchmiatzin (l’unigenito è disceso, poiché Cristo vi apparve a San Gregorio)

  5. HAIK D’ARMENIA, IL PATRIARCA

  6. MONTE ARARAT

  7. ALFABETO ARMENO Mesrop Mashtotz

  8. BATTAGLIA DI AVARAYR • V secolo • Popolo armeno contro l’esercito persiano • Comandante: Vartan Mamikonyan • La sconfitta militare si trasformò in vittoria morale • Resistenza antipersiana • Resistenza armena all’assimilazione culturale e religiosa tentata dall’impero sassanide

  9. REGNO ARMENO DI CILICIA 1080-1375 • Società occidentalizzata, molte relazioni con l’occidente cristiano. Epoca dei crociati. Commercio. • Gli occidentali avevano missioni commerciali permanenti. • Privilegi concessi dai re armeni ai veneziani, genovesi, pisani. Esenzione dalle tasse per i commerci. • Marco polo visita l’Armenia. Importanza del porto di Ayas

  10. COSA VUOL DIRE GENOCIDIO? • RAPHAEL LEMKIN: giurista polacco di origine ebraica, studioso ed esperto del genocidio armeno, nel 1944 crea il termine GENOCIDIO • Distruzione di un gruppo nazionale o di un gruppo etnico • 11 dicembre 1946 Assemblea Generale delle Nazioni Unite: negazione del diritto alla vita di gruppi umani, gruppi razziali, religiosi, politici o altri che siano stati distrutti in tutto o in parte

  11. DEFINIZIONE Ogni reato commesso allo scopo di sterminare un gruppo etnico, religioso, razziale e nazionale. E' un reato imprescrittibile. Il termine deriva dalla parola greca “ghenos” e latina “accidere”, cioè uccidere una stirpe, una “razza”. Il genocidio è il peggiore crimine che un uomo possa compiere, comporta la morte di migliaia e milioni di persone e la perdita del loro patrimonio culturale.

  12. L'IMPERO OTTOMANO ALLA FINE DAL 19 SECOLO

  13. LE STATISTICHE OTTOMANE • Censimento 1844: 2 milioni di Armeni per la sola parte asiatica dell'impero • Censimento 1867: 2 milioni in Asia e 400 mila nella parte europea • 1878: Trattato di S. Stefano alla conclusione della guerra Russo-Turca, l'impero ottomano cede all'impero Russo porzioni di territorio abitate da armeni (Kars, Ardahan, Bayazed, Olti)‏

  14. LE STATISTICHE OTTOMANE • Gli Armeni per il loro peso demografico iniziano a diventare un problema per l'Impero, la possibile autonomia dell'Armenia inizia ad essere invocata per la prima volta. (Trattato di S. Stefano e Congresso di Berlino) • Il governo ottomano presenta una statistica di numero ridotto a circa la metà di sudditi Armeni

  15. IL CONTESTO POLITICO • La presa di coscienza armena, i diritti degli armeni sono calpestati • Partiti politici armeni e rivoluzionari denunciano le vessazioni • Costituzione ottomana nel 1909 crea l'illusione di parità di diritti tra i sudditi dell'impero

  16. I MASSACRI DEL 1894-1896 • Sconfitta militare turca nella guerra russo-turca 1877-1878 • Ordinati dal sultano Adbul Hamid II • La sublime porta ha paura di perdere le province orientali dell'impero • Gli armeni vengono accusati di collaborare con i russi • Trattato di Berlino 1878 nulla cambia per gli armeni (nessuna autonomia) • Occupazione della banca ottomana (26 agosto 1896) • Stima di 250.000 armeni morti

  17. ARMENI FINE 1890 • Circa 2 milioni 600 mila armeni secondo il censimento del Patriarcato Armeno di Costantinopoli • Continue vessazioni, imposizione di elevate tassazioni da parte del governo centrale • Continue repressioni i turchi “usano”anche i curdi come “strumento” di repressione • Rivolte locali degli armeni che vengono represse nel sangue

  18. I MANDANTI DEL GENOCIDIO • Pianificato ed eseguito dal partito al potere all'epoca il “Comitato Unione e Progresso” Ittihad ve Teraki meglio conosciuto come “Giovani Turchi”. I principali responsabili sono Talaat Pascià, Enver Pascià, Nazim, Behaeddin Shakir, Djemal Pascià

  19. GLI OBIETTIVI DEL GENOCIDIO • Creazione di uno stato turco etnicamente omogeneo in Anatolia • Panturchismo: riunione di tutte le popolazioni turche dal bosforo all'asia centrale • Cancellare tutto quanto e' armeno, sia la popolazione sia le chiese e monasteri, cancellare la memoria

  20. IL GENOCIDIO ARMENOCARATTERISTICHE • Contro gruppo nazionale e religioso • Intenzione di sradicare totalmente l'etnia armena tramite deportazioni, carestie, uccisioni • Durante la prima guerra mondiale, l'Impero ottomano alleato con la Germania • Quasi indifferenza degli stati europei • Proteste di uomini di cultura, ambasciatori (Morghenthau - USA, Gorrini - Italia)

  21. MAPPA DEPORTAZIONI

  22. IL DIVARIO Il governo deve minimizzare l'importanza di questa “minoranza” che attira periodicamente su di sé l'attenzione della comunità internazionale e che rivendica più energicamente i suoi diritti definiti anche dalla nuova costituzione ottomana del 1909. Ormai il divario tra il numero censito dalle fonti armene e quello censito dai funzionari dell'impero si farà sempre più grande

  23. CIRCA 2.100.000 CIRCA 500.000 GIA' UCCISI NEI MASSACRI HAMIDIANI E IN CILICIA ARMENI NEL 1915

  24. LE MODALITA' • Perquisizioni nelle case dei notabili civili e religiosi • Arresto dei notabili • Torture per obbligarli ad ammettere un preteso tentativo di complotto e di detenere armi • Deportazione ed esecuzione sommaria di prigionieri fuori dalle città • Separazione degli uomini che venivano uccisi sul posto appena fuori dalla città

  25. LE MODALITA' • Evacuazione della totalità della popolazione armena suddivisi in convogli di donne, bambini e di anziani che lasciano la città ad intervalli regolari a piedi con un misero bagaglio • Rapimento nei convogli di donne (violentate e messe negli harem, se non uccise) e di bambini (venduti a volte a famiglie musulmane) • Regolare decimazione dei convogli da parte dei gendarmi turchi incaricati di scortarli, da bande curde o da criminali assassini scarcerati dalle prigioni per questo scopo

  26. I Giovani Turchi Era un partito progressista rivoluzionario e riformatore noto come Comitato Unione e Progresso (Ittihad ve Terakki). Si erano opposti al potere del sultano Abdulhamid II (Il carnefice dei massacri hamidiani). L'obiettivo del Comitato era la turchizzazione dell'intera Anatolia I tre pricipali esponenti erano Talaat, Enver e Djemal, tutti e tre tra gli ideatori e pianificatori del genocidio.

  27. L'ORGANIZZAZIONE SPECIALE (TESKILATI MAHSUSA) • Prigionieri turchi criminali e assassini vengono scarcerati su ordine del ministero della giustizia e vengono organizzati in bande di combattenti irregolari, mandati in un centro di addestramento a Corum e successivamente mandati a massacrare gli armeni

  28. 24 Aprile 1915 Nella notte tra il 23 ed il 24 Aprile 1915 furono arrestati a Costantinopoli intellettuali, medici, giornalisti, scrittori, musicisti, intellettuali, poeti, uomini politici e perfino parlamentari armeni. In nemmeno un mese più di mille intellettuali vennero deportati verso l'Anatolia e massacrati lungo la strada.

  29. LE MARCE DELLA MORTE Marce forzate dei deportati, sottoposti a digiuno, fatiche fisiche estreme, esposizione ai fenomeni naturali (piogge, neve, siccità...), esecuzioni sommarie, maltrattamenti che ne provocano la morte. Le marce terminavano in campi di concentramento e prigionia o fino alla morte nel deserto siriano. I sopravvissuti venivano gettati nelle grotte e venivano bruciati vivi

  30. I TESTIMONI DEL GENOCIDIO • Henry Morghenthau, ambasciatore degli Stati Uniti a Costantinopoli • Johannes Lepsius missionario protestante denunciò a più riprese i massacri pianificati • Giacomo Gorrini, console italiano a Trebisonda nel 1915, fu testimone oculare dei massacri contro gli armeni • Fridtjof Nansen, alto commissario per i rifugiati su incarico della Società delle Nazioni premio Nobel per la Pace nel 1922, creatore del Passaporto Nanseniano • Franz Werfel, romanziere drammaturgo: “I quaranta giorni del Mussa Dagh” • Karen Jeppe, insegnate danese creo, scuole per i profughi, le sue spoglie mortali giacciono al cimitero armeno a Aleppo

  31. CORTE MARZIALE OTTOMANA 1919-1920 • Condanna a morte in contumacia nel luglio 1919 di Talaat Pascià, Enver Pascià e degli altri dirigenti del partito giovani turchi, riconosciuti colpevoli • Questo verdetto sarà poi annullato a seguito delle reazione nazionalista turca

  32. OPERAZIONE NEMESIS Tra il 1920 ed il 1922 il partito armeno Taschnagzoutioun promosse una operazione segreta dal nome “Nemesis” (dal nome della dea greca della giustizia). L'obiettivo era giustiziare i mandanti del genocidio. I giustizieri furono fermati, ma al processo vennero tutti assolti. Il 5 Dicembre 1921 a Roma viene giustiziato il gran vizir ottomano Said Halim Pasha da Arshavir Shiraghian Il 15 Marzo 1921 Talaat Pasha viene giustiziato a Berlino da Soghomon Tehlirian con un solo colpo in testa

  33. IL RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE 21 Stati hanno riconosciuto come genocidio gli eventi del 1915. La Turchia continua a negare. La legge turca punisce con la reclusione per “offesa alla identità turca” chiunque definisce come genocidio i fatti del 1915.

  34. IL NEGAZIONISMO TURCO • I turchi negano contro ogni evidenza il fatto storico del genocidio contro il popolo armeno • Articolo 305 Codice Penale Turco: “atti contrari all'interesse fondamentale della nazione”, la pena da un minimo di tre anni può arrivare fino a quindici anni di reclusione se una opinione viene espressa tramite i mezzi di stampa

  35. HRANT DINK Giornalista armeno direttore del giornale AGOS assassinato a Istanbul il 19 Gennaio 2007 da un minorenne turco evidentemente su commissione di mandanti (era stato minacciato a più riprese) Era stato condannato a 6 mesi di reclusione per “insulto all'identità turca” Il processo per l'assassinio è ancora in corso e non pare esserci la volontà di scoprire e condannare i mandanti

  36. TANER AKÇAM E' stato il primo intellettuale turco a riconoscere pubblicamente come genocidio i fatti del 1915 e per questo nel 1976 venne arrestato e condannato a 10 anni di prigione in Turchia. Fuggì dal carcere nel 1977 per ripararsi in Germania. Attualmente insegna nella università del Minnesota negli Stati Uniti. E' autore della monografia “Il nazionalismo turco ed il genocidio armeno”.

  37. ARMIN THEOPHIL WEGNER Testimone oculare del genocidio, era un medico tedesco appassionato di fotografia, usò la sua macchina per fotografare e rendere testimonianza del genocidio. Nascose tutte le foto e le portò con sé in Germania. Gli originali di queste foto oggi si trovano nel Museo del Genocidio a Yerevan in Armenia. Le sue ceneri riposano presso il Memoriale del Genocidio Armeno a Tzizernagapert a Yerevan

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