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Eugenio Montale (1896 - 1981). Scrivere “sempre da povero diavolo e non da uomo di lettere professionale” (incipit de “I limoni”). Dopo la lettura…la poetica. L’arte è intesa come strumento di contatto con la realtà che parte da un rifiuto della vita
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Eugenio Montale(1896 - 1981) Scrivere “sempre da povero diavolo e non da uomo di lettere professionale” (incipit de “I limoni”)
Dopo la lettura…la poetica • L’arte è intesa come strumento di contatto con la realtà che parte da un rifiuto della vita • Le Cinque Terre, le suggestioni del paesaggio • Si interroga sulla condizione di isolamento dell’uomo nel mondo contemporaneo • Una concezione consapevole del “non essere” • L’isolamento dinanzi ad una realtà contemporanea che ha “i lividi connotati della disperazione” in cui l’arte è ridotta ad industria e spettacolo (si pensi al discorso tenuto per la consegna del Nobel) • Considera la sua poesia METAFISICA, cerca di trarre alla luce il valore umano facendo parlare gli oggetti (poetica dell’oggetto) già presente nei poeti anglosassoni a lui contemporanei • Fugge da ogni fiducia nel valore superiore della parola poetica • Il poeta è un “fanciullo invecchiato”, ha una triste saggezza
Cenni biografici • Apertamente antifascista • Direttore del Gabinetto Vieusseux-epurato nel 1938 per non essersi iscritto al PNF • L’attenzione alla letteratura anglosassone • Dopo la guerra “Il Mondo”: un liberalismo europeo in un Italia sballottata tra “nuovi chierici rossi e vecchi chierici neri” • Lo scontro con la sinistra filo-stalinista • Giornalista del Il Corriere della sera • Le traduzioni e la cultura anglosassone • Scopritore di novità letterarie (Svevo e Saba) • 1967-il “più grande poeta italiano vivente”, senatore a vita • 1975- Nobel per la letteratura (il discorso di Stoccolma, È ancora possibile la poesia?)
Le raccolte, Ossi di seppia • Ricerca di un linguaggio essenziale, ma non ermetico • La presenza degli elementi tradizionali (endecasillabo e rima) • Una nomenclatura tecnica puntuale • Linguaggio colloquiale ed ironico • Meditazione esistenziale e definizione del paesaggio delle Cinque Terre • Il mare e la costa rocciosa della riviera ligure • L’estate nelle ore pomeridiane, quando tutto sembra senza tempo • Il vuoto del vivere personale e naturale-l’osso di seppia • Il “male di vivere” • Frana l’illusione su cui si reggono gli equilibri del quotidiano • Dominano la solitudine dell’io e l’angoscia
Le occasioni (1939) • L’oggetto nella sua assolutezza • Rifugio della memoria, il ricordo come consolazione • Occasioni come emozioni visive e uditive cariche di valenza simbolita • Una nuova protagonista: Clizia, la donna • Donna reale e simbolo, figura salvatrice e angelo visitatore nell’avvilente mondo della società di massa: è una promessa di salvezza • L’amore come via d’uscita dall’incomunicabilità dell’io: la Beatrice dantesca
Le altre raccolte • La bufera e l’altro • Xenia • Satura
Ermetismo ed ermetismo montaliano • Montale e la poesia oscura e non comunicativa degli ermetici • Le Occasioni e l’oscurità dei testi presentati come intuizione dell’insondabilità della vita • Un ermetismo in cui Montale non si riconosce • La poesia iniziatica, riservata a pochi eletti • Il culto di Ermes • La poetica dell’oscuro, del non detto • Vagheggiano il ritrovamento dell’innocenza originaria dell’animo e della parola • Parola essenziale e suggestiva
Un esempio, Quasimodo OGNUNO STA SOLO SUL CUOR DELLA TERRA TRAFITTO DA UN RAGGIO DI SOLE ED È SUBITO SERA